Pozzuoli, una funicolare nel tunnel degli ex silos per unire città alta e porto - Repubblica
NAPOLI - Parcheggi meccanizzati in cinque ex silos della marina miliare di via Celle (a poca distanza dall'uscita della Tangeziale di via Campana) e una funicolare che — attraverso tre fermate — dovrebbe collegare la parte alta di Pozzuoli alla zona del porto, utilizzando la galleria lunga 520 metri che arriva dagli stessi vecchi sebatoi a via Fasano.
IL PROGETTO - L'idea-progetto, affascinante quanto potenzialmente utile per creare un migliaio di posti auto e ridurre l'impatto del traffico sul centro di Pozzuoli, è stata elaborata dal gruppo di ricerca “Architettura Natura & Energia”. Struttura che nasce dall'iniziativa di un pool di docenti universitari, architetti, ambientalisti, esperti di energie rinnovabili ed economia con l'obiettivo di studiare strategie di sviluppo sostenibile, inerenti al recupero ambientale e riuso produttivo dei siti abbandonati o dismessi e alla integrazione del fotovoltaico nell'architettura. «Un modo alternativo di pensare l'ambiente, una diversa metodologia di ricerca progettuale, che interviene per ridare vita al paesaggio, integrando arte, natura e scienza».
IL GRUPPO DI LAVORO - Il gruppo di ricercatori che ha elaborato il progetto «Mobilità e parcheggi meccanizzati: riuso di strutture smilitarizzate ex deposito della Marina militare (località Celle Pozzuoli)» è formato da Pasquale Arpaia, Giordano Baly, Paola Canneva, Andrea Carullo, Pompeo Coico, Ennio De Crescenzo, Daniela De Crescenzo, Rosa De Luca, Franco Alberto De Simone, Matilde de Sire, Francesco Gamardella, Roberto Greco, Antonio Mariniello, Luca Pagano, Ernesto Rotondo, Cornelio Socci, Viviana Solla, Antonio Volpe.
DOVE SONO GLI EX SERBATOI - La strada a scorrimento veloce che collega via Solfatara al quadrivio di via Fascione attraversa una zona militare dismessa di circa sette ettari. Qui sono ubicati otto silos-cisterne interrati di cui due, parzialmente distrutti, sotto la sede stradale, cinque in perfetto stato di conservazione, uno danneggiato dai bombardamenti nel 1942.
LA SCHEDA DEI SILOS - Tutti di forma circolare, con diametro di 38 metri e un'altezza di 12 metri, sono in muratura di tufo (spessore di 90 centimetri). I serbatoi sono collegati tra loro con cunicoli di condotte a un grande locale di manovra e di smistamento interrato fino a 12 metri. «La possibile stazione di partenza della funicolare», spiega il professor Ennio De Crescenzo.
LA GALLERIA VERSO IL PORTO - Dal grande locale parte la galleria principale di collegamento con l'area portuale. Scavata nel tufo è larga 3 metri e alta 2,5 metri. Con un percorso rettilineo di 520 metri di lunghezza, supera un dislivello di circa 60 metri con una pendenza costante inferiore al 8% e termina a via Fasano.
LA FUNICOLARE - «Secondo noi per realizzare la funicolare ipotizzata ci si dovrebbe rivolgere a società di esperienza e comprovata qualità, come la Leitner, che realizza questo servizio nelle più importanti città d'Europa», riprende De Crescenzo. La stessa azienda infatti dispone «di MiniMetro, sistema automatizzato per il trasporto dei passeggeri su tratti medio-brevi impiegabile in centri urbani di piccole e medie dimensioni».
LE CARATTERISTICHE - «Le vetture MiniMetro si caratterizzano per il notevole rispetto dell'ambiente. Il consumo di energia del sistema è modesto: gli elementi di trazione sono solo motori elettrici azionati presso una delle stazioni terminali». Le vetture «poggiano su pneumatici in gomma circolanti su rotaie metalliche, garantiscono massima silenziosità ed assenza di vibrazioni».
ADEGUAMENTI E COSTI - «Per rendere praticabile da una funicolare la grande galleria che parte dai silos e arriva alla zona-porto», precisa il prof di Progettazione Architettonica alla Facoltà di Architettura di Napoli, «servirebbero lavori di adeguamento non troppo complicati. E comunque parliamo di poco più di mezzo chilometro». Quanto ai costi, per questa operazione «potrebbero bastare una ventina di milioni».
I PARCHEGGI MECCANIZZATI - Ogni Silos può contenere da 180 a 200 posti auto. La proposta consente di lasciare l'auto e recarsi agevolmente, eventualmente con la funicolare, verso l'area portuale e dunque verso il centro storico. Le auto verrebbero lasciate dai conducenti su una piazzola servoassistita e controllata da speciali sensori. Dopo aver spento il motore, abbandonato la vettura e ritirato il ticket, lo spazio della piazzola viene inibito e chiuso, e inizia la movimentazione che conduce il veicolo sulla piattaforma nei 5 piani di allocazione.
GENERATORE FOTOVOLTAICO - «Integrare la funzione del riuso delle preesistenze — è scritto nel progetto — inteso come atteggiamento rispettoso della natura e dei luoghi (o se si preferisce del minore impatto ambientale possibile), con il risparmio energetico. L'attenzione è stata posta alla riduzione e alla gestione dei costi di gestione con l'impiego delle fonti di energia rinnovabili». La corrente prodotta «è del tipo continua: un inverter fa passare la corrente da continua ad alternata e modula la frequenza dell'utilizzo. Un sistema di controllo a monte dell'inverter controlla la potenza ed evita i “picchi” dovuti alla discontinuità della radiazione luminoso».
I COSTI - La copertura dei Silos-contenitori delle auto sarebbe una potente macchina per la produzione di energia elettrica: «le dimensioni di circa 1.000 metri quadri producono circa 0,1 megawatt per una produzione totale di energia, per le 6 coperture dei silos, di 0,6 megawatt/ora. Questa produzione di energia pulita è sufficiente per il sistema meccanizzato dei parcheggi, i sistemi di collegamento con il porto e il Centro storico e gli impianti di illuminazione». Il sistema meccanizzato di parcheggi, compreso di generatore fotovoltaico, «costerebbe — riprende De Falco — intorno ai 15 milioni di euro, considerando almeno un migliaio di posti per vetture. Risorse che potrebbero essere recuperate».