Napoli EST | Progetti per l'area est della città (notizie e aggiornamenti)

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BiagPal
00giovedì 17 ottobre 2013 17:16
Ho trovato solo questo, è un articolo del Corriere del Mezzogiorno. Ma come spesso capita, non si capisce un ciufolo!

Porto Fiorito, zero posti barca. E il mare ha abbattuto il molo. San Giovanni. Per il progetto fallito ha chiuso anche un cantiere.

Porto Fiorito a San Giovanni a Teduccio, sembra l’inferno lastricato di buone intenzioni. L’immaginazione ipertrofica che spesso partorisce topolini avrebbe voluto impiantare su quest’area un porticciolo turistico da 500 barche, a oggi ha invece spazzato via un cantiere nautico che dava lavoro diretto a 30 persone, che diventano 130 se ci metti l’indotto; buttato letteralmente a mare poco meno di 7,5 milioni; consegnato un chilometro di riviera al disastro, anche ambientale. A Porto Fiorito il mare non è mare, è veleno liquido visto che la concentrazione di coliformi fecali e 200 volte i limiti di legge. A Porto Fiorito nemmeno le strade vogliono arrivarci: «via detta Innominata » si legge sul cartiglio toponomastico dell’unica carreggiata che giunge al cantiere. Eppure, per arrivarci si passa davanti al Forte di Vigliena, dove la storia ci ricorda (13 giugno 1799) che un centinaio di sostenitori della Repubblica partenopea si fece saltare in aria pur di sbarrare il passo, inutilmente, alle truppe sanfediste del cardinale Ruffo.
bartol0
00venerdì 18 ottobre 2013 00:22


Se è vero che l'Inferno è lastricato di buone intenzioni, be', allora Porto Fiorito è un piccolo pezzo d'inferno rivierasco. Qui a San Giovanni a Teduccio, a una schioppettata da Napoli, di buone intenzioni ne hanno riversate parecchie; spalmate in 20 anni, attraverso tre sindacature: Bassolino, Iervolino e de Magistris (nessuno si chiami fuori). L'immaginazione ipertrofica che spesso partorisce topolini avrebbe voluto impiantare su quest'area un porticciolo turistico da 500 barche, a oggi ha invece spazzato via un cantiere nautico che dava lavoro diretto a 30 persone, che diventano 130 se ci metti l'indotto; buttato letteralmente a mare poco meno di 7,5 milioni; consegnato un chilometro di riviera al disastro, anche ambientale. A Porto Fiorito il mare non è mare, è veleno liquido visto che la concentrazione di coliformi fecali è 200 volte i limiti di legge. A Porto Fiorito nemmeno le strade vogliono arrivarci: "via detta Innominata" si legge sul cartiglio toponomastico dell'unica carreggiata che giunge al cantiere. Eppure, per arrivarci si passa davanti al Forte di Vigliena, un agglomerato di casamatte dove la storia ci ricorda (13 giugno 1799) che un centinaio di sostenitori della Repubblica partenopea si fece saltare in aria pur di sbarrare il passo, inutilmente, alle truppe sanfediste del cardinale Ruffo. Un generale francese volle apporre una targa (ancor oggi visibile all'interno) con la quale ordinava a chiunque passasse di tirar giù cappello a onore di quel sacrificio. «Oggi il sacrificio lo facciamo noi, avendo perso il lavoro e rimanendo con un palmo di naso», commenta Luciano Presutto che nel 1993 lavorava nei "Cantieri navali Partenope", poi chiusi e smobilitati per far posto al cantiere edile di Porto Fiorito. Cominciamo dal cantiere edile. Un cancello chiuso a catenaccio e un gabbiotto per la guardiania sono gli unici manufatti moderni che "abitano" questa landa di 61 mila metri quadrati, che è in capo alla Porto Fiorito Spa, presieduta da Claudio Fogliano. Il resto è sabbia e cumuli di rifiuti —- dalle bottiglie di plastica, ai materiali di risulta, fino alle siringhe di qualche tossico che qui ha trovato riparo. Dall'interno il mare è una striscia grigia. Parallela alla costa corre la struttura — ormai cadente ma messa in sicurezza da centinaia di tubi Innocenti — della ex Corradini, una fabbrica aperta nel 1872, buona a produrre materiali di rame utili, 50 anni più tardi, a quei carri armati e navigli che correvano a "spezzare le reni alla Grecia". Nel Dopoguerra, finite le commesse belliche la fabbrica è stata chiusa. Nel progetto di Porto Fiorito una parte della ex Corradini sarebbe stata riqualificata a beneficio dello scalo da diporto, un'altra sarebbe diventata mensa universitaria e sede di facoltà. «Per ora ci accontentiamo dei tetti che penzolano e delle mura smangiucchiate dall'incuria», spiega Vincenzo Morreale, presidente del Comitato civico di San Giovanni a Teduccio. La bellezza architettonica che non vuoi sfiorire, ancora parla di sé. Più avanti si arriva al cantiere nautico Partenope: un guscio vuoto. «Lavoravamo di gran lena», ricorda Presutto, che è maestro d'ascia e operatore tecnico subacqueo. «A casa portavamo ogni mese, di stipendio, l'equivalente di 2.300 euro di oggi. Poi nel 2006 ci venero a dire che il cantiere navale doveva chiudere per dare l'avvio ai lavori del porto. Ci opponemmo e arrivarono a minacciarci: l'opposizione diventa reato. Ci assicurarono che noi 30 del "Partenope" saremmo stati riassorbiti un anno dopo nel cantiere edile del porto. Bene, i lavori del porto sono partiti e si sono fermati, noi siamo senza lavoro avendo anche consumato ogni tipo di ammortizzatore sodale». Il Comune e l'Autorità portuale, due dei soggetti impegnati nel progetto di Porto Fiorito, per salvare l'insalvabile, avevano promesso ai lavoratori di dare loro in gestione il molo 32 a Mergellina. «Ebbene — commenta Presutto — avrebbero trovato posto solo in tre e a carico nostro c'erano tutti i lavori di strutturazione e avvio della gestione. A conti fatti, tra costi e ricavi, saremmo andati a gambe all'aria. Abbiamo detto di no». Va bene, ma qualcosa che parli del porto che sarà c'è? Al di là di tre file di finger (i moli mobili galleggianti) utilizzati per la Coppa America e qui stoccati in abbandono, qualcosa c'è, l'unica: il "braccio" di una scogliera che con altre due avrebbe dovuto chiudere lo specchio d'acqua del porto. «In poco meno di un anno -— dice Morreale — le mareggiate l'hanno già in parte abbattuta. Hanno fatto un'opera di impupazzamento, perché se si guarda appena di lato, la scogliera del vecchio porto sta lì intonsa da 25 anni». Porto Fiorito con i suoi nuovi (e futuribili) 500 posti barca avrebbe dovuto essere un pezzo di riqualificazione della riviera di san Giovanni a Teduccio. Gli altri pezzi erano una centrale turbogas, che però Terna ha tirato su (oh, sì se è stata tirata su) e il nuovo terminal container di Levante; anche quello stanno tirando su («Lì ci sono i soldi dei cinesi», commenta Morreale). A questo punto la domanda è: al di là dei ritardi con i quali è partito il progetto (si avviò nel '93 con Bassolino), perché tutto si è bloccato? La risposta sta interamente nella legge sulla bonifica dei suoli inquinati. Porto Fiorito è inserito in un "Sito di interesse nazionale", la bonifica del terreno partì ma non fu completata. Si decise allora di far cominciare i lavori almeno su una parte di terreno bonificato. Così il 28 ottobre 2010 (delibera n.1687) si sancì l'avvio del primo lotto di lavori: «realizzazione delle opere a protezione dello specchio d'acqua; realizzazione di parte degli edifici della Corradini; opere tecnologiche e accessorie per mettere in esercizio la parte a nord del porto; realizzazione di parte della strada di accesso dal porto al'area ex Tirreno Power (la centrale turbogas, ndr)». Il 16 ottobre del 2011 tutto si blocca, la Porto Fiorito Spa adduce questa motivazione: «I lavori (...) venivano sospesi a cagione della mancata bonifica dei fondali dello specchio acqueo del Marina e dei terreni in cui è prevista la costruzione dell'edificio N1 "Yachting Club"». Per questo stop la società ha opposto diffida e messo in mora Comune e Autorità portuale di Napoli il primo ottobre 2013, chiedendo un «bonario concordamento del riequilibrio del piano economico finanziario» per i danni subiti in relazione all'anomalo (?) andamento della concessione dei lavori. Insomma, la società batte cassa. «Abbiamo parlato con il vicesindaco Tommaso Sodano —- ricorda Morreale -— ma al di là di generiche rassicurazioni il Comune non sta muovendo nulla. Credo che a questo punto Porto Fiorito sia morto».
BiagPal
00venerdì 18 ottobre 2013 10:38
[SM=g3545873] Che vergogna! Ormai è evidente come in questa città non si possa parlare di progetti di riqualificazione urbana e sviluppo! Tutti i progetti, a partire da quelli di Bagnoli per finire a quelli di Napoli Est, sono bloccati!! [SM=x2819652]
tonino80
00venerdì 18 ottobre 2013 11:25
che schifo...
bartol0
00venerdì 18 ottobre 2013 15:04
si potrebbe provare a stilare un riepilogo dello stato di avanzamento delle opere:


1) Brin 69 Recupero complesso industriale ex Mecfond
Promotore: Aedifica Srl
Tempi di realizzazione: conclusione investimento anno 2011- lavori in corso

lavori in corso

2) Completamento e riqualificazione del comparto orientale del Centro Direzionale di Napoli
Promotore: Agorà 6 Spa
Tempi di realizzazione: conclusione investimento anno 2015

lavori non iniziati

3) Completamento dell'ex Isola 8 del Centro Direzionale di Napoli
Promotore: Consorzio per il comparto Cd
Tempi di realizzazione: conclusione investimento anno 2015

lavori non iniziati

4) Riqualificazione delle Isole edificatorie 17 e 18 del Centro Direzionale di Napoli
Promotore: Garcos Srl
Tempi di realizzazione: conclusione investimento anno 2015

lavori non iniziati

5) Programma di Recupero Urbano Rione S. Alfonso
Promotore: ATI PA.CO- Pacifico costruzioni Spa: Co.Ge.Pa Costruzioni generali Spa; Enrico Del Gaudio Spa; Credendino Costruzioni Spa
Tempi di realizzazione: da settembre 2010 a dicembre 2013

lavori non iniziati

6) Metropolitana di Napoli
Promotore: Mn Metropolitana di Napoli Spa
Tempi di realizzazione: 2015

lavori non iniziati

7) Recupero complesso industriale ex Interfan
Promotore: Vegagest Immobiliare Sgr spa
Tempi di realizzazione: da settembre 2008 a dicembre 2010 – lavori in corso

lavori in corso?

8) Realizzazione del Terminal di levante
Promotore: Conateco Spa
Tempi di realizzazione: 3 anni 2010-2013

lavori in corso?

9) Realizzazione di un porto turistico e infrastrutture a Vigliena (San Giovanni a Teduccio)
Promotore: Porto Fiorito S.p.A
Tempi di realizzazione : conclusione investimento 2013 – lavori in corso

lavori fermi

10) Riqualificazione dell'area industriale dismessa Feltrinelli a Gianturco
Promotore: Gruppo Aedes Spa
Tempi di realizzazione: 5/6 anni dall’approvazione dello strumento di pianificazione esecutivo

lavori fermi?

11) Riqualificazione dell'Area Eni dell' Ex deposito costiero Agip
Promotore: Eni Spa
Tempi di realizzazione: completamento investimento anno 2016

lavori non iniziati

12) Riqualificazione urbana delle aree deposito Q8 a Napoli est
Promotore: Kuwait Petroleum Spa
Tempi di realizzazione: completamento investimento anno 2018

lavori non iniziati

13) Realizzazione di un'attrezzatura urbana e territoriale per la musica ed i grandi eventi con annesse strutture complementari di servizi
Promotore: Palaponticelli Srl
Tempi di realizzazione: 3 anni 2010-2013

lavori non iniziati

14) Ristrutturazione urbanistica dell'area ex Breglia
Promotore: Consorzio per la Riqualificazione di Ponticelli
Tempi di realizzazione: in corso e fino al 2013

lavori fermi?

15) Parco urbano e attrezzature per il tempo libero ed il commercio a Ponticelli
Promotore: Mata Srl
Tempi di realizzazione: dal 2012 al 2015 – 3 anni

lavori non iniziati

16) Riqualificazione di un area dismessa per il centro commerciale Auchan in via Argine
Promotore: Icn Spa Cogei costruzioni Spa
Tempi: Completato

lavori terminati




qualche correzione da fare?
CityN
00venerdì 18 ottobre 2013 15:23
Non riesco a capire il problema: riguarda pagamenti oppure mancate bonifiche?

Oppure tutti e due???? [SM=x2819353]
Madeco
00venerdì 18 ottobre 2013 15:31
Ma quali pagamenti? A parte la metro queste sono opere di privati...o parli di porto fiorito? A proposito fate un riassunto che l'articolo è troppo lungo [SM=x2819346]
bartol0
00venerdì 18 ottobre 2013 15:41
Madeco, 18/10/2013 15:31:

Ma quali pagamenti? A parte la metro queste sono opere di privati...o parli di porto fiorito? A proposito fate un riassunto che l'articolo è troppo lungo [SM=x2819346]



questa parte fa capire tutto.


Il 16 ottobre del 2011 tutto si blocca, la Porto Fiorito Spa adduce questa motivazione: «I lavori (...) venivano sospesi a cagione della mancata bonifica dei fondali dello specchio acqueo del Marina e dei terreni in cui è prevista la costruzione dell'edificio N1 "Yachting Club"». Per questo stop la società ha opposto diffida e messo in mora Comune e Autorità portuale di Napoli il primo ottobre 2013, chiedendo un «bonario concordamento del riequilibrio del piano economico finanziario» per i danni subiti in relazione all'anomalo (?) andamento della concessione dei lavori.




PS non hai nessuna correzione da fare al mio elenco dello stato di fatto delle varie opere? [SM=x2819345]
bubolazza
00domenica 20 ottobre 2013 17:40
Università a San Giovanni a Teduccio, a gennaio l'inaugurazione
Oggi istituzioni in visita ai cantieri.
L'ex Cirio ospiterà 6mila universitari, che studieranno a braccetto con i ricercatori del settore privato. "E qui, insieme al Cnr, investiremo ancora", ha spiegato Caldoro

“Napoli est rinasce con l'Università, con i giovani e con le imprese”. Il presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, accompagnato dagli assessori Guido Trombetti ed Edoardo Cosenza, ha visitato oggi il cantiere dell'area ex Cirio a San Giovanni, dove troverà sede un nuovo complesso universitario della Federico II dedicato prevalentemente alla ricerca.

“Quest'area va valorizzata - ha proseguito Caldoro - e dove c'era una azienda ora cresceranno il pensiero ed il sapere”. Il primo modulo del complesso sarà inaugurato entro gennaio, e ospiterà 6mila studenti. Per le attività della nuova struttura è previsto uno stretto collegamento con le imprese: ricercatori universitari e del mondo produttivo si ritroveranno a lavorare, come spiegato dal rettore della Federico II Massimo Marrelli, gli uni accanto agli altri, in una sinergia che potrà "cambiare il futuro della città''.

"Questo quartiere tra dieci anni sarà diverso", ha aggiunto l'assessore regionale ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza: l'università rappresenta una nuova opportunità per l'economia del quartiere. Ma si tratta solo del primo passo di un'opera più ampia di riqualificazione. “Pensiamo già ad un investimento con la stessa Università ed il Cnr – ha aggiunto ancora Caldoro – per dare allo stesso Cnr la possibilità di avere qui le proprie strutture”.


L'assessore all'Università Guido Trombetti ha infine spiegato che si può considerare il nuovo plesso come "testimonianza concreta di come Napoli e la Campania sappiano dare risposte con i fatti". "L'università a Scampia si farà - ha continuato l'assessore a proposito di riqualificazione delle periferie - e forse faremo anche qualcosa in più".
Coma White
00domenica 20 ottobre 2013 17:45
Ma si, continuiamo ad aprire nuove sedi, una a San Giovanni, una a Scampia, mettiamone una pure sul parco del Vesuvio, una ai Camaldoli....


In effetti è uno scandalo che non ne abbiano ancora aperta una a Chiaia... appoggio la mozione di una sede sul #lungomareliberato!



[SM=g10082]



Ma perchè queste teste di bip anzichè continuare ad aprire nuove sedi, non pensano a quelle che già ci sono (e che sono tenute manco una chiavica)?


Ah già, perchè sulla manutenzione ordinaria, c'è poco da mangiare....


[SM=g2982593]
bubolazza
00domenica 20 ottobre 2013 18:12
va be dai se va tutto come scritto nell'articolo può far solo bene la sinergia università cnr e privati! questa è una cosa che si sarebbe dovuto sempre fare, fa bene al lavoro e riqualifica un po le periferie..
Na.Samurai
00domenica 20 ottobre 2013 18:12
E poi si domandano perchè le nostre università siano poco attrattive ed efficienti...
Coma White
00domenica 20 ottobre 2013 18:20
Re:
bubolazza, 20/10/2013 18:12:

va be dai se va tutto come scritto nell'articolo può far solo bene la sinergia università cnr e privati! questa è una cosa che si sarebbe dovuto sempre fare, fa bene al lavoro e riqualifica un po le periferie..




Ma quale sinergia, a loro interessa realizzare tante strutture perchè evidentemente riescono a spartirsi una bella torta di finanziamenti, l'interesse su creare centri di ricerca è minimo, si continuano a creare strutture su strutture quando non si riesce a mantenere nemmeno quelle preesistenti, dove manco la ricerca si riesce a fare!


Napoli ha più sedi della Federico II che isole ecologiche, di residenze universitarie, checchè se ne parli, non se ne vedono mai... chieditevi il perchè.

Madeco
00lunedì 21 ottobre 2013 18:16
Oggi è scaduto il primo bando di strade di Napoli est ovvero via G. Ferraris, via Brecce a Sant'Erasmo, via E. Gianturco, via Nuova delle Brecce. Il 26 scade Parco della Marinella.
Mark Corleone
00martedì 22 ottobre 2013 09:43
scaduto con assegnazione o scaduto e andato deserto ? XD
Madeco
00martedì 22 ottobre 2013 09:59
Scaduto nel senso che sono scaduti i termini di presentazione. Immagino siano arrivate offerte che diamine...
bubolazza
00martedì 22 ottobre 2013 23:16
ma è roba vecchia?
Napoli Est cambia volto con i fondi europei
Martedì 22 Ottobre 2013 Scritto Da Paolo Carotenuto E-mail Stampa PDF
Approvato dalla Commissione Europea il Grande Progetto ”Riqualificazione urbana Area Portuale Napoli Est”
La Commissione Europea ha approvato un investimento di oltre € 155.000.000 del Fondo europeo di sviluppo regionale per riabilitare una delle aree più svantaggiate del Comune di Napoli. Il progetto prevede il potenziamento della rete stradale esistente, il miglioramento dell'accessibilità alle infrastrutture e la riabilitazione di spazi pubblici. Sarà inoltre possibile creare più di 500 posti di lavoro e nuove opportunità per i 3,5 milioni di abitanti dell'area metropolitana di Napoli e per le imprese operanti nel settore, che contribuiscono allo sviluppo economico della regione Campania.

Johannes Hahn, Commissario per la politica regionale e urbana, che ha firmato l'approvazione di questo importante progetto, ha dichiarato: "Questo progetto è un esempio concreto di come la politica di coesione può fornire un contributo tangibile alla riabilitazione e al rinnovo di una zona urbana fortemente svantaggiata. Con questo progetto stiamo affrontando sfide urbane, economiche e ambientali urgenti in linea con le nuove priorità della futura politica di coesione dell'UE. Tale investimento avrà sicuramente un impatto molto positivo sulle persone e le aziende di Napoli e della regione Campania".

Questo Grande Progetto propone la realizzazione di un insieme sistematico e integrato di interventi pubblici sulla viabilità esistente, nonché di rifunzionalizzazione dei sottoservizi dell’area orientale del Comune di Napoli al fine di contribuire al ridisegno delle infrastrutture urbane di base e alla dotazione di servizi quali elementi portanti del nuovo sviluppo dell’area.

Ad oggi, la periferia orientale di Napoli, che interessa una vastissima porzione del territorio comunale, si presenta come un territorio caratterizzato da degrado urbano su cui occorre intervenire con un insieme sistematico di azioni volte a ridisegnare e riqualificare gli ambiti pubblici e gli assi di accessibilità.

Gli interventi previsti dal GP sono:
la riqualificazione urbanistica e ambientale di via Ferraris e di via Brecce a Sant'Erasmo;
la riqualificazione urbanistica e ambientale di via Imparato, con la realizzazione di un sottopasso viario, di via De Roberto e di via Miraglia;
la riqualificazione urbanistica e ambientale di via Brin, con la realizzazione di due sottopassi viari e di via Gianturco;
la riqualificazione urbanistica e ambientale di via Nuova delle brecce/via di Tocco;
la riqualificazione urbanistica e ambientale dell'asse costiero e rifunzionalizzazione del sistema fognario San Giovanni/Volla;
interventi fisici e tecnologici volti ad aumentare i livelli di sicurezza.

La riqualificazione e il potenziamento degli assi stradali storici dell’area orientale consentiranno di dotare il territorio interessato di un’adeguata infrastrutturazione che ne migliorerà la sua fruizione complessiva, attraverso il decongestionamento del traffico veicolare tra l’area litoranea e il tessuto urbano più interno.
Le iniziative previste garantiranno, inoltre, il recupero dell’ambiente fisico, il miglioramento della viabilità ed accessibilità della zona ed una migliore fruibilità e vivibilità dei luoghi, così da potenziare lo sviluppo della comunità locale.

Benefici derivanti dalla realizzazione del Grande Progetto
I principali benefici derivanti dalla realizzazione del Grande Progetto riguardano:
la riduzione dei tempi di percorrenza e del livello di inquinamento nell’area considerata;
la riduzione del tasso di incidentalità nell’area considerata.

Gare avviate
Progettazione esecutiva ed esecuzione lavori dell'intervento “parchi, sistemazione a verde“- Realizzazione del Parco della Marinella – 5 Mln/€ oltre IVA
Progettazione esecutiva ed esecuzione lavori di Riqualificazione urbanistica e ambientale di via Galileo Ferraris, via Brecce a Sant'Erasmo, via Gianturco e via Nuova delle Brecce,- 11, 5 Mln/€ oltre IVA
Fonte: PORFESR

Mark Corleone
00giovedì 24 ottobre 2013 15:12
Fisco: false dichiarazioni, sequestro 5,5 mln a Napoli = (AGI) - Napoli, 24 ott. -

Dichiarazioni fraudolente, uso di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni infedeli: sono i reati per i quali ci sono tre indagati a Napoli, tra cui la moglie dell'ex presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, Marilu' Faraone Mennella, e un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente per circa 5,5 milioni. L'indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Sezione criminalita' economica della Procura partenopea e' legata a un accertamento fiscale sulla Idis Srl, societa' di cui sono amministratori di diritto e di fatto la stessa Faraone Mennella, Paolo Tropea e Maria Laura Concetta Montana.

L'accertamento fiscale da cui ha avuto origine l'inchiesta e' stato fatto dalla direzione provinciale 1 dell'Agenzia delle Entrate. La Idis e' partecipata al cento per cento dalla Quark and Stark con sede in Lussemburgo. Per gli investigatori, gli amministratori hanno omesso di dichiarare plus valenze immobiliari, utilizzato false fatture di acquisto emesse da societa' estere, e contabilizzato elementi passivi fittizi per la svalutazione di crediti inesistenti. Sigilli a conti correnti bancari, attivita' finanziarie e beni immobili nella disponibilita' degli indagati. controlli dell'Agenzia delle Entrate indicano che Idis srl nel 2007 ha utilizzato ai fini del calcolo delle imposte fatture di societa' estere per le Entrate false; e dal 2007 fino al 2011 ha svalutato un credito che per le Entrate era inesistente e quindi indeducibile per 1,2 milioni di euro. Infine ha omesso nella dichiarazione dei redditi quelli derivanti dalla cessione di un immobile. Sequestro per disponibilita' economiche in istituti di credito dei tre indagati (conti correnti, azioni, obbligazioni) e per immobili tra Napoli, Roma, Siena e Messina che sta eseguendo il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli. (AGI)



sbaglio o la cordata della faraone mennella aveva proposto diversi progetti per Napoli est? era la stessa che voleva realizzare lo stadio a Ponticelli?
1799
00giovedì 24 ottobre 2013 15:14
esattamente. pe ve fa' capì. mica è fesso dela.

comunque allo stato risulta solo indagata.
Augusto1
00giovedì 24 ottobre 2013 16:37
Re:
Na.Samurai, 20/10/2013 18:12:

E poi si domandano perchè le nostre università siano poco attrattive ed efficienti...




Troppe università, troppo poche scuole per l'artigianato. Troppe braccia rubate all'agricoltura, anche temporaneamente... [SM=x2819346]
tonino80
00giovedì 24 ottobre 2013 19:28
Re:
1799, 24/10/2013 15:14:

esattamente. pe ve fa' capì. mica è fesso dela.





in che senso?
Augusto1
00giovedì 24 ottobre 2013 19:31
Nel senso che non intendeva praticare lo zoppo...
bubolazza
00giovedì 24 ottobre 2013 21:09
si vede che gli interessi si sovrapponevano.. altro che imparare a zoppicare [SM=x2819346]
Madeco
00mercoledì 30 ottobre 2013 13:55
Napoli EST: Approvazione delibera per lavori area industriale ex ICMI

Su proposta degli Assessori ai lavori Pubblici Mario Calabrese ed allUrbanistica Carmine Piscopo è stata approvata oggi in Giunta la delibera con la quale viene approvato il progetto preliminare delle opere infrastrutturali complementari alla realizzazione dellInsediamento produttivo ex Icmi di via Ferrante Imparato.

Le opere comporteranno la riqualificazione paesaggistico-ambientale delle strade immediatamente adiacenti lex area industriale. In particolare verranno realizzati lavori di rifacimento del manto stradale e dei sottoservizi, dei marciapiede e delle alberature in via Traccia-via Imparato e Via De Roberto.

Le opere stradali complementari vanno di pari passo col progetto per la reindustrializzazione nellarea ex insediamento industriale dismesso della ICMI, di circa 213mila metri quadri, di un distretto dellelettrodomestico formato da un consorzio di 12 aziende fornitrici della Whirlpool, dotato di servizi, strutture collaterali e abitazioni residenziali.

Il piano urbanistico prevede inoltre la realizzazione di un parco urbano con attrezzature sportive e ricreative, un parcheggio pubblico e infrastrutture stradali.

Liniziativa, finanziata con 77 milioni di euro, in parte con fondi CIPE (40 milioni) in parte dalla regione Campania 18 milioni) ed il resto dai privati, comporterà un aumento occupazionale di circa 500 addetti
BiagPal
00mercoledì 30 ottobre 2013 19:29
[SM=g3545873] Speriamo che si arrivi quanto prima all'inizio dei lavori. Comunque ricordiamo di quale progetto si tratta.



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www.naplest.it/2011/10/20/area-ex-icmi/
Mark Corleone
00giovedì 31 ottobre 2013 10:25
NAPOLI EST, DISTRETTO ELETTRODOMESTICI: VIA Al LAVORI Napoli Est, il Conlune di Napoli accelera per i lavori di riqualificazione dell'ex area industri
Estratto da pagina 18 di DENARO del 31-10-2013 - Autore: REDAZIONE
Napoli est, distretto elettrodomestici: via ai lavori


In sala giunta a Palazzo san Giacomo l'assessore ai lavori Pubblici Marlo Calabrese ed all'Urbanistica Carmine Piscopo sigiano la delibera con la quale viene approvato II progetto preliminare delle opere infrastnitturali complementari alla realizzazione dell'Insediamento produttivo ex Icmi di via Ferrante Imparato. Le opere comporteranno la riqualificazione paesaggistico-ambientale delle strade immediatamente adiacenti l'ex area industriale. In particolare verranno realizzati lavori di rifacimento del manto stradale e dei sottoservizi, dei marciapiede e delle alberature in via Traccia-via imparato e Via De Roberto. Distretto elettrodomestici Le opere stradali complementari vanno di pari passo col progetto per la reindustriallzzazione nell'area ex insediamento industriale dismesso della Icmi. Parliamo di circa 213 mila metri quadri di un distretto dell'elettrodomestico formato da un consorzio di 12 aziende fornitnc¡ della Whirlpool, dotato di servizi, strutture collaterali e abitazioni residenziali. Il piano urbanistico prevede inoltre la realizzazione di un parco urbano con attrezzature sportive e ricreative, un parcheggio pubblico e infrastnitture stradali. L'iniziativa, finanziata con 77 milioni di euro. In parte con fondi Cipe (40 milioni) in parte dalla Regione Campania (18 milioni) ed il resto dai privati, comporterà un aumento occupazionale di circa 500 addetti. Sui tempi di realizzazione di si parla di 120 giorni dopo quattro anni di stop. -tit_org- Napoli est, distretto elettrodomestici: via ai lavori



fonte

120 giorni [SM=x2819342]
Pasticchio
00giovedì 31 ottobre 2013 10:27
Bene
bartol0
00giovedì 31 ottobre 2013 14:02
Madeco, 30/10/2013 13:55:

Napoli EST: Approvazione delibera per lavori area industriale ex ICMI

Su proposta degli Assessori ai lavori Pubblici Mario Calabrese ed allUrbanistica Carmine Piscopo è stata approvata oggi in Giunta la delibera con la quale viene approvato il progetto preliminare delle opere infrastrutturali complementari alla realizzazione dellInsediamento produttivo ex Icmi di via Ferrante Imparato.

Le opere comporteranno la riqualificazione paesaggistico-ambientale delle strade immediatamente adiacenti lex area industriale. In particolare verranno realizzati lavori di rifacimento del manto stradale e dei sottoservizi, dei marciapiede e delle alberature in via Traccia-via Imparato e Via De Roberto.

Le opere stradali complementari vanno di pari passo col progetto per la reindustrializzazione nellarea ex insediamento industriale dismesso della ICMI, di circa 213mila metri quadri, di un distretto dellelettrodomestico formato da un consorzio di 12 aziende fornitrici della Whirlpool, dotato di servizi, strutture collaterali e abitazioni residenziali.

Il piano urbanistico prevede inoltre la realizzazione di un parco urbano con attrezzature sportive e ricreative, un parcheggio pubblico e infrastrutture stradali.

Liniziativa, finanziata con 77 milioni di euro, in parte con fondi CIPE (40 milioni) in parte dalla regione Campania 18 milioni) ed il resto dai privati, comporterà un aumento occupazionale di circa 500 addetti



ma questa delibera non l'approvò a suo tempo l'ex assessore De Falco? comunque Mizar dovrebbe uscire dal topic delle foto e aggiornarci un po' sul progetto dell'area ex ICMI...
Augusto1
00giovedì 31 ottobre 2013 15:15
Indagati Sodano e la Faraone Mennella per la questione stadio a Ponticelli: www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/sodano-indagato-stadio/notizie/3479...
MiZaR-82
00giovedì 31 ottobre 2013 17:17
Re:
bartol0, 31/10/2013 14:02:



ma questa delibera non l'approvò a suo tempo l'ex assessore De Falco? comunque Mizar dovrebbe uscire dal topic delle foto e aggiornarci un po' sul progetto dell'area ex ICMI...



Non è vero che si è fermi da 4 anni... almeno nel 2012 ci sono stato e si lavorava alla demolizione e allo smaltimento dei rifiuti derivanti da bonifica. L'ultima volta che se n'è parlato, pareva ci fosse una grossa impazienza della Whirlpool per concludere.
Comunque l'ex ICMI non esiste più, lo stabilimento è totalmente abbattuto. La bonifica è stata fatta a quanto mi risulta, ma c'erano problemi di soldi e si erano impallate alcune operazioni. Non ne ho saputo più nulla. Più che altro, la ditta che ha l'appalto per demolizione e bonifica a quanto so ha grossi problemi economici, perché non arrivano i soldi dalla committente e non riesce a pagare i fornitori, al solito. Tra l'altro la stessa ditta ha in mano altri appalti, come quello della Manifatturiera Tabacchi.
Se avrò novità in merito, vi informerò.
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