Aree metropolitane d'Italia e del Mondo | Statistiche e fenomeni demografici

Linea68, 04/07/2014 20:00:

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Luca, ma tu hai presente cosa significano 30.000 abitanti in più in un mese? Manco Mumbay e Shangai crescono così

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Effettivamente è molto strano
Linea 68 ma la tua fonte è il sito ISTAT?

Linea68, 04/07/2014 20:00:

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Luca, ma tu hai presente cosa significano 30.000 abitanti in più in un mese? Manco Mumbay e Shangai crescono così

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Ma poi saranno anche scesi i prezzi delle case, ma non abbastanza. Con il lavoro che manca e le banche che ormai non concedono i mutui a nessuno, il mercato immobiliare resta quasi fermo.

Linea68, 04/07/2014 20:00:

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Luca, ma tu hai presente cosa significano 30.000 abitanti in più in un mese? Manco Mumbay e Shangai crescono così

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scusate, pensavo 1 anno

Ninconanco81, 04/07/2014 22:24:

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Effettivamente è molto strano
Linea 68 ma la tua fonte è il sito ISTAT?

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Sì, Demo Istat, è la sezione dedicata alla demografia

Se ho tempo nei prossimi giorni farò le relative mappe..sarà difficile perché è tanto che non smanetto più con quel programma.


Ad ogni modo, ho fatto i calcoli anche sulla Provincia di Caserta, che nel 2013 è cresciuta di 2.057 abitanti.

Tra le città che sono cresciute maggiormente troviamo San Nicola la Strada (+563 ab.), Santa Maria Capua Vetere (+477), Orta di Atella (+370), Mondragone (+261), Trentola-Ducenta (+260), Gricignano d'Aversa (+251), Castel Volturno (+247).
Tra i dati negativi spicca Carinola (-392).


Assistiamo dunque ad una crescita ancora una volta del litorale domitio (Castel Volturno e Mondragone segnano da anni andamenti positivi di centinaia di abitanti l'anno), cresce ma rallenta l'agro aversano dove Orta di Atella non è più prima ma terza. Sorprendono San Nicola la Strada e Santa Maria Capua Vetere. Nel primo caso la crescita potrebbe essere legata alla realizzazione di nuovi ampi quartieri residenziali, nel secondo non saprei, ma c'è da dire che con essa registrano un valore positivo anche Cupua (+140), San Prisco (+82) e San Tammaro (+72), indicazione che c'è stata una crescita di tutta l'area nordoccidentale della conurbazione casertana.

Il Bosco di Boeri è uno di quei progetti che a distanza di un ventennio rischierà seriamente di oscillare tra le figate e le mostruosità architettoniche nel mondo.

Il rapporto ISPRA sul consumo di suolo in Italia mette in evidenza i danni all'ambiente causati dalla cementificazione.
Napoli è al primo posto con il 62,1% di territorio invaso dal cemento.

Napoli è la città più cementificata di Italia

La classifica che emerge dal rapporto dell'ISPRA

Napoli 62,1 del territorio invaso dal cemento
Milano 61,7 %
Torino 54,8 %
Pescara 53,4 %
Monza 48,6 %
Bergamo 46,4%
Brescia 44,5 %

Sarebbe interessante leggere un rapporto analogo ma in termini di città metropolitane. È paradossale che Napoli sarebbe l'unica città metropolitana a contenere per intero nei suoi confini un parco nazionale.

Volevo iniziare a postare delle carte sull'andamento della popolazione, nella Città Metropolitana, per l'anno 2014. Ma nell'ultimo mese in esame, dicembre, ci sono dati per il Comune di Napoli alquanto strani che non riesco a decifrare se non in qualche errore di scrittura. Napoli, nel mese di dicembre, passa da 987 mila abitanti a 978...dopo 11 mesi di stabilità. Ora, mi sembra strana la cosa, e tutto mi fa pensare che abbiano invertito le cifre unità e decine di migliaia, cioè l'8 col 7...


ps: ho notato ora che questa discussione è stata spostata nel "cafè". Non sarebbe più adatto metterla in Urbanistica e modernità?

Comunque prossimi giorni pubblico i dati elaborati. Andamento solito per quanto riguarda lo spopolamento della linea di costa vesuviana. Si registra, oltre all'area nordoccidentale (Villaricca, Marano, Giugliano ecc.) una discreta crescita dell'entroterra vesuviano. Crescono molti comuni, da San Giuseppe Vesuviano, che addirittura si classifica secondo dietro Giugliano per crescita annuale, Terzigno e Palma Campania (quarto e quinto), Poggiomarino, Brusciano, Striano.

Come avevamo già detto, purtroppo lo spopolamento dell'area vesuviana ha riguardato solo la linea costiera e le pendici del Monte Somma, mentre l'entroterra tra Nola e Sarno cresce. Ciò significa che non è in atto alcun fenomeno dovuto a politiche lungimiranti o sensibilizzazioni verso il problema Vesuvio, ma semplicemente dinamiche legate a questioni "immobiliari". Decrescono le aree di vecchia urbanizzazione in favore di aree più periferiche e di nuova edificazione, come avviene nella periferia a Nord di Napoli.

Fatevi un timelapse napoletano dal 1984 ad oggi

Google Timelapse, com'è cambiato il pianeta dal 1984 a oggi

a me non funziona

earthengine.google.com/timelapse/

Andate su Napoli, e vedrete, pazzesca l'area nord...

Wow

Molto interessante. Grazie

Napoli 1984 - 2016

Che scempio!

Se guardi Roma e Milano è peggio. A Napoli la vergogna è l'aver cementificato zone rosse e aver disseminato il territorio di discariche ed ecoballe.

La crescita urbana non la vedo come uno scempio, dipende da come è fatta, il cemento se ben impiegato è un toccasana per una città.

Tra l'altro molto meglio avere una popolazione estesa su un territorio più vasto, che averla concentrata in un territorio di ridotte dimensioni.
Piuttosto il vero scempio è stata l'urbanizzazione completamente disordinata, senza un vero e proprio disegno urbanistico o piano regolatore, in particolare nella zona nord della Provincia di Napoli e nella zona sud di quella di Caserta.

Dipende. Una forma più compatta, se dà un lato ha problemi di congestionamento e di riduzione degli spazi per singolo abitante, dall'altra riduce il consumo di suolo e rende più economicamente sostenibili i mezzi di trasporto pubblici come le metropolitane.

Per il resto credo la periferia di Napoli abbia soprattutto il problema di presentare una viabilità insufficiente, non tanto come km di strade, ma come capacità. Una marea di centri con 30,40,50k di abitanti che hanno strade di paesi grandi la metà. Giugliano, Melito e Marano sono due esempi.

Linea68, 05/01/2017 00.56:

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Dipende. Una forma più compatta, se dà un lato ha problemi di congestionamento e di riduzione degli spazi per singolo abitante, dall'altra riduce il consumo di suolo e rende più economicamente sostenibili i mezzi di trasporto pubblici come le metropolitane.

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E mica il trasporto pubblico deve per essere assicurato con metropolitane. Comunque molto meglio poter vivere in spazi ampi ed adeguati, che in spazi ristretti.

Linea68, 05/01/2017 00.56:

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Per il resto credo la periferia di Napoli abbia soprattutto il problema di presentare una viabilità insufficiente, non tanto come km di strade, ma come capacità. Una marea di centri con 30,40,50k di abitanti che hanno strade di paesi grandi la metà. Giugliano, Melito e Marano sono due esempi.

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Il problema non è mica solo rappresentato dalla viabilità (che negli ultimi 15 anni circa è enormemente migliorata). Il problema è la mancanza di servizi, dovuta proprio ad un'urbanizzazione avvenuta senza regole.