Napoli | Centro Storico Patrimonio mondiale UNESCO

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bluesboy94
00venerdì 8 maggio 2020 22:52
Finito anche il prospetto principale di questo palazzo accosto all'Ospedale Elena d'Aosta (ex Collegio dei Cinesi). L'hanno tinto con un bianco molto forte; c'è da dire però che il bianco anche quando è troppo acceso è sopportabile al contrario del rosso o del giallo.
luca.pagano
00sabato 9 maggio 2020 09:45
se passa lo sgravio del 110% anche sui lavori delle facciate penso che avremo molto impalcature a breve da fotografare
CRIME 80
00sabato 9 maggio 2020 13:23
Re:
luca.pagano, 09/05/2020 09:45:

se passa lo sgravio del 110% anche sui lavori delle facciate penso che avremo molto impalcature a breve da fotografare



Amen.

Che poi fosse limitato al solo centro storico la totale assenza di manutenzione dei palazzi. I Vomero con tutta l'Arenella, ha quei palazzi del secondo dopoguerra già brutti di suo, in gran parte da ristrutturare. Le reti verdi sono presenti dal centro alla periferia, passando per chiaia e posillipo
bluesboy94
00sabato 9 maggio 2020 14:06
Chiaia e Posillipo però si difendono. A livello manutentivo sono gli unici due quartieri complessivamente europei di Napoli.
granpacco
00sabato 9 maggio 2020 19:39
Forse ti riferisci alla manutenzione privata, perchè io reputo in assoluto Posillipo uno dei quartieri piú degradati della cittá per tutto quel che concerne la manutenzione ed il decoro di competenza pubblica
bluesboy94
00sabato 9 maggio 2020 21:56
Re:
granpacco, 09/05/2020 19:39:

Forse ti riferisci alla manutenzione privata, perchè io reputo in assoluto Posillipo uno dei quartieri piú degradati della cittá per tutto quel che concerne la manutenzione ed il decoro di competenza pubblica




Ovvio, signor Granpacco. Nella manutenzione delle strade e degli spazi pubblici e nel decoro urbano siamo terzo o quarto mondo dappertutto.
luca.pagano
00sabato 9 maggio 2020 23:06
Re:
granpacco, 09/05/2020 19:39:

Forse ti riferisci alla manutenzione privata, perchè io reputo in assoluto Posillipo uno dei quartieri piú degradati della cittá per tutto quel che concerne la manutenzione ed il decoro di competenza pubblica



le strade di posillipo sono le piu' uccise di napoli
faberax94
00martedì 12 maggio 2020 04:03
Piazza Mercato e altri cantieri Unesco: aggiornamento nelle commissioni Infrastrutture e Cultura

Le commissioni Infrastrutture e Cultura, presiedute rispettivamente da Gaetano Simeone ed Elena Coccia, hanno incontrato oggi l’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo e gli architetti Salvatore Napolitano e Luca D’Angelo, l’uno dirigente del Servizio Valorizzazione della Città storica, l’altro responsabile unico del procedimento per il Grande Progetto Sito Unesco. Gli effetti dello stop imposto dall’emergenza al cantiere di Piazza Mercato, e il destino del grande spazio urbano che così sarà recuperato e il cronoprogramma degli interventi da rendicontare alla commissione europea entro il 2023: questi gli argomenti discussi oggi.

Buone e cattive notizie sono state fornite dai tecnici intervenuti oggi alla riunione congiunta delle commissioni Infrastrutture e Cultura. Le buone notizie riguardano l’avvio, tra pochi giorni, del recupero del complesso dell’Annunziata e la definitiva approvazione del progetto per il recupero di Castelcapuano. Quelle cattive, la richiesta da parte dell’Enel di effettuare lavori sui sottoservizi in quella parte di Via San Giovanni a Carbonara che è stata già completata; nei prossimi giorni si saprà che cosa gli uffici risponderanno alla società e quali alternative si troveranno per evitare di “bucare” nuovamente una strada già riqualificata.

Il cantiere di Piazza Mercato, che già aveva subito rallentamenti a causa dei ritrovamenti archeologici e della necessaria interlocuzione con la Soprintendenza sulla pavimentazione, è stato fermato dalla pandemia. Ma proprio in questi giorni sta ripartendo. Al momento sono in corso le verifiche per adattare il cantiere alle normative per l’emergenza sanitaria e per la sicurezza dei lavoratori (dalla misurazione della temperatura al distanziamento delle aree di lavoro, alle sanificazioni). Tra mercoledì e giovedì ripartiranno i lavori, hanno spiegato i tecnici, e l’idea è di organizzare più cantieri piccoli nelle aree del grande cantiere; per accelerare, inoltre, saranno fatti partire anche i lavori nell’area di Piazza del Carmine, che finora era stata tenuta distinta da quella di Piazza Mercato. Un focus dovrà essere fatto, ha sottolineato il presidente della commissione Infrastrutture e Mobilità, Simeone, sulle misure da adottare per la viabilità e le aree di sosta, mentre è opportuno che le zone completate siano subito riaperte, così come fatto per Piazza Sant’Eligio.

Più ampio e politicamente complesso è il discorso sul futuro della nuova Piazza Mercato nel contesto urbano. È stato un errore, ha detto in apertura la presidente della commissione Cultura Elena Coccia, non essere riusciti ad attivare, in questa seconda consiliatura de Magistris, l’Osservatorio sul Centro Storico Sito Unesco, una struttura che ha garantito, fin dalla sua nascita, una interlocuzione efficace da un lato con l’Unesco e dall’altro con la città, che veniva puntualmente informata su tutto ciò che accadeva nell’ambito del Grande Progetto finanziato dall’Unione Europea. Sarebbe il caso di riprendere subito, ha detto Andrea Santoro (Gruppo Misto – Fratelli d’Italia), l’interlocuzione con residenti e operatori commerciali di Piazza Mercato per fare in modo che, completata la riqualificazione, quelle vaste aree non si trasformino nuovamente in grandi parcheggi e diventino, invece, un motore per lo sviluppo turistico. Ben prima si sarebbe dovuto pensare a coinvolgere la città nella progettazione degli interventi, ha sostenuto Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle), secondo cui è carente l’informazione su progetti e avanzamento delle opere. Resta un’imprescindibile urgenza quella del risanamento dell’area Orientale della città, ha detto Marta Matano (Movimento 5 Stelle); un’area alla quale non viene prestata la necessaria attenzione. Quella di piazza Mercato è un’area cittadina, ha precisato Elena Coccia, nella quale già da tempo importanti attività culturali hanno preso vita accanto a preesistenze storiche molto qualificanti, come ad esempio la sartoria che per tanto tempo ha lavorato per il Teatro di San Carlo. Nonostante la delocalizzazione, ha spiegato Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), ci sono realtà imprenditoriali storiche sulle quali si può puntare per un rilancio di Piazza Mercato, che va vista nella sua continuità con il “Decumano del mare” (la zona degli Orefici), oggetto negli ultimi vent’anni di interventi di riqualificazione.

Il progetto e la visione per quella che a tutti gli effetti è la storica porta a Est, dal mare, per accedere al centro storico, ha detto l’assessore Carmine Piscopo, sono scritti nella pianificazione urbanistica: nel Piano Regolatore, nel Preliminare di Piano Comunale recentemente approvato, nel Progetto Urbanistico Attuativo che riguarda Piazza Mercato (elaborato, come la legge prevede, interloquendo con la città), nel Grande Progetto Sito Unesco, per il quale sono giunti i complimenti della Commissione europea che l’ha finanziato e che è stato riprogrammato recentemente nell’ambito di un corretto rapporto istituzionale con la Regione. Le funzioni elencate nei documenti urbanistici per quell’area sono quelle commerciali, turistiche e culturali; di grande pregio sono i beni storico-artistici che si stanno recuperando: il complesso di Sant’Eligio, ad esempio, o la chiesa angioina di San Giovanni a Mare. Sarà decisivo, quando i flussi turistici (soprattutto quelli crocieristici) riprenderanno, interloquire con l’Autorità Portuale: per il Comune è decisivo estendere a questa zona il turismo, decongestionando il centro antico. E interloquire, anche, con residenti e operatori commerciali per attivare, quando i lavori saranno conclusi e la piazza riconsegnata alla Municipalità, progetti e strumenti che possano garantire, a chi vive e lavora in quell’area, di potersene prendere cura.
Partenope93
10martedì 12 maggio 2020 10:29
Sarebbe intelligente far partire anche i cantieri per la zona dei Tribunali, visto che le presenze turistiche saranno sicuramente più contenute quest'anno.

Non girava notizia che sarebbero partiti a breve i lavori per San Gregorio Armeno?
granpacco
00martedì 12 maggio 2020 13:05
granpacco
00martedì 12 maggio 2020 13:10
Re:
faberax94, 12/05/2020 04:03:

Piazza Mercato e altri cantieri Unesco: aggiornamento nelle commissioni Infrastrutture e Cultura

Le commissioni Infrastrutture e Cultura, presiedute rispettivamente da Gaetano Simeone ed Elena Coccia, hanno incontrato oggi l’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo e gli architetti Salvatore Napolitano e Luca D’Angelo, l’uno dirigente del Servizio Valorizzazione della Città storica, l’altro responsabile unico del procedimento per il Grande Progetto Sito Unesco. Gli effetti dello stop imposto dall’emergenza al cantiere di Piazza Mercato, e il destino del grande spazio urbano che così sarà recuperato e il cronoprogramma degli interventi da rendicontare alla commissione europea entro il 2023: questi gli argomenti discussi oggi.

Buone e cattive notizie sono state fornite dai tecnici intervenuti oggi alla riunione congiunta delle commissioni Infrastrutture e Cultura. Le buone notizie riguardano l’avvio, tra pochi giorni, del recupero del complesso dell’Annunziata e la definitiva approvazione del progetto per il recupero di Castelcapuano. Quelle cattive, la richiesta da parte dell’Enel di effettuare lavori sui sottoservizi in quella parte di Via San Giovanni a Carbonara che è stata già completata; nei prossimi giorni si saprà che cosa gli uffici risponderanno alla società e quali alternative si troveranno per evitare di “bucare” nuovamente una strada già riqualificata.

Il cantiere di Piazza Mercato, che già aveva subito rallentamenti a causa dei ritrovamenti archeologici e della necessaria interlocuzione con la Soprintendenza sulla pavimentazione, è stato fermato dalla pandemia. Ma proprio in questi giorni sta ripartendo. Al momento sono in corso le verifiche per adattare il cantiere alle normative per l’emergenza sanitaria e per la sicurezza dei lavoratori (dalla misurazione della temperatura al distanziamento delle aree di lavoro, alle sanificazioni). Tra mercoledì e giovedì ripartiranno i lavori, hanno spiegato i tecnici, e l’idea è di organizzare più cantieri piccoli nelle aree del grande cantiere; per accelerare, inoltre, saranno fatti partire anche i lavori nell’area di Piazza del Carmine, che finora era stata tenuta distinta da quella di Piazza Mercato. Un focus dovrà essere fatto, ha sottolineato il presidente della commissione Infrastrutture e Mobilità, Simeone, sulle misure da adottare per la viabilità e le aree di sosta, mentre è opportuno che le zone completate siano subito riaperte, così come fatto per Piazza Sant’Eligio.

Più ampio e politicamente complesso è il discorso sul futuro della nuova Piazza Mercato nel contesto urbano. È stato un errore, ha detto in apertura la presidente della commissione Cultura Elena Coccia, non essere riusciti ad attivare, in questa seconda consiliatura de Magistris, l’Osservatorio sul Centro Storico Sito Unesco, una struttura che ha garantito, fin dalla sua nascita, una interlocuzione efficace da un lato con l’Unesco e dall’altro con la città, che veniva puntualmente informata su tutto ciò che accadeva nell’ambito del Grande Progetto finanziato dall’Unione Europea. Sarebbe il caso di riprendere subito, ha detto Andrea Santoro (Gruppo Misto – Fratelli d’Italia), l’interlocuzione con residenti e operatori commerciali di Piazza Mercato per fare in modo che, completata la riqualificazione, quelle vaste aree non si trasformino nuovamente in grandi parcheggi e diventino, invece, un motore per lo sviluppo turistico. Ben prima si sarebbe dovuto pensare a coinvolgere la città nella progettazione degli interventi, ha sostenuto Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle), secondo cui è carente l’informazione su progetti e avanzamento delle opere. Resta un’imprescindibile urgenza quella del risanamento dell’area Orientale della città, ha detto Marta Matano (Movimento 5 Stelle); un’area alla quale non viene prestata la necessaria attenzione. Quella di piazza Mercato è un’area cittadina, ha precisato Elena Coccia, nella quale già da tempo importanti attività culturali hanno preso vita accanto a preesistenze storiche molto qualificanti, come ad esempio la sartoria che per tanto tempo ha lavorato per il Teatro di San Carlo. Nonostante la delocalizzazione, ha spiegato Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), ci sono realtà imprenditoriali storiche sulle quali si può puntare per un rilancio di Piazza Mercato, che va vista nella sua continuità con il “Decumano del mare” (la zona degli Orefici), oggetto negli ultimi vent’anni di interventi di riqualificazione.

Il progetto e la visione per quella che a tutti gli effetti è la storica porta a Est, dal mare, per accedere al centro storico, ha detto l’assessore Carmine Piscopo, sono scritti nella pianificazione urbanistica: nel Piano Regolatore, nel Preliminare di Piano Comunale recentemente approvato, nel Progetto Urbanistico Attuativo che riguarda Piazza Mercato (elaborato, come la legge prevede, interloquendo con la città), nel Grande Progetto Sito Unesco, per il quale sono giunti i complimenti della Commissione europea che l’ha finanziato e che è stato riprogrammato recentemente nell’ambito di un corretto rapporto istituzionale con la Regione. Le funzioni elencate nei documenti urbanistici per quell’area sono quelle commerciali, turistiche e culturali; di grande pregio sono i beni storico-artistici che si stanno recuperando: il complesso di Sant’Eligio, ad esempio, o la chiesa angioina di San Giovanni a Mare. Sarà decisivo, quando i flussi turistici (soprattutto quelli crocieristici) riprenderanno, interloquire con l’Autorità Portuale: per il Comune è decisivo estendere a questa zona il turismo, decongestionando il centro antico. E interloquire, anche, con residenti e operatori commerciali per attivare, quando i lavori saranno conclusi e la piazza riconsegnata alla Municipalità, progetti e strumenti che possano garantire, a chi vive e lavora in quell’area, di potersene prendere cura.




Ancora non mi spiego perchè ormai la piazza storicamente più importante della città, rovinata per sempre(solo perchè siamo in Italia) dalla speculazione edilizia e dalla non valorizzazione e cura del centro storico non recuperi almeno la sua vocazione storica, cioè quella di mercato! Possibile che nessuno ci abbia pensato? Dopo il recupero che purtroppo sarà comunque parziale sarà destinata a campo di calcio per gli scugnizzi del quartiere come è stato fino ad ora? bha

peppos1085
00martedì 12 maggio 2020 14:44
Re: lo meritiamo davvero il turismo?
granpacco, 12/05/2020 13:05:

https://napoli.repubblica.it/cronaca/2020/05/12/foto/villa_comunale_addio_fontane_secche_e_rovi-256345483/1/#1



La città lo merita di sicuro, l’Amministrazione ed una parte della popolazione no!

Il guaio però è che tra i due non saranno mai gli incivili a fare il primo passo, ma ci sarebbe bisogno di un’Amministrazione seria ed efficiente che, purtroppo, soprattuto per ciò che concerne la manutenzione, è sempre stata decifitaria e negli ultimi anni è riuscita nell’impresa di peggiorare la situazione.

peppos1085
00martedì 12 maggio 2020 15:04
Re:
faberax94, 12/05/2020 04:03:

Piazza Mercato e altri cantieri Unesco: aggiornamento nelle commissioni Infrastrutture e Cultura

Le commissioni Infrastrutture e Cultura, presiedute rispettivamente da Gaetano Simeone ed Elena Coccia, hanno incontrato oggi l’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo e gli architetti Salvatore Napolitano e Luca D’Angelo, l’uno dirigente del Servizio Valorizzazione della Città storica, l’altro responsabile unico del procedimento per il Grande Progetto Sito Unesco. Gli effetti dello stop imposto dall’emergenza al cantiere di Piazza Mercato, e il destino del grande spazio urbano che così sarà recuperato e il cronoprogramma degli interventi da rendicontare alla commissione europea entro il 2023: questi gli argomenti discussi oggi.

Buone e cattive notizie sono state fornite dai tecnici intervenuti oggi alla riunione congiunta delle commissioni Infrastrutture e Cultura. Le buone notizie riguardano l’avvio, tra pochi giorni, del recupero del complesso dell’Annunziata e la definitiva approvazione del progetto per il recupero di Castelcapuano. Quelle cattive, la richiesta da parte dell’Enel di effettuare lavori sui sottoservizi in quella parte di Via San Giovanni a Carbonara che è stata già completata; nei prossimi giorni si saprà che cosa gli uffici risponderanno alla società e quali alternative si troveranno per evitare di “bucare” nuovamente una strada già riqualificata.

Il cantiere di Piazza Mercato, che già aveva subito rallentamenti a causa dei ritrovamenti archeologici e della necessaria interlocuzione con la Soprintendenza sulla pavimentazione, è stato fermato dalla pandemia. Ma proprio in questi giorni sta ripartendo. Al momento sono in corso le verifiche per adattare il cantiere alle normative per l’emergenza sanitaria e per la sicurezza dei lavoratori (dalla misurazione della temperatura al distanziamento delle aree di lavoro, alle sanificazioni). Tra mercoledì e giovedì ripartiranno i lavori, hanno spiegato i tecnici, e l’idea è di organizzare più cantieri piccoli nelle aree del grande cantiere; per accelerare, inoltre, saranno fatti partire anche i lavori nell’area di Piazza del Carmine, che finora era stata tenuta distinta da quella di Piazza Mercato. Un focus dovrà essere fatto, ha sottolineato il presidente della commissione Infrastrutture e Mobilità, Simeone, sulle misure da adottare per la viabilità e le aree di sosta, mentre è opportuno che le zone completate siano subito riaperte, così come fatto per Piazza Sant’Eligio.

Più ampio e politicamente complesso è il discorso sul futuro della nuova Piazza Mercato nel contesto urbano. È stato un errore, ha detto in apertura la presidente della commissione Cultura Elena Coccia, non essere riusciti ad attivare, in questa seconda consiliatura de Magistris, l’Osservatorio sul Centro Storico Sito Unesco, una struttura che ha garantito, fin dalla sua nascita, una interlocuzione efficace da un lato con l’Unesco e dall’altro con la città, che veniva puntualmente informata su tutto ciò che accadeva nell’ambito del Grande Progetto finanziato dall’Unione Europea. Sarebbe il caso di riprendere subito, ha detto Andrea Santoro (Gruppo Misto – Fratelli d’Italia), l’interlocuzione con residenti e operatori commerciali di Piazza Mercato per fare in modo che, completata la riqualificazione, quelle vaste aree non si trasformino nuovamente in grandi parcheggi e diventino, invece, un motore per lo sviluppo turistico. Ben prima si sarebbe dovuto pensare a coinvolgere la città nella progettazione degli interventi, ha sostenuto Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle), secondo cui è carente l’informazione su progetti e avanzamento delle opere. Resta un’imprescindibile urgenza quella del risanamento dell’area Orientale della città, ha detto Marta Matano (Movimento 5 Stelle); un’area alla quale non viene prestata la necessaria attenzione. Quella di piazza Mercato è un’area cittadina, ha precisato Elena Coccia, nella quale già da tempo importanti attività culturali hanno preso vita accanto a preesistenze storiche molto qualificanti, come ad esempio la sartoria che per tanto tempo ha lavorato per il Teatro di San Carlo. Nonostante la delocalizzazione, ha spiegato Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), ci sono realtà imprenditoriali storiche sulle quali si può puntare per un rilancio di Piazza Mercato, che va vista nella sua continuità con il “Decumano del mare” (la zona degli Orefici), oggetto negli ultimi vent’anni di interventi di riqualificazione.

Il progetto e la visione per quella che a tutti gli effetti è la storica porta a Est, dal mare, per accedere al centro storico, ha detto l’assessore Carmine Piscopo, sono scritti nella pianificazione urbanistica: nel Piano Regolatore, nel Preliminare di Piano Comunale recentemente approvato, nel Progetto Urbanistico Attuativo che riguarda Piazza Mercato (elaborato, come la legge prevede, interloquendo con la città), nel Grande Progetto Sito Unesco, per il quale sono giunti i complimenti della Commissione europea che l’ha finanziato e che è stato riprogrammato recentemente nell’ambito di un corretto rapporto istituzionale con la Regione. Le funzioni elencate nei documenti urbanistici per quell’area sono quelle commerciali, turistiche e culturali; di grande pregio sono i beni storico-artistici che si stanno recuperando: il complesso di Sant’Eligio, ad esempio, o la chiesa angioina di San Giovanni a Mare. Sarà decisivo, quando i flussi turistici (soprattutto quelli crocieristici) riprenderanno, interloquire con l’Autorità Portuale: per il Comune è decisivo estendere a questa zona il turismo, decongestionando il centro antico. E interloquire, anche, con residenti e operatori commerciali per attivare, quando i lavori saranno conclusi e la piazza riconsegnata alla Municipalità, progetti e strumenti che possano garantire, a chi vive e lavora in quell’area, di potersene prendere cura.



A mio avviso una seria riqualificazione di piazza mercato, non può prescindere dalla demolizione di palazzo Ottieri.

Capisco che sarebbe necessario un ingente investimento economico, ma gli strumenti giuridici per farlo ci sarebbero.

In linea generale, se questa città vuole davvero fare il salto di qualità, bisogna pensare seriamente ad importanti opere di risanamento.

Ci sono zone, anche centrali, assolutamente irrecuperabili (oltre a piazza mercato, penso a tutta la zona delle case nuove o al palazzo kimbo di piazza Garibaldi), che per un serio miglioramento, sia estetico che sociale, necessitano solo di abbattimento e ricostruzione.

Ed una città che ha l’ambizione di proporsi come meta turistica europea, ha il dovere di cercare le risorse per farlo.


Nuvola.CdN
10martedì 12 maggio 2020 15:17
Re: lo meritiamo davvero il turismo?
granpacco, 12/05/2020 13:05:

https://napoli.repubblica.it/cronaca/2020/05/12/foto/villa_comunale_addio_fontane_secche_e_rovi-256345483/1/#1



Purtroppo Napoli esprime un 30% del suo potenziale.
Troppe inefficienze, lentezze, degrado, lassismo, vandalismo e cura del verde assolutamente deficitaria.

Sono stato non molto tempo fa a Lecce (paragonabile ad un grande quartiere di Napoli) la villa comunale si presentava in perfetta forma con prati curati, pavimentazione perfetta, fontane in funzione, panchine curate.
Non c'erano escrementi di cane in giro.

Bisogna fare autocritica e lavorare per cambiare le cose.
Non è solo questione di pochi uomini e mezzi ma anche di produttività.
Sarebbe opportuno stilare un crono-programma pubblico degli interventi del personale, cooperative , tecnici etc in modo che i cittadini possano verificare.



Nuvola.CdN
00martedì 12 maggio 2020 15:22
Re: Re:
peppos1085, 12/05/2020 15:04:



A mio avviso una seria riqualificazione di piazza mercato, non può prescindere dalla demolizione di palazzo Ottieri.

Capisco che sarebbe necessario un ingente investimento economico, ma gli strumenti giuridici per farlo ci sarebbero.

In linea generale, se questa città vuole davvero fare il salto di qualità, bisogna pensare seriamente ad importanti opere di risanamento.

Ci sono zone, anche centrali, assolutamente irrecuperabili (oltre a piazza mercato, penso a tutta la zona delle case nuove o al palazzo kimbo di piazza Garibaldi), che per un serio miglioramento, sia estetico che sociale, necessitano solo di abbattimento e ricostruzione.

Ed una città che ha l’ambizione di proporsi come meta turistica europea, ha il dovere di cercare le risorse per farlo.




C'è anche il mostro di via Duomo, si tratta di palazzoni osceni e smisurati che deturpano la vista in modo assurdo. Il problema è l'indennizzo per centinaia di proprietari.
granpacco
00martedì 12 maggio 2020 16:08
Re: Re:
peppos1085, 12/05/2020 15:04:



A mio avviso una seria riqualificazione di piazza mercato, non può prescindere dalla demolizione di palazzo Ottieri.

Capisco che sarebbe necessario un ingente investimento economico, ma gli strumenti giuridici per farlo ci sarebbero.

In linea generale, se questa città vuole davvero fare il salto di qualità, bisogna pensare seriamente ad importanti opere di risanamento.

Ci sono zone, anche centrali, assolutamente irrecuperabili (oltre a piazza mercato, penso a tutta la zona delle case nuove o al palazzo kimbo di piazza Garibaldi), che per un serio miglioramento, sia estetico che sociale, necessitano solo di abbattimento e ricostruzione.

Ed una città che ha l’ambizione di proporsi come meta turistica europea, ha il dovere di cercare le risorse per farlo.





in molti casi necessitiamo di abbattimento ma senza ricostruzione! proprio perchè si sta parlando di valorizzazione del centro storico preferirei spazi verdi e giardini al posto di questi mostri di cemento(e la logica questo vorrebbe). Li dove invece non si intacca il tessuto storico culturale va benissimo edilizia artistica di qualità, in quanto si sta parlando sempre di "centro" che ne so penso a via Colombo ad esempio o a Via Marina poi il discorso si potrebbe ampliare anche alle periferie.




bluesboy94
00martedì 12 maggio 2020 19:01
I lavori sono ripresi sul tratto del Corso Vittorio Emanuele annunciato alcuni mesi fa.

L'edificio a destra (se non erro è della Suor Orsola Benincasa) è uno dei pochi buoni edifici della Napoli del dopoguerra.
bluesboy94
00martedì 12 maggio 2020 19:05
Impalcature sull'Hotel Parker (forse per sistemare una porzione di cornicione) e pure su un prospetto della soprastante Villa Guggenheim nel parco Grifeo.
bluesboy94
00martedì 12 maggio 2020 19:15
Ponteggi su quest'edificio (alle spalle di Santa Maria del Parto) che nacque nel Cinquecento come villa della famiglia Morra.
Elturco76
00mercoledì 13 maggio 2020 10:37
Re:
bluesboy94, 05/05/2020 22:52:

A via Carbonara i lavori sono sempre in altomare...
Al contrario lestissimo il restauro di questa mezza facciata a via Foria. Già restaurati l'ala destra e il cortile; mancano l'altra mezza facciata e l'ala sinistra su via Piazzi per cambiare totalmente volto a questo palazzo.



Sono passato ieri, i ponteggi sono stati tolti

æster.le
00mercoledì 13 maggio 2020 12:26
Re: Re: Re:
Nuvola.CdN, 12/05/2020 15:22:


C'è anche il mostro di via Duomo, si tratta di palazzoni osceni e smisurati che deturpano la vista in modo assurdo. Il problema è l'indennizzo per centinaia di proprietari.




L'indennizzo sarebbe inapplicabile, la soluzione potrebbe essere la realizzazione di nuove cubature quindi un'edilizia sostitutiva. Lo spazio ci sta, soprattuto lungo l'asse costiero di Via Marina che porta con se ancora i traumi della guerra. Purtroppo anche i soldi ci sono ma preferiscono o magnarseli o sperperarli perché manca proprio una visione proiettata a lungo termine, non c'è una visione urbana di grande portata e non c'è manco interesse. Siamo vittima di un immobilismo, frutto di una progressiva decadenza iniziata dal dopoguerra in poi, a cui non si riesce a porre rimedio, e se prima un barlume di speranza vi era ancora grazie a un rinnovato interesse per la città, al turismo crescente e ha una rifioritura economica (sempre associata al turismo), adesso col coronavirus sembra che questa città sia inevitabilmente destinata all'oblio. L'unica croce a cui possiamo abbracciarci è la metropolitana, frutto dell'ingegno del nostro tempo che, come accadeva in passato con le cattedrali, sta producendo dei manufatti di altissimo valore artistico, architettonico e culturale che, fusi alla funzione essenziale della mobilità, potranno forse dirottare nuovi interessi stranieri verso la città che non siano esclusivamente rivolti al valore storico, di cui tutta l'Italia bene o male gode. Inoltre ciò che è stato inaugurato fino ad adesso è stato solo un assaggio, il vero potenziale della metropolitana di Napoli deve ancora venire a galla e ciò potrà avvenire solo con l'inaugurazione di Municipio e Duomo, due tappe fondamentali che fonderanno tutte le stratificazioni della città in un luogo raccolto e vivo grazie alla mobilità su rotaie.
peppos1085
00mercoledì 13 maggio 2020 13:49
Re: Re: Re: Re:
æster.le, 13/05/2020 12:26:




L'indennizzo sarebbe inapplicabile, la soluzione potrebbe essere la realizzazione di nuove cubature quindi un'edilizia sostitutiva. Lo spazio ci sta, soprattuto lungo l'asse costiero di Via Marina che porta con se ancora i traumi della guerra. Purtroppo anche i soldi ci sono ma preferiscono o magnarseli o sperperarli perché manca proprio una visione proiettata a lungo termine, non c'è una visione urbana di grande portata e non c'è manco interesse. Siamo vittima di un immobilismo, frutto di una progressiva decadenza iniziata dal dopoguerra in poi, a cui non si riesce a porre rimedio, e se prima un barlume di speranza vi era ancora grazie a un rinnovato interesse per la città, al turismo crescente e ha una rifioritura economica (sempre associata al turismo), adesso col coronavirus sembra che questa città sia inevitabilmente destinata all'oblio. L'unica croce a cui possiamo abbracciarci è la metropolitana, frutto dell'ingegno del nostro tempo che, come accadeva in passato con le cattedrali, sta producendo dei manufatti di altissimo valore artistico, architettonico e culturale che, fusi alla funzione essenziale della mobilità, potranno forse dirottare nuovi interessi stranieri verso la città che non siano esclusivamente rivolti al valore storico, di cui tutta l'Italia bene o male gode. Inoltre ciò che è stato inaugurato fino ad adesso è stato solo un assaggio, il vero potenziale della metropolitana di Napoli deve ancora venire a galla e ciò potrà avvenire solo con l'inaugurazione di Municipio e Duomo, due tappe fondamentali che fonderanno tutte le stratificazioni della città in un luogo raccolto e vivo grazie alla mobilità su rotaie.



Ma infatti il problema è soprattuto a livello decisionale, laddove purtroppo - salvo rari casi (vedi metropolitana) - non c’è mai stata una visione di lungo termine e, negli ultimi anni, mi sembra che il problema si sia addirittura acuìto.

Come detto prima, per una seria opera di risanamento, gli strumenti giuridici ci sarebbero. Per quanto riguarda le risorse economiche, invece, per quanto ingenti possano essere, non si parla di cifre impossibili e potrebbero comunque essere trovate se davvero ci fossero persone capaci a farlo.
granpacco
00mercoledì 13 maggio 2020 16:31
Concordo è tutto molto difficile soprattutto perchè siamo in Italia in altri paesi nemmeno se lo pongono il problema, ma quello che manca è un programma, un piano! almeno sulla carta un recupero urbanistico serio dell'intero perimetro del centro storico e delle periferie confinanti secondo il mio modesto parere avrebbe dovuto esserci già da svariati anni. Poi i fondi un domani si potranno trovare, magari ci sarà un nuovo slancio socio economico alimentato dalla forte ripresa del turismo(che sicuramente avverrà), magari cambieranno le normative e la burocrazia sarà meno asfissiante, ma noi ci saremo? Iniziamo a pensare ed a progettare anche e soprattutto per il futuro
I nostri figli meritano una città migliore di quella che abbiamo avuto noi
luca.pagano
00giovedì 14 maggio 2020 10:49
per me i mostri sono altri, quello di via duomo è apparabile on qualche intervento di recladding. quello da abbattere con le bombe sta a piazza mercato
granpacco
10giovedì 14 maggio 2020 11:23
Quello di via Duomo è lo stesso principio di quello di piazza mercato! Fuori contesto, altezza smisurata rispetto agli immobili storici che gli gravitano intorno, nessun principio artistico, ergo "un obbrobrio". Solo un paese corrotto e dove la valorizzazione del suo patrimonio artistico culturale è inesistente, dove la speculazione ed il magna magna l'ha fatta da padrona per decenni si può permettere una roba del genere, la storia di Napoli grida vendetta
granpacco
10giovedì 14 maggio 2020 11:41
Poi parliamoci chiaramente a Napoli non c'è una sinergia forte tra pubblico e privato, il contesto socio-economico è quello che è, i fondi stranieri non arrivano causa burocrazia, corruzione e paura(reale) di avere a che fare con le mafie. Ma è anche vero che le nostre amministrazioni non hanno certo mostrato grande efficienza sotto tutti i profili, mi vengono a mente che ne so i fondi destinati al centro storico spesi con una lentezza abissale, abbiamo aspettato un decennio per reperire questi fondi e li stiamo spendendo a lentezza di lumaca, ma soprattutto quelli che stiamo spendendo come li stiamo spendendo?
30 milioni per rifare strade senza prevederne la pedonalizzazione, quindi il risultato effettivo sul centro storico quale sará? Un pò di basolato risistemato? Il verde ancora non considerato? mi viene in mente porta Capuana appena rifatta con 2 alberelli bha. Allora dico io con 30 milioni non si riusciva ad avviare un progetto urbanistico serio per il palazzo di via Duomo o piazza mercato? Avrebbe avuto piú effetto l'abbattimento del palazzone di piazza mercato o del kimbottieri o una strada rifatta che in realtá in qualsiasi cittá d'Europa non avrebbe bisogno di fondi europei speciali per essere sistemata ma rientrerebbe nella fantomatica "manutenzione ordinaria" ?(che da noi è semi-inesistente)
Insomma non è vero sempre che i fondi non ci sono, è anche vero che quelli che arrivano spesso sono spesi pure tardi e male.
bluesboy94
00giovedì 14 maggio 2020 12:03
Il palazzo tra via Foria e via Duomo è indifendibile... quale recladding!
bluesboy94
00giovedì 14 maggio 2020 12:03
Comunque, a proposito di via Duomo. Ricordate il palazzo fatale al povero commerciante nello scorso giugno? Hanno distrutto il cornicione... solo da noi queste robe inconcepibili...
www.google.com/maps/place/Via+Duomo,+228,+80138+Napoli+NA/@40.8505289,14.2600281,3a,81.5y,231.48h,138.21t/data=!3m6!1e1!3m4!1s266GgqGnCoja6zwh092GeQ!2e0!7i13312!8i6656!4m5!3m4!1s0x133b0840355d4ae3:0x10e91ab27968210a!8m2!3d40.8504964!4d14...

bluesboy94
00giovedì 14 maggio 2020 12:08
Ecco San Giuseppe dei Ruffi.
granpacco
00giovedì 14 maggio 2020 12:10
😮
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