Napoli | Bagnoli

Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, ..., 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, [44], 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51
bubolazza
00martedì 25 luglio 2017 13:58
Ma infatti con il "vecchio" progetto comunque arretrava città della scienza e sarebbe stata fatta lo stesso la spiaggia, meno grande ma era in programma.

Sono andati in paura perchè si sono visti cambiare il programma in corsa, a breve cambierà il governo e non dovrebbe essere un problema ma non dormiamo tranquilli, il commissiario rimane, il consiglio comunale dovrebbe approvare le varianti ma siamo sempre in balia delle onde.

Oltretutto tra le tecniche di bonifica c'è ancora una fase di studio, tra cui quella phytoremediation che è la migliore qualitativamente ma anche lunga.

insomma vale il vecchio detto che tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.
usalaforzaluka
00martedì 25 luglio 2017 14:28
Re:
Giap1, 21/07/2017 19.55:

http://www.identitainsorgenti.com/i-movimenti-bagnoli-libera-e-massa-critica-facciamo-chiarezza-sul-futuro-dellarea/ si misurano la palla




Ho notato ora questo commento.

Io faccio parte di Bagnoli Libera, non ci misuriamo la palla e non abbiamo cambiato posizione.

La nostra attenzione è sull'attuazione dei contenuti dell'intesa per quello che attiene le specifiche richieste del territorio che vengono in linea di principio recepite.

Sfortunatamente, ad oggi si può contare su un'intesa nella quale le parti, più che concordare sulle soluzioni, concordano sul fatto che esista un problema da risolvere.
Trando90
00martedì 25 luglio 2017 16:00
Qualcuno può spiegarmi da cosa nascono queste polemiche su Bagnoli? Cosa c'è che non va in questo accordo? C'è la bonifica del fondale e la rimozione della colmata? E allora che vogliono questi? Cosa vogliono i 5 stelle?
Si è capito che città della scienza pensa solo ai fatti suoi e se ne infischia della città, dovremmo rinunciare a 300 m per una pretesa assurda... roba da manicomio
Iniziassero subito con i lavori invece di rallentare tutto :biagio: :biagio:
paolo.pfdl1984
00martedì 25 luglio 2017 17:58
Da tempo non seguo più Bagnoli perchè non so se si è capito ma c'è un "sistema Bagnoli" dove ognuno fa cose a cazzo per permettere di avere appalti a quella o quell'altra società.

Trovo veramente surreali cambi di programma ad ogni piè sospinto, adesso c'è questo programma poi si faranno 2 o 3 cose poi si cambierà di nuovo.
In quasi 30 anni manco la bonifica si riesce a fare e nessuno si mette d'accordo perchè se Bagnoli dovesse completarsi sarebbe la fine della zizzenella.

Un parco dello sport abbandonato, un teatro con struttura benessere abbandonata, una Città della Scienza distrutta.
A proposito mi meraviglio che non abbiano ancora chiuso il pontile.
CityN
00martedì 25 luglio 2017 21:56
Edoardo Cosenza, ingegnere, professore alla Federico II, assessore ai lavori pubblici della giunta regionale Caldoro dal suo profilo FB emette alcune critiche al piano presentato ultimamente (io direi piuttosto ai rendering del progetto che ormai abbiamo esperienza tale su essi che possiamo dire tranquillamente che sono assai... "volatili")

Innanzitutto la critica al rendering tra spiaggia e l'asse attrezzato a ridosso




Io sono uno di quegli ingegneri che quando vede questi rendering di progetto esce pazzo. Bagnoli. Si vede:
1) prato verde meraviglioso. A distanza di poche centinaia di metri é difficile tenere verde il prato del San Paolo. Speriamo che il verde del rendering non diventi nella realtà giallo seccagna.
2) non si vedono auto. Non vi é più Via Coroglio per le auto? Forse è interrata Via Coroglio, con conseguenti scavi in falda con acqua e con terreni inquinati? La prima ipotesi sarebbe da matti. Nella seconda ipotesi , costosissima, almeno disegniamo rampe di accesso ed uscita, pozzi di aerazione, torrini e scale per le uscite di emergenze (tante) e per gli ascensori di chi ha difficoltà motorie.
3) si capisce che si sfrutta un salto verticale oggi inesistente per inserire al di sotto - credo - strutture commerciali. Con costi di movimentazione e rilivellamento del terreno enormi ed alla faccia del ripristino delle linee originali. Ma anche in questo caso, per cortesia : frequenti scale per scendere e salire fra i due livelli, torrini per ascensori, ecc.
Altrimenti diventa solo un disegnino per bambini ed una rappresentazione fatata...



La seconda critica in merito allo spostamento della città della scienza


Per capire e non raccontare balle bastano poche ore di studio. Prima dell'unità d'Italia a Coroglio esistevano solo:
1) alcune case case del borgo.
2) le Antiche Vetrerie Levefre.
3) via Coroglio.
Le vetrerie, ovviamente vincolatissime al pari delle vetrerie Corradini a San Giovanni a Teduccio (queste ancora in stato di totale degrado), sono state pienamente recuperate dall'abbandono mediante città della scienza. Guardate la foto storica con la ciminiera e le foto dopo l'incendio. Sono gli stessi identici volumi.
Adesso si vuole (per dispetto?) lasciare i ruderi post incendio che non potranno mai essere eliminati per il vincolo che hanno. Cioè meglio i ruderi abbandonati che lo Science Center. E non si racconti la balla della linea di costa perché i ruderi comunque la interrompono
E poi si vuole rendere via Coroglio praticamente tutta pedonale, dopo centinaia di anni, senza potere andare verso Bagnoli e Pozzuoli. Come se mancassero gli spazi per vie pedonali, ciclabili, monopattini e tutto quello che si vuole in quella prateria sconfinata.
Non so quale delle due cose sia più idiota.



La parola agli esperti per analizzare ogni cosa
basilisco87
00martedì 25 luglio 2017 22:02
critche per partito preso avendo lui fatto parte della ex giunta regionale. Anche riguardo alla funicolare centrale mosse altre critiche commentando proprio sotto un post di calabrese, che ovviamente gli ha risposto per le righe essendo anche lui un prof di ingegneria.

Entrando nel merito già solo della prima contestazione mossa non riesco a trovare il nesso scientifico tra il fatto che non si riesca a mantenere verde il prato del san paolo e il fatto che non si possa riuscire a tenere verde qualsiaso altro prato vicino o lontano nel resto del mondo.

L'unica cosa su cui forse si può discutere è via coroglio... ma in realtà dubito che si sia già giunti a una soluzione definitiva sulla pedonalizzazone
bubolazza
00martedì 25 luglio 2017 23:52
ma lasciatelo perdere se parla sul serio questo è ingegnere come io astrofisico nucleare..

non si è letto manco una carta di questo piano evidentemente e se lo avesse fatto comunque non ci sarebbe ancora niente da poter contestare visto che in definitiva ancora non è detto nulla di preciso ma sono linee di indirizzo e ipotesi.

ed in seconda istanza nelle carte ovviamente c'è specificato che via coroglio c'è insieme a tutta una nuova viabilità interna.. quindi pedonalizzata o no esiste una nuova viabilità interna ovviamente..

la storia del prato del san paolo poi è da LoL.. oltre al fatto che è sempre in ottime condizioni come si fa a paragonare queste due cose... bah..

Giap1
00mercoledì 26 luglio 2017 05:36
Ma poi il prato del San Paolo è competenza del Napoli ed è classificato 5 stelle dall'Agronomo della Lega.hahah.era giallo solo dopo i concerti fatti a luglio con 40 gradi.
_Gio'_
10mercoledì 26 luglio 2017 08:37
Re:
CityclassR4, 25/07/2017 21.56:

Edoardo Cosenza, ingegnere, professore alla Federico II, assessore ai lavori pubblici della giunta regionale Caldoro dal suo profilo FB emette alcune critiche al piano presentato ultimamente (io direi piuttosto ai rendering del progetto che ormai abbiamo esperienza tale su essi che possiamo dire tranquillamente che sono assai... "volatili")

Innanzitutto la critica al rendering tra spiaggia e l'asse attrezzato a ridosso




Io sono uno di quegli ingegneri che quando vede questi rendering di progetto esce pazzo. Bagnoli. Si vede:
1) prato verde meraviglioso. A distanza di poche centinaia di metri é difficile tenere verde il prato del San Paolo. Speriamo che il verde del rendering non diventi nella realtà giallo seccagna.
2) non si vedono auto. Non vi é più Via Coroglio per le auto? Forse è interrata Via Coroglio, con conseguenti scavi in falda con acqua e con terreni inquinati? La prima ipotesi sarebbe da matti. Nella seconda ipotesi , costosissima, almeno disegniamo rampe di accesso ed uscita, pozzi di aerazione, torrini e scale per le uscite di emergenze (tante) e per gli ascensori di chi ha difficoltà motorie.
3) si capisce che si sfrutta un salto verticale oggi inesistente per inserire al di sotto - credo - strutture commerciali. Con costi di movimentazione e rilivellamento del terreno enormi ed alla faccia del ripristino delle linee originali. Ma anche in questo caso, per cortesia : frequenti scale per scendere e salire fra i due livelli, torrini per ascensori, ecc.
Altrimenti diventa solo un disegnino per bambini ed una rappresentazione fatata...



La seconda critica in merito allo spostamento della città della scienza


Per capire e non raccontare balle bastano poche ore di studio. Prima dell'unità d'Italia a Coroglio esistevano solo:
1) alcune case case del borgo.
2) le Antiche Vetrerie Levefre.
3) via Coroglio.
Le vetrerie, ovviamente vincolatissime al pari delle vetrerie Corradini a San Giovanni a Teduccio (queste ancora in stato di totale degrado), sono state pienamente recuperate dall'abbandono mediante città della scienza. Guardate la foto storica con la ciminiera e le foto dopo l'incendio. Sono gli stessi identici volumi.
Adesso si vuole (per dispetto?) lasciare i ruderi post incendio che non potranno mai essere eliminati per il vincolo che hanno. Cioè meglio i ruderi abbandonati che lo Science Center. E non si racconti la balla della linea di costa perché i ruderi comunque la interrompono
E poi si vuole rendere via Coroglio praticamente tutta pedonale, dopo centinaia di anni, senza potere andare verso Bagnoli e Pozzuoli. Come se mancassero gli spazi per vie pedonali, ciclabili, monopattini e tutto quello che si vuole in quella prateria sconfinata.
Non so quale delle due cose sia più idiota.



La parola agli esperti per analizzare ogni cosa




A me sembra che Cosenza non abbia minimamente letto il rapporto di Invitalia: innanzitutto hanno proposto la pedonalizzazione di via Coroglio, e sia il Comune che il Governo, sotto questo punto di vista sono d'accordo; in secondo luogo, fra la battigia e il livello strada di via Coroglio esiste un dislivello di 4,7 metri occupato dalla colmata: una volta rimossa la colmata, via Coroglio continuerà ad avere la linea di costa a 4,7 metri sotto. L'idea progettuale che hanno è di una spiaggia con uno spessore di sabbia che arrivi ad 1,3 metri al di sopra del livello del mare, mentre per colmare i restanti 3,4 metri si è pensato all'inserimento dei locali commerciali.
I numeri non sono a caso, ma si possono ricavare dalla pagina 31 dell'accordo, dove sono presenti le sezioni schematiche pubblicate da Invitalia.

Poi nella seconda parte si accorge che via Coroglio viene pedonalizzata. Cosenza si decida: sa o no che Invitalia e Comune di Napoli vogliono pedonalizzare la strada? Malafede dovuta al fatto di appartenere all'opposizione.

Cosenza si leggesse le carte, se non ha voglia di fare la figura del cioccolataio.
_Gio'_
00mercoledì 26 luglio 2017 08:47
Per il resto, sull'arretramento di Città della Scienza o meno, o sulla pedonalizzazione di via Coroglio o meno, si può tranquillamente discutere.
Mark Corleone
00mercoledì 26 luglio 2017 08:47
Ma scusate il riassunto di tutto sta nel modo in cui esordisce mettendo in mezzo la storia del Prato che fa davvero ridere.
_Gio'_
00mercoledì 26 luglio 2017 08:50
Re:
Mark Corleone, 26/07/2017 08.47:

Ma scusate il riassunto di tutto sta nel modo in cui esordisce mettendo in mezzo la storia del Prato che fa davvero ridere.




A prescindere dalla provocatoria storia del prato... ci sono dei numeri nel rapporto di Invitalia, e dei dislivelli che, se fossero mendaci, rappresenterebbero un livello di incompetenza colossale a questi livelli o, nel peggiore dei casi, un falso in atto pubblico.

Cosenza è un ingegnere. Se non mi legge i numeri pubblicati, allora la cosa mi scandalizza alquanto.
Madeco
00mercoledì 26 luglio 2017 09:21
Re: Re:
_Gio'_, 26/07/2017 08.37:




Fra la battigia e il livello strada di via Coroglio esiste un dislivello di 4,7 metri occupato dalla colmata: una volta rimossa la colmata, via Coroglio continuerà ad avere la linea di costa a 4,7 metri sotto. L'idea progettuale che hanno è di una spiaggia con uno spessore di sabbia che arrivi ad 1,3 metri al di sopra del livello del mare, mentre per colmare i restanti 3,4 metri si è pensato all'inserimento dei locali commerciali.
I numeri non sono a caso, ma si possono ricavare dalla pagina 31 dell'accordo, dove sono presenti le sezioni schematiche pubblicate da Invitalia.





Eccola, così è più chiaro. ;)
Madeco
00mercoledì 26 luglio 2017 09:23
Re:
CityclassR4, 25/07/2017 21.56:

rendering del progetto che ormai abbiamo esperienza tale su essi che possiamo dire tranquillamente che sono assai... "volatili")




Parliamo di un render per dare forma e colore all'idea complessiva. Il tutto è ancora ad una fase preliminare.
usalaforzaluka
00giovedì 27 luglio 2017 10:37
Re:
CityclassR4, 25/07/2017 21.56:

Edoardo Cosenza, ingegnere, professore alla Federico II, assessore ai lavori pubblici della giunta regionale Caldoro dal suo profilo FB emette alcune critiche al piano presentato ultimamente (io direi piuttosto ai rendering del progetto che ormai abbiamo esperienza tale su essi che possiamo dire tranquillamente che sono assai... "volatili")

Innanzitutto la critica al rendering tra spiaggia e l'asse attrezzato a ridosso




Io sono uno di quegli ingegneri che quando vede questi rendering di progetto esce pazzo. Bagnoli. Si vede:
1) prato verde meraviglioso. A distanza di poche centinaia di metri é difficile tenere verde il prato del San Paolo. Speriamo che il verde del rendering non diventi nella realtà giallo seccagna.
2) non si vedono auto. Non vi é più Via Coroglio per le auto? Forse è interrata Via Coroglio, con conseguenti scavi in falda con acqua e con terreni inquinati? La prima ipotesi sarebbe da matti. Nella seconda ipotesi , costosissima, almeno disegniamo rampe di accesso ed uscita, pozzi di aerazione, torrini e scale per le uscite di emergenze (tante) e per gli ascensori di chi ha difficoltà motorie.
3) si capisce che si sfrutta un salto verticale oggi inesistente per inserire al di sotto - credo - strutture commerciali. Con costi di movimentazione e rilivellamento del terreno enormi ed alla faccia del ripristino delle linee originali. Ma anche in questo caso, per cortesia : frequenti scale per scendere e salire fra i due livelli, torrini per ascensori, ecc.
Altrimenti diventa solo un disegnino per bambini ed una rappresentazione fatata...



La seconda critica in merito allo spostamento della città della scienza


Per capire e non raccontare balle bastano poche ore di studio. Prima dell'unità d'Italia a Coroglio esistevano solo:
1) alcune case case del borgo.
2) le Antiche Vetrerie Levefre.
3) via Coroglio.
Le vetrerie, ovviamente vincolatissime al pari delle vetrerie Corradini a San Giovanni a Teduccio (queste ancora in stato di totale degrado), sono state pienamente recuperate dall'abbandono mediante città della scienza. Guardate la foto storica con la ciminiera e le foto dopo l'incendio. Sono gli stessi identici volumi.
Adesso si vuole (per dispetto?) lasciare i ruderi post incendio che non potranno mai essere eliminati per il vincolo che hanno. Cioè meglio i ruderi abbandonati che lo Science Center. E non si racconti la balla della linea di costa perché i ruderi comunque la interrompono
E poi si vuole rendere via Coroglio praticamente tutta pedonale, dopo centinaia di anni, senza potere andare verso Bagnoli e Pozzuoli. Come se mancassero gli spazi per vie pedonali, ciclabili, monopattini e tutto quello che si vuole in quella prateria sconfinata.
Non so quale delle due cose sia più idiota.



La parola agli esperti per analizzare ogni cosa



Poteva pure leggersi qualcosa Cosenza...

Via Coroglio diventa dedicata alla mobilità "dolce". Non ci sono più le auto.

Sul prolungamento di via Cocchia ed ad un nuova strada a partire dall'incrocio di via Nuova Agnano e via Nuova Bagnoli che si ricongiunge al prolungamento di cui sopra, si allocano i flussi da/per gli attrattori del Parco.

Ovviamente, senza un massiccio investimento ferroviario (ad oggi la discussione è stata stralciata), è una prospettiva folle.


Mark Corleone
10venerdì 1 settembre 2017 10:54
Villa Medusa: approvato progetto definitivo per la riqualificazione


La Giunta Comunale di Napoli ha approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione di Villa Medusa, la storica struttura di proprietà comunale di via di Pozzuoli, 110 – per un importo pari ad un milione di euro.
Grazie al processo partecipativo messo in campo dall'amministrazione comunale, dapprima lo stabile è stato tolto dai beni alienabili e poi, scongiurata la vendita, si è passati alla decisione della sua ristrutturazione.
Un processo che ha visto il protagonismo del 10° Municipio di Napoli (Bagnoli-Fuorigrotta) e dei movimenti civici e sociali.
Uno spazio di aggregazione aperto a tutta la comunità della decima Municipalità dove si svolgono attività socio-inclusive (biblioteca, doposcuola, attività ludico-ricreative, etc.).
“La ristrutturazione di Villa Medusa fa il paio con un'altra decisione presa dell'amministrazione comunale, ovvero con la definizione delle linee d'azione per la valorizzazione a fini sociali dei beni di proprietà comunale. Questo è un esempio concreto di un'esperienza di progettazione e realizzazione condivisa dal basso di uno spazio urbano non soggetto al mercato”
E’ il commento degli Assessori Borriello e Piscopo, firmatari della Delibera.
CityN
00venerdì 1 settembre 2017 12:10
:^^^ :ehm:
granpacco
00martedì 24 ottobre 2017 19:47
Intanto città della scienza occupata, lavoratori senza stipendio e milioni di euro di debiti, annamo bene
Mark Corleone
10martedì 24 ottobre 2017 20:11
Bonifica e rigenerazione urbana di Bagnoli Coroglio: fatto il punto nelle commissioni Ambiente e Diritto alla città

[...]

Il punto sullo stato dell'arte della bonifica è stato fatto dall'architetto Cestari: la vera e propria progettazione della bonifica sarà affidata da Invitalia, il soggetto attuatore degli interventi, non appena saranno validate (da Arpac, Ispra e Agenzia per l'ambiente del Veneto) le caratterizzazioni che Invitalia ha svolto per determinare i rischi ambientali presenti; nell'area, le caratterizzazioni sono avvenute "a maglia stretta", cioè con un grado molto alto di dettaglio. Per la progettazione dei lavori di bonifica, è infatti necessaria la certezza sullo stato attuale dell'inquinamento. Nel frattempo, le attività non si sono fermate: sono in corso sperimentazioni, frutto di specifiche convenzioni con l'università del Sannio, su nuove tecnologie di bonifica, ad esempio, con l'uso di piante e batteri per disinquinare il mare. Sempre con una università, in questo caso la Federico II, Invitalia sta lavorando per riprogettare la barriera idraulica per il trattamento delle acque di falda, mentre con la stazione zoologica Dohrn si stanno conducendo indagini sui fondali. Anche nella parte del sito che non è soggetta a sequestro giudiziario, e nella parte prima curata dalla fallita società Bagnoli Futura e poi dal curatore fallimentare, le attività, che sono soprattutto integrative delle indagini sull'inquinamento e di monitoraggio, sono nel frattempo proseguite, con fondi, sempre di provenienza statale, che non rientrano nel finanziamento che il CIPE farà per il completamento della bonifica e che presumibilmente sarà inferiore a quella inizialmente ipotizzata di 270 milioni.

Strettamente connesse agli aspetti di natura ambientale sono quelli di natura urbanistica di cui ha parlato l'assessore Piscopo. Sarà presentato, dopo che saranno resi noti i risultati delle caratterizzazioni, il vero e proprio piano con i dimensionamenti delle opere. La scelta finale sulle destinazioni d'uso delle aree e, soprattutto, sul loro dimensionamento, deve necessariamente essere fatta sulla base dei dati ambientali. Il fatto significativo è che la pianificazione urbanistica riguarderà l'intera area, sia le parti su cui va completata la bonifica che le parti esterne all'area industriale: sarà quindi una progettazione organica, i cui punti salienti sono quelli elencati nell'intesa sottoscritta a luglio e che riprende integralmente la pianificazione comunale: ad esempio, il grande parco verde, la realizzazione di un lungomare attrezzato, la riduzione delle planimetrie residenziali, la previsione di attrezzature pubbliche e sociali, il recupero delle opere pubbliche già realizzate, un porticciolo che non dovrà superare i 20 ettari e dovrà ospitare barche di dimensioni ridotte.
bubolazza
00giovedì 14 dicembre 2017 01:57
Bagnoli, la bonifica riparte da zero: “Fatti interventi per 400 milioni, ma le concentrazioni di inquinanti sono salite”

di Luisiana Gaita | 13 dicembre 2017

Invitalia ha sancito che l'area ex industriale è ancora contaminata. Anche nelle parti già oggetto di attività di recupero. Lo stanziamento aggiuntivo previsto dal governo Renzi, 272 milioni di euro, non basterà. I pm di Napoli hanno chiesto condanne per truffa, disastro ambientale e smaltimento illecito di rifiuti a carico di ex dirigenti di Bagnolifutura e di un ex dg del ministero dell'Ambiente


Il colpo di grazia sulla bonifica (fantasma) dei terreni di Bagnoli: è tutto da rifare. Invitalia, la società di proprietà del ministero dell’Economia che su incarico affidato dall’allora governo Renzi è il soggetto attuatore del programma di bonifica e rilancio dell’ex area industriale, ha pubblicato gli esiti delle attività di caratterizzazione effettuate nei mesi scorsi e validate da parte degli enti di controllo, come Ispra, Arpac e Arpav. Il risultato non dà scampo: la bonifica di Bagnoli-Coroglio dovrà riguardare tutta l’area a terra, anche la zona che è stata già oggetto dei precedenti interventi. La conferma di quanto sostenuto mesi fa nella perizia di oltre duecento pagine disposta dal Tribunale di Napoli, secondo cui gli interventi di bonifica a Bagnoli “così come realizzati, si ritiene abbiano compromesso la futura fruibilità dei luoghi”, perlomeno di quelli a destinazione d’uso residenziale “arrivando talora ad incrementare le concentrazioni inquinanti esistenti prima della bonifica”. Come se 25 anni di polemiche, inchieste e 400 milioni di euro sprecati solo per le bonifiche non fossero mai trascorsi. Non nasconde l’amarezza il presidente della Commissione trasparenza del Comune di Napoli, Mimmo Palmieri. “Sono avvilito – ha commentato a ilfattoquotidiano.it – per quanto si apprende da Invitalia, ma mi auguro che la questione venga approfondita dalla Corte dei Conti”. Nel frattempo è stata confermata la pubblicazione, entro il prossimo 22 dicembre, della gara per l’affidamento del progetto di bonifica delle aree a terra, comprensivo dell’area di colmata e degli arenili.


A CHE PUNTO SIAMO – Se la scorsa primavera l’ex premier Matteo Renzi scriveva su Facebook che l’Arenile Nord di Bagnoli era stato “restituito ai napoletani” e che la promessa di bonificare, ripulire e recuperare stava diventando realtà, di fatto è tutto fermo a quel pezzo di spiaggia di fronte all’isolotto di Nisida, dove però vige il divieto di balneazione. E resta la colmata, una collina di rifiuti industriali accumulati su 220 ettari sottratti al mare. La cabina di regia ha licenziato un progetto che ne prevede la rimozione insieme alla riconfigurazione della linea di costa. E c’è lo stanziamento previsto all’epoca da Renzi di 272 milioni di euro per il risanamento di Bagnoli: 162 milioni per i terreni, 48 per il litorale, 59 per il mare. Che non basteranno, ancora di più se bisogna rifare tutto di nuovo.

DOPO GLI SPRECHI, SERVONO ALTRI SOLDI – Così, dopo aver avuto prova certa che gli interventi eseguiti finora non hanno prodotto i risultati sperati, bisognerà recuperare altre risorse. Lo spiega la stessa Invitalia: “Sono state avviate le attività di analisi di rischio specifiche del sito che, in considerazione del livello attuale delle sostanze inquinanti presenti e del futuro utilizzo dei suoli, consentiranno di definire le più idonee modalità per effettuare le previste bonifiche, nonché per aggiornare le stime del loro costo”. Proseguono, nel frattempo, i test sperimentali in campo di ‘biofitoremediation’, con utilizzo di piante, funghi e batteri idonei a degradare la contaminazione rilevata e nei giorni scorsi sono stati completati anche i prelievi per la caratterizzazione dei sedimenti marini della baia, sui quali verranno effettuate le analisi di caratterizzazione chimico-fisiche ed ecotossicologiche e definite le volumetrie dei sedimenti da dragare. Nella imminente conferenza di servizi, convocata dal Commissario di Governo Salvatore Nastasi per il prossimo 18 dicembre, Invitalia presenterà lo studio di fattibilità degli interventi di completamento di bonifica nell’area ex Eternit. Certo, la notizia che le bonifiche finora fatte non sono servite a nulla, non è certo di buon auspicio. Nonostante Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, la scorsa estate, a pochi giorni dalla firma dell’accordo istituzionale tra Governo, Regione Campania e amministrazione comunale abbia confermato che il piano di riconversione dell’area di Bagnoli vale un miliardo di euro.

LE RESPONSABILITÀ DA ACCERTARE – “Credo che anche la Corte dei Conti – ha detto a ilfattoquotidiano.it il presidente della Commissione trasparenza del Comune di Napoli, Mimmo Palmieri – debba immediatamente perseguire i responsabili dei ritardi e del mancato recupero delle aree e fare luce sul modo in cui sono stati spesi 400 milioni, dato che le bonifiche nel sottosuolo non sono servite a nulla e che sono state trovate le stesse sostanze certificate 25 anni fa”. Si tratta indubbiamente di un nuovo capitolo, che si aggiunge a quello su cui si sta cercando di far luce con il processo in corso davanti alla VI sezione del Tribunale di Napoli per la mancata bonifica di Bagnoli, in particolare delle aree un tempo occupate da Italsider ed Eternit. Le accuse sono di truffa, disastro ambientale, smaltimento illecito di rifiuti, falso ideologico e favoreggiamento. A ottobre scorso il pm Stefania Buda ha chiesto otto condanne in quanto la bonifica di Bagnolifutura, la società di trasformazione urbana partecipata da enti locali nata nel 2002, avrebbe persino peggiorato la situazione ambientale dell’area. Sono stati chiesti otto anni per Gianfranco Caligiuri, ex direttore tecnico di Bagnolifutura, quattro anni e mezzo per Mario Hubler, ex direttore generale della società, sei anni per Gianfranco Mascazzini, già consulente della Sogesid (società in house del ministero dell’Ambiente sostituita poi da Invitalia come soggetto attuatore dell’Accordo di programma per la bonifica e il rilancio di Bagnoli) ed ex direttore generale del ministero dell’Ambiente, cinque anni e mezzo per Sabatino Santangelo, ex presidente di Bagnolifutura ed ex vicesindaco di Napoli, 5 anni e 6 mesi per Maria Palumbo, direttore generale del centro campano tecnologia e ambiente, 5 anni per Maria Teresa Anna Celano, dirigente area ambiente della Provincia di Napoli, 5 anni e 8 mesi per Alfonso De Nardo, dirigente Arpac, e 5 anni per Giuseppe Pulli, coordinatore del dipartimento ambiente del Comune di Napoli. La sentenza è attesa prima della fine dell’anno.
zola89@
00giovedì 14 dicembre 2017 04:02
Ma questi 400 milioni di euro spesi, dove sono andati a finire? Certamente questi quattro dirigenti non potranno risarcire nulla di simile, salvo che siano colpevoli. Non si può solo colpire chi doveva vigilare e chi ha certificato. Quali sono le aziende che hanno fatto materialmente i lavori? Iniziamo a fare i nomi di ogni singolo tecnico, operaio legato alla bonifica.
Perché questi 400 milioni persi significano 400 milioni nostri che potevano spendere per fare altro che dovranno essere riutilizzati per fare una cosa che credevamo fatta almeno in parte :biagio: :biagio: :biagio: :biagio: :O

Maledettissimi!
BiagPal
00giovedì 14 dicembre 2017 23:50
CityclassR4, 01/09/2017 12.10:

:^^^ :ehm:

:??? Che significa?


zola89@
00venerdì 15 dicembre 2017 05:02
La faccina con il tuo nome non ha nessuna attinenza con te ma era per dire che la cosa mi fa andare in bestia.
vale(1991)
00giovedì 21 dicembre 2017 15:13
Giap1
00mercoledì 7 marzo 2018 13:28
Ragazzi riuscite a recuperare l'intervista della Nugnes a rep Napoli? :laugh:
paolo.pfdl1984
00mercoledì 7 marzo 2018 18:28
Re:
vale(1991), 21/12/2017 15.13:





Levano l'amianto e bonificano la colmata? Non capisco lo ha ribadito due volte, cosa vuol dire che la colmata resta?
Mi sembra politichese oppure è stato solo impreciso?
CityN
00lunedì 30 luglio 2018 15:25
Dal Mattino del 28 luglio


«Su Bagnoli le scelte siano partecipate»

«Apprezziamo la disponibilità e l’attenzione del ministro Lezzi: per noi Bagnoli resta un asse fondamentale per lo sviluppo della città». È quanto affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati, secondo i quali «è essenziale che il governo garantisca il mantenimento degli indirizzi definiti nella intesa interistituzionale dello scorso anno a partire dal finanziamento necessario alla bonifica integrale del sito». «Le scelte sulle diverse opzioni realizzative lasciate aperte dal piano e le conseguenti ricadute economiche sociali ed occupazionali debbono svilupparsi attraverso un processo ampio e partecipato» aggiungono.
Giap1
00mercoledì 10 ottobre 2018 12:45
Ufficiale Floro Flores nuovo commissario straordinario di Bagnoli
granpacco
00giovedì 11 ottobre 2018 00:43
Chissà forse verrà ripreso il progetto del mega acquario?
bubolazza
00giovedì 11 ottobre 2018 03:21
Non credo, su queste cose se mai dovesse filare tutto idilliacamente sarebbe lasciato all' iniziativa privata, per ora riuscire a fare quello che è già nel piano e quindi bonifica e ripristino della linea di costa con viabilità e trasporto e poi la trasformazione urbanistica dell' area di nisida già sarebbe un miracolo.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:40.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com