Aree metropolitane d'Italia e del Mondo | Statistiche e fenomeni demografici

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Madeco
00giovedì 29 marzo 2012 16:06
Re:
flapane, 29/03/2012 12.27:

Allora questi valori sono sballati. Sai anche dove recuperare i dati per la L2? E'giusto correggere l'articolo...
Qui si parla di 26m/y www.danpiz.net/napoli/trasporti/Linea2.htm
Inoltre manca la Linea Arcobleno. Nella loro carta della mobilità si parla di 200k ppm.

Sommando tutti i dati, comprese le tue correzioni, si arriva a 119 milioni+16.2(funicolari).
61° posto globale, sempre poco rispetto ad AM con una popolazione comparabile (Milano).



Dati 2010

La linea 2 trasporta 90.000 pass al giorno

Il resto: La linea 1 nel 2010 ha trasportato 31 milioni di passeggeri
La linea 6 200 mila.
Le funicolari 16 milioni: Centrale 8 milioni e passa, Chiaia 3 milioni e passa, Mergellina circa un milione, Montesanto 3 milioni e mezzo.
MCNE: 2 milioni e mezzo.
tutna
00giovedì 29 marzo 2012 16:16
Re: Re:
Madeco, 29/03/2012 16.06:



Dati 2010

La linea 2 trasporta 90.000 pass al giorno

Il resto: La linea 1 nel 2010 ha trasportato 31 milioni di passeggeri
La linea 6 200 mila.
Le funicolari 16 milioni: Centrale 8 milioni e passa, Chiaia 3 milioni e passa, Mergellina circa un milione, Montesanto 3 milioni e mezzo.
MCNE: 2 milioni e mezzo.




Ero convinto che la funicolare di chiaia trasportasse molte più persone (o che forse quella di mergellina di meno...)
1799
00giovedì 29 marzo 2012 16:24
^^ anch'io, non mi aspettavo che montesanto trasportasse più persone di chiaia.
luca.pagano
00giovedì 29 marzo 2012 16:33
e il milione di posillipo?!?
Madeco
00giovedì 29 marzo 2012 16:37
Re:
1799, 29/03/2012 16.24:

^^ anch'io, non mi aspettavo che montesanto trasportasse più persone di chiaia.




Infatti scusate Chiaia sono 3 milioni e 700 mila..


Ecco i dati precisi:

Centrale 8.180.796
Chiaia 3.736.720
Mergellina 928.928
Montesanto 3.400.000
Linea68
00venerdì 30 marzo 2012 17:54
Sto elaborando una carta che riguardi la conurbazione metropolitana regionale della Campania. Tempo fa avevo preparato un elaborato excell, che però devo riaggiornare con i nuovi dati ISTAT. La conurbazione metropolitana campana che io ho calcolato si fonda su 3 conurbazioni: quella casertana, quella napoletana e quella salernitana.

In quella casertana è inclusa l'area che va da Capua a Maddaloni e Marcianise, in quella napoletana tutta l'area tra Cava de' Tirreni e l'agro Aversano, quella Salernitana l'area tra Mercato San Severino ed Eboli passando per Salerno.

Novità: inserirò, secondo questo criterio, anche Comuni delle province di Benevento e Avellino: i primi nell'area che va da Montesarchio a Forchia, saranno inseriti nella conurbazione casertana; i secondi riguardano il Vallo di Lauro e la zona di Baiano nell'entroterra di Nola, aggregati alla conurbazione napoletana.
Tra l'altro l'agro aversano non verrà inserito nella conurbazione casertana ma in quella napoletana.

Si parla di una popolazione totale che supera i 4 milioni di abitanti, corrispondendo grosso modo a quella indicata dagli studi SVIMEZ postati nelle pagine precedenti.

Realizzerò poi una mappa con tutti questi comuni ed elaborerò gli andamenti demografici per vedere dove l'area metropolitana si sta espandendo. Mi ci vorrà un pò di tempo, perchè dovrò lavorare con photoshop e illustrator.

Intanto vi invio l'elaborazione che ho già fatto per la Provincia di Napoli. Un pò grezza perchè fatta con paint, ma rende l'idea, per me è molto interessante.

[IMG]http://i43.tinypic.com/9u2r8n.jpg[/IMG]

Variazione demografica per Comune nel periodo Gennaio-Settembre 2011.
Elaborazione di Salvatore Scarpati su dati ISTAT e mappa del Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Napoli.

Legenda:
Arancione: più di 100 abitanti
Giallo: da 0 a 100
Azzurro: da 0 a -100
Blu: oltre -100
Linea68
00venerdì 30 marzo 2012 18:15
Se il dato complessivo provinciale segna per la prima volta valori negativi, in realtà da questa carta si scopre come in realtà questi dati siano influenzati dalla forte perdita di abitanti di Napoli (che perde in media oltre 2 mla abitanti all'anno) e dell'area costiera.


A parte Pozzuoli infatti, che però beneficia della sua estensione al litorale domitio, possiamo notare come siano in sostanziale decrescita tutti i comuni storicamente più urbanizzati del Golfo: da Napoli a Portici, Ercolano, Castellammare di Stabia. Segno che, probabilmente per alto costo degli immobili, impossibilità di realizzare nuovi quartieri a prezzi più convenienti, le aree storicamente urbanizzate del Napoletano si stanno spopolando.

Il resto della Provincia presenta grosso modo movimenti trascurabili, sia in negativo (azzurro), sia in positivo (giallo).

Continuano a crescere invece molti comuni collocati nell'area di espansione odierna nella parte nord-occidentale verso Giugliano, trend che va avanti da anni e che riguarda la costruzione di molti nuovi quartieri ed edifici che verosimilmente accolgono parte della popolazione in fuga da Napoli.

Interessante per me è il dato di Acerra. Un'area conosciuta per i suoi problemi ambientali attrae molti abitanti. Basti pensare che per valori assoluti, Acerra è dietro soltanto a Giugliano per incremento demografico del periodo.
Crescono anche altri comuni come Castello di Cisterna e alcuni comuni nell'entroterra vesuviano: San Giuseppe Vesuviano, Poggiomarino, Palma Campania ecc.

Dai dati sembra comunque che la crescita del Napoletano sia comunque indirizzata verso il Casertano, e ciò è dimostrato anche dai dati che sto analizzando in questa provincia, dove crescono maggiormente i comuni dell'agro aversano (Orta di Atella, Gricignano, Teverola, Succivo ecc.).


Danotare il dato trascurabile ma positivo delle due isole di Capri e Ischia. Soprattutto quest'ultima presenta un incremento demografico in tutti i suoi comuni. non conosco bene queste isole, quindi non saprei se questi dati sono concreti o se invece riguardano spostamenti di residenze o residenze fittizie.
_Gio'_
00venerdì 30 marzo 2012 18:48
Complimenti per il lavoro e grazie per condividere Salvo! Spero di vedere mappe del genere anche per il resto della Campania :)

Molto felice per il decremento in abitanti della fascia costiera vesuviana. In ottica di rischio Vesuvio è una gran cosa. Quello che vedo è un incremento in provincia, segno che le persone si spostano lontano dal centro di Napoli.

P.S.: hai provato a disegnare la mappa usando il GIS? Ti dovrebbe risultare anche più gestibile in ottica di geodatabase.

Inoltre volevo chiederti se hai considerato il saldo emigrazione/immigrazione al di fuori della regione Campania.
Linea68
00venerdì 30 marzo 2012 19:04
Grazie Gio'.



Concordo con te sul lato positivo del continuo decremento demografico della fascia costiera vesuviana. Ma da questi dati ho compreso che esso probabilmente non sia merito nè di un intervento politico, nè di una consapevolezza del pericolo da parte degli abitanti. Lo denota il fatto che altri comuni in zona rossa crescono, come puoi notare dai colori gialli e arancioni nel lato settentrionale e orientale del Vesuvio (San Giuseppe Vesuviano, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana ecc.).

Io penso che sia un fenomeno spontaneo, dovuto al fatto che quella costiera è un'area a vecchia urbanizzazione, e quindi sta attraversando un periodo di decrescita. Ovviamente dubito che questi comuni possano mai ritornare ai livelli di 30 anni fa, ma non è detto che continuino a decrescere così. Certo i vincoli di non edificabilità aiutano.


Per le altre domande..no. Non ho usato il gis, purtroppo il mio corso è carente di questo insegnamento, infatti ora credo farò uno stage apposta per imparare. Mi sono gestito da solo con trascrizione di dati excell, e applicazione di una carta dei confini comunali alla Campania, elaborando poi manualmente il paint coi colori. Ci ho messo un pò a farla, quindi le prossime mi sa che le farò tra qualche giorno.

Non ho considerato il saldo emigrazione/immigrazione extraregionale, poichè la tabella ISTAT che consultavo citava soltanto il dato di cancellazione e iscrizione a livello comunale. Penso comunque che molti Comuni in tutta la Campania soffrano di emigrazione fuori regione. Basti pensare che l'Avellinese e il Beneventano da anni segnano tassi di decrescita. A crescere è soltanto il Casertano, che intercetta in parte i Napoletani che vanno fuori dalla città.
flapane
00venerdì 30 marzo 2012 19:05
Re: Re:
Madeco, 29/03/2012 16.06:



Dati 2010

La linea 2 trasporta 90.000 pass al giorno



Meglio ancora. Si arriva ad un totale di 139m ppy.
Linea68
00venerdì 30 marzo 2012 19:07
Ah dimenticavo. In molti comuni, soprattutto nel Napoletano, il dato positivo è legato ancora a tassi di natalità maggiori rispetto a quelli di mortalità, anche se il trend storico sembra affievolirsi sempre di più non essendo, la Campania, un'area che attrae forti quantitativi di immigrazione.
_Gio'_
00venerdì 30 marzo 2012 19:11
Re:
Linea68, 30/03/2012 19.04:

Grazie Gio'.



Concordo con te sul lato positivo del continuo decremento demografico della fascia costiera vesuviana. Ma da questi dati ho compreso che esso probabilmente non sia merito nè di un intervento politico, nè di una consapevolezza del pericolo da parte degli abitanti. Lo denota il fatto che altri comuni in zona rossa crescono, come puoi notare dai colori gialli e arancioni nel lato settentrionale e orientale del Vesuvio (San Giuseppe Vesuviano, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana ecc.).

Io penso che sia un fenomeno spontaneo, dovuto al fatto che quella costiera è un'area a vecchia urbanizzazione, e quindi sta attraversando un periodo di decrescita. Ovviamente dubito che questi comuni possano mai ritornare ai livelli di 30 anni fa, ma non è detto che continuino a decrescere così. Certo i vincoli di non edificabilità aiutano.




Già è positivo il fatto che la fascia costiera si stia spopolando, infatti quello è il settore più esposto a rischi dell'intera area vulcanica. L'arco di comuni dietro al Vesuvio ha una relativa protezione da parte del monte Somma, che dovrebbe evitare i fenomeni più devastanti quali le colate piroclastiche (ma saranno comunque cazzi con i torrenti di fango che si avranno). Spero che si continui su questa strada; l'area metropolitana deve trovare sviluppo verso nord a mio avviso, in un'ideale saldatura con Caserta. Troppo pericoloso affollare ancora la costa.
Linea68
00venerdì 30 marzo 2012 19:27
Re: Re:
_Gio'_, 30/03/2012 19.11:



Già è positivo il fatto che la fascia costiera si stia spopolando, infatti quello è il settore più esposto a rischi dell'intera area vulcanica. L'arco di comuni dietro al Vesuvio ha una relativa protezione da parte del monte Somma, che dovrebbe evitare i fenomeni più devastanti quali le colate piroclastiche (ma saranno comunque cazzi con i torrenti di fango che si avranno). Spero che si continui su questa strada; l'area metropolitana deve trovare sviluppo verso nord a mio avviso, in un'ideale saldatura con Caserta. Troppo pericoloso affollare ancora la costa.




Il trend è quello. Infatti sia l'Agro Nocerino che il Nolano crescono poco, il grosso va verso Caserta, soprattutto nell'area aversana.

E' l'Agro Giuglianese-Aversano quello che sta segnando tassi di crescita nettamente positivi e dove si stanno spostando residenze, attività produttive, servizi. Tra l'altro secondo me nel medio-lungo perioso, credo si assisterà alla fusione tra la conurbazione napoletana, Orta di Atella, Caivano, Succivo, Teverola con Marcianise e l'area Casertana.
Publio Papinio Stazio
00venerdì 30 marzo 2012 19:44
Re: Re: Re:
Linea68, 30/03/2012 19.27:




Il trend è quello. Infatti sia l'Agro Nocerino che il Nolano crescono poco, il grosso va verso Caserta, soprattutto nell'area aversana.

E' l'Agro Giuglianese-Aversano quello che sta segnando tassi di crescita nettamente positivi e dove si stanno spostando residenze, attività produttive, servizi. Tra l'altro secondo me nel medio-lungo perioso, credo si assisterà alla fusione tra la conurbazione napoletana, Orta di Atella, Caivano, Succivo, Teverola con Marcianise e l'area Casertana.




Ovvio, a San Marcellino o a Trentola puoi comprare un appartamentino nuovo di zecca a 120-130 mila euro. [SM=x2819344]
Augusto1
00venerdì 30 marzo 2012 19:52
Se è per questo anche a Villaricca o Giugliano. E non case di poco conto. Ma anche qui si vende poco.
Linea68
00venerdì 30 marzo 2012 20:31
Beh, se non erro comunque anche a Giugliano l'edilizia negli ultimi anni sta rallentando, o no? I dati poi mostrano sempre una crescita demografica, ma a ritmi un pò meno sostenuti rispetto a 5-10 anni fa, o sbaglio?
Publio Papinio Stazio
00venerdì 30 marzo 2012 20:36
Re:
Linea68, 30/03/2012 20.31:

Beh, se non erro comunque anche a Giugliano l'edilizia negli ultimi anni sta rallentando, o no? I dati poi mostrano sempre una crescita demografica, ma a ritmi un pò meno sostenuti rispetto a 5-10 anni fa, o sbaglio?




La zona a Nord di Napoli è l'unica nella quale, per ragioni che si possono intuire, le pale meccaniche sono sempre in azione [SM=x2819662]
Linea68
00venerdì 30 marzo 2012 20:37
Eh, quello lo so...
Linea68
00sabato 31 marzo 2012 10:05
@ Gio'.


Guarda queste tabelle, impietose per la Campania, che risulta (dati 2010), la regione con i maggiori tassi di emigrazione in altre regioni. Addirittura dalla Campania si emigra anche in altre regioni del Sud.

demo.istat.it/altridati/trasf...tavola10_5.pdf


Ho sempre pensato che se non avesse sofferto storicamente di emigrazione, oggi l'area metropolitana di Napoli sarebbe ancora la maggiore area urbana italiana, e tra le maggiori al mondo, visti i tassi di natalità sostenuti e l'alto tasso di urbanizzazione della popolazione campana.
Publio Papinio Stazio
00sabato 31 marzo 2012 10:34
E' pur vero che se la Campania non avesse i problemi di disoccupazione e sottoscolarizzazione che ha, il tasso di natalità sarebbe sensibilmente più basso di quello che presenta oggi. Statisticamente è dimostrato che laddove si studia di più e le condizioni di vita sono meno precarie, paradossalmente ci si sposa più tardi e si fanno meno figli.
A Napoli l'arte di arrangiarsi è elevata all'ennesima potenza ed è facile che in una famiglia siano formalmente tutti disoccupati, ma in realtà l'uomo di casa lavori in nero presso un distributore di benzina, la moglie faccia la commessa (sempre in nero) ed i genitori della coppia si arrangino allo stesso modo.
Chi ha una qualifica accademica o professionale, per ovvie ragioni, non accetta di condurre una vita così precaria e va via...
Na.Samurai
00sabato 31 marzo 2012 11:58
Anche io credo che sia giusta la crescita di un asse Napoli-Caserta, ma va assolutamente migliorata la qualità dei comuni di queste zone,c'è troppo degrado, i giovani sono spesso indisciplinati ed è un' occasione persa.
Il pericolo vulcanico Vesuvio/Campi Flegrei è troppo sottovalutato a mio avviso. La popolazione dovrebbe invece essere ben conscia del territorio in cui vive e magari essere anche più partecipe nello spingere a nuove conoscenze su di esso. Ho letto per esempio che in California, anche i non adetti ai lavori si rendono spesso disponibili ad aiutare gli studi delle università e centri di ricerca.
Augusto1
00sabato 31 marzo 2012 12:01
Linea68, 30/03/2012 20.31:

Beh, se non erro comunque anche a Giugliano l'edilizia negli ultimi anni sta rallentando, o no?



Decisamente. Sulla costa si è cominciato ad abbattere.


flapane
00sabato 31 marzo 2012 16:11
Tempo fa lessi uno studio, credo di Cityrailways, che mostrava l'incredibile tasso di emigrazione verso Roma, intesa come fuori il GRA (per ovvi motivi economici), negli ultimi anni. Non a caso lì si continua a costruire senza sosta da decenni.

Linea68, 31/03/2012 10.05:

@ Gio'.

Ho sempre pensato che se non avesse sofferto storicamente di emigrazione, oggi l'area metropolitana di Napoli sarebbe ancora la maggiore area urbana italiana, e tra le maggiori al mondo, visti i tassi di natalità sostenuti e l'alto tasso di urbanizzazione della popolazione campana.



Le due cose credo siano impossibili da conciliare, come ha già spiegato Publio. I tassi di elevata natalità spesso sono propri di aree disagiate. Aree disagiate->maggiori possibilità di emigrazione. Basta uscire dai quartieri più "in", per vedere quante mammine ipertruccate che non riescono a badare a loro stesse (perchè poco più che ragazzine) e a stento sanno parlare un po' di italiano, spingono un carrozzino.
Per altro, al massimo potrebbe essere fra le maggiori aree urbane europee (come già è adesso), non di certo del Mondo, dove perfino Londra e Parigi faticano a competere con semisconosciute città cinesi, e con le principali conurbazioni nordamericane.
antopartenope(89)
00lunedì 16 aprile 2012 18:51
ma, secondo voi, in futuro questa decremento demografico che interessa napoli si fermerà oppure continuerà ?
_Gio'_
00giovedì 19 aprile 2012 09:58
^^ Se le dinamiche saranno simili a quelle avute in altre metropoli il trend dovrebbe fermarsi o addirittura invertire.
Alex88na
00lunedì 18 giugno 2012 17:54
Penso che sia la discussione giusta...

qualche mese fa sull'altro forum si parlò di della grandezza della Reggia di Caserta e quella di Versailles, e ricordo che venne detto che in realtà è più grande quella di Caserta dato che i dati ufficiali (47310m2 contro 67121m2) tengono conto solo della supercufia occupata e non lo sviluppo in altezza. Ricordo io male o è così?

[EDIT] Trovato www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=123963&page=3
Google non mi è stata d'aiuto questa volta, l'ho dovuta cercare a mano...
Linea68
00domenica 1 luglio 2012 10:20
Re:
antopartenope(89), 16/04/2012 18.51:

ma, secondo voi, in futuro questa decremento demografico che interessa napoli si fermerà oppure continuerà ?




Oltre alle dinamiche classiche che hanno già conosciuto altre città che si sono spopolate (affitti in centro troppo alti, perdita di posti di lavoro per aziende che delocalizzano in periferia ecc.), Napoli secondo me perde anche popolazione per le condizioni di degrado in cui versano molte zone.


Dipende tutto da come sarà gestita la città. Se si riesce a riscattare alcuni quartieri (penso alla zona orientale) e incrementare i posti di lavoro (magari turismo e terziario), verosimilmente l'emoragia di abitanti prima o poi si fermerà.

Ma ad ora è ancora molto cospicua.
Linea68
00domenica 1 luglio 2012 10:32
Re:
flapane, 05/03/2012 19.27:

Al momento, nessuno. E'un auspicio, per altro condiviso da Monti.
Non ho scritto "a quali cambiamenti assisteremo", ma "potremmo asisstere".
Dato che Salvo mi sembra si occupi di urbanistica, speravo potesse contribuire illustrando i contenuti della famosa legge 142/90, qualora questa preveda (ipotizzo) la costituzione di una "polizia metropolitana" in luogo dei vigili urbani, maggiori poteri al sindaco della città attorno alla quale si sviluppa l'AM, accorpamento di piccoli comuni dell'AM, o qualsiasi altra cosa potrebbe accadere con una eventuale istituzione delle città metropolitane.




Cerco di rispondere in maniera più completa, a questo quesito di Flapane.


Allora, partiamo dal fatto che la legge 142/90 è una legge molto "chiusa", nel senso che non analizza alcun criterio di individuazione delle A.M., semplicemente chiude il discorso ad alcune città che dichiara direttamente nella legge: "Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenza, Roma, Bari e Napoli", più la concessione alle Regioni a statuto speciale di elaborarne di proprie (e infatti la Sardegna ha introdotto quella di Cagliari, la Sicilia Palermo, Catania ecc.).

Queste città sono definiti dalla legge come "poli metropolitani".

Inizialmente, la Legge aveva concesso ALLE REGIONI la facoltà di individuare la corrispondente A.M. per queste città.
Qualora l'A.M. non avesse coinciso con la Provincia esistente, si sarebbe potuti ridisegnare le circoscrizioni provinciali o addirittura i confini delle Province e creazione di nuove Province (art.16).

La città principale diveniva in questo caso la "Città Metropolitana" ed i Comuni metropolitani.

ORGANI PREVISTI: Consiglio Metropolitano, Giunta metropolitana, Sindaco metropolitano.

L'A.M. si poneva quindi come istituzione intermedia tra la Regione ed i Comuni, quindi alla pari di una Provincia.
Linea68
00domenica 1 luglio 2012 10:42
Le funzioni previste per la Città Metropolitana avrebbero dovuto essere decise e dichiarate dalla Regione (art.19), e consistevano sia nei compiti prima svolti dalla Provincia, sia in compiti in alcuni settori ritenuti "interprovinciali" (magari la "polizia metropolitana" a cui faceva riferimento Flapane) qualora vi fosse la necessità.


Insomma non venivano specificati nè i criteri per individuare i Comuni che potevano rientrare nell'A.M., specificando semplicemente "comuni i cui insediamenti abbiano con essi (le città metropolitane) rapporti di stretta integrazione in ordine ad attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonchè alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali".
Anche le funzioni che potevano essere estese al livelo sovracomunale, a eccezione delle funzioni "rubate" alla Provincia precedente, non sono chiare.

La scelta veniva rimandata quindi alle Regioni di delimitare "ciascuna area metropolitana, sentiti i comuni e le province interessate, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge".

Qualora entro un anno non avessero provveduto le Regioni, interveniva lo Stato direttamente.


Ovviamente sappiamo ch ciò non è avvenuto.

Linea68
00domenica 1 luglio 2012 10:50
Le legge n. 265/1999 cerca di risolvere il problema della 242/90, colpevole di avere un approccio top-down, cioè calato e deciso dall'alto.
Si dà quindi maggiore libertà di organizzazione dei Comuni che volessero costituire delle realtà metropolitane, aprendo a modelli più elastici, ad esempio dei consorzi o dei piani intercomunali.
Insomma delle aree metropolitane non definite fisicamente per legge, ma unioni di Comuni variabili.

La successiva legge 131/2003 (legge La Loggia) apre alla possibilità di far coincidere l'A.M. eventualmente al solo Comune principal, qualora non si fosse raggiunto un accordo con i Comuni, mentre la riforma degli Enti Locali dava maggiori autonomie ad essi.
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