alcune novità da
Il cantiere infinito di via Marina
Un chilometro di strada separa via Marina dall’inaugurazione.
La rotonda di corso Arnaldo Lucci riaprirà alla viabilità di automobili e bus, tra domani e domenica. I lavori sull’asse viario nella direzione piazza Municipio sono completati ma in direzione inversa,
dall’incrocio da via Sant’Erasmo a via Ponte dei Francesi il cantiere procede a rilento e si accumulano i ritardi.
Quattro gli operai a lavoro ieri mattina, mentre toglievano erbacce dai binari e scavavano una buca sul marciapiedi.
Su quel chilometro finale di strada mancano ancora i nuovi pali della rete aerea che consentirà il passaggio dei filobus dopo 3 anni di stop. Al posto dei nuovi marciapiedi ci sono ancora le transenne. Le buche scavate in attesa dei nuovi pali della luce elettrica e della rete dei filobus sono diventate mini discariche, piene di rifiuti. Nella corsia dei tram per ora si vedono solo cumuli di terra sollevata e materiale accantonato qua e là.
Nell’ultimo tratto del percorso interessato dai lavori,
a via Ponte dei Granili, è appena cominciata la posa dei binari dei tram. Ma qui non c’è nemmeno un operaio al lavoro. «Sono arrivato qui da 3 mesi – si lamenta il benzinaio indicando le due grosse buche da cui il suo distributore è circondato – e ho chiesto spiegazioni per lo stato di degrado e per il cantiere che ci imprigiona ma ho avuto risposte vaghe. Non riesco a capire perché non si vada avanti».
Sul versante opposto
a Ponte dei Granili, dal deposito Anm in poi, sembra invece tutto completato, dalla nuova pavimentazione all’illuminazione. Montate 12 nuove pensiline che a breve saranno dotate di elettronici tabelloni touch screen per chiedere informazioni sulla città in tempo reale. Le pensiline sono in acciaio e vetro, con i cartelloni delle immagini più belle di Napoli ma sono già diventate rifugio di clochard. Sotto le panchine, si vedono resti di cibo, bottiglie di vino vuote. Nella corsia preferenziale, completata con i nuovi pali elettrici e i nuovi tralicci della linea aerea per i filobus,
il manto stradale è di colore rosso, una novità per segnalare la corsia a cui potranno accedere solo tram, bus, taxi. Ma appena finita, è già piena di rifiuti, cartacce e bottiglie. Completamente divelta, pare a causa di un incidente stradale, una delle 200 palme piantate fino alla rotatoria davanti al deposito Anm Stella Polare.
La rotatoria, più volte annunciata e rinviata, è stata riaperta in via sperimentale più di un mese fa ma poi è stata richiusa. «C’è stato un grave incidente a pochi giorni dalla riapertura – racconta un commerciante della zona – e l’hanno transennata di nuovo». Il mega cantiere da 21 milioni di euro, che prevede l’intera riqualificazione dell’asse viario, ha tenuto in ostaggio gli automobilisti per quasi 3 anni, a causa dei continui stop dell’impresa. Da Palazzo San Giacomo negano che i nuovi rallentamenti siano dovuti a crediti non riscossi. Ma l’impresa più di una volta ha spiegato i ritardi con i pagamenti a singhiozzo ricevuti dal Comune. Più volte i cronoprogrammi sono stati aggiornati e sono cambiati con tutte le polemiche che ne sono derivate per un’arteria principale della città sulla cui riqualificazione Palazzo San Giacomo punta molto.
Insomma, non corre buon sangue tra la società titolare dei lavori Asse costiero e il Comune. Ora i tecnici comunali stanno insistendo per accelerare l’ultima delicata fase e per avviarsi alla conclusione del cantiere. Soltanto così potrà ritornare il tram per l’intero percorso. Sono già cominciate le prove su strada per testare i mezzi fermi in deposito da anni ma l’attività non potrà essere completata se non si concluderà il percorso ferrato.