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Aree metropolitane d'Italia e del Mondo | Statistiche e fenomeni demografici

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2017 15:20
30/03/2012 19:07
 
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Ah dimenticavo. In molti comuni, soprattutto nel Napoletano, il dato positivo è legato ancora a tassi di natalità maggiori rispetto a quelli di mortalità, anche se il trend storico sembra affievolirsi sempre di più non essendo, la Campania, un'area che attrae forti quantitativi di immigrazione.
30/03/2012 19:11
 
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Re:
Linea68, 30/03/2012 19.04:

Grazie Gio'.



Concordo con te sul lato positivo del continuo decremento demografico della fascia costiera vesuviana. Ma da questi dati ho compreso che esso probabilmente non sia merito nè di un intervento politico, nè di una consapevolezza del pericolo da parte degli abitanti. Lo denota il fatto che altri comuni in zona rossa crescono, come puoi notare dai colori gialli e arancioni nel lato settentrionale e orientale del Vesuvio (San Giuseppe Vesuviano, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana ecc.).

Io penso che sia un fenomeno spontaneo, dovuto al fatto che quella costiera è un'area a vecchia urbanizzazione, e quindi sta attraversando un periodo di decrescita. Ovviamente dubito che questi comuni possano mai ritornare ai livelli di 30 anni fa, ma non è detto che continuino a decrescere così. Certo i vincoli di non edificabilità aiutano.




Già è positivo il fatto che la fascia costiera si stia spopolando, infatti quello è il settore più esposto a rischi dell'intera area vulcanica. L'arco di comuni dietro al Vesuvio ha una relativa protezione da parte del monte Somma, che dovrebbe evitare i fenomeni più devastanti quali le colate piroclastiche (ma saranno comunque cazzi con i torrenti di fango che si avranno). Spero che si continui su questa strada; l'area metropolitana deve trovare sviluppo verso nord a mio avviso, in un'ideale saldatura con Caserta. Troppo pericoloso affollare ancora la costa.

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30/03/2012 19:27
 
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Re: Re:
_Gio'_, 30/03/2012 19.11:



Già è positivo il fatto che la fascia costiera si stia spopolando, infatti quello è il settore più esposto a rischi dell'intera area vulcanica. L'arco di comuni dietro al Vesuvio ha una relativa protezione da parte del monte Somma, che dovrebbe evitare i fenomeni più devastanti quali le colate piroclastiche (ma saranno comunque cazzi con i torrenti di fango che si avranno). Spero che si continui su questa strada; l'area metropolitana deve trovare sviluppo verso nord a mio avviso, in un'ideale saldatura con Caserta. Troppo pericoloso affollare ancora la costa.




Il trend è quello. Infatti sia l'Agro Nocerino che il Nolano crescono poco, il grosso va verso Caserta, soprattutto nell'area aversana.

E' l'Agro Giuglianese-Aversano quello che sta segnando tassi di crescita nettamente positivi e dove si stanno spostando residenze, attività produttive, servizi. Tra l'altro secondo me nel medio-lungo perioso, credo si assisterà alla fusione tra la conurbazione napoletana, Orta di Atella, Caivano, Succivo, Teverola con Marcianise e l'area Casertana.
30/03/2012 19:44
 
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Re: Re: Re:
Linea68, 30/03/2012 19.27:




Il trend è quello. Infatti sia l'Agro Nocerino che il Nolano crescono poco, il grosso va verso Caserta, soprattutto nell'area aversana.

E' l'Agro Giuglianese-Aversano quello che sta segnando tassi di crescita nettamente positivi e dove si stanno spostando residenze, attività produttive, servizi. Tra l'altro secondo me nel medio-lungo perioso, credo si assisterà alla fusione tra la conurbazione napoletana, Orta di Atella, Caivano, Succivo, Teverola con Marcianise e l'area Casertana.




Ovvio, a San Marcellino o a Trentola puoi comprare un appartamentino nuovo di zecca a 120-130 mila euro. [SM=x2819344]
30/03/2012 19:52
 
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Se è per questo anche a Villaricca o Giugliano. E non case di poco conto. Ma anche qui si vende poco.
30/03/2012 20:31
 
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Beh, se non erro comunque anche a Giugliano l'edilizia negli ultimi anni sta rallentando, o no? I dati poi mostrano sempre una crescita demografica, ma a ritmi un pò meno sostenuti rispetto a 5-10 anni fa, o sbaglio?
30/03/2012 20:36
 
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Re:
Linea68, 30/03/2012 20.31:

Beh, se non erro comunque anche a Giugliano l'edilizia negli ultimi anni sta rallentando, o no? I dati poi mostrano sempre una crescita demografica, ma a ritmi un pò meno sostenuti rispetto a 5-10 anni fa, o sbaglio?




La zona a Nord di Napoli è l'unica nella quale, per ragioni che si possono intuire, le pale meccaniche sono sempre in azione [SM=x2819662]
30/03/2012 20:37
 
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Eh, quello lo so...
31/03/2012 10:05
 
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@ Gio'.


Guarda queste tabelle, impietose per la Campania, che risulta (dati 2010), la regione con i maggiori tassi di emigrazione in altre regioni. Addirittura dalla Campania si emigra anche in altre regioni del Sud.

demo.istat.it/altridati/trasf...tavola10_5.pdf


Ho sempre pensato che se non avesse sofferto storicamente di emigrazione, oggi l'area metropolitana di Napoli sarebbe ancora la maggiore area urbana italiana, e tra le maggiori al mondo, visti i tassi di natalità sostenuti e l'alto tasso di urbanizzazione della popolazione campana.
31/03/2012 10:34
 
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E' pur vero che se la Campania non avesse i problemi di disoccupazione e sottoscolarizzazione che ha, il tasso di natalità sarebbe sensibilmente più basso di quello che presenta oggi. Statisticamente è dimostrato che laddove si studia di più e le condizioni di vita sono meno precarie, paradossalmente ci si sposa più tardi e si fanno meno figli.
A Napoli l'arte di arrangiarsi è elevata all'ennesima potenza ed è facile che in una famiglia siano formalmente tutti disoccupati, ma in realtà l'uomo di casa lavori in nero presso un distributore di benzina, la moglie faccia la commessa (sempre in nero) ed i genitori della coppia si arrangino allo stesso modo.
Chi ha una qualifica accademica o professionale, per ovvie ragioni, non accetta di condurre una vita così precaria e va via...
[Modificato da Publio Papinio Stazio 31/03/2012 10:35]
31/03/2012 11:58
 
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Anche io credo che sia giusta la crescita di un asse Napoli-Caserta, ma va assolutamente migliorata la qualità dei comuni di queste zone,c'è troppo degrado, i giovani sono spesso indisciplinati ed è un' occasione persa.
Il pericolo vulcanico Vesuvio/Campi Flegrei è troppo sottovalutato a mio avviso. La popolazione dovrebbe invece essere ben conscia del territorio in cui vive e magari essere anche più partecipe nello spingere a nuove conoscenze su di esso. Ho letto per esempio che in California, anche i non adetti ai lavori si rendono spesso disponibili ad aiutare gli studi delle università e centri di ricerca.
[Modificato da Na.Samurai 31/03/2012 12:01]
31/03/2012 12:01
 
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Linea68, 30/03/2012 20.31:

Beh, se non erro comunque anche a Giugliano l'edilizia negli ultimi anni sta rallentando, o no?



Decisamente. Sulla costa si è cominciato ad abbattere.


31/03/2012 16:11
 
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Tempo fa lessi uno studio, credo di Cityrailways, che mostrava l'incredibile tasso di emigrazione verso Roma, intesa come fuori il GRA (per ovvi motivi economici), negli ultimi anni. Non a caso lì si continua a costruire senza sosta da decenni.

Linea68, 31/03/2012 10.05:

@ Gio'.

Ho sempre pensato che se non avesse sofferto storicamente di emigrazione, oggi l'area metropolitana di Napoli sarebbe ancora la maggiore area urbana italiana, e tra le maggiori al mondo, visti i tassi di natalità sostenuti e l'alto tasso di urbanizzazione della popolazione campana.



Le due cose credo siano impossibili da conciliare, come ha già spiegato Publio. I tassi di elevata natalità spesso sono propri di aree disagiate. Aree disagiate->maggiori possibilità di emigrazione. Basta uscire dai quartieri più "in", per vedere quante mammine ipertruccate che non riescono a badare a loro stesse (perchè poco più che ragazzine) e a stento sanno parlare un po' di italiano, spingono un carrozzino.
Per altro, al massimo potrebbe essere fra le maggiori aree urbane europee (come già è adesso), non di certo del Mondo, dove perfino Londra e Parigi faticano a competere con semisconosciute città cinesi, e con le principali conurbazioni nordamericane.

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16/04/2012 18:51
 
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ma, secondo voi, in futuro questa decremento demografico che interessa napoli si fermerà oppure continuerà ?
19/04/2012 09:58
 
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^^ Se le dinamiche saranno simili a quelle avute in altre metropoli il trend dovrebbe fermarsi o addirittura invertire.

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18/06/2012 17:54
 
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Penso che sia la discussione giusta...

qualche mese fa sull'altro forum si parlò di della grandezza della Reggia di Caserta e quella di Versailles, e ricordo che venne detto che in realtà è più grande quella di Caserta dato che i dati ufficiali (47310m2 contro 67121m2) tengono conto solo della supercufia occupata e non lo sviluppo in altezza. Ricordo io male o è così?

[EDIT] Trovato www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=123963&page=3
Google non mi è stata d'aiuto questa volta, l'ho dovuta cercare a mano...
[Modificato da Alex88na 18/06/2012 18:03]
01/07/2012 10:20
 
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Re:
antopartenope(89), 16/04/2012 18.51:

ma, secondo voi, in futuro questa decremento demografico che interessa napoli si fermerà oppure continuerà ?




Oltre alle dinamiche classiche che hanno già conosciuto altre città che si sono spopolate (affitti in centro troppo alti, perdita di posti di lavoro per aziende che delocalizzano in periferia ecc.), Napoli secondo me perde anche popolazione per le condizioni di degrado in cui versano molte zone.


Dipende tutto da come sarà gestita la città. Se si riesce a riscattare alcuni quartieri (penso alla zona orientale) e incrementare i posti di lavoro (magari turismo e terziario), verosimilmente l'emoragia di abitanti prima o poi si fermerà.

Ma ad ora è ancora molto cospicua.
01/07/2012 10:32
 
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Re:
flapane, 05/03/2012 19.27:

Al momento, nessuno. E'un auspicio, per altro condiviso da Monti.
Non ho scritto "a quali cambiamenti assisteremo", ma "potremmo asisstere".
Dato che Salvo mi sembra si occupi di urbanistica, speravo potesse contribuire illustrando i contenuti della famosa legge 142/90, qualora questa preveda (ipotizzo) la costituzione di una "polizia metropolitana" in luogo dei vigili urbani, maggiori poteri al sindaco della città attorno alla quale si sviluppa l'AM, accorpamento di piccoli comuni dell'AM, o qualsiasi altra cosa potrebbe accadere con una eventuale istituzione delle città metropolitane.




Cerco di rispondere in maniera più completa, a questo quesito di Flapane.


Allora, partiamo dal fatto che la legge 142/90 è una legge molto "chiusa", nel senso che non analizza alcun criterio di individuazione delle A.M., semplicemente chiude il discorso ad alcune città che dichiara direttamente nella legge: "Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenza, Roma, Bari e Napoli", più la concessione alle Regioni a statuto speciale di elaborarne di proprie (e infatti la Sardegna ha introdotto quella di Cagliari, la Sicilia Palermo, Catania ecc.).

Queste città sono definiti dalla legge come "poli metropolitani".

Inizialmente, la Legge aveva concesso ALLE REGIONI la facoltà di individuare la corrispondente A.M. per queste città.
Qualora l'A.M. non avesse coinciso con la Provincia esistente, si sarebbe potuti ridisegnare le circoscrizioni provinciali o addirittura i confini delle Province e creazione di nuove Province (art.16).

La città principale diveniva in questo caso la "Città Metropolitana" ed i Comuni metropolitani.

ORGANI PREVISTI: Consiglio Metropolitano, Giunta metropolitana, Sindaco metropolitano.

L'A.M. si poneva quindi come istituzione intermedia tra la Regione ed i Comuni, quindi alla pari di una Provincia.
01/07/2012 10:42
 
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Le funzioni previste per la Città Metropolitana avrebbero dovuto essere decise e dichiarate dalla Regione (art.19), e consistevano sia nei compiti prima svolti dalla Provincia, sia in compiti in alcuni settori ritenuti "interprovinciali" (magari la "polizia metropolitana" a cui faceva riferimento Flapane) qualora vi fosse la necessità.


Insomma non venivano specificati nè i criteri per individuare i Comuni che potevano rientrare nell'A.M., specificando semplicemente "comuni i cui insediamenti abbiano con essi (le città metropolitane) rapporti di stretta integrazione in ordine ad attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonchè alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali".
Anche le funzioni che potevano essere estese al livelo sovracomunale, a eccezione delle funzioni "rubate" alla Provincia precedente, non sono chiare.

La scelta veniva rimandata quindi alle Regioni di delimitare "ciascuna area metropolitana, sentiti i comuni e le province interessate, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge".

Qualora entro un anno non avessero provveduto le Regioni, interveniva lo Stato direttamente.


Ovviamente sappiamo ch ciò non è avvenuto.

01/07/2012 10:50
 
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Le legge n. 265/1999 cerca di risolvere il problema della 242/90, colpevole di avere un approccio top-down, cioè calato e deciso dall'alto.
Si dà quindi maggiore libertà di organizzazione dei Comuni che volessero costituire delle realtà metropolitane, aprendo a modelli più elastici, ad esempio dei consorzi o dei piani intercomunali.
Insomma delle aree metropolitane non definite fisicamente per legge, ma unioni di Comuni variabili.

La successiva legge 131/2003 (legge La Loggia) apre alla possibilità di far coincidere l'A.M. eventualmente al solo Comune principal, qualora non si fosse raggiunto un accordo con i Comuni, mentre la riforma degli Enti Locali dava maggiori autonomie ad essi.
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