Troisi, non solo ricordi. ''Ora una via col suo nome e un tributo al Forum culture" - Campaniac'entro'
NAPOLI - A cinquantanove anni dalla nascita, la città di San Giorgio a Cremano ha ricordato ieri Massimo Troisi. E lo ha fatto con la deposizione di una corona di fiori al monumento funebre e successivamente col convegno 'Le vie di Troisi sono infinite' organizzato in Villa Bruno dall'amministrazione comunale e dalla Federico II. Ma l'occasione è stata colta anche per
ricordare che Napoli non ha mai dedicato una via o una piazza all'attore scomparso prematuramente nel 1994. L'invito a rimediare viene da Fli, che con Raffaele Ambrosino e Andrea Santoro ricorda come il comune di Rozzano in Lombardia, insieme a Roma, Pesaro, Cosenza e Bari abbiano già tributato a Troisi questo onore. I due esponenti futuristi, inoltre, chiedono anche che il Forum delle culture, che si terrà a Napoli l'anno prossimo, quando cadrà il 60° anniversario della nascita di Troisi, lo ricordi degnamente in una o più manifestazione che si terranno durante i 101 giorni di programmazione.
GESTUALITA', PAROLA, TRADIZIONE, RIVOLUZIONE - Tornando al convegno nella città natale di Troisi, nel corso degli interventi - coordinati dal professore di Letteratura Italiana, Pasquale Sabbatino - è stata messa in evidenza l'arte di unire sapientemente la gestualità alla parola che si ritrova in tutti i suoi lavori: da quelli con La Smorfia a 'Scusate il ritardo' all'ultimo, 'Il Postino'. Per il critico cinematografico Valerio Caprara, l'esordio dell'ex cabarettista sangiorgese già portava in sé il "germe della rivoluzione copernicana: l'approdo al cinema non come sfruttamento accessorio, bensì come prolungamento di una azione espressiva e narrativa, nonostante le apparenze buoniste, assai aggressiva e temeraria". Quindi ha ricordato il peso enorme della tradizione comica partenopea che Troisi "ha saputo rinnovare senza negare, tramandare senza imitare, trasformare senza tradire". Un esempio lo si ritrova ne 'La Smorfia' con Lello Arena ed Enzo Decaro su cui si è soffermata la docente di Letteratura Italiana, Giuseppina Scognamiglio. A tal proposito ha parlato di "mini atti unici, semanticamente ricchi e autonomi".
VISTO DA REGISTI E SCRITTORI - Nel suo intervento, il professore Sabbatino ha illustrato i ritratti di Troisi disegnati da registi e scrittori. C'è chi ne ha ricordato la afasia espressiva (Raffaele La Capria) dove prevale la gestualità sulla parola; una voce diversa da quella dei suoi coetanei guappi nella Napoli degli anni Ottanta (Erri De Luca); ma anche l' invenzione di una lingua che esprime il vero stato d'animo dell'intera città (Mario Martone), la capacità di ridere dei cliché (Diego De Silva); la tradizione napoletana (Dario Fo).
IL RICORDO DI DECARO E SCARPA - Dalla disamina letteraria al ricordo dei colleghi. Enzo Decaro ha accennato all'amicizia con Troisi, all'arte teatrale ancora viva auspicando che "continui a crescere nelle giovani generazioni" e poi Renato Scarpa che ha interpretato il Robertino nel film 'Ricomincio da tre' (1981) "Di Massimo - ha detto - ho sempre ammirato il garbo, la gentilezza l'autoironia".
DE MARTINO: RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA TRASLAZIONE - Il vice presidente della istituzione Cultura Premio Massimo Troisi, Pietro De Martino, auspica tempi brevi per risolvere il problema sulla traslazione dei resti di Troisi dal loculo dove è stato sepolto con i genitori al monumento funebre, inaugurato sei anni fa, nell'ala nuova del cimitero cittadino. "Sono amareggiato quando vedo qualcuno pregare davanti ad una tomba vuota - ha detto De Martino dopo l'omaggio floreale a Troisi - . Ritengo si debba risolvere la questione in sospeso da anni riguardante la traslazione dei resti mortali del povero Massimo nel monumento a lui dedicato dall'amministrazione comunale, non realizzata solo per alcuni cavilli burocratici. Spero in un incontro con le parti interessate che serva a rimuovere qualsivoglia ostacolo che allo stato è di impedimento".