Napoli Est è una discarica,rifiuti speciali nelle strade
La presidente della sesta Municipalità Anna Cozzino: "Nessun controllo, salute pubblica a rischio"
di TIZIANA COZZI
Napoli Est è una discarica, rifiuti speciali nelle strade
Discariche a cielo aperto a Napoli Est
OTTO discariche abusive in 20 chilometri. Rifiuti speciali, amianto, scarti tossici. Materiale pericoloso che giace all'aria aperta, non lontano dai centri abitati di Barra, San Giovanni, Ponticelli. Arriva dalla sesta Municipalità il dossier shock sugli sversamenti illegali. Dopo mesi di appostamenti e ricerche, sulla scrivania della presidente Anna Cozzino sono arrivate centinaia di fotografie.
Montagne di rifiuti abbandonati ai cigli delle strade: via Vigliena, uscita strada statale 162 (via Paciolli), via De Roberto, via Pietri, via Cupa Cimitero, via Censi dell'Arco, via Domenico Rea, ex Bipiani. Immondizia lasciata a marcire sotto i ponti della tangenziale, cumuli che invadono quasi per intero la strada che porta all'ospedale del Mare, il colosso della sanità ancora in costruzione.
Amianto, rifiuti industriali, bidoni, scarti tessili, materiali edili di risulta, pneumatici, carcasse di auto, frigoriferi, mobili, televisori, materassi. Testimonianze di uno scempio che va avanti da anni e che si è allargato a macchia d'olio. Fino a diventare insostenibile.
"Non possiamo più andare avanti così - afferma la Cozzino - bisogna fare qualcosa e subito, ne va della salute dei cittadini. Sono molto preoccupata. Chi sversa qui i rifiuti, spesso li brucia pure, con tutte le conseguenze del caso. È per questo che ho fatto realizzare il dossier, per censire le discariche e sapere realmente dove intervenire, visto che spuntano come funghi. Sono due anni che chiediamo all'amministrazione
comunale di intervenire".
Un'emergenza per cui la Cozzino chiede anche l'aiuto di questura e prefettura. "Ho inviato le fotografie e una lettera al vicesindaco Tommaso Sodano, al questore e al prefetto. Più volte ho chiesto la bonifica dei siti che, ad oggi, non è stata effettuata".
Bonifica costosa per il Comune (visto che si tratta di materiali che richiedono uno smaltimento speciale) e alquanto inutile. "Via Cupa Cimitero è stata ripulita l'ultima volta nel 2008 - aggiunge la Cozzino - ma un mese dopo la bonifica era già sommersa di nuovo. Servono più controlli e videosorveglianza. Chiedo al comandante della polizia municipale, al questore e al prefetto di effettuare i controlli sul territorio. Così potremo evitare che l'abbandono di rifiuti sia attribuito sempre a ignoti".
Da Palazzo San Giacomo una risposta è già arrivata. "Mi è stata promessa la bonifica di via Pietri e via Cupa Cimitero - spiega Cozzino - . So che c'è anche una delibera che prevede 500 mila euro per ripulire diversi siti della città, ma al momento non ho altra certezza. Non so se la pulizia è stata programmata e in che data".
Intanto si continua a sversare indisturbati su tutta l'area della Municipalità e i cumuli aumentano a dismisura. Tutti i provvedimenti messi in campo in questi anni sono serviti a poco.
"A via Pietri, dove la situazione è tra le più difficili - conclude la Cozzino - avevamo recintato la strada proprio allo scopo di impedire il passaggio ai camion, ma dopo poco i paletti sono stati divelti. A via Censi dell'Arco, la strada dell'ospedale del Mare abbiamo messo barriere stradali in cemento, ma sono state spostate dopo nemmeno due settimane. Come si può arginare un fenomeno così ben organizzato? Chi sversa qui sa bene cosa fare, e continua a farlo perché sa che la passerà liscia".
(18 giugno 2013)
repubblica