Napoli, l’Azzurro punta sul nuovo PalaArgento. Balbi: “Studio di fattibilità il prossimo 22 settembre”
Dopo alcuni mesi di stasi, complici anche l’estate della burocrazia comunale, il mercato a tambur battente e per fortuna la nascita di nuovo roster competitivo a guida Calvani, all’ombra del Vesuvio torna di moda l’annosa questione PalArgento. A rilanciare il percorso che dovrebbe portare una possibile ricostruzione del glorioso impianto di Fuorigrotta è il patron dell’Azzurro Maurizio Balbi, e con le sue dichiarazioni sulle frequenze di Radio Marte dovrebbe concretizzarsi il tanto agognato primo step verso un nuovo, vero palasport per la città di Napoli, che manca di fatto dal lontano 1998.
L’Azzurro, si sa, non si muove esclusivamente sullo scacchiere sportivo, lo spiegano la presenza e la vicinanza assidua di Dario Boldoni nelle vicende del team da oltre 12 mesi a questa parte. Ora, dopo un anno di assestamento, vissuto tra le grane quotidiane dell’esperienza PalaBarbuto, senza dimenticare gli ostacoli spuntati anche per una possibile gestione convenzione di una struttura a pochi passi dal centro città (il PalaCasoria), destinata esclusivamente ai giovani delle consociate e ad allenamenti della prima squadra, l’operazione Mario Argento potrebbe scattare ufficialmente entro il prossimo 22 settembre.
Questa la data in cui sarà presentato il tanto atteso studio di fattibilità, corredato di un piano economico-finanziario e dell’accordo dell’Azzurro di Balbi e Muro. Lo studio non può prevedere altri tipi di intervento, salvo quelli strettamente funzionali alla fruibilità dell’impianto e al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa e concorrenti alla valorizzazione del territorio in termini sociali, occupazionali ed economici e comunque con esclusione della realizzazione di nuovi complessi di edilizia residenziale. Subito dopo si seguirà il lungo percorso in quattro step indicato dalla Legge 27 dicembre 2013, n.147:
1 – Entro 90 giorni (22 dicembre 2014) il Comune, previa conferenza di servizi preliminare, può dichiarare il pubblico interesse dello studio, che viene approvato e diventa così proposta;
2 – La società, sulla base del suo studio già approvato, presenta al Comune il progetto definitivo. Quindi, attraverso una previa conferenza di servizi (stavolta) decisoria, e che può richiedere al proponente modifiche al progetto strettamente necessarie, delibera in via definitiva: si tratta di un provvedimento finale che sostituisce ogni autorizzazione o permesso necessario alla realizzazione dell’opera, e determina la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera medesima. Il tutto deve avvenire entro 120 giorni dalla presentazione del progetto definitivo (22 aprile 2015?).
3 – Il Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta della società (o soggetto proponente), assegna al Comune 30 giorni di tempo (22 maggio 2015?) per adottare i provvedimenti necessari che può essere prorogato di altri 30 (22 giugno 2015?) trattandosi di un impianto per un numero di posti che al coperto supera i 4.000 posti a sedere. Superati quindi i 60 giorni interviene direttamente il Consiglio dei Ministri, al quale è invitato a partecipare il presidente della regione interessata. Previo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, da esprimere entro 30 giorni (22 luglio 2015?) dalla richiesta del CdM, adotta, entro il termine di 60 giorni (22 settembre 2015?), i provvedimenti necessari.
4 – Trattandosi infine di interventi da realizzare su aree di proprietà dello Stato e dei suo Enti, il progetto approvato è fatto oggetto di idonea procedura di evidenza pubblica, da concludersi comunque entro 90 giorni dalla sua approvazione (22 dicembre 2015?). Alla gara è invitato anche il soggetto proponente, che assume la denominazione di promotore. Il bando specifica che il promotore, nell’ipotesi in cui non risulti aggiudicatario, può esercitare il diritto di prelazione entro 15 giorni dall’aggiudicazione definitiva e divenire aggiudicatario se dichiara di assumere la migliore offerta presentata.
Non resta che domandarsi se… vi riusciranno i “nostri eroi”? Nessuna ironia, piuttosto un grosso in bocca al lupo, visto che dopo 15 anni infarciti di promesse e nulla di fatto, davvero di impresa si tratterà.
(Basketinside.it)
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