La polemica fra Comune di Napoli e governo Renzi si è arricchita, ieri, di una nuova puntata. Dopo gli scontri verbali e gli accordi disattesi su Bagnoli, sono giunte dichiarazioni di fuoco dell'assessore Enrico Panini, contro la decisione di spostare i nostri poli aeronautici al Nord.
"La vendita di Ansaldo SpA ed StS, la chiusura di Alenia Capodichino con gli effetti conseguenti su Pomigliano e Nola ed il trasferimento della produzione a Torino, il trasferimento di Telespazio a Roma, il pesante ridimensionamento di Selex determinano una
desertificazione del territorio metropolitano insopportabile.
A favore del Nord, da un lato, e del sottosviluppo, dall'altro". Ha esordito in una nota l'assessore al Lavoro e alle Attività Produttive.
"Lasciando perdere le rassicurazioni di maniera ed ipocrite - ha aggiunto - si vendono, chiudono, ridimensionano produzioni strategiche e si impoverisce una situazione territoriale di stabilimenti nei quali la ricerca svolge un ruolo fondamentale. Il Governo, che controlla con il Ministero dell'Economia Finmeccanica, abbandona i nostri territori", l'amara conclusione di Panini.
"Il Comune di Napoli ritiene inaccettabile - ha rincarato la dose Panini - tale ipotesi e ritiene necessaria una risposta dell'intero territorio a fianco delle Confederazioni sindacali. Concordo con il documento delle Confederazioni Cgil, Cisl, Uil e dei sindacati di categoria dei metalmeccanici con il quale si esprime un giudizio pesantemente negativo sulle decisioni di Finmeccanica. Mi auguro che si arrivi quanto prima ad una mobilitazione condivisa dai sindacati, rivolta a tutti gli enti locali, alla chiesa ed al tessuto democratico. Napoli e la Campania non sono seconde a nessuno". Lo scontro fra Renzi e la città metropolitana di Napoli, dunque, prosegue.