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Napoli | Raccolta dei rifiuti, igiene e cura del verde stradale

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2020 20:50
14/06/2013 15:05
 
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Re:
1799, 14/06/2013 11:07:

non ci fate niente, coma avrà un qualche complesso secondo cui chi non è chiagnazzaro come lui vuol difendere le inefficienze, non si capisce bene per quale motivo poi.



Ad onor del vero c'è anche chi ha il complesso inverso, ossia si sente subito in dovere di dare del chiagnazzaro a chiunque denunci un'inefficienza .
14/06/2013 16:30
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mark Corleone, 14/06/2013 12:37:


non è così. "I giardinieri in organico sono 200, poi ci sono 300 sorveglianti per la custodia e sorveglianza di 15 parchi cittadini. Devono fare tre turni e sono appena sufficienti." lo ha detto il direttore di parchi e giardini del comune di Napoli Giuseppe Pulli in questa intervista:
www.ilmattino.it/articolo.php?id=291464&sez=NAPOLI&ssez...

sono mille includendo quelli a disposizione delle municipalità.
comunque manco a farlo apposta ho trovato un articolo del corriere che parla proprio dei giardinieri (articolo del 3 maggio 2013) cheun po' conferma quello che ho detto io:


Se mille giardinieri sono pochi Il Comune affida il servizio a ditte esterne
«Potatori troppo vecchi», alla manutenzione del verde cittadino ci pensano i privati

NAPOLI — I potatori del Comune restano a riposo, sugli alberi salgono i loro colleghi delle ditte private. È uno dei paradossi della manutenzione del verde a Napoli. Operazione, quest'ultima, alla quale sono addette circa 950 persone. Seicento sono distribuite nelle varie Municipalità. Trecentocinquanta fanno capo al servizio parchi e giardini di Palazzo San Giacomo e sono in gran parte addetti ai grandi parchi urbani. Un esercito, quello dei giardinieri, lievitato negli anni delle vacche grasse e delle assunzioni a pioggia. Ne fanno appunto parte i potatori, complessivamente una settantina.

LE IMPRESE - Un manipolo che si trova ora con le armi desolatamente spuntate perché da tempo a Napoli sono i privati che potano gli alberi del Comune. Si prenda un anno a caso, il 2009. Ebbene, l'impresa Crisci, si aggiudica per 170.550 euro i pini, i lecci ed i platani dei grandi parchi cittadini. Verde Golfo sas, la medesima alla quale Palazzo San Giacomo ha recentemente delegato la cura degli alberi della villa comunale, conquista nel medesimo anno l'appalto da 83.326 euro relativo agli alberi al di fuori dei parchi. Già all'epoca il caso suscitò un certo clamore. Alle perplessità, replica in questi termini Gennaro Nasti, assessore nella giunta Iervolino: «L'età dei nostri potatori è troppo elevata perché possano lavorare sulle piante di alto fusto. Il più giovane ha 52 anni e almeno 25 di servizio. Dei mezzi, meglio non parlare. Basti dire che c'è un solo carrello elevatore».

QUADRO DESOLANTE - Quattro anni più tardi il quadro è, se possibile, ancora più desolante. Palazzo San Giacomo affida ancora gli alberi alle ditte esterne, in villa comunale ed altrove. I tre automezzi del servizio parchi e giardini, si apprende da una delibera di dicembre 2012, «sono vetusti, fuori uso, ed al momento non riparabili». Inevitabile, a questo punto, che ci si chieda se per le casse comunali non sarebbe più economico acquistare nuovi automezzi, piuttosto che esternalizzare ogni anno per decine e decine di migliaia di euro il servizio di potatura. Tanto più ce lo si domanda alla luce del fatto che comunque sia i mille giardinieri del comune e delle Municipalità vanno pagati e che tra essi non dovrebbe risultare difficile scovare qualcuno non troppo in là con gli anni che, previa adeguata formazione, possa salire su un cestello e potare. Quesiti ai quali risponde l'ingegnere Francesco Iacotucci, dirigente dell'assessorato all'Ambiente del Comune: «Non troviamo nessuna impresa disposta a venderci od a noleggiarci i mezzi. Sanno bene, infatti, che il Comune paga a quattro anni e mezzo dal contratto».

fonte


ho trovato un altro articolo molto interessante che un po' conferma quello di sopra e da anche altre interesanti notizie (alcune delle quali faranno contento francesco [SM=x2819352] ): (articolo del 2011):


Giardinieri fantasma e parchi abbandonati: ecco come muore il verde in città

NON entra più neanche una foglia secca a Scampìa. Il deposito degli scarti del verde pubblico è saturo. Nessuno li preleva per portarli negli impianti di compostaggio: quelli che non ci sono in città. Il motivo? Alle aziende di trasporto non è stato rinnovato il contratto. Non è l'unico ostacolo. Per produrre "rifiuto verde", prima bisogna potare. Al Comune, nonostante i "mille giardinieri", ci si rivolge a ditte esterne: 200 mila euro spesi ogni anno. Altri costi. Le sterpaglie da smaltire e il personale da riorganizzare: sommati fanno il degrado del verde pubblico napoletano.

Due problemi con due soluzioni sul campo. La prima porta ad un impianto di rifiuti a Salerno, la seconda ad una fusione tra Asìa e un ramo della partecipata Napoli Servizi. Sono una trentina i parchi in città, 254 mila metri quadrati, la grandezza di 23 campi di calcio. Hanno un comune denominatore: l'incuria. Lampioni rotti, spazi verdi negati, panchine devastate, piante secche e malate.

All'interno ci trovi di tutto: un tabellone elettorale, carcasse di auto. Non c'è manutenzione, a partire dallo spazzamento, e spesso manca anche la custodia. Si scopre che la vecchia amministrazione aveva pronto un bando di 400 mila euro per la sorveglianza. Cancellato dalla nuova giunta. Perché il personale c'è. Almeno sulla carta: milleduecento addetti. Che tra inabili per motivi di salute, comandati altrove, assenteisti, si riducono a meno di 700 persone.

"Non tutti sono giardinieri - raccontano al Comune - è personale male addestrato, che spesso ha oltre 50 anni. Dei 600 sparsi per le municipalità quelli operativi sono un po' più della metà. I potatori effettivi del Comune, ad esempio, si riducono a una settantina". Raggiungono fusti fino a 2 metri e mezzo, più in alto ci arrivano le ditte esterne. Per non parlare delle attrezzature. Una Municipalità, la settima, a far da campione: 3 macchine tagliaerba su 4 non funzionano.

Eppure Napoli è a metà della classifica nazionale (fonte Ispra 2010) sulla disponibilità pro capite di verde pubblico. Raggiunge 29,4 metri quadrati per abitante. Lontano dalle prime della classe - Ravenna, Terni, Ancona - ma meglio di Milano, Torino, Firenze. Con una crescita negli ultimi dieci anni del 6,4 per cento. E in più con la percentuale maggiore (91 per cento) nella graduatoria della città italiane con parchi urbani.

Un primato affogato in una contraddizione: durante la giunta Iervolino c'era un ufficio "Grandi parchi" affidato alla direzione Patrimonio e un altro "Parchi e giardini" all'Ambiente. Saranno accorpati. "Con gli ultimi tagli alle municipalità - si chiede Giuseppe Gaetano, consigliere Pdl a Pianura - come potremo recuperare una area così vasta?". Oltre 4 mila metri quadrati in corso Duca D'Aosta. Qui il parco "Falcone e Borsellino" è chiuso da due anni.

"Fu riaperto come spot pubblicitario durante la campagna elettorale per le regionali". All'ingresso una targa dorata riporta la dedica ai due magistrati uccisi dalla mafia. Uno sberleffo. Da Ovest a Est della città: Ponticelli. Qui l'incompiuto si chiama parco "De Filippo", metà del quale resta inaccessibile: altalene e viali recintati da anni. Nella parte aperta al pubblico gli innaffiatoi sono rotti, i servizi igienici distrutti e una transenna tra le due ante del cancello d'ingresso serve a impedire le scorribande dei motorini. Non va meglio nella city. Alla Sanità il parco San Gennaro è stato di nuovo vandalizzato, la Floridiana al Vomero ha riaperto, ma ci sono zone ancora off limits. Anche il panorama è negato. Mentre a Montesanto il parco Ventaglieri resiste grazie alle cure di una associazione di residenti.

"Dobbiamo fare impresa nei parchi - dichiara Carmine Attanasio, presidente della commissione ambiente - abbiamo preparato una delibera per le aree verdi: il 10 per cento va in gestione ai privati e così ne beneficia anche il pubblico. Un affare per il Comune". L'assessore all'Ambiente, Tommaso Sodano, disegna la rotta Napoli-Salerno per uscire dalla crisi: "Stiamo chiudendo un accordo con l'impianto anaerobico salernitano: porteremo lì le potature bloccate a Scampìa. Poi, cento unità di Napoli servizi saranno accorpate in Asìa. Ci stiamo lavorando. Molti mezzi sono guasti. E nel 2010 le ditte di trasporto che prelevavano le erbacce dal sito Scampìa non sono state più pagate". Centoquaranta euro a tonnellata, in un anno se ne producono 400. Con meno di 60 mila euro si dava respiro alle aiuole della città.

fonte repubblica

a queste notizie aggiungete il fatto che il comune ha le assunzioni bloccate per lo sforamento del patto di stabilità e la frittata è fatta. ora prima di gridare allo scanTalo appalti (eh mario?) cerchiamo prima di informarci...




Perdonami, mi sono perso il punto in cui avrei gridato allo "skantalo appalti"

Forse mi riferivo a casi come questo, dove mi risulta che i soldi ci siano, e pure abbondanti, eppure al momento della chiusura dei cantieri ci sono sempre delle "dimenticanze", che magari verranno colmate più in là, o magari no, quando lo realizzeremo sarà "troppo tardi, non ci pensare più"

Ma non ho gridato allo "skantalo appalti", è una prassi ormai comune che le ditte facciano la cresta sui lavori in qualsiasi modo, non mi ci indigno neanche più, però per questo gradirei non essere denigrato nè commiserato.


PS Poi mi devi spiegare perchè sono l'unico utente che chiami ogni volta per nome, mannaggia, c'ho un nick name usa quello, quando vorrò farmi chiamare per nome qui dentro metto l'annuncio! [SM=x2819346]
[Modificato da Coma White 14/06/2013 16:33]

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14/06/2013 16:33
 
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Gli alberi furono tagliati dopo la consegna dell'area, causa incendio dei cassonetti (sempre pieni ad ogni ora, quasi quasi segnalo alla polizia ambientale)
14/06/2013 17:07
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Coma White, 14/06/2013 16:30:





PS Poi mi devi spiegare perchè sono l'unico utente che chiami ogni volta per nome, mannaggia, c'ho un nick name usa quello, quando vorrò farmi chiamare per nome qui dentro metto l'annuncio! [SM=x2819346]





veramente tendenzialmente tendo a chiamare tutti per nome, preferisco (perlomeno quelli di cui consoco il nome). comunque non pensavo fosse un problema, se lo è pardon coma [SM=x2819352].


detto ciò il riferimento a te era per un commento fatto ieri mi sembra proprio in relazione al fatto che il comune di napoli avesse 1000 giardinieri ma nonostante ciò facesse degli appalti e che il taglio alle esternalizzazioni da parte del sindaco fosse solo un operazione demagogica e di facciata. skanTalo ce l'ho aggiunto io, era detto in tono ironico.
[Modificato da Mark Corleone 14/06/2013 17:19]
14/06/2013 17:13
 
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Coma White, 14/06/2013 16:30:



PS Poi mi devi spiegare perchè sono l'unico utente che chiami ogni volta per nome, mannaggia, c'ho un nick name usa quello, quando vorrò farmi chiamare per nome qui dentro metto l'annuncio! [SM=x2819346]



A proposito di complessi...




[SM=x2819346] [SM=x2819352]


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CityclassR4, 14/06/2013 16:33:

Gli alberi furono tagliati dopo la consegna dell'area, causa incendio dei cassonetti (sempre pieni ad ogni ora, quasi quasi segnalo alla polizia ambientale)



insieme agli alberi a causa di quell'incendio ci abbiamo rimesso pure i dissuasori e un pezzo di marciapiedi (nuovi) [SM=x2819341]

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15/06/2013 01:56
 
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Re:
CityclassR4, 14/06/2013 16:33:

Gli alberi furono tagliati dopo la consegna dell'area, causa incendio dei cassonetti (sempre pieni ad ogni ora, quasi quasi segnalo alla polizia ambientale)




[SM=g2982593]

Eh avevo notato i paletti incendiati, infatti, ma la pavimentazione mi sembrava messa bene e non pensavo fosse arrivata fino a li.
Poi hanno estirpato tutti gli alberi tranne l'ultimo?
Infine pure dal lato di via Sanfelice si sono scordati gli alberi.

bartol0, 14/06/2013 17:13:

Coma White, 14/06/2013 16:30:



PS Poi mi devi spiegare perchè sono l'unico utente che chiami ogni volta per nome, mannaggia, c'ho un nick name usa quello, quando vorrò farmi chiamare per nome qui dentro metto l'annuncio! [SM=x2819346]



A proposito di complessi...




[SM=x2819346] [SM=x2819352]



Ma perché, tu ti chiami bartolo?

Se ti volevi fare chiamare per nome non mettevi il nome tuo? [SM=x2826326]
[Modificato da Coma White 15/06/2013 01:57]

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17/06/2013 08:54
 
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Oggi il ministro dell'Ambiente Orlando, in un'intervista al Mattino, invoca la svolta sui rifiuti con la costruzione dei termovalorizzatori. Dovrebbe anche fare un giro nella terra dei fuochi. Ma il problema è che senza la raccolta differenziata non si va da nessuna parte. Come ho cercato di dire in questo articolo
paralleloquarantuno.it/?p=4137
Graditi i like se piace... [SM=x2819352]
17/06/2013 12:07
 
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IL CASO
San Giovanni a Teduccio, è emergenza:
2000 litri al secondo di liquami in mare
Manca ancora l'allacciamento all'Enel dell'impianto: il costo è di 85 mila euro, i danni all'ambiente molto più ingenti

NAPOLI — Otto tubi, nei quali, ad oggi, non è transitato un solo goccio d’acqua. Una stanza dei bottoni, con apparecchiature elettroniche spente.

In via Palermo, quartiere Ponticelli, c’è il cuore ancora fermo dell'impianto di sollevamento che permetterebbe di deviare al depuratore di Napoli est i liquami di fogna che, attualmente, attraverso l’alveo Pollena finiscono nel mare di San Giovanni a Teduccio. Duemila litri di acqua di fogna al secondo. Non è poca, quell'acqua inquinata: 2000 litri al secondo, in gran parte provenienti dai comuni vesuviani ed illegalmente immessi nel canale, che dovrebbe invece raccogliere solo le acque pluviali. L'impianto di sollevamento, come ha scritto più volte il Corriere del Mezzogiorno, è inattivo, nonostante sia ultimato ormai da anni e siano stati spesi per realizzarlo circa 9 milioni di euro. Manca l'allacciamento all'Enel, per il quale servono una linea di alta tensione e pochi altri interventi. Costo: 85.000 euro.

DI CHI È LA COLPA? - Palazzo San Giacomo ed azienda elettrica, un mese fa, hanno addebitato ciascuno all'altro la colpa dei ritardi. Il Comune sostiene di avere più volte sollecitato Enel. Quest'ultima replica che, dopo un preventivo e la richiesta di alcune modifiche tecniche, Palazzo San Giacomo non ha più dato cenni di vita. Dopo mesi di incomprensioni, in ogni caso, parrebbe che finalmente sia prossima la svolta. «Entro fine luglio l’impianto entrerà in funzione», prevedono il progettista Fabio Mastellone e Serena Riccio, la funzionaria del Comune che segue la questione da vicino. Le acque di fogna del centro storico di Napoli finiscono nel porto. Quello del Pollena, peraltro, non è l'unico scarico di fogna che finisce nelle acque della zona orientale di Napoli senza alcun trattamento. Nel porto, tra il molo 24 ed il molo 25, un'ampia chiazza marrone rivela la presenza di sversamenti fecali. Provengono dal centro storico di Napoli. Dovrebbero essere portate al depuratore da un collettore, ma finiscono nella pluviale e raggiungono per questa via il mare.

FONDI POR - Una situazione indecorosa, che si protrae da troppo tempo. C'è un progetto finanziato dalla Regione Campania su fondi Por. Entro l'anno, annunciano da palazzo Santa Lucia, l'appalto dei lavori. Sempre nel porto, ma in prossimità del molo Bausan, ecco lo scarico del depuratore di Napoli est, di proprietà della Regione e gestito da Termomeccanica. Impianto con accesso da via De Roberto, che ha solo il sistema trattamento chimico fisico delle acque reflue e necessita di radicali lavori per attivare la linea di depurazione biologica e quella di abbattimento dei fosfati, previste dalle normative comunitarie. Da 10 anni si attende l'avvio degli interventi. C'era un finanziamento da 89 milioni di euro, metà dei quali furono però distolti per l'emergenza rifiuti dal commissariato di governo, tempo addietro. Ora la cifra è stata reintegrata. «Entro la fine dell’anno — dice l'ingegnere Martone, funzionario della Regione — sarà messo a gara il progetto preliminare. Tempi ristretti, altrimenti si perdono i soldi». Nel frattempo, sarebbe auspicabile fossero almeno attivate le condotte del depuratore stesso, ultimate da tempo, per portare al largo le acque di scarico dell'impianto, che finiscono attualmente in battigia. Sul tema, è scontro tra Regione e Comune. La prima sostiene che la richiesta di autorizzazione inviata a palazzo San Giacomo un anno fa sia ancora inevasa. Il secondo ribatte che risale ormai al 2008 l'autorizzazione comunale. «Ecco qui» dice in particolare l'architetto Giuseppe Pulli, responsabile del settore Ambiente del Comune, mostrando un documento di 5 anni fa. La firma è di Rosa Russo Iervolino. Al punto 2, è scritto: «Il sindaco ordina alla Regione Campania di completare la messa in esercizio della condotta sottomarina dell'impianto di depurazione di Napoli est». Non è l'unico nodo irrisolto, peraltro. Proprio nell'area dell'impianto, infatti, in una porzione di 10 ettari, l'ex commissario ai rifiuti, Guido Bertolaso,e la giunta Iervolino programmarono la costruzione del termovalorizzatore di Napoli. La giunta de Magistris, accantonata l'idea dell'inceneritore, vorrebbe collocare in quella porzione di suolo, ora, un impianto di compostaggio. E' però tutta da verificare la compatibilità tra impianto di depurazione e sito di trattamento dell'umido, perché sotto quel terreno passano cavi, attrezzature, infrastrutture. «Se si appurerà che non c’è compatibilità», dice Pulli, «ovviamente il Comune cercherà un'altra area per il compost». A pochi chilometri dal depuratore di via de Roberto, ecco quello comunale, che insiste sulla spiaggia di San Giovanni a Teduccio. Sta per diventare stazione di sollevamento per i liquami da inviare all'impianto di Napoli est. Difficoltà finanziarie permettendo, l'intervento sarà ultimato entro un paio di mesi. Costo complessivo dell'opera, circa 2 milioni di euro. I lavoratori dell'ex depuratore di San Giovanni - 109 - saranno dislocati presso le stazioni di sollevamento in vari punti della città ed intanto soffrono per il ritardo nella corresponsione degli stipendi.

Fabrizio Geremicca

corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2013/17-giugno-2013/san-giovanni-teduccio-emergenza2000-litri-secondo-liquami-mare--22216944211...
17/06/2013 13:19
 
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ma quali sarebbero le alternative all'inceneritore? se anche vengono costruiti gli impianti di compostaggio il resto come potrebbe essere smaltito? sempre con le famose navi?
17/06/2013 13:30
 
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Re:
luce9292, 17/06/2013 13:19:

ma quali sarebbero le alternative all'inceneritore? se anche vengono costruiti gli impianti di compostaggio il resto come potrebbe essere smaltito? sempre con le famose navi?




no.

la differenziata elevata fa sì che una buona percentuale di rifiuto sia riciclato e "si tolga di mezzo".

resta l'indifferenziato che, essendo secco (visto che l'umido lo si differenzia e diventa compost), può essere bruciato nei termovalorizzatori.

ovviamente, maggiore è la quota di raccolta differenziata, minore è il rifiuto indifferenziato secco che arriva nei TV.

già oggi, che la differenziata cittadina è intorno al 28%, il TV per la città di napoli basta e iper avanza, per questo non ha senso la costruzione di un nuovo termovalorizzatore, almeno per ciò che concerne napoli città.

ed infatti d.m. solo per napoli può parlare. e di nuovi tv non ne vuole.

per la regione forse (e sottolineo forse) ne servirebbe un altro, ma soprattutto per smaltire quelle centinaia di migliaia di ecoballe che sono tutt'oggi accatastate a taverna del re.
[Modificato da 1799 17/06/2013 13:31]
17/06/2013 13:41
 
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si ma napoli non smaltisce in quello di acerra che non è del comune? secondo me , vedendo che addirittura in emilia ne hanno 9, altri due per la regione potrebbero essere costruiti. affiancati ai siti di compostaggio per i quali non so a che punto stanno si potrebbe finalmente uscire dall'emergenza. se pure aumenti il riciclaggio senza un altro termovalorizzatore comunque tutti quei rifiuti indifferenziati che stanno per strada dove finirebbero?=
17/06/2013 13:47
 
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il termovalorizzatore di acerra basta e avanza per napoli e provincia. bisogna aumentare solo la differenziata a napoli e provincia perché comunque creare altri "termovalorizzatori" che in realtà sono inceneritori senza aumentare la RD non serve a niente visto che negli impianti non dovrebbero andare umido e secco indifferenziati ma solo quest'ultimo. oltretutto l'inceneritore oltre a microparticelle che comunque produce rischia di diventare un invstimento utile per il presente ma non per il futuro quando si aquspica che la RD raggiugnerà grosse cifre: costruirlo adesso darebbe solo un incentivo a non potenziare la RD. Mettiamo invece che laRD venga potenziata ci ritroveremmo con impianti inutili visto che uno quello di acerra oltre a bastare e avanzare per napoli e provincia inglobato nella città metropolitana. Ma poi non è che si deve fare un termovalorizzatore ogni comune...

Ma poi figuratevi hanno diffuso il terrore per i centri di compostaggio a scampia, crede sia giusto per gli abitanti di napoli est, già tartassati da inquinamento di vario tipo, ritrovarsi pure l'inceneritore in casa?
[Modificato da Mark Corleone 17/06/2013 13:51]
17/06/2013 14:02
 
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e perchè in lombardia dove si fa più riciclaggio ce ne sono tanti di termovalorizzatori? comunque speriamo che si avvii almeno la costruzione dei siti di compostaggio, ma con l'ue come si mette? e xke anche a vienna poi lo hanno al centro della città?
17/06/2013 14:10
 
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Re:
luce9292, 17/06/2013 14:02:

e perchè in lombardia dove si fa più riciclaggio ce ne sono tanti di termovalorizzatori? comunque speriamo che si avvii almeno la costruzione dei siti di compostaggio, ma con l'ue come si mette? e xke anche a vienna poi lo hanno al centro della città?




sono scelte: a vienna ce ne hanno uno al centro città ma in totale soo 2 in TUTTA LA NAZIONE. in inghilterra 3 tutta la nazione, norvegia 4 (e considera che lanorvegia adesso acquista monnezza da fuori per continuare a farli funzionare), i spagna 8...

poi ripeto è una questione di priorità: per poter funzionare bene bisogna potenziare prima la rd in tutta la città e provincia a prescindere dal n°° di termovalorizzatori. poi napoli punta a rifiuti zero che per quanto sia un'utopia è un metodo che funziona benissimo a san francisco dove non esistono termovalorizzatori. Napoli rischia la multa dall'UE perché non c'è un piano di dismissione per le ecoballe di taverna del re (per le quali sono stati prescritti tutti i reati per i responsabili di quello scempio, ma questa è un'altra storia...).

La Campania spende soldi esportando i propri rifiuti organici perché non esiste (escluso Salerno) nemmeno un centro di compostaggio e che forse sarebbe opportuno investire in questo tipo di impianto o in altri come in quelli di TMB (trattamento meccanico-biologico) una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o residuali dopo la raccolta differenziata) che sfrutta appositi macchinari per separare la frazione umida dalla frazione secca, quest'ultima frazione che in parte può essere riciclata. Centri di compostaggio che se dotati di gassificatore sono in grado di produrre biogas a sua volta in grado di produrre energia elettrica.

Costruire un inceneritore è solo un modo per rendere più "facile" ma non è l'unico e soprattutto non è detto che sia il migliore. Ma dietro ai termovalorizzatori girano parecchi soldi soprattutti grazie ai cip6: lo stato PAGA i gestori attraverso incentivi cip6 ovvero vengono retriibuiti non solo con l'energia che producono e vendono ma anche con un compenso del50% (i cip6 appunto) per l'energia prodotta da fonti rinnovabili e "assimilate" (guarda un po' gli inceneritori rientrano proprio in quest'ultimo caso...). Mica lo dicono che se togliessero i cip6, anche in Italia sarebbe costoso produrre energia elettrica con gli inceneritori visto che i comuni norvegesi e svedesi preferiscono riciclare, non solo per motivi etici, ma proprio per la maggiore economicità che deriva dal riciclaggio dei rifiuti? in Svezia e Norvegia oggi sono in difficoltà proprio perché ( hanno raggiunto il 90% di raccolta differenziata e non sanno più cosa farsene di tanti inceneritori. Insomma se costruissimo tali impianti ora ci troveremmo tra 20 anni con una acciaieria di bagnoli bis. Non si può campare sempre di politiche di emergenza, bisogna incominciare a essere lungimiranti.

infine i rifiuti, essendo sempre valida la legge di Lavoisier, dopo esser stati bruciati negli inceneritori non si volatilizzano ma si trasformano in parte in scorie solide e ceneri che vengono poi classificati come RIFIUTI SPECIALI TOSSICI che per essere smaltiti questi ultimi devono andare in discariche apposite che non esistono in Campania e sono pochissime in italia (tant'è che è per questo le mandiamo a pagamento in Germania) con costi notevoli.
[Modificato da Mark Corleone 17/06/2013 14:20]
17/06/2013 14:18
 
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ma per quanto riguarda il trattamento meccanico - biologico praticamente affiancata ad una non ottima raccolta differenziata potrebbe dare veramente benefici? cioè potrebbe aiutare a rimuovere il resto non differenziato e riducendone le quantità mandarlo all'inceneritore di acerra o deve essere fatta prima bene la raccolta differenziata?
17/06/2013 14:21
 
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Re:
luce9292, 17/06/2013 14:18:

ma per quanto riguarda il trattamento meccanico - biologico praticamente affiancata ad una non ottima raccolta differenziata potrebbe dare veramente benefici? cioè potrebbe aiutare a rimuovere il resto non differenziato e riducendone le quantità mandarlo all'inceneritore di acerra o deve essere fatta prima bene la raccolta differenziata?




certo! senza considerare il fatto che darebbe lavoro, assieme agli impianti di compostaggio a tantissime persone! però si punta e si parla solo degli inceneritori dove gli itneressi in gioco sono molto "alti" e "personali". Non c'è bisogno che ti racconti di tutto lo schifo che hanno fatto con l'impianto di acerra, impregilo etc etc etc...
17/06/2013 14:22
 
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Re:
luce9292, 17/06/2013 14:02:

e perchè in lombardia dove si fa più riciclaggio ce ne sono tanti di termovalorizzatori? comunque speriamo che si avvii almeno la costruzione dei siti di compostaggio, ma con l'ue come si mette? e xke anche a vienna poi lo hanno al centro della città?




sai perchè milano città è ancora al 35% di r.d.?

perchè se l'aumentassero, renderebbero inutili i tanti TV che hanno costruito in lombardia.

fonte amici milanesi.

lo stesso fa l'olanda, è costretta a prendere spazzatura da fuori per dare un senso ai tanti TV che hanno.

ti rendi conto del paradosso?
17/06/2013 14:24
 
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ma sarebbe lo stesso dell'impianto di compostaggio? cioè mi spiego. Ora Sodano parla di 3 impianti di compostaggio ma senza questo tipo di trattamento credo sarebbero inutili perchè fare la raccolta differenziata qui è davvero ardua, inoltre comunque permetterebbero di recuperare anche imballaggi e plastica da riciclare qualora fossero presenti ancora nei rifiuti. quindi il comune quando intende dire di costruire impianti di compostaggio intende anche un impianto di questo genere annesso oppure sono due cose separate?
17/06/2013 14:28
 
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Re: Re:
1799, 17/06/2013 14:22:




sai perchè milano città è ancora al 35% di r.d.?

perchè se l'aumentassero, renderebbero inutili i tanti TV che hanno costruito in lombardia.

fonte amici milanesi.

lo stesso fa l'olanda, è costretta a prendere spazzatura da fuori per dare un senso ai tanti TV che hanno.

ti rendi conto del paradosso?




esatto. vorrei ricordare che il termovalorizzatore attualmente è gestito da A2a azienda nata dalla fusione delle aziende municipalizzate di milano e brescia dedicate alla raccolta dei rifiuti. ebben volete saperne una: queste aziende grazie ai nostri rifiuti e ai cip6 si arricchiscono e consentono agli abitanti milanesi e bresciani di pagare una IRAP molto più bassa a quella che dovrebbero pagare. i cari leghisti che ci hanno offeso per la munnezza risparmiano proprio grazie alla nostra munnezza.

luce9292, 17/06/2013 14:24:

ma sarebbe lo stesso dell'impianto di compostaggio? cioè mi spiego. Ora Sodano parla di 3 impianti di compostaggio ma senza questo tipo di trattamento credo sarebbero inutili perchè fare la raccolta differenziata qui è davvero ardua, inoltre comunque permetterebbero di recuperare anche imballaggi e plastica da riciclare qualora fossero presenti ancora nei rifiuti. quindi il comune quando intende dire di costruire impianti di compostaggio intende anche un impianto di questo genere annesso oppure sono due cose separate?




no gli impianti di TMB sono un'altra cosa e ahimé sono un sogno: ma non è un caso che nessuno ne parli. attualmente a napoli circa 300 mila abitanti fanno la raccolta differenziata porta a porta e producono una cifra non bassa di organico che ci costa 180 euro a tonnellata per smaltirlo fuori regione. oltretutto negli impianti di compostaggio andrebbero anche tutte le erbacce ad esempio che vengono potate in giro per la città e che vengono depositate nei depositi di scampia ma non sanno dove devono essere conferite. questi impianti infine li puoi usare anche per "importare" organico da altre regioni e dalla provincia che non ne è provvista. ricordiamo inoltre che quando nel 2014 si creerà la città metropolitana napoli ingoberà molta della provincia e al comune di napoli verrà affidato anche lo smaltimento dei rifiuti (attualmente al comune spetta solo la raccolta mentre lo smaltimento spetta alla provincia).
[Modificato da Mark Corleone 17/06/2013 14:32]
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