Napoli | Centro Storico Patrimonio mondiale UNESCO

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bluesboy94
00giovedì 9 luglio 2020 19:47
Finito il Palazzo dove morì Libero Bovio a via Duomo. La foto del dopo attesta come a via Duomo ci si sta avanzando, al contrario di via Carbonara.
Prima, Durante e Dopo
bluesboy94
00giovedì 9 luglio 2020 20:08
bluesboy94
00giovedì 9 luglio 2020 20:12
Sistemato questo cornicione a via Toledo (la strada con il traffico pedonale più fitto in Italia, ergo intervento tanto infimo quanto fondamentale)

Prima
www.google.com/maps/place/Via+Toledo,+156,+80133+Napoli+NA/@40.8395755,14.2484598,3a,90y,280.19h,134.98t/data=!3m6!1e1!3m4!1sibeFNoKFFW8X3eRU3nCiLg!2e0!7i13312!8i6656!4m5!3m4!1s0x133b085050c6e86b:0x58ae65fe6cf02802!8m2!3d40.8412547!4d...

Dopo
faberax94
00venerdì 10 luglio 2020 11:52
Segnalo questa iniziativa che sembra promettente. Qualcuno ne sa qualcosa di più?

www.comune.napoli.it/comunicatistampa?id=21915

La commissione Cultura ha discusso del progetto “Ad Maiora”.

Nella riunione presieduta da Elena Coccia,l’illustrazione del progetto di ricerca nato da un accordo di collaborazione tra l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (IRISS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Comitato di Gestione delle Arciconfraternite commissariate della Diocesi di Napoli. Sono intervenuti il Responsabile scientifico dell’IRISS Alfredo Morvillo, la ricercatrice dell’Istituto Marcella De Martino e la responsabile dell’ufficio tecnico del Comitato di gestione delle Arciconfraternite commissariate Daniela Rinaldini

Il progetto di cui si parla oggi, ha spiegato la presidente Coccia, mette al centro il recupero del patrimonio culturale delle arciconfraternite commissariate, un patrimonio artistico enorme, per restituirlo alla partecipazione del territorio e dell’intera città attraverso un processo che vede la comunità protagonista dello sviluppo. Un progetto di valore scientifico che porta la città a riappropriarsi di veri e propri tesori nascosti per fruirne in modo attivo. Avviato nel 2018, ha spiegato il direttore scientifico dell’IRISS CNR Alfredo Morvillo, il progetto nasce da un accordo con le arciconfraternite commissariate per una concomitanza di interessi complementari: il loro, di aprire le chiese alla città, e l’occasione per il CNR di implementare la sua terza missione, che consente, attraverso la diffusione delle conoscenze dei processi di innovazione maturate, di contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale. E questo avviene attraverso lo sviluppo delle relazioni tra tutti i portatori di interessi del territorio in modo da dare vita a progettualità che, pur nel rispetto del luogo e dei suoi valori, adottino modelli gestionali sostenibili in termini economici, sociali e culturali. Le arciconfraternite, invece, non solo mettono a disposizione i luoghi di cui dispongono, ma svolgono un ruolo di collaborazione attiva. Marcella De Martino, prima ricercatrice dell’IRISS-CNR, ha illustrato più in dettaglio il progetto, che riguarda sette chiese, tutte ubicate nel Centro Storico di Napoli Patrimonio Unesco, come la chiesa di S. Pietro in Vinculis, la Chiesa della Misericordia ai Vergini, che sarà sede del progetto e del comitato, e quella di S. Arcangelo a Baiano, dove sono state già realizzate due opere di restauro. La metodologia utilizzata parte dall’analisi del contesto e mette in piedi un sistema che tiene conto di tutti gli attori pubblici e privati che si muovono sul territorio e mira, attraverso il riuso del bene, a ricostruire l’identità della comunità, offrendo a contesti urbani, a volte privi di spazi comuni, luoghi di confronto dei cittadini per renderli soggetti attivi delle attività che saranno messe in campo per lo sviluppo di imprese sostenibili e per la costruzione di strategie di lungo periodo. Si tratta spesso di luoghi dove lo spirito di identità è sopito proprio perché i residenti non hanno la possibilità di avere luoghi di aggregazione, invece desiderati, come dimostra il fatto che, in questi giorni di attività a S. Arcangelo a Baiano, molti residenti sono andati a vedere come si lavorava. Daniela Rinaldini, del Comitato di gestione delle Arciconfraternite commissariate, ha spiegato che per decenni questi enti, nonostante la loro titolarità di un patrimonio architettonico e artistico di grandissimo valore, si sono dedicate esclusivamente alle aree cimiteriali, con uno sguardo miope rispetto alle esigenze del territorio e della cittadinanza. Cinque anni fa, poi, centosessantasei arciconfraternite furono commissariate e affidate alla gestione di padre Salvatore Fratellanza che decise di servirsi della competenza di un tecnico interno e di avviare un nuovo percorso di apertura al territorio con lo strumento del comodato d’uso gratuito. A seguito di episodi sgradevoli che hanno portato alla luce un uso non conforme alla natura dei luoghi, si è avviata una riflessione sulle arconfraternite e sul loro ruolo storico: esse nacquero non solo per dare sepoltura alle persone del popolo, in alternativa alle fosse comuni, ma soprattutto per sostenere le persone bisognose. L’incontro con il CNR, che tre anni fa chiese alla Curia di riaprire la chiesa di S. Pietro in Vinculis, fu l’occasione per verificare la convergenza di obiettivi: le strutture devono servire ai territori per fornire occasioni di cambiamento per le persone. È una grande sfida, questa, soprattutto per i costi di gestione elevati, ma la convinzione è che si possano ottenere buoni risultati. Marta Matano (Movimento 5 Stelle), Elena De Gregorio (DemA) e Luigi Zimbaldi (Misto) hanno apprezzato lo spirito del progetto in cui il turismo diventa sostegno allo sviluppo del territorio e non solo un modo per consumare risorse senza costruire niente di duraturo. Ottima, in particolare, l’idea di utilizzare le chiese per farle diventare riferimento dei territori e per farne luoghi di cultura, arte e opportunità di formazione. D’accordo anche Marilù Vacca, intervenuta per l’assessorato alla Cultura guidato da Eleonora de Majo: il progetto va nella direzione giusta e pertanto si potranno approfondire forme di sostegno e di collaborazione dell’Amministrazione. Un sostegno che secondo Alfredo Morvillo, che ha risposto ad una richiesta della presidente Coccia di indicare quali modalità la commissione e l’Amministrazione possano mettere in campo per essere di supporto alla riuscita, deve passare attraverso il successivo controllo del territorio, in quanto non tutti i residenti accolgono positivamente la presenza delle attività in luoghi prima chiusi e spesso usati in modo improprio da una parte di popolazione. La presidente Coccia ha assicurato l’impegno della commissione a sostenere il progetto e anticipato la presentazione di un ordine del giorno specifico al prossimo Consiglio comunale.
bluesboy94
00venerdì 10 luglio 2020 13:31
A Sant' Arcangelo a Baiano va abbattuto quel balcone di merda!
Con che faccia la si può mai riaprire ai turisti...
bluesboy94
00venerdì 10 luglio 2020 14:06
Progetti, approvazioni, assegnazioni a benemerite associazioni...
... ma di vera manutenzione sempre poca...
ecco, a San Giacomo degli Italiani (che suppongo sia una di queste sette chiese) hanno alzato le impalcature (già tolte) per metterci solo la solita rete verde sul cornicione. Ma dico io servono i milioni per quella facciata? Un 100 mila euro (vuoi vedere che un Sepe non è in grado di trovarli...) e passa la paura...
Ps: ho trovato l'interno aperto e volevo fiondarmi, ma stavano due operai a mò di mastini che sorvegliano la villa di un ricco, quindi ho potuto solo passarci davanti e ad avere un "flash" dell'interno che mi è sembrato tutto imbiancato e restaurato con in fondo un grande altare.
granpacco
00venerdì 10 luglio 2020 18:43
Ragazzi il problema è semplice: Napoli è una città morta ho postato anche un articolo in merito: è una città immobile a livello urbanistico per questioni socio-ambientali, corruzione, burocrazia, malavita reddito procapite etc.. si costruisce di più a Salerno che a Napoli ho detto tutto
Il livello di degrado del centro storico rappresenta solo il riflesso della città. Non esistono le condizioni per cui i privati massicciamente vengono ad investire come può succedere in una Milano(giusto per ricordarci che in italia si può), non può esistere una sinergia forte tra pubblico e privato nel contempo.
Finchè non si fa pulizia generale si riparte da zero Napoli sarà destinata a restare quello che è, a non evolvere! purtroppo è triste da dire forse anche antipatico ma nelle condizioni in cui versa napoli solo una tragedia immane, una catastrofe naturale, insomma una crisi profonda ne può risollevare le sorti dal centro alle periferie sperando che non si commettano gli errori del passato dove da grandi opportunità sono nate solo ancor più grandi sciagure di cui ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. Napoli significa Nuova Città dovrebbe essere una città dinamica in continuo mutamento ed invece da una settantina di anni a questa parte siamo completamente bloccati e dove si è costruito si è costruito malissimo, qui non si tratta di pessimismo ma di semplice realismo
bluesboy94
10venerdì 10 luglio 2020 22:02
Giusto quello che dici, ma a Napoli, città intasatissima, bisogna restaurare e riqualificare. Di costruire non c'è piú bisogno.
Elturco76
00sabato 11 luglio 2020 20:38
Piazzetta del Grande Archivio praticamente ultimata, si devono solo sistemare i 4 lampioni
granpacco
00domenica 12 luglio 2020 17:24
Re:
bluesboy94, 10/07/2020 22:02:

Giusto quello che dici, ma a Napoli, città intasatissima, bisogna restaurare e riqualificare. Di costruire non c'è piú bisogno.



io parlo di abbattere e costruire, riprogettare tutto da zero a blocchi però! come avviene nelle più grandi metropoli del mondo, ovviamente salvando e valorizzando quello che c'è di storico, Napoli dal centro alle periferie alla provincia dovrebbe essere completamente rasa al suolo e ripensata a misura di uomo, non più di auto, costruendo verticalmente visto l'assenza di spazi, ricavando quante più aree verdi fruibili possibile, costruire attrattori in ogni quartiere, dividendo l'intera area metropolitana in aree specifiche che vadano dai territori a vocazione industriale, quelli a vocazione agricola, quelli a vocazione turistica per finire con le zone residenziali. Insomma proiettarci verso l'europa uscendo da questo limbo terzomondista. Si tratta di utopia al momento ma assolutamente realizzabile come è stato possibile fare nel 90% del mondo globalizzato. Lo ripeterò poi fino allo stremo, non parlo di partire domani mattina, ma iniziare a "pensare", "progettare", "programmare". Per essere pronti domani quando sicuramente si presenterà l'occasione ricordiamoci sempre che napoli vive in mezzo a due bombe atomiche e con la possibilità che l'innalzamento dei mari ci sommerga ;)


Na.Samurai
10domenica 12 luglio 2020 17:31
Granpacco, hai toccato un punto fondamentale: per i nostri edifici servirebbe un adeguamento antisismico ma anche tetti capaci di sopportare il peso di ceneri e materiali eruttivi...una volta lo scrissi al senatore Ortolani e mi disse che era una giusta osservazione e si sarebbe documentato...poi purtroppo è venuto a mancare
bluesboy94
01domenica 12 luglio 2020 17:40
Comunque notizie non positive dai Girolamini. Il Mattino riporta un crollo nel chiostro degli Aranci (suppongo meno grave rispetto a quello di San Paolo Maggiore).
Elturco76
00giovedì 23 luglio 2020 11:48
Completata la facciata di questo Palazzo a fine Corso Umberto
CRIME 80
10lunedì 27 luglio 2020 00:16
Questo non ho capito, si tratta di un condominio, pensavo a un hotel, però che gran bel lavoro considerato in che stato versava questo fabbricato.





































cupola e campanile dei Santi Apostoli





mentre qui vediamo la cupola di San Giovanni a Carbonara





Uno sguardo anche ai lavori di via Carbonara.





il panorama da via Cirillo









Qui vediamo la chiesa ellittica di san Carlo all'Arena.





uno sguardo sulla cupola della chiesa dei Crociferi





zommata sulla cupola dei Crociferi





Infine i lavori in Piazza Mercato

c







CRIME 80
00lunedì 27 luglio 2020 00:17
Questo non ho capito, si tratta di un condominio, pensavo a un hotel, però che gran bel lavoro considerato in che stato versava questo fabbricato.





































cupola e campanile dei Santi Apostoli





mentre qui vediamo la cupola di San Giovanni a Carbonara





Uno sguardo anche ai lavori di via Carbonara.





il panorama da via Cirillo









Qui vediamo la chiesa ellittica di san Carlo all'Arena.





uno sguardo sulla cupola della chiesa dei Crociferi





zommata sulla cupola dei Crociferi





Infine i lavori in Piazza Mercato

c







Coma White
00lunedì 27 luglio 2020 08:34
Belle foto!
(anche se sarebbe bastato postarle una sola volta)
Partenope93
00lunedì 27 luglio 2020 09:29
Voglio ben sperare che venga totalmente cambiata quell'illuminazione da parcheggio di periferia a piazza mercato
æster.le
00lunedì 27 luglio 2020 15:52
Partenope93, 27/07/2020 09:29:

Voglio ben sperare che venga totalmente cambiata quell'illuminazione da parcheggio di periferia a piazza mercato

Faranno la fine di quelli di Piazza Garibaldi. Anche quella è stratificazione storica ormai 😅🤣🤣🤣
bluesboy94
00lunedì 27 luglio 2020 17:38
Magari tutto il centro storico fosse come quel palazzo arancione di via Settembrini... magari, magari, magari...
Partenope93
10lunedì 27 luglio 2020 18:46
Re:
æster.le, 27/07/2020 15:52:

Faranno la fine di quelli di Piazza Garibaldi. Anche quella è stratificazione storica ormai 😅🤣🤣🤣




Poi, come già detto altrove, qualche albero non avrebbe guastato. Il solito deserto grigio.
CRIME 80
00lunedì 27 luglio 2020 23:23
La grande farsa di palazzo Pandola, Piazza del Gesù Nuovo.



Dopo un anno e due mesi di ponteggi, finalmente hanno liberato la facciata. Ma, ripeto, dopo un anno e due mesi, il palazzo si presenta esattamente come prima.





Non hanno cancellato neanche le scritte sul portale.





Un anno e due mesi di pubblicità, dal Martini ai telefonini, per fare cosa? La grondaia in rame?
bluesboy94
00martedì 28 luglio 2020 01:52
Il portiere mi disse che lavoravano solo sul tetto. L'augurio è che passino alla scala aperta.
Partenope93
00venerdì 31 luglio 2020 20:05
Da identità insorgenti
Lavori conclusi all'esterno di Santa Cosma e Damiano
_Gio'_
00venerdì 31 luglio 2020 20:42
Fantastico!
mixx21
00sabato 1 agosto 2020 11:36
Ma perché due finestre diverse ? Questi lavori non vengono approvati dalla sovrintendenza anche per quanto riguarda gli infissi?
CRIME 80
00sabato 1 agosto 2020 13:31
perchè il balcone a destra è di un locale non facente parte della chiesa, già presistente prima del restauro. Ora, doveva essere la sovrintendenza o a mettere lo stesso infisso nella parte opposta, che era meglio di quel coso in allumunio bianco, o costringere il locale a cambiare gli infissi adeguandoli a quello di alluminio che hanno messo a sinistra. Devo chiedere al locale. ogni tanto vado a prendermi una birra li.

Personalmente fa cacare sia il tipo di infisso messo a sinistra che quello messo a destra. Dovevano mettere un semplice infisso in legno. Così come spero mettano dei battenti di legno nel locale giù, senza rimettere la saracinesca di prima.
Elturco76
00sabato 1 agosto 2020 18:05
I lavori a Via Duomo sono quasi completati, il cantiere è ormai arrivato all'altezza di via Settembrini
Coma White
00domenica 2 agosto 2020 09:02
Re:
CRIME 80, 01/08/2020 13:31:

perchè il balcone a destra è di un locale non facente parte della chiesa, già presistente prima del restauro. Ora, doveva essere la sovrintendenza o a mettere lo stesso infisso nella parte opposta, che era meglio di quel coso in allumunio bianco, o costringere il locale a cambiare gli infissi adeguandoli a quello di alluminio che hanno messo a sinistra. Devo chiedere al locale. ogni tanto vado a prendermi una birra li.

Personalmente fa cacare sia il tipo di infisso messo a sinistra che quello messo a destra. Dovevano mettere un semplice infisso in legno. Così come spero mettano dei battenti di legno nel locale giù, senza rimettere la saracinesca di prima.




Quando si sottopone un progetto alla Soprintendenza, è la stessa che fornisce le prescrizioni di restauro/ristrutturazione, e le stesse contemplano anche gli infissi, che devono essere omogeneizzati nella vista d'insieme prospettica.
Tendenzialmente richiedono infissi in legno.
Se un proponente dichiara di montare infissi bianchi e rossi, il progetto non è approvabile.
Più probabile, che il progetto sia stato approvato, ma non si siano rispettate le prescrizioni.

Andrebbe segnalata la cosa alla Soprintendenza.
CRIME 80
00domenica 2 agosto 2020 13:00
Quello che uno si chiede, è se da parte degli uffici tecnici del comune, ci sia qualcuno che sa quello che accade con questi lavori.

Sovrintendenza a parte, così come infissi a parte, possibile che il comune non faccia la sua parte in questi progetti, tipo quello del rifacimento strade. Via Duomo fa cacare, mentre il ben fatto asse via Poerio/Carbonara e a brave Cirillo, manca di pista ciclabile, così come campane interrate. Stessa cosa per piazza garibaldi, tutta rifatta a nuovo, ma niente pista ciclabile.

E la mancata occasione in largo san Marcellino? Li meritano schiaffi sovrintedenza e comune. A beh, via Capasso e del grande archvio non che siano state fatte meglio.
CRIME 80
10domenica 2 agosto 2020 13:04
ovviamente non parlo della qualità dei lavori o dei materiali, ma di progettualità, di idea, di come migliorare la parte monumentale del centro storico, come appunto largo san Marcellino, di cosa se ne vuol fare del centro storico, se ancora un luogo anarchico dove tutti possono fare quello che vogliono, o se dargli una dimensione vivibile e turistica.
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