Si chiama
Hart il nuovo tempio di cinema, musica e cibo
Il progetto realizzato con un investimento di 800 mila euro nella storica sala dell'Ambasciatori da tre imprenditori: Luciano Stella, Sigfrido Caccese e Mariano Pierucci
Andare al cinema, sdraiarsi sul letto e guardare un film gustandosi una cena gourmet. È solo uno dei piaceri che propone l'Hart di via Crispi 33, un mega locale innovativo che è, allo stesso tempo, cinema, musica e bistrot. Uno spazio d'intrattenimento realizzato con un investimento di 800 mila euro nella storica sala dell'Ambasciatori da tre imprenditori coraggiosi e visionari: Luciano Stella, Sigfrido Caccese e Mariano Pierucci.
Il locale interamente restaurato ospiterà un format dal respiro internazionale e dal sapore futurista che coniuga cinema, musica e cibo. "Hart" aprirà in anteprima al pubblico domenica dalle 17.30 alle 21.30. Durante la serata sarà proiettato sullo schermo ad alta tecnologia il trailer del film d'animazione "Gatta Cenerentola" firmato dalla casa di produzione partenopea Mad e presentato alle Giornate professionali del cinema di Sorrento. I primi spettatori guarderanno il filmato sul letto, comodamente sdraiati, indossando cuffie. In un'altra area della sala, chi lo preferisce, potrà gustare l'aperitivo.
Ma il battesimo vero e proprio ci sarà lunedì alle 21.30 con un concerto live dei "Portico" una rock band che arriva direttamente da Londra (biglietto 15 euro più prevendita). Martedì 8 dicembre invece sarà proiettato in esclusiva per la Campania il film cult campione europeo d'incassi "Dio esiste e vive a Bruxelles" di Jaco Van Dormael.
Napoli, tour virtuale all'Hart cinema restaurato
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Il locale è la risposta simultanea alla crisi della monosala e all'anonimato del multisala per la fruizione dello spettacolo cinematografico.
"Hart" significa cuore in olandese, ma è anche un neologismo che contiene le parole inglesi arte e terra. Il logo è un tatuaggio con al centro un cuore disegnato dal giovane artista tattoo Giorgio Chirico. "Investo in luoghi di cui mi piacerebbe essere spettatore - spiega l'imprenditore Luciano Stella -. Il locale nasce dalla volontà di rilanciare la mission principale dell'Ambasciatori in una chiave totalmente nuova e di multiprogrammazione. Vogliamo regalare al nostro pubblico proposte stimolanti ricreando un'atmosfera più intima, quasi casalinga, con la possibilità di bere e mangiare in sala. L'offerta - prosegue - si muove fra tradizione e innovazione, basso e alto, leggero e impegnato. Il pubblico è trasversale, una generazione offbeat libera da schemi e costrizioni del mercato".
Il locale è contemporaneamente club che si ispira al "Paradise garage" di New York; sala per film esclusivi e seconde visioni; ristorante per un pranzo veloce, una riunione di lavoro o un brunch domenicale con i menù genuini e creativi realizzati da South Italy Food. Può ospitare party, feste private, cene spettacolo e serate burlesque. Ampio spazio alla musica di ogni tipo. Dal jazz allo swing, dal rock al cantautorato con grandi nomi e giovani promesse. E ancora performance teatrali, reading, book crossing.
"E' un luogo in cui la città e i suoi talenti troveranno un modo diverso di divertirsi, uno spazio per esprimersi e confrontarsi - conclude Stella -. Stiamo cercando di costruire una rete di collaborazioni artistiche e culturali".
L'operazione proietta Napoli nel futuro senza choc, tutelando la bellezza e la magia del passato. All'esterno del cinema fondato nel 1969 da Antonio Stella e Fritz Jossa, resta la storica insegna "Ambasciatori". L'ingresso introduce lo spettatore in un ambiente anni Quaranta, raffinato e accogliente.
L'atrio ospita un bistrot con tavolini per il pranzo e una cucina. Il bar è nella sala del grande schermo dove dominano un caldo arancione scuro e il rosso delle tende di velluto. Sono originali la boiserie e tutti gli elementi lignei, le porte, le cornici, le rifiniture in metallo ottonato e le mascherine. Recuperata la forma a volta del soffitto a quadroni arricchita da un gioco di luci che farà da sipario agli spettacoli. Un tocco di classe i lampadari a goccia e le applique.
I 340 posti del cinema Ambasciatori hanno lasciato il posto a 110 sedute ultracomode. Letti a tre piazze nella prima fila. Divani a due posti e ampie poltrone nelle file successive. Accanto a ogni poltrona ci sono un poggiapiedi che può contenere giacche e borse e un tavolino con lume su cui poggiare il panino gourmet. Alla base dello schermo c'è un importante palco che può ospitare complessi e un pianoforte a coda. "Napoli è una città che ha bisogno di stimoli, di idee e di una buona dose di coraggio - dichiara Sigfrido Caccese -. Con "Hart" sperimentiamo un nuovo format in Italia. La musica live e l'intrattenimento di qualità continuano a essere una sfida". Una sfida non solo imprenditoriale ma soprattutto culturale