Napoli EST | Progetti per l'area est della città (notizie e aggiornamenti)

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Giap1
00martedì 14 febbraio 2017 12:02
Non è cosi.I poli produttivi non sono solo le industrie pesanti
BiagPal
00martedì 14 febbraio 2017 13:56
:^^^ Se vedi i progetti ed i PUA già approvati, soprattutto nell'area ex Q8 vedrai che non è previsto solo terziario. Anzi.
Giap1
00martedì 14 febbraio 2017 14:19
Re:
BiagPal, 14/02/2017 13.56:

:^^^ Se vedi i progetti ed i PUA già approvati, soprattutto nell'area ex Q8 vedrai che non è previsto solo terziario. Anzi.



Q8 non visti.
TDM_88
00martedì 14 febbraio 2017 17:45
Ah bene! forse i nostri pronipoti vedranno la riqualificazione completa di tutta Napoli Est....Ma forse però.
BiagPal
00martedì 14 febbraio 2017 23:34
:^^^ E quindi? Cosa proporresti?
Linea68
00mercoledì 15 febbraio 2017 09:26
Re:
Giap1, 14/02/2017 12.02:

Non è cosi.I poli produttivi non sono solo le industrie pesanti




Ovviamente, dicevo solo che è un processo normale. In genere, causa congestionamento e aumento del valore dei terreni, le industrie tendono a spostarsi progressivamente dal centro verso la periferia.
Se una volta Napoli Est era la periferia della metropoli, oggi questa si è spostata verso i comuni della cintura, e Napoli Est si trova in un'area centrale rispetto all'AM.

Quindi il fenomeno non è da vedere come una crisi del settore industriale, ma piuttosto come lo spostamento del medesimo verso aree più esterne. Ciò nonostante a parte i pua ricordo anche il nuovo polo produttivo di Via Imparato delle aziende indotto Wirpool, spero abbia aperto...
alan shore
00giovedì 23 febbraio 2017 15:55
Inquinamento ambientale a Napoli, le immagini mai viste
video.corriere.it/inquinamento-ambientale-napoli-immagini-mai-viste/2d65cdce-f930-11e6-ae6b-f2dc...


Disastro ambientale, traffico illecito di rifiuti, scarico al suolo di acque industriali, oltre alla violazione delle norme di sicurezza per i lavoratori. Sono alcuni dei reati contestati dal procuratore aggiunto di Napoli Filippo Beatrice e dai pm Antonella Fratello e Salvatore Prisco nell’avviso di conclusione indagini che traccia la storia di un’area industriale della città di Napoli e che punta il dito contro una delle più grandi multinazionali del petrolio, la Kuwait spa. Gli indagati sono 29, tra questi i vertici della Kuwait e di altre aziende.

Negli atti si parla di 42 mila metri cubi di acque oleose smaltite in maniera illecita, di contaminazione delle falde acquifere e dei terreni e di rischio per la salute dei cittadini. Un sistema che come implicitamente emerge in una delle conversazioni intercettate dagli inquirenti viene adottato da 60 anni: «Ci stanno dicendo che è illegale una procedura utilizzata per 60 anni« (...) «ci dicesse, il pubblico ministero cosa possiamo fare! Cioè lei sta dicendo che noi non possiamo fare quello che abbiamo fatto per 60 anni». Ammettono quindi di avere per sessanta anni osservato costantemente le medesime procedure (in tutto il mondo fanno così, dicono nei dialoghi intercettati), «senza tenere in alcun conto - osserva il pm in uno degli atti dell’inchiesta - della profonda evoluzione della legislazione in campo ambientale intervenuta, normativa alla luce della quale, la Kuwait di Napoli ha richiesto ed ottenuto un’Aia, con delle precise prescrizioni in ordine alla gestione delle acque di processo».

Prescrizioni che dunque, secondo le indagini svolte dai tecnici dell’agenzia delle dogane e dei monopoli e dalla guardia costiera di Napoli, non sarebbero state del tutto osservate. Alla società petrolifera viene contestato lo stoccaggio di ingenti volumi di rifiuti pericolosi nei serbatoi installati nel deposito fiscale Kuwait di Napoli est (quartiere di San Giovanni a Teduccio), e il loro successivo smaltimento illecito al fine di non sostenere le spese per il corretto trattamento delle sostanze. Un risparmio che secondo gli inquirenti ammonta a 240 milioni di euro, cifra che fu sequestrata a dicembre 2015 dall’autorità giudiziaria.

La Kuwait ha sempre respinto le accuse ribadendo la piena correttezza del proprio operato ed il puntuale rispetto di tutte le norme di legge nello svolgimento delle proprie attività». Ora avranno 20 giorni di tempo per presentare ulteriori memorie difensive. Le criticità evidenziate invece dai consulenti tecnici della procura riguardano lo stato delle strutture dei depositi: dalle immagini mostrate nella videoinchiesta si possono notare delle perdite nei serbatoi, canalette di raccolta dei reflui privi di argini , cedimenti e buchi del terreno per le infiltrazioni delle acque oleose. Anche l’impianto di trattamento dei reflui presenterebbe problemi: le foto dei consulenti evidenziano alghe e batteri sul cordolo delle vasche e poi morchie, rifiuti e amianto nelle varie zone del deposito. Dopo il sequestro l’area è stata sgombrata da questi materiali.

Secondo la procura, gli indagati erano a conoscenza della situazione come emergerebbe da conversazioni ed e mail intercettate. Frasi come «è ceduta completamente l’area al ...centoventotto». Oppure: «perde, perde anche di brutto (…) sia da lato degli spurghi (…) e il pozzetto passo d’uomo è pieno e si vede che gocciola proprio parecchio, come il 320». O anche come quando un operatore della Kuwait, riferiva che la situazione all’impianto WWT (impianto di depurazione) , in particolare nel canale Corsea, era molto critica: «laggiù stiamo proprio a morti proprio (…) ho chiuso tutto, ho sfangato un poco (…) ma sta proprio una catastrofe (…) questo si è otturato...cioè, sta proprio tutto schiuma e fango nel canale corsea (…) ho abbassato la carica, ho fatto un poco di “sciacquamento”».

Le immagini relative all’impianto WWT sono eloquenti: il colore dei liquidi tende ad essere scuro e la consistenza appare schiumosa, inoltre sui bordi delle vasche le perizie evidenziano la presenza di alghe e batteri. Per quanto riguarda lo stato dei serbatoi, anche in questo caso le immagini raccontano una situazione di grande degrado. Secondo i rapporti di prova effettuati dall’ARPAC e allegati all’inchiesta, le varie perdite avrebbero causato la contaminazione dei terreni circostanti, con l’inevitabile conseguenza dell’inquinamento della falda. Un esempio arriva da uno dei passaggi sul tema, della relazione del consulente tecnico: «l’acqua che fuoriesce dal serbatoio è proprio quell’acqua ad alto carico organico presente al suo interno e che, con le fuoriuscite accertate in passato, si sono evidentemente addentrate nel terreno per raggiungere la falda che è presente a poca distanza dal piano di campagna. A questo dato, coerente tra l’altro con gli alti valori di idrocarburi (leggeri e pesanti e aromatici), va aggiunto che queste stesse acque presentano un valore particolarmente elevato di ferro (...)».
, nella zona orientale di Napoli. Napoli Est comincia a un paio di chilometri dalla stazione centrale di Piazza Garibaldi. Si parte dai rioni di Gianturco e San Giovanni a Teduccio ed è una lingua di terra che nasce dall’abbraccio del mare con il Vesuvio. Solo che l’odore della spiaggia non di sente più: man mano che ti avvicini la gola comincia a bruciare e si respira odore di benzina. «E’ proprio una caratteristica di questo posto – spiega sarcastico Franco Maranta, battagliero attivista di lungo corso, oggi impegnato nel forum diritti e salute – l’aria acre ti aggredisce naso e bocca. Qui da decenni esiste l’area delle raffinerie, un mostro pericoloso dove trent’uno anni fa ci fu un’esplosione che fece 5 morti 165 feriti e che fece crollare interi palazzi mettendo per strada circa 2600 persone. Ce lo ricordiamo tutti perché il cielo della città diventò nero squarciato solo dalle fiamme altissime che furono domate dopo una settimana».
Oggi la paura riguarda anche l’inquinamento e la gente della zona sta cercando di organizzarsi, denunciare e reagire. «Ci siamo costituiti in un comitato che si chiama Napoli est brucia, spiega Giuseppe Manzo, giornalista e scrittore impegnato nel progetto – Su questo territorio vivono circa 120 mila abitanti divisi in 5 quartieri e l’area in concessione alla Kuwait petroleum si trova esattamente al centro». Secondo uno studio dell’associazione giovani ricercatori, nella sesta municipalità (quella dell’area orientale napoletana) c’è un aumento dei tumori alla vescica e all’utero e per monitrare il fenomeno stanno partendo alcune iniziative: «Visto che per avere un registro tumori pare che ci siano complicazioni politiche – dice Marco Sacco del comitato civico San Giovanni a Teduccio - abbiamo avviato una serie di screening tra gli abitanti dell’area per poter avere un dato scientifico sull’incidenza delle malattie e poterlo collegare con il problema dell’inquinamento da idrocarburi».
, come spiegano Manuele Murano e Gennaro Grassia del comitato Gianturco – officina 99, ma ovviamente in seguito al sequestro si è cercato di spingere chiedendo bonifiche, trasparenza, provando a riappropriarsi del territorio. Riprendersi il quartiere significa anche fare da sentinella come fa Franco Maranta che va a gettare sassi canale per canale per cercare di verificare il grado di inquinamento: «Guarda lì sotto il manto verde c’è del liquido nero che addirittura a volte ribolle». Anche Enzo Morreale del comitato civico San Giovanni a Teduccio fa la spola tra gli uffici delle varie amministrazioni per monitorare il progetto relativo all’ampliamento della darsena: «I piani che sono stati presentati, bocciati in una prima fase dal consiglio superiore dei lavori pubblici e successivamente riproposti, prevedono una grossa opera di ampliamento della darsena petroli da dove vengono pompati gli idrocarburi dalle navi per poi essere immagazzinati. Purtroppo è difficile saperne di più, eppure sarebbe importante dato l’impatto che una cosa del genere avrebbe sul mare e sul nostro quartiere». Sopra i depositi della Kuwait abita una nonnina insieme con la sua famiglia. Lei è nata e cresciuta in quella casa: «Respiro questa puzza da sempre. Quello che si vede da qui è brutto. C’è benzina ovunque. Abbiamo provato anche a ribellarci ma non è servito a niente. E così continuiamo ad avvelenarci». La sua casa, anche d’estate, ha sempre le finestre chiuse.
Giap1
00giovedì 23 febbraio 2017 16:09
Quello che dicevamo giorni fa.se non si delocalizzato i depositi non ci può essere futuro per area est
bubolazza
00venerdì 24 febbraio 2017 02:12
Mamma mianche disastro.. Sai quanti miliardi ci vogliono per bonificare quella bomba atomica.

Se poi ha già contagiato la falda ci sta poco da fare.
Mark Corleone
00lunedì 27 febbraio 2017 13:30
metto anche qui:

Lavori di riqualificazione di via Galileo Ferraris: nuovo dispositivo di circolazione


Al fine di consentire la prosecuzione dei lavori di riqualificazione di via Galileo Ferraris, da mercoledì 1° marzo a mercoledì 31 maggio sarà in vigore un dispositivo di traffico che prevede il senso unico di circolazione in via Galileo Ferraris, dal sovrappasso ferroviario fino all’incrocio con via Brecce a Sant’Erasmo.

Pertanto i veicoli provenienti dal centro città e diretti a via Argine dovranno imboccare la rampa autostradale di via Reggia Di Portici e, di qui, raggiungere attraverso via Sponsillo, nuovamente via Galileo Ferraris.
alan shore
00lunedì 27 febbraio 2017 14:45
Mark Corleone, 27/02/2017 13.30:

metto anche qui:

Lavori di riqualificazione di via Galileo Ferraris: nuovo dispositivo di circolazione


Al fine di consentire la prosecuzione dei lavori di riqualificazione di via Galileo Ferraris, da mercoledì 1° marzo a mercoledì 31 maggio sarà in vigore un dispositivo di traffico che prevede il senso unico di circolazione in via Galileo Ferraris, dal sovrappasso ferroviario fino all’incrocio con via Brecce a Sant’Erasmo.





goo.gl/maps/XPXjv5bCjM32

3 mesi per 300 metri di strada?
Mark Corleone
00lunedì 27 febbraio 2017 14:57
beh considerando che ce ne hanno messi altrettanti per la semirotatoria di via cilea...


qui parliamo di interventi alla rete fognaria e di raccolta delle acque e all'illuminazione, è una riqualificazione urbanistica e ambientale non solo una asfaltata.
Brigante1981
00lunedì 27 febbraio 2017 15:08
se non sbaglio anche rifacimento dei marciapiedi
popo84
00lunedì 6 marzo 2017 18:45
Gli operai in via Marina oggi ne avrò contati 5 al massimo, i quali tra l'altro lavoravano ai marciapiedi vicino all'entrata dell'autostrada (ad un'area poco rilevante insomma, e non ad esempio alla rotonda all'altezza di Corso Lucci, che costringe per chi voglia invertire il senso di marcia a un giro intorno al mondo).
CRIME 80
00lunedì 6 marzo 2017 19:36
stamattina ci sono passato.

ho acchiappato il mezzo ANM col carrello, che serve per fare i lavori alla linea area del tram o de filobus. E salito per corso Lucci.
smerlo
00martedì 7 marzo 2017 11:37
Re:
popo84, 06/03/2017 18.45:

Gli operai in via Marina oggi ne avrò contati 5 al massimo, i quali tra l'altro lavoravano ai marciapiedi vicino all'entrata dell'autostrada (ad un'area poco rilevante insomma, e non ad esempio alla rotonda all'altezza di Corso Lucci, che costringe per chi voglia invertire il senso di marcia a un giro intorno al mondo).




Purtroppo per un motivo o per un altro è vero che questo cantiere si sta tirando per le lunghissime.
La rotonda, ad esempio, è più o meno ferma da svariati mesi, e chi passa lì in orario di punta sa bene quanto sia quel tratto ad essere problematico.
Adesso stanno lavorando? In quali punti? A personale ridotto? Perché e per quanto?
è avvilente vedere che non appena si apre un cantiere di rilievo a Napoli i tempi vadano triplicarsi. Successe bene o male lo stesso per il resto di via Marina rifatta anni fa, periodi di lavori intensi alternati a periodi di stasi totale, e rifacimento che ha preso qualcosa come due anni.
popo84
00martedì 7 marzo 2017 13:28
Re: Re:
smerlo, 07/03/2017 11.37:




Purtroppo per un motivo o per un altro è vero che questo cantiere si sta tirando per le lunghissime.
La rotonda, ad esempio, è più o meno ferma da svariati mesi, e chi passa lì in orario di punta sa bene quanto sia quel tratto ad essere problematico.
Adesso stanno lavorando? In quali punti? A personale ridotto? Perché e per quanto?
è avvilente vedere che non appena si apre un cantiere di rilievo a Napoli i tempi vadano triplicarsi. Successe bene o male lo stesso per il resto di via Marina rifatta anni fa, periodi di lavori intensi alternati a periodi di stasi totale, e rifacimento che ha preso qualcosa come due anni.




Ci sono passato ieri a circa tre settimane di distanza dalla volta precedente. Ebbene, non vi è stato un progresso dei lavori (in particolare, lo scavo della rotonda è restato fermo, ieri mi sono soffermato apposta su dei punti che ho cercato di memorizzare l'ultima volta). Stanno lavorando col cucchiaio, alla stregua dei lavori del parcheggio di piazza Garibaldi qualche anno fa.
Idem la piantumazione delle palme e delle altre essenze.
Ho notato soltanto più pali installati.
Mark Corleone
00giovedì 9 marzo 2017 16:46
Aggiornamento sullo stato dei lavori di via Marina in commissione Infrastrutture

Proseguono i lavori su via Marina dopo il rallentamento subito a causa di difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali da parte della società appaltatrice. Il punto oggi nella commissione competente, presieduta da Nino Simeone, con la partecipazione dell’assessore Mario Calabrese e del Rup Sandro Pietrafesa

Occorre fare chiarezza sulla data di consegna dei lavori, ha sottolineato in apertura il presidente Simeone, considerando che la data originariamente indicata, il 17 gennaio, è stata ormai superata. L’assessore Calabrese ha chiarito che il quarto saldo atteso dall’impresa è stato liquidato e sono in consegna gli oltre cinquanta pali attesi per continuare i lavori e liberare i tratti ultimati. Se non si rimuovono i vecchi pali da via Volta, ha spiegato nel dettaglio il Rup Pietrafesa, non è possibile completare i marciapiedi in prossimità delle piste ciclabili. Una parte dei nuovi pali, già installati su via Vespucci, permetteranno insieme a quelli in arrivo di liberare via Volta dai vecchi e trasferire la trazione elettrica.

Il mancato rispetto della data di consegna, dovuto ad una cattiva organizzazione dell’impresa esecutrice dei lavori, non è quindi addebitabile all’Amministrazione. Nessuna proroga, inoltre è stata concessa all’impresa, che pure l’ha richiesta, e i ritardi accumulati saranno addebitati all’appaltatore, secondo quanto prevede il contratto. L’assegnazione di ulteriori centoventi giorni da parte del Rup, che partono dai primi di marzo, non costituiscono, tecnicamente, una proroga, ma una possibilità prevista dal codice degli appalti a discrezione del soggetto appaltante. Entro l’estate, quindi, i lavori dovrebbero terminare, con l’esclusione della sostituzione dell’intervento sugli scambi del tram all’incrocio delle vie Marina, Vespucci e Garibaldi già programmato per agosto per non interferire sul traffico.

[...]

Sull’aspetto del traffico e dei controlli, il capitano Maraffino della Polizia Locale ha anticipato l’intenzione di collocare una pattuglia, nelle ore di maggiore afflusso di veicoli, all’incrocio Marina Garibaldi per agevolare la corrente proveniente dalla direzione S. Giovanni, con successiva rimodulazione dei semafori nel rispetto della stessa finalità. I controlli sulle occupazioni, invece, vengono svolti con regolarità, e sulla questione saranno coinvolti anche altri uffici per risolvere la situazione di quanti chiedono di mettersi in regola.
mixx21
00mercoledì 5 aprile 2017 15:12
Oggi sono di nuovo passato per via Brecce. Immondizia, lavori lasciati a metà e mal eseguiti. Sarebbe interessante avere risposta da Calabrese in merito a questo schifo!!
mixx21
00sabato 8 aprile 2017 10:28
Qualcuno di voi sa come mai una parte dei marciapiedi di via Vespucci, a tutta piazza Duca d'Aosta sono pavimentati in cemento con quei "strano" quadratoni in pave'?
alan shore
00sabato 8 aprile 2017 14:04
Via Marina, cantiere eterno si lavorerà fino a settembre
Il tir gigantesco sfriziona per mettersi un millimetro davanti alla tua minuscola auto, guadagnare spazio e infilarsi nel fiume d’auto che s’inoltra dentro Napoli. Mattina già calda d’aprile, via Marina, cantieri sparsi, strettoie, slalom, traffico. Su quella strada i lavori sono stati ufficialmente aperti il 21 ottobre del 2015: rullo di tamburi e squilli di tromba: «Entro cinque mesi l’intervento sarà concluso e quella strada sarà in gioiello», gongolava palazzo San Giacomo con l’assessore ai trasporti in prima fila.

Quindici mesi dopo, però, il cantiere era ancora in piena attività: dicembre del 2016, il Mattino gridò allo scandalo, lo stesso assessore ai trasporti Mario Calabrese scrisse una lettera, mise in fila tutto ciò che di bello e di buono si stava realizzando a via Marina e spiegò: «La conclusione dei lavori è prevista per la fine del mese di marzo». La fine di marzo è inesorabilmente passata da più di una settimana. I cantieri sono ancora lì, i disagi restano esattamente identici. Anzi, c’è un particolare di non secondaria importanza: con l’avvento degli interventi sulle fognature si sprigiona una orribile puzza che avvolge tutti gli edifici che circondano gli interventi. Ma bisogna turarsi il naso, sperare e aspettare.

Anche perché, secondo la ditta che sta eseguendo i lavori, questo strazio andrà avanti almeno fino al mese di settembre per cui, amici automobilisti che ogni giorno affrontate quella strada, fatevene una ragione. I cinque mesi annunciati diventeranno ventitré, se tutto andrà bene. Volete sapere cosa succede? Spiega la ditta che sta eseguendo i lavori che bisognerebbe piantare ottanta pali che serviranno all’illuminazione e alla linea elettrica per i tram. Solo che nessuno era andato a guardare cosa c’è sotto allo spazio dove vanno infilati quei colossi: al primo tentativo di foro s’è scoperto che c’era di tutto, linea elettrica, linea del gas, tubature d’acqua. Così adesso bisogna studiare una maniera per piantare quei pali senza devastare i sottoservizi. Avete letto bene, bisogna ancora pensarci perché per adesso, sostiene la ditta, nessuno ha ancora deciso con precisione come superare l’impasse.

All’inizio dello scorso settembre, per raccontare via Marina decidemmo di percorrerla misurando tempi e modi di avanzamento: dallo svincolo autostradale a piazza Municipio impiegammo 21 minuti e tre secondi. Spoileriamo il finale del racconto di ieri: abbiamo impiegato sessantatrè secondi in più. Tempo totale per completare la strada 23 minuti e sei secondi, Record peggiorato. Evviva. Lungo tutto il percorso, all’interno dei cantieri abbiamo contato solo dodici operai. Ma la ditta ci ha chiarito che ieri c’erano in tutto 28 maestranze al lavoro: probabilmente operavano lungo i sottoservizi perché gli altri sedici noi non siamo stati in grado di individuarli.

ilmattino.it/napoli/cronaca/via_marina_cantiere_eterno_si_lavorera_fino_a_settembre-2368...
bubolazza
00sabato 8 aprile 2017 14:57
però quando passo effettivamente vedo sempre pochissimi operai a lavoro..
CRIME 80
00sabato 8 aprile 2017 16:22
che cacata pazzesca il mattino. Misurare a che ora i minuti per percorrerla? da dove poi fin dove?

Fatta l'altro ieri mattina da piazza Municipio. Rispetto a prima dei lavori è lo stesso traffico. Per come stava sfondata la strada si creavano rallentamenti. Adesso il rallentamento lo provoca il rotatoria col corso lucci e la sola corsia di un pezzo fino all'autostrada.

buona parte dei pali sono stati messi, con tanto di lampioni. Ogni palo ha due lampioni, uno che illumina la corsia centrale e uno quella laterale. Son pure bellini da guardare.

Ricordano questi che per rifare solo il pezzo della vera via marina impiegarono 3 anni?

A nessuno piaciono i disagi che provoca il cantiere sull'asse costiero. ma se sono 50 anni che non ci si mette mano... va bene criticare le parole dell'assessore che spara date poi disattese ( per via degli imprevisti che incontra la ditta durante i lavori) ma questo articoletto scritto al solo scopo di punzecchiare il sindaco è classico del mappino... che campa ancora solo per le copie comprate dai bar... e dai contributi statali certo.

Linea68
00sabato 8 aprile 2017 22:15
Tranquillo, tempo 4 anni, ritornano su i Valente boys e i Napoletani noteranno subito le differenze. Che nessuno di questi criticoni osi poi lamentarsi. Evidentemente questo meritano molti di loro, una città allo sbando, indebitata fino al collo, piena di inefficienze e sprechi, con la monnezza che arriva al primo piano, che te devo dì...
Fabrizio Ferraro
00domenica 9 aprile 2017 01:02
Re: Via Marina, cantiere eterno si lavorerà fino a settembre
alan shore, 08/04/2017 14.04:

«Entro cinque mesi l’intervento sarà concluso e quella strada sarà in gioiello», gongolava palazzo San Giacomo con l’assessore ai trasporti in prima fila.




Io comunque questa data di termine dei lavori a 5 mesi non la ricordo. Errore mio o loro?
CRIME 80
00domenica 9 aprile 2017 11:57
sono riusciti a bloccare il progetto monumentando. Ora il resto dei monumenti da restaurare glieli farei cacciare a loro i soldi, così evitiamo "lo scantalo dei tapelloni...sintaco"...
CRIME 80
00domenica 9 aprile 2017 11:59
col fatto della pubblicità e di monumentando è chiaro che è stato un pretesto per attaccare il sindaco.

Perchè il vero scandalo è la chiesa di Portosalvo e il palazzo in piazza Trieste e Trendo dove si trova ciao pizza, sono due anni e non si muove nulla su quei cantieri...e nussuno dice nulla.

Un operario ogni tanto fa qualcosa. Intanto la pubblicità va a rotazione continua. Ottime posizioni entrambe, altro che il monumento Diaz.

cioè alla chiesa di portosalvo, lo scorso settembre che andai a ischia fotografai un tipo che lavorava sulle maioliche che rivestono la cupola che affaccia su via Marina. Ci sono passato qualche giorno fa e non mi sembra neanache completa.

alan shore
00domenica 9 aprile 2017 13:44
che non si osi criticare su nulla l'amministrazione o parlare del benchè minimo difetto perchè altrimenti vi meritate i rifiuti al primo piano... mamma mia, un soviet.

Fabrizio Ferraro, 09/04/2017 01.02:




Io comunque questa data di termine dei lavori a 5 mesi non la ricordo. Errore mio o loro?



lo ha ripetuto più volte il sindaco urbi et orbi

www.comune.napoli.it/flex/FixedPages/IT/ComunicatiStampaTotali.php/L/IT/frmSearchHaveData/-/frmSearchText/-/frmSearchMonth/-/frmSearchYear/-/frmIDComunicatoStam...
CityN
10domenica 9 aprile 2017 14:06
No non è un soviet, ma una repubblica teocratica incentrata sulla figura della sacra guida sindacale.

I giannizzeri mutuati dall'eterodosso governo ottomano (vecchiume di centrosinistra) stanno vagliando tutte le posizioni dei partecipanti alla repubblica perché non è più tollerabile la situazione. Si sta ideando un'add che impedisca fuitelle critiche nei post.
Linea68
10lunedì 17 aprile 2017 09:51
Leggo solo ora. Mah, se il riferimento era a me...beh, esprimo un'opinione personale.

Non è questione di DM, sticazzi non è mio fratello, non ho legami di sangue con lui, né interessi politici per sostenerlo. Semplicemente ho degli occhi e soprattutto ho una memoria. E voglio dare a Cesare quel che è di Cesare.

Da come scrivono alcuni, sembra che prima del 2011 vivessero a Zurigo. Siccome io vivo fuori, ma a Napoli vengo tutti gli anni e la Napoli pre 2011 me la ricordo bene, posso solo esprimere parole favorevoli all'attuale amministrazione per quello che sta facendo. Questo non lo esclude da critiche quando necessario. Ma c'è modo e modo.

E mi fa sorridere vedere fare le pulci su ogni cosa, contare i giorni sui cantieri come quello di Via Marina o del Parco della Marinella facendo finta di non sapere anche le problematiche e gli impedimenti che si sono avuti.

Se il ragionamento è "non m'importa delle vicende e dei problemi che hanno avuto, devono vedersela loro" allora sì, penso che chi ragiona così meriti di tornare alla Napoli della Iervolino, opinione personale.

Un soviet? Ahahah ma dai, buona pasquetta a tutti :)
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