Palazzi e Ville di Napoli | Galleria fotografica + informazioni

bluesboy94, 04/03/2019 05.44:

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Villa Melacrinis e Villa Santobuono, due illustri perdite "vomeresi" del Sacco edilizio negli anni di Lauro e Correra.

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Ho appena finito di vedere il film Reality di Garrone. Nel film sono presenti due ville del miglio d'oro: villa pignatelli montecalvo e villa pignatelli di monteleone. Stanno rovinatissime. Non si prospetta nessun intervento prossimo?

Stadera90, 20/03/2019 03.22:

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Ho appena finito di vedere il film Reality di Garrone. Nel film sono presenti due ville del miglio d'oro: villa pignatelli montecalvo e villa pignatelli di monteleone. Stanno rovinatissime. Non si prospetta nessun intervento prossimo?

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No, la situazione non presenta novità per queste due e per altri 5/6 edifici disastrati del Miglio d'Oro.

Ps: la Cappella della Villa Pignatelli di Monteleone è, almeno lei, appena reduce da un radicale restauro.

Palazzo Nunziante

L'enorme edificio, commissionato dal generale Alessandro Nunziante (un Calogero Sedara de 'noantri) ad Errico Alvino, fu costruito su un terreno che apparteneva al Monastero dell'Abbazia a Cappella Vecchia. Ebbe il merito di chiudere la cortina d'edifici attorno a Piazza dei Martiri. Il cantiere durò parecchi anni (dal 1855 al 1868), viste le dimensioni dell'edificio, destinato ad essere sia residenza aristocratica che condominio "borghese". Gli accessi sono due: il primo , oltrepassato il cortile, permette di raggiungere lo scalone d'onore ornato da staute neoclassiche. Una parte del piano nobile (comprendente un enorme salone affrescato, destinato una volta alle feste ed adesso a convegni ed eventi) è ora sede della Banca Fideuram. Il palazzo è in ottime condizioni di conservazione. Sono in corso di rimozione una serie di abusi perpretrati ai danni del giardinetto; mentre è in stallo l'opera di restauro della cappella (totalmente decorata a quattro mani da Domenico Morelli e Paolo Vetri).

Villa Lamperti

Torniamo al Palazzo Ischitella con delle foto di alcuni interni che ho ricavato da un libro.

Palazzo De Luzetiis

Certamente settecentesco, si può considerare senz'altro come uno degli edifici più distintivi di via Foria. Il nome è dovuto a Gennaro De Luzetiis che ne era proprietario, nel momento in cui i francesi stilarono il catasto. Il sottoscritto ha notato la presenza di affreschi nel primo piano. All'interno è presente persino una chiesetta evangelica.

Articolo del Mattino sulla Villa Caccioppoli a Capodimonte
www.ilmattino.it/rubriche/uovo_di_virgilio/vittorio_del_tufo_cos_hai_niente_sono_solo_una_derivata-4381...

bluesboy94, 25/03/2019 04.23:

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Articolo del Mattino sulla Villa Caccioppoli a Capodimonte
www.ilmattino.it/rubriche/uovo_di_virgilio/vittorio_del_tufo_cos_hai_niente_sono_solo_una_derivata-4381...

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molto interessante

Ambiente completamente in legno (con decorazioni parietali) in un non identificato Palazzo a Monte di Dio.

Palazzo Miradois

Il palazzo venne eretto nel '500 dalla famiglia spagnola dei Miradois (la famiglia possedeva anche una villa nella zona alta del Rione Sanità, tutt'ora esistente e visibile dalla mia veranda). La costruzione ingloba la piccola chiesa gotica di Santo Stefanello; la volta dell'androne, a doppia crociera con capitelli pensili, coincide con la volta della chiesetta. Non conosco i vari passaggi di proprietà subiti dal palazzo nei secoli, fatto sta che nel pieno '700 fu comprato dai Borbone al fine di destinarlo a foresteria per nobili e notabili stranieri di passaggio nella nostra città. A questa fase risalgono dei rifacimenti importanti, che culminano nella bellissima (e degradata) scala aperta e nei lavori pittorici condotti negli interni (posterò una foto che fa intravedere un soffitto affrescato forse da Crescenzo Gamba, impegnato anche nel vicino Complesso dei Girolamini). Tra il 2014 e il 2015 si è provveduto a restaurare la facciata e l'androne; si auspica che il lavoro prosegua con il restauro dei prospetti interni e della scala aperta.

Soffitto a cassettoni (probabilmente ottocentesco) nel Palazzo Ischitella.

Incartata settecentesca in un palazzo nel vico di Santa Maria Vertecoeli.

Palazzo Filangieri d'Arianello

Il palazzo venne eretto nel '500, come quasi tutti gli edifici di Via Atri. Appartenne ai D'Aponte, duchi di Flumeri. Nel 1725 i giordaneschi Tommaso Fasano e Gennaro Abbate affrescarono la galleria del Palazzo (non so se ancora esistente). A metà '700 il palazzo pervenne ai Filangieri che commissionarono a Gaetano Barba il riammordenamento del palazzo con tanto di scala aperta e nuove decorazioni pittoriche (attribuite da Spinosa ad Antonio Dominici, seguace del Bonito). Nel 1787 venne certamente ospitato dal padrone di casa, Gaetano Filangieri, Goethe. Nel 1799 il palazzo venne danneggiato dalle orde lazzare. Già pochi anni dopo iniziò il suo frazionamento. Agli inizi del Novecento, prima di trasferirsi definitivamente nel Palazzo Filomarino, vi abitò Benedetto Croce. Il Maggio dei Monumenti di quest'anno è un omaggio al Filangieri: vediamo se lo renderanno visitabile.

Vertigine barocca in vico della Neve.

Palazzo Capuano.

Edificio sorprendentemente stratificato, sospeso tra il gotico catalano e il rococò, sul quale sono intervenuti Cosimo Fanzago e Ferdinando Sanfelice.

In un qualche palazzo napoletano...

Palazzo Quagliuolo in via Posillipo

Villa Visocchi, eretta nel '700 ad opera di un' ignoto architetto. Sono stato sempre convinto che la villa consistesse nel casino del Comencini (che sarebbe andato a sostituire l'edificio settecentesco) . Ho capito che mi sbagliavo quando scorsi tra il verde un maestoso edificio di colore rosso. Secondo la tradizione, questa villa appartenne all'insigne storico e giurista Pietro Giannone. La villa ha ospitato illustri personaggi, tra cui Stravinskji. Contiene una cappella e un giardino estesissimo (se non mi sbaglio di 20 mila metri quadri o giù di lì) con una flora molto diversificata.

Nella foto l'edificio grande.

Il Casino del Comencini, risalente circa al 1910.

Villa Guggenheim nel Parco Grifeo

Incartate in un palazzo di via San Mattia.

Palazzo Carbonelli, Corso Secondigliano.

Palazzo Montalto di Fragnito

Palazzo eretto nel '600 a via Monte di Dio. Prende il nome dalla famiglia che lo ha posseduto nel '700 (e che ancora possiede il castello ducale a Fragnito). Nel corso dell'800 passò ai Masola che apportarono modifiche al palazzo e al giardino all'inglese. Su quest'ultimo nei decenni finali dell'Ottocento venne eretto un grande edificio rosso (a cui si accede anche da via Parisi). Il palazzo subì danni dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Mi è stato detto che è frazionato in più di 30 appartamenti. Possiede due accessi. Il primo porta allo scalone di rappresentanza e ad un cortile dallo spiccato pregio architettonico; il secondo ad un cortiletto più modesto, ma ornato da statue. Dovrebbero esserci ancora affreschi ed elementi decorativi in alcuni interni.

Villa Fermariello a pochi metri dal Castel Sant'Elmo.

stanno spaccottando il palazzo guevara sulla riviera

Più volte negli ultimi mesi avevo notato operai sul palazzo. Bene!

Palazzo Caracciolo d'Oppido

Palazzo eretto nel Quattrocento dalla famiglia Caracciolo d'Oppido. Nel seicento venne donato alla Real Casa dell'Annunziata che lo diede in gestione ai padri somaschi. Nel corso dell'Ottocento diventò un istituto religioso. Oggi è una scuola. Si trova in via Carbonara, strada dominata dalla famiglia Caracciolo per secoli come la vicina via Pontenuovo.

Ps: il soffitto affrescato (che avevo già postato) proviene proprio da questo palazzo; stupendo anche il portale.

Grazie bluesboy94 !
Immagini e commenti molto interessanti !!!👏

Villino Campisi nella zona di Capodimonte.