Napoli | Musei, biblioteche, archivi, cinema e teatri

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CRIME 80
00giovedì 15 gennaio 2015 20:15
leggete questa. Il Museo Filangieri mi pare che è di propietà di quel "terzo mondo" di provincia.

www.campaniasuweb.it/story/27910-napoli-tesori-negati-addio-all-allestimento-collezi...
Giap1
00giovedì 15 gennaio 2015 20:25
Re:
CRIME 80, 15/01/2015 20:15:

leggete questa. Il Museo Filangieri mi pare che è di propietà di quel "terzo mondo" di provincia.

www.campaniasuweb.it/story/27910-napoli-tesori-negati-addio-all-allestimento-collezi...




Museo civico.
Mark Corleone
00giovedì 29 gennaio 2015 16:34
Verso il nuovo Teatro Nazionale Mercadante-San Ferdinando
Il San Ferdinando affidato all'Associazione Teatro Stabile di Napoli


E' stata approvata in Giunta, a firma dellAssessore alla Cultura Nino Daniele, una delibera che, unendo i due teatri di proprietà comunale nella gestione dell'Associazione Teatro Stabile, consente alla Città di Napoli di partecipare al bando del Ministero per i Beni Culturali per avere un Teatro Nazionale, come richiesto dal Decreto Ministeriale n. 191 del 2014. La nuova normativa prescrive che i Teatri Nazionali svolgano attività teatrale di notevole prestigio nazionale e internazionale e si connotino per la loro tradizione e storicità. Ma pone anche alcune condizioni ineludibili. Tra esse vi è la disponibilità di una o più sale per un totale di almeno mille posti; condizione soddisfatta dalla addizione di Mercadante e San Ferdinando. Le altre condizioni riguardano l'impegno a produrre e realizzare spettacoli propri, incoraggiando ed aiutando l'attività di autori, registi, attori e maestranze locali e l'istituzione di una scuola di teatro. A questo proposito è stata già annunciata la disponibilità di Luca De Filippo a dirigere la scuola di teatro presso lo stabile di Napoli. Il San Ferdinando, che fu il teatro di Eduardo, fu donato dalla famiglia De Filippo e poi ristrutturato a spese del Comune di Napoli, per essere destinato ad ospitare attività teatrali sotto l'egida della stessa Fondazione De Filippo, che ha oggi manifestato il suo assenso alla operazione. L'Associazione Teatro Stabile della Città di Napoli, cui partecipano con quote differenti la Regione Campania, il Comune e la Provincia di Napoli e il Comune di Pomigliano d'Arco, ha avuto affidato dal Comune il teatro Mercadante dal 2003.
Considerate la storia culturale e la tradizione teatrale di Napoli è un dovere preciso delle istituzioni locali fare in modo che la città, una delle capitali europee del teatro, possa avere un Teatro Nazionale, secondo la definizione della nuova normativa. Partecipiamo al bando del Ministero convinti di avere tutte le carte in regola; poi avremo tutti, in primo luogo l'Associazione Teatro Stabile ma anche singolarmente gli enti che la compongono, il dovere che la sua attività sia all'altezza di questa storia e di questa tradizione. Ringrazio la Fondazione De Filippo che ha aderito alla proposta e in particolar modo Luca per il suo impegno a dirigere la nuova Scuola di Teatro. E quanto ha dichiarato l'Assessore Nino Daniele
Mark Corleone
00mercoledì 11 febbraio 2015 16:11
Il più grande artista del mondo in mostra a Napoli


E' al “più grande artista del mondo” che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli dedicano la mostra della Brigataes appena inaugurata e che per la prima volte offre al pubblico la visione dei reperti antropologici e materiali di scavo provenienti da un presunto ritrovamento, avvenuto negli anni Trenta presso l'acropoli di Cuma, che documenterebbe l'esistenza di un artista di proporzioni gigantesche vissuto quarantamila anni fa. Il coordinamento dell'esposizione è di Marco De Gemmis e dell'Associazione ES; la mostra è stata realizzata con il contributo della Fondazione Banco di Napoli e ha ricevuto il Patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli e il Matronato del Museo MADRE.

La Brigataes racconta così la storia del ritrovamento e della riscoperta. “Nel 1938 gli operai dell'archeologo Amedeo Maiuri, durante gli scavi sulla sommità dell'acropoli cumana, scoprirono – sul fronte occidentale del cosiddetto Tempio di Giove – alcuni enormi frammenti ossei. Il famoso paleontologo Ralph von Koenigswald, già impegnato nella ricerca del Gigantopithecus, avvertito della scoperta si recò sul luogo aggregandosi ai ricercatori e riportando alla luce i reperti di cui disponiamo. Emersero dal terreno eccezionali resti scheletrici e una frazione di lastra in pietra con traccia di pittura rupestre che rivelava una forma simbolica sconosciuta a cui von Koenigswald, attento lettore di Joyce, diede il nome di Chaosmos. E proprio questo elemento dipinto, immediatamente associato alle dimensioni delle ossa della mano, portò lo studioso a ritenere la creatura appena ritrovata il più grande artista del mondo.Questi preziosi materiali erano pronti per l'allestimento di un'esposizione epocale che avrebbe dovuto tenersi nel museo napoletano nel 1939 e che non fu mai realizzata a causa delle vicende belliche. Vennero conservati e dimenticati per quasi un secolo fino alla recente riscoperta avvenuta in seguito all'inatteso rinvenimento - nel corso di una ricerca archivistica della Brigataes - di un faldone contenente la documentazione dello scavo e le indicazioni sulla loro collocazione in una sezione remota dei magazzini.”

La mostra di carattere storico-documentario presenterà i reperti che la Brigataes avrebbe recuperato e vale a dire ciò che rimane delle imponenti ossa e della grande opera, ma anche documenti, libri antichi (fra cui il rarissimo testo Gigantologia di Emiddio Manzi) e manufatti litici rinvenuti nella zona di scavo.

Una videoproiezione proporrà il filmato d'epoca girato nel luogo della scoperta, restaurato dalla Brigataes. La mostra è fino al 9 Marzo 2015 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
granpacco
00giovedì 12 febbraio 2015 08:58
Ma ci rendiamo conto? Porca miseria in altri paesi avrebbero realizzato un intero museo attorno a questa scoperta mentre noi lasciamo marcire i reperti nei depositi!bella iniziativa e se qualcuno dovesse andarci vi prego di postare foto in favore di noi poveri emigranti please
Ninconanco81
00martedì 24 febbraio 2015 18:08
Il Mercadante diventa teatro nazionale
Giap1
00martedì 24 febbraio 2015 18:27
Punteggio più basso tra i teatri per la direzione artistica :facepalm:
Madeco
00martedì 24 febbraio 2015 18:42
Re:
Giap1, 24/02/2015 18:27:

Punteggio più basso tra i teatri per la direzione artistica :facepalm:




Dove si può leggere il punteggio?
Ninconanco81
00martedì 24 febbraio 2015 18:56
Per ora leggo solo che il ns punteggio è di 10 punti il massimo l'ha avuto il Piccolo di Milano con 30 punti
Ninconanco81
00mercoledì 25 febbraio 2015 09:57
"A Napoli se c'è qualcuno che sa davvero fare qualcosa rischia di oscurare le nullità che lo circondano e non è gradito."
La giusta grinta per cominciare la giornata
:bah:
Giap1
00mercoledì 25 febbraio 2015 10:13
Re:
Ninconanco81, 25/02/2015 09:57:

"A Napoli se c'è qualcuno che sa davvero fare qualcosa rischia di oscurare le nullità che lo circondano e non è gradito."
La giusta grinta per cominciare la giornata
:bah:




Si potrebbe anche rispondere che appena a Napoli succede qualcosa c'è il tizio che ci ricorda che simm na kiaveca :troll:
bubolazza
00mercoledì 25 febbraio 2015 12:45
ma quando parla dell'aucustica irrimediabilmente compromessa è vero? :O
Coma White
00martedì 17 marzo 2015 11:34
Su questo nessuno ci ha aperto un caso


Ecco com’è ridotto il San Carlo dopo i lavori di ristrutturazione
Spesi circa settanta milioni di euro, acustica secondo Roberto De Simone rovinata


Milioni e milioni di euro – circa settanta - per un piano di ristrutturazione e restauro che, neanche compiuti i primi quattro anni, mostra crepe e imperfezioni praticamente ovunque.A parte la delicatissima questione dell’acustica del Teatro San Carlo, ad oggi tornata in primo piano dopo il nuovo appello di Roberto De Simone al sindaco e al nuovo Consiglio, questione non tangibile – anche se le orecchie le abbiamo tutti - ma resa concreta se non altro dal ricorso in scena dei riporti sonori divenuti indispensabili dopo i lavori, al pari dei ritocchi amplificati per gli interventi dietro le quinte e talvolta persino nella buca dell’orchestra, la qualità e la tenuta del restyling varato negli anni del commissariamento Nastasi è invece, ad ogni spettacolo, sotto gli occhi di tutti.

In sostanza, mentre all’esterno il Teatro risulta ancora impacchettato a seguito dei recenti, nuovi interventi di messa in sicurezza nonostante i lavori di ripulitura che, comunque, avevano garantito il maquillage ma anche portato i bassorilievi in marmo (quelli con le scene di Orfeo, per intenderci) ad assumere strane sfumature di color verde anziché avorio, l’interno è testimonianza stessa di quanto messo a segno dal piano di ristrutturazione.
Piano firmato nel 2008 da Elisabetta Fabbri al fianco di altri progettisti italiani per l’impiantistica e realizzato dalla ditta Cobar di Altamura attraverso tre fasi di lavoro, da sei mesi all’anno, organizzate non compromettendo la programmazione artistica.

Materiali di dubbia qualità e pessime rifiniture
Gli interventi, come ad oggi ben sottolineato anche sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, sono stati promossi dal direttore generale dipartimento spettacolo dal vivo, e al contempo commissario straordinario del San Carlo, per garantire al Lirico «un futuro all’altezza della sua storia, quindi accrescerne la capacità produttiva».
Pertanto, si è provveduto a realizzare un nuovo pavimento – la cui qualità è parimenti sotto gli occhi di tutti – a rifoderare palchi e balaustre con esiti senz’altro ignifughi ma, sin dal principio, di dubbia qualità e pessime rifiniture. Sostituite anche le poltrone che già dopo un anno mostravano cedimenti a qualche bracciolo, creato ex novo l’impianto di climatizzazione regolarmente funzionante, costruite nuove sale prove.

Scollature tra i panelli
Fra queste, quella sottostante il giardino romantico di Palazzo Reale che, oltre a non brillare acusticamente sempre stando al giudizio del maestro De Simone, già presenta scollature fra i pannelli. Per non parlare delle parti in muratura, degli stucchi e dorature: buchi qua e là, macchie di umido anche nei bagni destinati al pubblico, crepe nei passaggi del sottopalco, pareti non sempre levigate al meglio, foglie ornamentali forse non trattate con oro zecchino in quanto già degenerate in color piombo. Quanto alle parti lignee, lesioni e scheggiature sono evidenti in più luoghi, comprese le porte di passaggio al Palco reale dove sfilano, a qualche prima, le maggiori autorità istituzionali. E sempre restando in zona reale non sfuggano, guardando a naso in su, le spaccature intorno al fregio floreale del soffitto mentre, un pugno nello stomaco, restano le sedie in plexiglass pur griffate Philippe Starck, andate a sostituire ormai definitivamente quelle in velluto rosso.

Lavori incompleti
Alcuni interventi non sembrano neppure essere mai stati terminati, come l’intercapedine fra il palco di prima fila e la barcaccia sul palcoscenico lato destro e le tante cassette elettriche mai provviste di coperchio, comprese quelle nell’illustre palco dove sedeva alla sua gloriosa epoca il direttore dei Reali Teatri di Napoli, Gaetano Donizetti. L’area in migliori condizioni? È quella del nuovo foyer, nato in luogo dell’antica camera acustica del Teatro.


fonte: Corriere del Mezzogiorno
Giap1
00martedì 17 marzo 2015 11:49
Per Muti e metha è l'opposto.....
CityN
00martedì 17 marzo 2015 17:22
Si stanno montando i ponteggi sulla seconda metà della facciata laterale del museo archeologico, mentre sulla prima i lavori procedono.
bubolazza
00martedì 17 marzo 2015 22:34
sarebbe interessante discuterne tecnicamente di questa disputa sull'acustica.
Giap1
00mercoledì 18 marzo 2015 09:03
De Simone era contro anche la nomina del Mercadante tra i teatri nazionali.....
BiagPal
00giovedì 19 marzo 2015 21:23
A Palazzo Reale è stato installato un ottimo servizio multimediale con QR Code.



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Mark Corleone
00venerdì 20 marzo 2015 20:08
Via Duomo, la via dei Musei
Via Duomo è ricchissima di tesori, disseminata di musei che custodiscono esemplari unici dall'arte sacra a quella contemporanea. Per agevolare il percorso a turisti e visitatori sono stati oggi collocati banner che sottolineano l'aspetto di via Duomo come Via dei Musei. L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra l'Assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Napoli e il coordinamento dei sette straordinari musei che si incrociano lungo via Duomo: il segnale positivo di un nuovo sforzo per fare sistema al fine di valorizzare l'immenso patrimonio artistico di Napoli.

I musei coinvolti sono: Museo Civico Gaetano Filangieri, la Chiesa di San Severo al Pendino, il Pio Monte della Misericordia, il Museo di San Gennaro, il Monumento Nazionale dei Girolamini, il Complesso Monumentale Donnaregina Museo Diocesano, il Museo d'arte contemporanea Donnaregina MADRE e, naturalmente il Duomo di Napoli. Questa proficua collaborazione proseguirà nella creazione di un sito internet dedicato e di pacchetti turistici.
CRIME 80
00venerdì 20 marzo 2015 23:57
questa sera alla chiesa di san san severo al pendino facevano un concerto, e il filangieri era aprto.

perccato via duomo si presentava come una lotamma schifosa. I bordi dei marciapiedi pieni di monnezza lungo tutta la strada. E domani arriva il papa.... spero stanotte mettono mano ai soffiatori e spazzatrici.
peppø
00sabato 21 marzo 2015 22:56
Re: Via Duomo, la via dei Musei
Mark Corleone, 20/03/2015 20:08:

Via Duomo è ricchissima di tesori, disseminata di musei che custodiscono esemplari unici dall'arte sacra a quella contemporanea. Per agevolare il percorso a turisti e visitatori sono stati oggi collocati banner che sottolineano l'aspetto di via Duomo come Via dei Musei. L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra l'Assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Napoli e il coordinamento dei sette straordinari musei che si incrociano lungo via Duomo: il segnale positivo di un nuovo sforzo per fare sistema al fine di valorizzare l'immenso patrimonio artistico di Napoli.

I musei coinvolti sono: Museo Civico Gaetano Filangieri, la Chiesa di San Severo al Pendino, il Pio Monte della Misericordia, il Museo di San Gennaro, il Monumento Nazionale dei Girolamini, il Complesso Monumentale Donnaregina Museo Diocesano, il Museo d'arte contemporanea Donnaregina MADRE e, naturalmente il Duomo di Napoli. Questa proficua collaborazione proseguirà nella creazione di un sito internet dedicato e di pacchetti turistici.




Ottima notizia!!
L'anno scorso mi fermai a parlare davanti al Filangieri col suo direttore (nonchè Soprintendente del Pio Monte) che mi raccontò proprio del suo progetto di una rete dei musei di via Duomo e delle grandi difficoltà che aveva trovato fino a quel momento nel tentare di mettere a sistema enti diversi.....a quanto pare finalmente ce l'hanno fatta! Ed è una grande cosa per una zona che ha una densità e una varietà storico/artistica come poche altre al mondo.

Mi raccontò pure che la Soprintendenza gli aveva fatto togliere dei banner che avevano messo proprio per pubblicizzare via Duomo come via dei musei.....per fortuna pure su questo punto qualcuno ha messo finalmente la capa a fa bene!

Ah, ultima cosa! Mi disse pure del progetto di collegare il museo con la chiesa di San Severo per farne un unico percorso espositivo, progetto bloccato dalla presenza di quel fioraio tra i due edifici che non riuscivano a far spostare.
CityN
00domenica 22 marzo 2015 09:19
Collegare chiesa e museo sarebbe un'ottemperanza alla sua lunga destinazione di struttura a servizio dei monaci di San Severo.
Mark Corleone
00lunedì 23 marzo 2015 16:57
Dalle 18.30 alle 22.00 del 28 marzo in occasione del Festival Del Bacio il Museo Cappella Sansevero sarà aperto al pubblico e in via del tutto eccezionale offrirà ai visitatori la possibilità di scattare foto all'interno del complesso monumentale. Inoltre è prevista la formula 2x1: se ci si presenta in due si paga un solo biglietto.
Mark Corleone
00mercoledì 25 marzo 2015 11:25
MuseumWeek: i musei arrivano in televisione

In occasione della #MuseumWeek, la settimana dei musei lanciata da Twitter, anche Sky Arte HD dedica la sua programmazione ai musei più belli del mondo.

Mercoledì 25 marzo – dalle ore 19:25
L’oro di Napoli – I tesori di Capodimonte, M.A.D.R.E., Museo Archeologico, Cappella Sansevero


Grazie alla serie L’oro di Napoli, mercoledì sera compiremo un viaggio esclusivo alla scoperta delle ricchezze archeologiche e storico-artistiche del capoluogo campano.
La prima tappa ci porta nelle spettacolari sale del Museo di Capodimonte, simbolo della straordinaria ricchezza e del carattere intimo e particolare dell’intera città. L’energia che anima le strade e le piazze di Napoli si rispecchia alla perfezione in una collezione che si offre libera da costrizioni museografiche e curatoriali: accostando Botticelli a Tiziano, i maestri dell’arte contemporanea ai grandi paesaggisti del passato.
Arriviamo poi nel cuore storico della città per visitare il primo museo d’arte contemporanea del capoluogo, il M.A.D.R.E., che ospita il meglio della scena internazionale odierna: da Koons a Paolini, da Lucio Fontana a Sol Lewitt. Ad accompagnarci per le sale della collezione un direttore giovane ed entusiasta, Andrea Viliani, che ci presenta uno tra gli artisti che meglio ha saputo sintonizzarsi con l’anima di Napoli.
La città partenopea custodisce in sé un altro scrigno preziosissimo, dove conservare e salvaguardare la memoria del passato più remoto. Custodendo i lacerti delle più grandi civiltà del bacino del Mediterraneo, al Museo Archeologico Nazionale è possibile incontrare alcuni tra i maggiori capolavori di arte antica d’Europa. E non solo. Eccezionale la collezione di reperti archeologici che arrivano dall’Egitto dei faraoni, un tesoro secondo in Italia solo alla stupefacente raccolta del Museo Egizio di Torino. Ma è naturalmente dal sito di Pompei e da quello di Ercolano che giungono i pezzi più pregiati, frammenti di Storia dal fascino senza tempo.
Ci spostiamo poi nella Cappella Sansevero, luogo dove il misticismo si tinge dei toni più oscuri e fascinosi. Nelle enigmatiche decorazioni del tempio si leggono misteriosi simboli massonici, rimandi a riti sconosciuti; nella devozione popolare per la statua del celebre Cristo Velato si ravvede invece la più genuina e struggente anima partenopea. Un dialogo sottolineato per l’occasione dal poeta arabo Adonis, accompagnato dalle melodie del Trio Jazz D’Errico.
Stadera90
00giovedì 26 marzo 2015 18:09
Non esiste lo streaming?
Mark Corleone
00lunedì 30 marzo 2015 13:21
Mark Corleone
00lunedì 30 marzo 2015 19:02
A pasqua come da consuetudine ci sarà domenica al museo: Tutti i luoghi MiBACT aperti con ingresso gratuito il 5 aprile 2015 su www.beniculturali.it/domenicalmuseo
Mark Corleone
00sabato 4 aprile 2015 11:26
CDA mercadante: de magistris nomina l'avvocato Ciruzzi e l'attore Patrizio Rispo
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