Il flop del Madre. Presenze dimezzate e un visitatore su quattro entra gratis
Nell'ultimo anno incassati 35mila euro contro i centomila del 2010
Dai 76 mila visitatori del 2010 si è passati ai circa 31 mila dell'ultimo anno. E pensare che il 2013 doveva essere l'anno zero del museo Madre. La riapertura dopo il 2012, in sella il nuovo direttore e soprattutto un taglio netto con la gestione del passato: quella targata Eduardo Cicelyn che - parola del presidente della Regione Caldoro - "aveva scambiato Palazzo Santa Lucia per un bancomat". Non aveva dubbi il governatore: "Il Madre è il peggior museo di arte contemporanea nel mondo, di gran lunga il più costoso". Era il 4 dicembre 2010. Ora che i visitatori sono più che dimezzati e gli incassi sono tre volte di meno, nelle stanze della fondazione Donnaregina che gestisce il Madre, nessuno vuole alzare bandiera bianca e ammettere il "flop".
Tante le ragioni per spiegare la falsa ripartenza: i debiti ereditati, la scure sui fondi, le sale svuotate delle opere. Ma c'è un numero che potrebbe creare qualche grattacapo in più al management di Donnaregina: nel 2013 i visitatori paganti sono circa 6500, una media di 20 persone al giorno. Il grosso dei biglietti staccati lo fanno gli omaggi, gli ingressi gratis: circa 24 mila. Nel 2010 il Madre poteva contare su 35172 paganti e 40 mila gratuiti.
Tradotto: gli incassi dell'ultimo anno sono di 35 mila euro, tre anni prima si sfioravano i 100 mila euro. E il rapporto paganti-gratuiti attualmente batte ogni record negativo a livello nazionale. In Italia la media è di 1 a 1, cioè per ogni biglietto staccato ne corrisponde uno gratuito: al Madre si raggiunge una proporzione di 1 a 4.
Non solo. Il museo che doveva aprire ai privati con il nuovo statuto, in primis ha cancellato l'impronta del passato. Calato il sipario su tutti gli eventi che avevano magnetizzato le polemiche intorno alla gestione di Cicelyn. Con tanto di blitz della polizia municipale, interrogazioni in consiglio comunale. Vedi alla voce "Madrenalina", le serate live che registravano 11 mila partecipanti e un incasso di quasi 120 mila euro.
E ancora "Un'estate al Madre": 43 mila euro di introiti e 5 mila ingressi da giugno a settembre. Un totale di visitatori che venivano inclusi in bilancio alla voce "gratuiti", nonostante pagassero 10 euro in media per accedere al museo facendo schizzare l'incasso totale del 2010 a 407 mila euro. Cifre che Caldoro liquidava come "introiti pari al due per cento dell'investimento".
"Nel 2011 - fanno sapere dalla fondazione - quando Cicelyn è andato via ha lasciato 23 mila visitatori e c'erano 9 milioni di debiti. Nel 2010 nelle casse del museo entravano 10 milioni di euro, mentre nel 2013 il Madre è stato gestito con la metà dei finanziamenti: circa 5 milioni. Senza contare che tutto il secondo piano è stato svuotato e si è dovuta ricreare la collezione. Molti degli ingressi nel passato erano legati al Madrenalina e poi sarebbe opportuno confrontare il primo anno di Cicelyn con il 2013 che è il battesimo del nuovo direttore Andrea Viliani".
Il contratto di Viliani prevedeva una base fissa di 70 mila euro e un compenso variabile di 20 mila euro legato ai risultati. Nonostante la penuria di visitatori, il nuovo direttore si è portato a casa il massimo: 90 mila euro. "Il Cda - spiegano dalla fondazione - ha considerato anche le mostre fuori del Madre, promosse dalla fondazione: come quella di Jimmie Durham a Bari che ha fatto 30 mila visitatori". Contattato, Cicelyn commenta: "Penso che Viliani stia facendo un buon lavoro, nei limiti di un mandato che è molto riduttivo. Purtroppo la volontà politica regionale ha significato finanziamenti a soggetti privati, la Fondazione Morra Greco, attività disperse sul territorio campano e una programmazione museale da un lato eccentrica e minoritaria, dall'altro troppo schiacciata sugli interessi locali. Il crollo verticale dei visitatori in questo senso era prevedibile. Che speranza di successo si può avere, se si decide di dialogare solo col mondo ristretto degli addetti ai lavori e si riduce la collezione storica a vetrina delle gallerie locali?".
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