NOTIZIA DEL 31/05
Napoli Est, il Comune punta a 380 milioni del Piano città
Il governo mette sul piatto 2 miliardi di fondi per riqualificare aree degradate e attrarre capitali privati. Palazzo San Giacomo pensa a un progetto per l'
aria orientale
La carta che il Comune di Napoli giocherà per portare a casa i finanziamenti previsti dal governo con il Piano città si chiama Napoli Est. C'è una maxitorta da 2 miliardi (che potrebbero diventare 4) da dividere e a partire da domani, 1 giungo, comincerà la valutazione delle proposte di riqualificazione delle aree urbane. Come scrive oggi sul Mattino Adolfo Pappalardo, si sono già messe in lista Firenze, Verona, Roma, Bari. Palazzo San Giacomo punta ad ottenre per l'
aria orientale 380 milioni. Serve un progetto pronto: questo il dettaglio, niente affatto secondario, che avrebbe fatto propendere de Magistris e i suoi a puntare su Napoli Est e non su Bagnoli, come il sindaco voleva inizialmente. Ma l'area oggetto degli interventi deve essere una "porzione di città degradata", come ha spiegato il viceministro per le Infrastrutture Mario Ciaccia.
CIACCIA: RUOLO DI PRIMO PIANO PER I COMUNI - "I primi cantieri dovrebbero partire a metà giugno. La quantificazione - due miliardi di euro - è prudente perché non mi piacciono le cifre sparate a caso, ma so già che ulteriori risorse sono disponibili dalla Cassa depositi e prestiti. Metteranno del loro anche i Comuni, i privati e il ministero per la Coesione. Con 2 miliardi si generano 40mila posti di lavoro", ha detto Ciaccia in un'intervista alla Stampa, spiegando che i Comuni avranno un ruolo di primo piano. "Le obbligazioni di scopo possono essere destinate e favorire sinergie di risorse senza toccare il patto di stabilità. Oppure costituire fondi immobiliari con la Cassa depositi e prestiti per utilizzare il patrimonio immobiliare. Gli strumenti ci sono".
380 MILIONI PER ATTIVARE INVESTIMENTI DA 2,5 MILIARDI - Le zone degradate a Napoli non mancano. Ma la zona Est, dove ci sono già i progetti di Naplest di Lady D'Amato, Marilù Faraone Mennella, che guida anche la cordata che ha presentato in Comune un progetto per il nuovo stadio a Ponticelli (qui: goo.gl/G7MY9), appare sempre più come una delle scommesse dell'amministrazione. Con buona pace di Bagnoli. Lì l'effetto moltiplicatore (cioè la capacità di innescare investimenti privati con i fondi pubblici), calcolano a Palazzo San Giacomo, sarebbe maggiore. "Mettendo in campo 380 milioni sulla zona orientale, è il calcolo fatto a Napoli, si attivano processi per 2,5 miliardi. Una moltiplicazione, quindi, per 8 delle risorse messe in campo dal governo. E con questi primi 380 milioni sarà possibile non solo far partire i cantieri del nuovo porto di Vigliena ma anche la riqualificazione della zona che va verso il Centro direzionale", scrive il Mattino. Le risorse saranno impeigate per opere di urbanizzazione e dotazione di strutture materiali e immateriali che possano richiamare capitali privati.
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