Napoli | Centro Storico Patrimonio mondiale UNESCO

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Gennaro.90
00mercoledì 29 gennaio 2020 14:40
CityclassR4, 28/01/2020 17.20:

In quel punto fino a più di quindici anni fa sussisteva un'edicola. La pavimentazione ancora oggi mezza rovinata aiuta a capire meglio.

Questa spiegazione è ancora più agghiacciante, significa che visto che c'era una situazione di incompletezza dovuta all'orma dell'edicola (suggerisco confronto con streetview) non hanno pensato di omologare.



Con street view si vede un'ombra sul muro, e infatti pensavo ci fosse una porta chiusa successivamente, ma non mi tornava del tutto questa ipotesi, l'edicola addossata al muro spiega tutto


CityclassR4, 28/01/2020 17.20:



E comunque se ti riferisci alla situazione di prima gli alberi tagliati fanno ancora più schifo oltre che ad essere un bel danno.



Si, su street si vedono gli alberi belli frondosi ma non potati e danno un senso di sporco e disordine incredibile, ora sembra li abbiano capitozzati, il che è peggio ancora; gli alberi dovrebbero essere sempre potati regolarmente e bisognerebb dare alle chiome forme geometriche (quella quadrata ad esempio, come si dice?A baldacchino?)

CityN
00mercoledì 29 gennaio 2020 16:43
Per me l'albero deve fare l'albero, non il soprammobile.
Gennaro.90
00mercoledì 29 gennaio 2020 16:46
Appunto
Na.Samurai
00mercoledì 29 gennaio 2020 18:34
Re:
faberax94, 29/01/2020 11.33:

Per quanto riguarda l'area museale, cito:

Gli stessi “monumenti incurabilini” accoglieranno nuove funzioni museali:
- la chiesa di Santa Maria del Popolo sarà una sala per concerti e conferenze;
- la Farmacia storica con le adiacenti spezieria e retrospiezeria e la sovrastante “sala del governatore” con gli ambienti
limitrofi che saranno destinati prevalentemente a spazi espositivi;
- l’ex convento delle Convertite invece prevederà spazi per l’accoglienza con laboratori e sale per attività didattiche e
divulgative;
- l’atrio centrale dell’Ospedale con accesso dallo scalone monumentale ospiterà l’esposizione di grandi opere pittoriche e
scultoree della collezione d’arte permanente;
- la Cappella dei Bianchi alla Giustizia, parte integrante del compendio degli Incurabili, di proprietà della curia vescovile di
Napoli, sarà aggregato alla futura area museale come spazio espositivo temporaneo. La corte monumentale, l’orto medico ed il
chiostro di S. Maria delle Grazie saranno utilizzate per
eventi all’aperto e rappresenteranno tappe emblematiche delle stories telling delle architetture del complesso monumentale di Caponapoli.

Il museo prevederà itinerari espositivi sia per le opere d’arte proprie del complesso degli Incurabili e sia per le collezioni d’arte provenienti da altri siti storico artistici, sempre di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro (l’ex convento di Gesù e Maria, la chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi) e la riallocazione ed il riallestimento dell’esistente Museo delle arti sanitarie e storia della medicina.




Mi sorprende vedere coinvolto l'ex istituto di anatomia patologica: pensavo fosse ancora in funzione; sicuramente lo era uno o due anni fa
faberax94
00mercoledì 29 gennaio 2020 20:33
Re: Re:




Na.Samurai, 29/01/2020 18.34:



Mi sorprende vedere coinvolto l'ex istituto di anatomia patologica: pensavo fosse ancora in funzione; sicuramente lo era uno o due anni fa



Non saprei. Da quanto ho letto l'idea è di separare nettamente l'area museale (a cui sarà dedicato il cortile interno con la farmacia) da quella ospedaliera (chiostro di santa Maria delle grazie, ala diruta che sarà ricostruita, orto medico). Siccome l'ex istituto di anatomia patologica è collegato con l'orto, costituirà l'accesso dal centro storico all'ospedale, anche per la possibilità di inserire lì gli ascensori. Inoltre c'è un'area adiacente attualmente adibita a parcheggio, che pare essere l'unica adatta a ricovero delle ambulanze (attualmente sono nell'ala che sarà ricostruita).

Molto interessante è l'idea di progettazione della facciata nord del complesso, su via Maria Longo. In pratica, l'ala da ricostruire costituirà l'accesso nord al nuovo ospedale (entrando direttamente nel chiostro piccolo), quindi si prevede la possibilità di migliorare il collegamento tra l'area e via Foria con degli ascensori che superino il dislivello esistente tra le due quote, ad entrambi i lati del palazzone dove c'è il Casanova: in pratica uno lato ingresso all'ospedale e uno davanti all'ingresso del polo museale.
luca.pagano
00mercoledì 29 gennaio 2020 21:20
Re: Re:
faberax94, 29/01/2020 11.10:



:^^^

Consiglio di leggere il documento di indirizzo alla progettazione (all. 2) che sta nel bando di Invitalia: gareappalti.invitalia.it/tendering/tenders/000006-2020/view/...

Dà la misura di quanto sia stratificata e fragile l'area di Caponapoli e di quanto sia difficile l'intervento che andrà fatto. In poche parole la zona attualmente sta inguaiata da tutti i punti di vista, anche se questo piano lascia ben sperare per il futuro.

L'analisi geologica è stata affidata a Gianluca Manin. In estrema sintesi, il corsetto fognario che da quanto ho capito sta alla base del dissesto nel cortile centrale degli Incurabili è gravemente danneggiato e andrà studiato come rinforzarlo. Tra l'altro Manin ha individuato e in parte esplorato un'estesa rete di cavità sotterranee afferenti all'acquedotto della bolla, che si estende in direzione nord/sudest oltre il complesso.





io ho un appartamento in piazzetta della consolazione, un tecnico dell'abc mi ha detto che bisognava fare delle verifiche perchè si stava muovendo tutto a causa di un cattivo convogliamento delle acque piovane
bluesboy94
20giovedì 30 gennaio 2020 12:35
Ci siamo quasi per la Fontana di Monteoliveto.
Foto di Sergio Attanasio.
bluesboy94
00venerdì 31 gennaio 2020 13:25
Tutto impacchettato questo palazzo a ridosso della Piazzetta Oronzo De Donno. Questa piazzetta è tenuta bene per il contesto in cui si trova.
Giap1
00venerdì 31 gennaio 2020 13:29
Re: Re:
Na.Samurai, 29/01/2020 18.34:



Mi sorprende vedere coinvolto l'ex istituto di anatomia patologica: pensavo fosse ancora in funzione; sicuramente lo era uno o due anni fa

Lo scorso anno sicuramente aperto.andai ad una seduta di specializzazione della facoltà di medicina
bluesboy94
00venerdì 31 gennaio 2020 13:29
Ponteggi sul prospetto principale di questo palazzo sul Corso Umberto di fronte alla Chiesa dell'Egiziaca.
bluesboy94
00venerdì 31 gennaio 2020 13:33
Ponteggi sul prospetto laterale di questo palazzo di fronte a San Pietro ad Aram (sempre sul Corso Umberto).
æster.le
01sabato 1 febbraio 2020 01:41
Re: Re: Re:
faberax94, 29/01/2020 20.33:



Non saprei. Da quanto ho letto l'idea è di separare nettamente l'area museale (a cui sarà dedicato il cortile interno con la farmacia) da quella ospedaliera (chiostro di santa Maria delle grazie, ala diruta che sarà ricostruita, orto medico). Siccome l'ex istituto di anatomia patologica è collegato con l'orto, costituirà l'accesso dal centro storico all'ospedale, anche per la possibilità di inserire lì gli ascensori. Inoltre c'è un'area adiacente attualmente adibita a parcheggio, che pare essere l'unica adatta a ricovero delle ambulanze (attualmente sono nell'ala che sarà ricostruita).

Molto interessante è l'idea di progettazione della facciata nord del complesso, su via Maria Longo. In pratica, l'ala da ricostruire costituirà l'accesso nord al nuovo ospedale (entrando direttamente nel chiostro piccolo), quindi si prevede la possibilità di migliorare il collegamento tra l'area e via Foria con degli ascensori che superino il dislivello esistente tra le due quote, ad entrambi i lati del palazzone dove c'è il Casanova: in pratica uno lato ingresso all'ospedale e uno davanti all'ingresso del polo museale.



Devono prima levare quel cesso che ospita l'istituto Casanova da mezzo. Poi si potrà riparlare di vera riqualificazione e fine dello scempio.


faberax94
00sabato 1 febbraio 2020 03:46
Re: Re: Re: Re:
æster.le, 01/02/2020 01.41:



Devono prima levare quel cesso che ospita l'istituto Casanova da mezzo. Poi si potrà riparlare di vera riqualificazione e fine dello scempio.






Quello sarebbe necessario per mezza Napoli, e non mi sembra opzione praticabile.
Giap1
00sabato 1 febbraio 2020 07:38
Il palazzo di Camillo Guerra?😅
granpacco
10sabato 1 febbraio 2020 11:38
Re: Re: Re: Re: Re:
faberax94, 01/02/2020 03.46:




Quello sarebbe necessario per mezza Napoli, e non mi sembra opzione praticabile.



non ti sembra opzione praticabile a Napoli per questioni socio economiche oltre che burocratiche allo stato attuale, ma non sono per niente irrealizzabili, intere nazioni ci danno lezioni in materia di riqualificazioni urbane e non bisogna nemmeno andare così lontano, prendi la Spagna ad esempio! il discorso è semplice in periodi in cui in Europa e quindi anche in Italia giravano soldi pubblici a vagonate, in altri paesi miglioravano le proprie città avendo una visione futuristica, mentre noi regalavamo le stesse città a palazzinari ignoranti, speculatori, mafie etc.. che le hanno completamente scempiate, nel caso più unico che raro di Napoli poi lo scempio non ha risparmiato il centro storico praticamente devastandolo ed imbruttendolo a livelli cronici. Quello che penso io però è che prima o poi bisognerà trovare il modo di ridare dignità ad una città di 3000 anni che è stata violentata nel giro degli ultimi 70, quello che mi fa rabbia è che nemmeno se ne parla, non esistono nemmeno sulla carta progetti seri di riqualificazione, segno che qui si pensa solo ed esclusivamente a racimolare per il presente senza seminare per il futuro, siamo una città morta in partenza.


bluesboy94
00sabato 1 febbraio 2020 15:04
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
granpacco, 01/02/2020 11.38:



caso più unico che raro di Napoli poi lo scempio non ha risparmiato il centro storico praticamente devastandolo ed imbruttendolo a livelli cronici. Quello che penso io però è che prima o poi bisognerà trovare il modo di ridare dignità ad una città di 3000 anni che è stata violentata nel giro degli ultimi 70, quello che mi fa rabbia è che nemmeno se ne parla, non esistono nemmeno sulla carta progetti seri di riqualificazione, segno che qui si pensa solo ed esclusivamente a racimolare per il presente senza seminare per il futuro, siamo una città morta in partenza.





Vero! Vammi a trovare un centro storico deturpato dall'abusivismo come quello napoletano. Il Pendino al di fuori del Corso offre uno spettacolaccio quasi ovunque, tanto per fare un esempio.


Trando90
00sabato 1 febbraio 2020 16:31
Citando un famoso film bisognerebbe educare la gente alla bellezza, il problema del napoletano è proprio questo, molte volte si bea del proprio letame perché non sa riconoscere il bello (questo anche per cause ascrivibili ai nostri governanti che hanno seppelito di letame il nostro centro storico con gli scempi del dopoguerra)... altrimenti non ci sarebbe spiegazione ai balconacci abusivi, agli scaldini e condizionatori ovunque, le persiane in pieno centro, le parabole... è uno schifo ad ogni metro il centro storico ma purtroppo nessuno se ne rende conto visto che qui il degrado molto spesso viene scambiato per folklore anche da chi dovrebbe rappresentare la nostra classe dirigente ma tanto in una città in cui anche una vergogna assoluta come i bassi sono considerati un vanto invece di essere considerati per quello che sono, ovvero, un'offesa alla dignità umana, un'abitazione che viola tutte le possibili norme igieniche di questo mondo, di cosa ci stupiamo?
bluesboy94
10domenica 2 febbraio 2020 18:02
Impalcature su questo palazzetto addossato alla chiesa del Sacro Cuore ai Mannesi. Vediamo se perde quell' "aura" da baracca del quarto mondo.
Prima

Durante

bluesboy94
00domenica 2 febbraio 2020 18:08
A via Settembrini tra il 2017 e il 2018 hanno totalmente rifatto questo palazzo che era in condizioni da pianto.



Ps: la foto del palazzo (restaurato benissimo ed adibito a condominio) è del buon Crime.
bluesboy94
00domenica 2 febbraio 2020 18:12
Alla sua destra un altro palazzo con il prospetto principale rifatto tra il 2018 e il 2019. Anche qui terzo mondo ciao ciao.

Prima e Dopo.
bluesboy94
10domenica 2 febbraio 2020 18:20
Stanno calando le impalcature da questo palazzo di via Carlo Poerio.

Prima (con una metà dal rosso slavato e una metà stonacata)



Ora si scorge un giallo paglierino più elegante.
bluesboy94
00domenica 2 febbraio 2020 18:27
Impacchettato il palazzo dove è morto Libero Bovio a via Duomo.
faberax94
00lunedì 3 febbraio 2020 15:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
granpacco, 01/02/2020 11.38:



non ti sembra opzione praticabile a Napoli per questioni socio economiche oltre che burocratiche allo stato attuale, ma non sono per niente irrealizzabili, intere nazioni ci danno lezioni in materia di riqualificazioni urbane e non bisogna nemmeno andare così lontano, prendi la Spagna ad esempio! il discorso è semplice in periodi in cui in Europa e quindi anche in Italia giravano soldi pubblici a vagonate, in altri paesi miglioravano le proprie città avendo una visione futuristica, mentre noi regalavamo le stesse città a palazzinari ignoranti, speculatori, mafie etc.. che le hanno completamente scempiate, nel caso più unico che raro di Napoli poi lo scempio non ha risparmiato il centro storico praticamente devastandolo ed imbruttendolo a livelli cronici. Quello che penso io però è che prima o poi bisognerà trovare il modo di ridare dignità ad una città di 3000 anni che è stata violentata nel giro degli ultimi 70, quello che mi fa rabbia è che nemmeno se ne parla, non esistono nemmeno sulla carta progetti seri di riqualificazione, segno che qui si pensa solo ed esclusivamente a racimolare per il presente senza seminare per il futuro, siamo una città morta in partenza.





Per questioni socio-economiche, e hai detto niente? :lol:
Io mi sono scocciato di fare sempre gli stessi discorsi qua dentro, pare che giocate a SimCity. Napoli è probabilmente la città più stratificata al mondo, e questo ha naturalmente dei pro e dei contro che conosciamo benissimo. Lo sappiamo che Napoli è stata devastata dai palazzinari nel dopoguerra, sappiamo che passeremo il prossimo mezzo secolo a risolvere certi scempi urbanistici prodotti in quegli anni. Sappiamo tutto, è inutile che state a ripeterlo ogni volta come un macigno che la città si porta dietro. Napoli non ha il capitale privato di Milano e il pubblico ha mille altri problemi che mettersi ad abbattere edifici per fare bella la città. Questa cosa non cambierà da un giorno all'altro, mettiamoci l'anima in pace.

A parte che un conto è abbattere le palazzine di Ottieri un conto è parlare di edifici razionalisti di grandi architetti, per quanto anche a me non faccia impazzire.
granpacco
10lunedì 3 febbraio 2020 18:32
Vabbè evidentemente non sai che con le riqualificazioni urbane si mettono in moto: cantieri e quindi lavoro e quindi economia, si migliorano le cittá rendendole piú vivibili e piú appetibili per eventuali investimenti( altro lavoro), è testato scientificamente che con le riqualificazioni urbane migliora anche il contesto sociale, è un meccanismo che si mette in moto, se Napoli è quella che è lo deve proprio al fatto che c'è immobilismo! oggi giorno se non ci sono soldi pubblici( che poi in realtá ci sono sempre, ma c'è chi non li sa spendere a dovere) si coinvolgono i privati, come fanno in tutte le piú grandi cittá europee( ma anche nelle piccole). Insomma questo modo di ragionare mantiene lo status quo, non migliora proprio niente, con forza, tenacia, capacitá si può fare tutto! figuriamoci se non si può fare nel quarto centro produttivo della settima potenza economica mondiale, o credi che Napoli sia Campobasso?
granpacco
10lunedì 3 febbraio 2020 18:41
Che poi parliamoci chiaro esistono esempi virtuosi anche in Italia e senza toccare la solita Milano che comunque solo negli ultimi anni ha iniziato a realizzare progetti seri di riqualificazione urbana e non quindi quando giravano soldi pubblici a valanga, basta prendere l'esempio della nostra vicina Salerno e pensare cos'era appena 20 o 30 anni fa.
Quindi è inutile che tutte le amministrazioni che si susseguono se ne escono con un: "a Napoli non si può fare"
bluesboy94
10lunedì 3 febbraio 2020 19:16
Compensare l'espansione abnorme e incontrollata della città è cosa ardua e richiederà un lavoro multi-generazionale. Per le periferie servirebbero centinaia di operazioni come quella che sta per essere fatta con le Vele. E mica è facile. Tuttavia, in tempi decisamente più rapidi si può porre mano al degrado diffuso del centro storico. Servirebbe assolutamente l'applicazione di un piano esecutivo per il recupero del centro storico. Fa incazzare che si restaurano facciate senza che si tolgano determinati abusi, giusto per fare un esempio. Comunque ci sono anche esempi positivi. Facciate ed edifici dall'aspetto quasi bombardato che cambiano veste dopo dei buoni restauri (ieri ho postato il felicissimo caso del Palazzo di via Settembrini, ma si pensi anche al Palazzo Caracciolo d'Avellino o al Palazzo Manso di fronte ai Santi Marcellino e Festo o al Palazzo sopra Napoli sotteranea quasi completato). Io sto creando da me una cartella con i restauri fatti nell'ultimo decennio (un pò attingo da mie foto, un pò da Google Maps, un pò dalla pagina di Skyscrapercity sul centro storico) e devo dire che il lavoro fatto non è poco. Una luce in fondo al tunnel c'è, almeno per il centro storico. Certo, ci si chiede quando questo fervore manutentivo colpirà certe zone, ma le colpirà prima o poi.
Ps: ho constatato anche il restauro di parecchie facciate di chiese, e dico parecchie.
bluesboy94
00lunedì 3 febbraio 2020 19:23
Altro felice esempio recente (di 4 o 5 anni fa) si trova in via Santa Teresa degli Scalzi. Anche il cortile è stato restaurato in anni recenti e una foto del tomo "Stella, Sanità, Vergini" di Italo Ferraro mostra il cortile com'era. Si dovrebbe passare al prospetto laterale, in quanto da delle sale del Museo Archeologico lo si vede frontalmente e non è un bel vedere.
bluesboy94
00lunedì 3 febbraio 2020 19:27
Si alzano le impalcature su questo gradevole condominio tardo-ottocentesco tra via Foria e via Giuseppe Antonio Pasquale (che toponimo😀!). Verrà rimossa quella veranda? L'esito temo sia scontato...
granpacco
10lunedì 3 febbraio 2020 19:28
Ma io infatti mi lamento principalmente di questo! Non c'è un piano, una visione d'insieme, non ci sono progetti, non ci sono controlli, non ci sono parametri da rispettare "necessariamente" non c'è la volontá di ripristinare il vero tessuto storico urbanistico della cittá, nemmeno sulla carta, questo mi fa rabbia! ricordiamo che stiamo parlando di un centro storico che è patrimonio UNESCO e quindi dell'umanitá, ci vorrebbe molto piú rispetto, almeno iniziare a ragionare ed invece il nostro sindaco se ne esce che al massimo "si pensa" di fare recladding, non mi sta bene sinceramente
bluesboy94
00lunedì 3 febbraio 2020 19:32
Io oggi sono passato per il Buvero. Madre mia, che devastazione... il peggio del peggio insieme a Forcella. L'aver luoghi centrali così ridotti nel 2020 dovrebbe far provare una vergogna collettiva, oltre a far scattare un piano istituzionale per il loro "risanamento"... e invece niente...
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