Aree metropolitane d'Italia e del Mondo | Statistiche e fenomeni demografici

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Linea68
00martedì 28 febbraio 2012 14:16
1975
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2009
[IMG]http://i42.tinypic.com/23vi1af.jpg[/IMG]



2025*
[IMG]http://i43.tinypic.com/20r75hl.jpg[/IMG]

*previsione effettuata intrecciando diversi dati (tasso di natalità, mortalità infantile ecc.)

Fonte: UN Population Division


[IMG]http://i39.tinypic.com/im6rr8.jpg[/IMG]

Popolazione, in milioni, delle principali aree metropolitane del mondo nei tre anni indicati. Fonte: UN. Elaborazione propria.
Linea68
00martedì 28 febbraio 2012 19:40
[IMG]http://i40.tinypic.com/534gie.jpg[/IMG]
Linea68
00venerdì 2 marzo 2012 17:51
Suddivisione delle principali 30 aree metropolitane del mondo nelle due collocazioni geografiche "Nord" e "Sud" del mondo.
[IMG]http://i44.tinypic.com/16jk950.jpg[/IMG]

Fonte: UN. Elaborazione propria.
Linea68
00venerdì 2 marzo 2012 17:55
L'ultima tabella mostra un dato interessante. Insieme all'economia, anche le città dei paesi "occidentali" rallentano, mentre crescono a ritmi vertiginosi quelle dei paesi in via di sviluppo o le new economic country (es. Cina, Brasile..), che stanno man mano prendendo il sopravvento nella classifica, scalzando le città occidentali, che nel 2010 sono 7 su 30 (nel 1950 erano 18 su 30).
Linea68
00lunedì 5 marzo 2012 12:01
Se c'è qualcuno interessato all'argomento, visto che voglio dare un contributo a questo forum, pensavo che potrei condividere con voi le problematiche e gli sviluppi che hanno accompagnato il processo di studio delle aree metropolitane a livello istituzionale e accademico, condividendo un pò il materiale sviluppato nella mia tesi di laurea(titolo: "Aree e Città Metropolitane, tra problemi di definizione e soluzioni istituzionali").

Ovviamente solo se ci fosse qualcuno interessato, lo chiedo solo perchè su SSC era un argomento che prendeva molti, qui sopra non so.

Ditemi voi.

1799
00lunedì 5 marzo 2012 12:29
non avrei mai immaginato che l'a.m. parigina fosse più popolosa di quella londinese.
tutna
00lunedì 5 marzo 2012 12:31
A me interessa (soprattutto l'ambito legislativo delle città metropolitane).
In passato ho letto anche dei possibili confini che la città metropolitana di Napoli potrebbe assumere. In un'ipotesi veniva inglobata anche Salerno!!!
MiZaR-82
00lunedì 5 marzo 2012 12:35
Più che sui dati, che hanno un trend ben definito, io direi che mi interessano le implicazioni.
L'occidente ha "avuto il suo tempo", e adesso gli stati che, per un motivo o per un altro prima erano indietro (regimi, colonizzazioni, analfabetismo etc) ora stanno sfruttando le loro risorse, anche in termini di forza lavoro, e stanno avendo una crescita economica esponenziale. Questo semplificando al massimo.
E' palese che questa crescita si arresterà, così come è successo in occidente, non appena i lavoratori si prenderanno i loro diritti, quando dovranno far fronte a problematiche ambientali, di sicurezza, etc.
Gli stati attualmente emergenti dunque si troveranno in una situazione di "riarrangiamento" degli equilibri.
Ci saranno guerre? Forse. Ci saranno casini internazionali? Probabile.

Ipoteticamente, tutto ciò porterà, in stile "vasi comunicanti", ad un riequilibrio internazionale, che si spera non causi la sindrome di Sparta in qualche governo pazzo (voglio comandare io, sono io egemone, ecco, punto e stop, gne gne).

Il rischio che ciò non accada e l'Europa diventi il terzo mondo rispetto agli stati oggi in voga c'è, ed è legato al fatto che loro hanno l'esempio della sconfitta del nostro sistema.

Prendiamo l'Italia: crescita economica anni 50-80, nel frattempo lotte sindacali, diritti acquisiti esagerati, magna magna esagerati (soprattutto negli anni 70-90)...
finisce la zizzinella e non riusciamo a reggere più un sistema corrotto, dove chi ci ha saputo fare si trova con migliaia di euro di pensione da quando ha 50 anni e dove i politici sono una casta piena di soldi, e ovviamente dove noi poveri laureati ci facciamo il mazzo per uno stipendio dal basso potere d'acquisto, se riusciamo a trovarlo uno stipendio, e per farci una vita dobbiamo sperare che i nostri genitori ricadano nella categoria "c'hanno saputo fà/sono stati fortunati/raccomandati/assistiti bene".

Se i paesi emergenti riusciranno ad imparare dai nostri errori, potranno costruirsi un sistema migliore, e magari reggere per mooolto tempo.

Chiedo scusa per l'analisi così superficiale e magari piena di castronerie, non mi sono fermato molto a riflettere, volevo solo lanciare la petruzza per capire voi come la vedete ;)

1799
00lunedì 5 marzo 2012 12:58
ottima analisi, concordo su quasi tutto, tranne forse sul declino dell'occidente.

se però per declino intendiamo un riequilibrio degli assetti e una riduzione della forbice, allora sfondi una porta aperta.

credo, tuttavia, che (almeno nel medio termine, fra mille anni cambierà tutto) conserveremo sempre una superiorità sugli stati emergenti, abbiamo troppi secoli di vantaggio. e poi non dimenticare che anche noi impariamo dai nostri errori, la grande depressione del 1929 fu una barzelletta rispetto alla crisi attuale, solo che all'epoca, a differenza di oggi, non avevamo alcuno strumento per farvi fronte.
MiZaR-82
00lunedì 5 marzo 2012 13:14
io lo spero carissimo, perché sinceramente la situazione è aberrante. Considera che la storia accellera, non rallenta. I nostri secoli di vantaggio ci sono, ma sono a tasso di crescita molto inferiore a quello attuale.
A Dubai e in Cina si sfornano grattacieli, in Italia abbiamo problemi a chiudere na cavolo di stazione della metro.
Secondo me una soluzione per gli stati occidentali c'è: bisogna "correre il rischio" e chiudersi alla totale globalizzazione, preservando i punti di forza che fanno la differenza e gli altri stati non potranno mai avere.
In Italia che abbiamo, o avremmo, a causa degli ultimi decenni di malagestione, che pochi altri hanno?
Abbiamo potenziale turistico infinito, abbiamo un fortissimo settore enogastronomico, abbiamo prodotti DOP dappertutto e abbiamo grandissimo talento artistico (ivi compresi gli aspetti commerciali del fatto, ovvero Moda, Architettura, Stile). Abbiamo poi i migliori ingegneri del mondo, storicamente e per distacco, forse solo la Germania ci sta vicino. Investiamo sulla ricerca, porco cane! Investiamo sui CNR (vi ricordo che a Napoli, nella povera Via Claudio, è nato il Common Rail e il Multi Air, mica caxxi!).
Investiamo sull'agraria, sull'agricoltura di eccellenza, non svendiamo le nostre aziende di moda e le nostre idee, investiamo sui servizi e sul turismo. Sono queste le cose che SIAMO, sono queste le cose che oggi, tra 10, 100 anni, dovranno sempre PAGARCI per avere.
Non perdiamo tempo a fare finta di essere industriali... abbiamo fatto quest'errore e mo il sud se ne cade di terre bellissime (vedi Bagnoli cos'era prima dell'Italsider) distrutte e difficili da recuperare. E le industrie manco ci sono più, chiuse e desolate. Hanno dato da mangiare per 30 anni e mo non abbiamo neanche quello che avevamo prima. Se allora i Campi Flegrei fossero stati avviati allo sviluppo turistico, oggi quanto renderebbero?
Non sono fabbriche, non si possono spostare, e ci mangeremmo tutti!

Ovviamente ho circostanziato all'Italia, ma tutti gli stati occidentali dovrebbero fare questo discorso, IMHO.
Linea68
00lunedì 5 marzo 2012 13:42
Re:
MiZaR-82, 05/03/2012 12.35:

Più che sui dati, che hanno un trend ben definito, io direi che mi interessano le implicazioni.
L'occidente ha "avuto il suo tempo", e adesso gli stati che, per un motivo o per un altro prima erano indietro (regimi, colonizzazioni, analfabetismo etc) ora stanno sfruttando le loro risorse, anche in termini di forza lavoro, e stanno avendo una crescita economica esponenziale. Questo semplificando al massimo.




In relazione a questa parte, in realtà le cose si presentano con molti più chiaro-scuri di quel che sembra.

E' vero che le metropoli dei paesi in via di sviluppo si presentano come la faccia più visibile della crescita economica delle economie emergenti, ma purtroppo questo sviluppo è in gran parte insano.

Queste città, per diversi motivi, fungon da catalizzatore di fenomeni di urbanismo da parte di fette di popolazione agricola povera, che si spinge in città alla ricerca di condizioni migliori di vita.

Ma queste città, a differenza di quelle occidentali del XX secolo, non hanno un tessuto economico così forte alle spalle, e non presentano offerte di lavoro che possano soddisfare una popolazione in crescita così vertiginosa.

Questo porta ad una crescita fuori controllo, che si manifesta nelle baraccopoli e gli slum delle città asiatiche, delle favelas enormi ed i quartieri abusivi nei dintorni delle metropoli sudamericane, con conseguenti problematiche ambientali e sociali.

La sociologa Saskia Sassen ha descritto in alcuni suoi lavori l'economia di queste metropoli, spesso legata soprattutto a lavori sottopagati nel settore dei servizi alla persona (ristorazione, imprese di pulizia, commercio ambulante). Un'economia del sommerso che si presenta senza garanzie e con sitazioni di disagio e di instabilità che poi sfociano in conflitti.


Il problema è che questo fenomeno pare potersi esaurire non prima di 20 anni...nel frattemp la situazione di queste città è sempre più critica.

Linea68
00lunedì 5 marzo 2012 13:49
Avevo scritto un post prima ma mi sa che non l'ha inviato.

Allora, avevo scritto che la mia tesi ha riguardato sia, in maniera più generale, le dinamiche in atto a livello planetario ed i problemi di definizione connessi alla definizione di un'area metropolitana (individuare, ma soprattutto delimitare, un'area metropolitana è più complesso di quanto possa sembrare), sia in secondo luogo, il dibattito accademico e le introduzioni normative attuate in Italia, dalla legge 142/90 in poi ("Città Metropolitane").


Mi pare di capire cheinteressano un pò tutte e due le parti, sia quella più generale (MiZaR, 1799), sia quella più specifica del caso italiano e, ovviamente, quello napoletano (Tutna).


Adesso ragiono un pò sul da farsi, intanto cerco un'immagine utile da dare a MiZaR per interirla come immagine del thread all'interno della sezione.
granpacco
00lunedì 5 marzo 2012 14:29
NADA NADA
1799
00lunedì 5 marzo 2012 14:30
c'è. beijing.
granpacco
00lunedì 5 marzo 2012 14:30
Re:
1799, 05/03/2012 14.30:

c'è. beijing.


si non avevo letto



granpacco
00lunedì 5 marzo 2012 14:40
Ragazzi cmq il dato più sconvolgente secondo me lo rappresenta Tokyo= 36 milioni di abitanti, ma microcriminalità quasi assente, compensano con una mentalità troppo strana per i nostri gusti.
S.Paolo penso sia la città più brutta del mondo(nonostante il brasile sia il posto più bello al mondo per me) anche città del messico se la gioca= città prive di gusto architettonico e delinquenza dilangante
1799
00lunedì 5 marzo 2012 14:47
la città del messico storica è meravigliosa, a san paolo oggettivamente non ci dovrebbe essere un cazzo, è considerata la milano brasiliana, per intenderci.

comunque l'aria che si respira in sud america è diversa, in brasile sinceramente non mi sono sentito a mio agio, dicono che messico e venezuela siano persino peggio.
granpacco
00lunedì 5 marzo 2012 14:50
Re:
1799, 05/03/2012 14.47:

la città del messico storica è meravigliosa, a san paolo oggettivamente non ci dovrebbe essere un cazzo, è considerata la milano brasiliana, per intenderci.

comunque l'aria che si respira in sud america è diversa, in brasile sinceramente non mi sono sentito a mio agio, dicono che messico e venezuela siano persino peggio.



definirla la Milano brasiliana è una offesa bella e buona, in quanto per quanto non possa piacere Milano(e a me nemmeno un pò), cmq è una città che presenta una notevole concentrazione artistica e storica


1799
00lunedì 5 marzo 2012 14:53
Re: Re:
granpacco, 05/03/2012 14.50:



definirla la Milano brasiliana è una offesa bella e buona, in quanto per quanto non possa piacere Milano(e a me nemmeno un pò), cmq è una città che presenta una notevole concentrazione artistica e storica






è tutto relativo ovviamente. milano decontestualizzata dall'italia presenta alcuni monumenti pregevoli, ma nel panorama italiano è senza ombra di dubbio la metropoli artisticamente più povera della penisola.
granpacco
00lunedì 5 marzo 2012 14:58
Re: Re: Re:
1799, 05/03/2012 14.53:




è tutto relativo ovviamente. milano decontestualizzata dall'italia presenta alcuni monumenti pregevoli, ma nel panorama italiano è senza ombra di dubbio la metropoli artisticamente più povera della penisola.



per metropoli intendi anche Bari, cagliari, Genova? o solo Roma, Napoli e Milano?

perchè dopo Napoli , roma, palermo,torino, venezia , Firenze , Verona, si piazza Milano senza dubbio ed io ho visto tutto quello che c'era da vedere nella città del cavaliere.


Skeltar
00lunedì 5 marzo 2012 15:04
Re: Re: Re:
1799, 05/03/2012 14.53:




è tutto relativo ovviamente. milano decontestualizzata dall'italia presenta alcuni monumenti pregevoli, ma nel panorama italiano è senza ombra di dubbio la metropoli artisticamente più povera della penisola.



Ed è comunque una città d'arte di tutto rispetto. [SM=g8434]

Se la porti in in Inghilterra, Milano sarebbe considerata una Firenze, imho.
1799
00lunedì 5 marzo 2012 15:05
ninco, quel che volevo dire facendo il paragone san paolo-milano, è che sono entrambe città d'affari, conosciute per il loro dinamismo e basta, ovviamente ognuna contestualizzata nel proprio paese.

a milano ci sarà pure il duomo ed il castello sforzesco, ma di certo non è una città d'arte. tutte le città che hai menzionato (forse ad eccezione di bari, che è oggettivamente una città brutta ed anonima), le sono certamente superiori dal punto di vista storico-artistico.
1799
00lunedì 5 marzo 2012 15:08
Re: Re: Re: Re:
Skeltar, 05/03/2012 15.04:



Ed è comunque una città d'arte di tutto rispetto. [SM=g8434]

Se la porti in in Inghilterra, Milano sarebbe considerata una Firenze, imho.




vabbuò anche brindisi in inghilterra sarebbe un gioiello.

uagliu', seriamente, milano è brutta, è brutta da un punto di vista architettonico, è brutta come arredo urbano, brutta come colori, ha giusto qualcosina degna di nota, il duomo è stupendo, la pinacoteca, qualche quadro, il castello, bast'.
granpacco
00lunedì 5 marzo 2012 15:16
Re:
1799, 05/03/2012 15.05:

ninco, quel che volevo dire facendo il paragone san paolo-milano, è che sono entrambe città d'affari, conosciute per il loro dinamismo e basta, ovviamente ognuna contestualizzata nel proprio paese.

a milano ci sarà pure il duomo ed il castello sforzesco, ma di certo non è una città d'arte. tutte le città che hai menzionato (forse ad eccezione di bari, che è oggettivamente una città brutta ed anonima), le sono certamente superiori dal punto di vista storico-artistico.



No 1799, Milano mi dispiace ma non è solo Duomo,Sforzesco e galleria, ma è una città d'arte a tutti gli effetti e sia in Italia che all'estero è molto più conosciuta di Napoli per il suo valore artistico, anche in Italia l'italiano medio poco informato crede che napoli sia solo Vesuvio e piazza del plebiscito.

Milano oltre a possedere uno dei castelli più belli d'Italia con una collezione all'interno di tutto rispetto ci sono se non erro 4 musei, tutti molto belli ed oltre a possedere uno dei duomi più belli(se non il più bello), presenta una concetrazione alta di palazzi storici, delle chiese stupende, vedi S.lorenzo, S.Satiro, S.Ambrogio, una buona concetrazione archeologica(ad anche un museo archeologico molto carino) una pinanoteca importantissima(brera), uno dei musei più belli d'Italia(museo del novecento) e la galleria d'arte moderna che è stata una sorpresa fantastica, davvero bellissimo, possiede uno dei teatri più famosi al mondo, è la città dove Leonardo Da Vinci ha lasciato un segno indelebile, insomma dire che non sia una città d'arte ce ne passa, artisticamente è superiore a Genova per non parlare di città tipo Bari o Reggio calabria o Livorno etc..

Fatto sta che nel complesso è una città che non mi piace, non mi piacciono i colori, non mi piace il decoro urbano, non ti da un senso profondo di storia(anche se la possiede), paesaggisticamente è praticamente zero etc.., però ha una discreta night life.



Linea68
00lunedì 5 marzo 2012 18:30
Re:
granpacco, 05/03/2012 14.40:

Ragazzi cmq il dato più sconvolgente secondo me lo rappresenta Tokyo= 36 milioni di abitanti, ma microcriminalità quasi assente, compensano con una mentalità troppo strana per i nostri gusti.
S.Paolo penso sia la città più brutta del mondo(nonostante il brasile sia il posto più bello al mondo per me) anche città del messico se la gioca= città prive di gusto architettonico e delinquenza dilangante




Tokyo, uno dei pochi casi al mondo di megalopoli (intesa come area urbana composta da più metropoli aventi oltre 1 milione di abitanti), non ha altre scelte.

Se non facessero così, imploderebbero, anche perchè quei 30 milioni di abitanti hanno una densità demografica di gran lunga superiore alla media delle città del mondo occidentale.

I servizi sono efficientissimi, ma la gente è abituata a comportarsi in maniera impeccabile. Hanno però una grande fiducia verso le istituzioni, ed un grande spirito di sacrificio che noi non abbiamo.


Per quanto riguarda la criminalità, in realtà c'è un controllo capillare della Yakuzia in vecchio stile, cioè un controllo che garantisce livelli bassissimi di microcriminalità, dall'altra le istituzioni, in cambio, poco indagano sugl affari loschi delle mafie locali.
1799
00lunedì 5 marzo 2012 18:45
Re: Re:
Linea68, 05/03/2012 18.30:




Tokyo, uno dei pochi casi al mondo di megalopoli (intesa come area urbana composta da più metropoli aventi oltre 1 milione di abitanti), non ha altre scelte.

Se non facessero così, imploderebbero, anche perchè quei 30 milioni di abitanti hanno una densità demografica di gran lunga superiore alla media delle città del mondo occidentale.

I servizi sono efficientissimi, ma la gente è abituata a comportarsi in maniera impeccabile. Hanno però una grande fiducia verso le istituzioni, ed un grande spirito di sacrificio che noi non abbiamo.


Per quanto riguarda la criminalità, in realtà c'è un controllo capillare della Yakuzia in vecchio stile, cioè un controllo che garantisce livelli bassissimi di microcriminalità, dall'altra le istituzioni, in cambio, poco indagano sugl affari loschi delle mafie locali.



la jacuzia è una regione della russia orientale, resa nota dal risiko. [SM=g10649]
flapane
00lunedì 5 marzo 2012 18:46
Quali sono i programmi *concreti*, post-abolizione delle Province, per le aree metropolitane italiane? A quali cambiamenti potremmo assistere?
Augusto1
00lunedì 5 marzo 2012 19:08
Chi ha annunciato l'abolizione delle province...?
flapane
00lunedì 5 marzo 2012 19:27
Al momento, nessuno. E'un auspicio, per altro condiviso da Monti.
Non ho scritto "a quali cambiamenti assisteremo", ma "potremmo asisstere".
Dato che Salvo mi sembra si occupi di urbanistica, speravo potesse contribuire illustrando i contenuti della famosa legge 142/90, qualora questa preveda (ipotizzo) la costituzione di una "polizia metropolitana" in luogo dei vigili urbani, maggiori poteri al sindaco della città attorno alla quale si sviluppa l'AM, accorpamento di piccoli comuni dell'AM, o qualsiasi altra cosa potrebbe accadere con una eventuale istituzione delle città metropolitane.
granpacco
00lunedì 5 marzo 2012 20:05
Re: Re:
Linea68, 05/03/2012 18.30:




Tokyo, uno dei pochi casi al mondo di megalopoli (intesa come area urbana composta da più metropoli aventi oltre 1 milione di abitanti), non ha altre scelte.

Se non facessero così, imploderebbero, anche perchè quei 30 milioni di abitanti hanno una densità demografica di gran lunga superiore alla media delle città del mondo occidentale.

I servizi sono efficientissimi, ma la gente è abituata a comportarsi in maniera impeccabile. Hanno però una grande fiducia verso le istituzioni, ed un grande spirito di sacrificio che noi non abbiamo.


Per quanto riguarda la criminalità, in realtà c'è un controllo capillare della Yakuzia in vecchio stile, cioè un controllo che garantisce livelli bassissimi di microcriminalità, dall'altra le istituzioni, in cambio, poco indagano sugl affari loschi delle mafie locali.



conosco molto bene la realtà di Tokyo, molte cose che accenni sono vere, ma credimi compensano con una testa al quanto complicata, basta pensare che il Giappone detiene il più grande numero di suicidi al mondo. Sono una società iper competitiva, con la maledizione degli eterni secondi, si basano molto sull'apparenza, non reggono fare brutte figure e non accettano lo stato di kaos che si può generare con il lavoro, la famiglia, gli affetti, in poche parole non reggono le pressioni e colui che non regge le pressioni in uno dei paesi più competitivi al mondo è destinato a perdere la testa, con il suicidio si torna all'equilibrio e si supera lo stato di kaos [SM=x2819643]


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