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Napoli | Le nove arti

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2019 18:51
26/01/2017 10:21
 
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Father and Son, quando un museo archeologico si inventa un videogame

A Napoli si promuove il museo archeologico anche attraverso un gioco su app, disponibile fra qualche mese per Apple e Android.
Si chiama “Father and Son” ed è il primo videogioco interamente realizzato con e per un museo archeologico italiano. Un vero e proprio videogioco a tema storico-culturale che sarà distribuito gratuitamente su App Store e Google Play dalla primavera del 2017.

Il progetto è stato creato dal MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, uno dei più importanti siti d’arte al mondo, con straordinarie collezioni provenienti da Pompei ed Ercolano e da TuoMuseo, realtà nata nel 2014 ed oggi riconosciuta a livello internazionale nel settore dello sviluppo di soluzione innovative in ambito culturale. “Father and Son” è un gioco destinato al pubblico internazionale di tutte le età.

Con uno schema narrativo 2D a scorrimento laterale in cui, attraverso il viaggio di un figlio alla scoperta di un padre archeologo mai conosciuto, il presente ed il passato si alterneranno in un continuo rimando. I giocatori potranno esplorare tanto le sale del museo quanto le strade della città partenopea, sia antica che contemporanea.

Snodandosi attraverso la scoperta di celebri opere ed architetture, che diventeranno il fulcro dello sviluppo narrativo del gioco, i livelli temporali che comporranno questo viaggio nel tempo sono diversi: si inizia nel 79 d.C. a Pompei, nelle ventiquattro ore precedenti la devastante eruzione del Vesuvio e si arriva nel 2017, presso le rovine della città romana, nella veste di turista.

Le grafiche dipinte a mano sono opera dell’artista inglese Sean Wenham (Ubisoft, Sony) che assieme a Fabio Viola (Electronic Arts Mobile, Vivendi Games Mobile), ad Alessandro Salvati (autore di ADON Project e Anxiety Attack), a Arkadiusz Reikowski (compositore delle musiche di Kholat e Layers of Fear) e a Ludovico Solima (professore di Economia e Gestione delle Arti all’università Federico II di Napoli), fa parte della squadra di sviluppatori del progetto.

“Father and Son” è il primo esempio in Italia, e tra i primissimi al mondo, di un museo che diventa publisher di un videogioco. “Si tratta di un colpo d’ala notevole”, spiega Paolo Giulierini, direttore del MANN, “Un’intuizione che ci permetterà di raggiungere e coinvolgere con maggior efficacia nuovi pubblici internazionali, sia in visita, che virtuali”.

Dalla realtà aumentata agli allestimenti cros-disciplinari, dal digital storytelling ai contest digitali e al turismo emotivo, fino al social gaming, il modo di coinvolgere gli utenti in arte e cultura stanno cambiando velocemente e radicalmente forma. Ed è proprio in questo panorama in continua evoluzione, in cui tutto si può sperimentare, che si inserisce il videogame “Father and Son”.

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