Campania | De archaeologia

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blackdan8
00lunedì 5 settembre 2016 21:21
di cosa si trattava nello specifico? ne avevo sentito parlare in passato ma non ho mai approfondito la cosa...
CityN
00lunedì 5 settembre 2016 22:30
Un importante mausoleo romano, del tipo a "conocchia" (la forma a roccolo), simile a quello di Curti in provincia di Caserta

Lo Scudillo doveva essere una strada sepolcrale in età classica

Il mausoleo fu abbattuto da un privato costruttore, si trovava all'altezza del parco del Poggio

Personalmente lo riprodurrei a fini didattico-turistici sempre lì, con pure un pizzico polemico di difesa del patrimonio archeologico che abbiamo ancora
Ninconanco81
00mercoledì 9 novembre 2016 11:19
Un record che non si può che definire Super.
:yuppi:
Pompei toccherà a fine anno quota 3 milioni e 250mila visitatori, facendo registrare un balzo in avanti che supera anche le più rosee previsioni formulate a giugno dal soprintendente Massimo Osanna.

E’ super record di visitatori per Pompei che nel 2016, “per la prima volta nella sua storia”, ha superato i 3 milioni di visitatori”.

Lo annuncia su Twitter il ministro della cultura Dario Franceschini, che sottolinea: “E siamo solo all’8 novembre..”. Nel 2015 il sito archeologico campano, già da mesi in crescita di appeal, aveva avuto 2 milioni e 900 mila visitatori.

Un boom non solo di turisti, ma anche di incassi. Per fine anno si sfioreranno i 26 milioni di euro.

Un vero e proprio record che ha visto in 15 anni crescere il numero dei turisti a Pompei di oltre un milione. Dati che verranno presentati al premier Matteo Renzi che oggi a mezzogiorno, nella Basilica all’interno degli scavi, tirerà il bilancio del Grande progetto Pompei e inaugurerà sei edifici appena restaurati.
luca.pagano
00giovedì 10 novembre 2016 08:12
piu' turisti a napoli , piu' turisti a pompei
Mark Corleone
00mercoledì 16 novembre 2016 12:42
Da oggi riapre al pubblico la Casa dei Mosaici Geometrici (Regio VIII), dalla ricca decorazione pavimentale con mosaici a tessere bianche e nere con motivi a labirinto e a scacchiera. Si tratta di una delle più grandi di Pompei con più di 60 ambienti su una superficie di 3000 mq e una scenografica disposizione a terrazze panoramiche.


BiagPal
00mercoledì 16 novembre 2016 23:12
:^^^ :okay:
granpacco
00martedì 22 novembre 2016 17:58
Scoperte le antiche Mura Medioevali di Sorrento

Pubblicato il 21 novembre 2016 da Rino Mastropaolo in Lifestyle



Dei recentissimi lavori di pulizia e bonifica di un’area agricola adiacente Villa Fiorentino, nel centro di Sorrento, hanno portato alla luce una scoperta eccezionale.

Sotto i rovi e le sterpaglie di una vasta area abbandonata sono state ritrovate le antiche mura dell’età Medievale di Sorrento, erette a difesa della città per proteggerla dall’invasione dei Saraceni.

Il vasto fondo agricolo nel centro di Sorrento è attiguo a Villa Fiorentino sul corso Italia e celava un’ampia porzione delle antiche mura vicereali edificate nel Medioevo. Una parte della fortificazione è già ben visibile percorrendo la parte finale di via degli Aranci: è la zona del Bastione di Parsano riaperta al pubblico nel 2010.

In questi giorni, su incarico della Fondazione Sorrento, che gestisce Villa Fiorentino, si sta provvedendo alla bonifica del fondo agricolo con potatura degli alberi di agrumi ed alla rimozione delle sterpaglie e dei rovi che infestavano da anni la zona posteriore alla centralissima Villa.

E da questi lavori sono venute alla luce un’altra ampia parte di cinta muraria cittadina, anche ben conservata. I lavori proseguiranno per restituire a Sorrento anche questo pezzo della sua storia casomai creando un percorso di visite assieme al Bastione di Parsano. Una bella passeggiata attraverso il passato di Sorrento tra Villa Fiorentino e la Porta di Parsano.

Il villaggio di Natale a Villa Fiorentino

Per le festività natalizie, la Fondazione Sorrento, ha programmato di organizzare proprio nel parco che circonda la Villa di corso Italia un bel Villaggio di Natale, che avrà tante attrazioni per i bambini. Nell’ambito di questo progetto la cinta muraria e tutto il giardino saranno illuminati con fari e luci, in modo che i visitatori possano ammirare le antiche fortificazioni medioevali ritrovate.

Mark Corleone
00mercoledì 8 febbraio 2017 21:30
Nominati i nuovi direttori di musei e parchi archeologici: parte l'autonomia di Ercolano e dei Campi Flegrei

Parte l’autonomia museale anche per Ercolano e per i Campi Flegrei, appena affidati alla guida di due archeologi. Si è conclusa, infatti, la procedura di selezione internazionale per i direttori di dieci grandi musei e parchi archeologici italiani, prevista dalla seconda fase della Riforma del ministro ai Beni culturali Dario Franceschini. Le due strutture campane interessate in questa tranche seguiranno l’esempio del Museo archeologico nazionale e quello di Capodimonte a Napoli, oltre che della Reggia di Caserta e di Paestum, che hanno già una direzione autonoma da poco più di un anno.

Per Ercolano è stato nominato Francesco Sirano. Funzionario del ministero dei Beni culturali dal 1999, ha maturato importanti esperienze nella gestione e nella tutela delle aree archeologiche campane. Laureatosi con lode in lettere classiche nel 1989, ha poi conseguito il diploma di specializzazione in Archeologia e Storia dell'arte greca e romana ad Atene e il dottorato di ricerca in Archeologia a Napoli nel 1997.
Autore di numerose pubblicazioni, è abilitato all'insegnamento come professore universitario in Italia e in Francia.
Fab_laboratorionapoletano
00lunedì 20 febbraio 2017 18:42
Mark Corleone
00mercoledì 29 marzo 2017 11:31
Pompei, tornano a splendere la Casa dell'Orso ferito e quella di Sirico

La Regio VII di Pompei è quella che comprende il Foro e il primo tratto di via dell’Abbondanza, fino alla Terne Stabiane. E proprio alle spalle dell’impianto termale, si apre la Casa di Sirico, una delle due domus che da mercoledì 29 marzo torna visitabile, grazie al completamento dei lavori di messa in sicurezza del Grande progetto. Riaprono anche la viabilità principale della Regio VII e la Casa dell’Orso ferito, per la prima volta aperte al pubblico. Quest’ultima dimora è stata interessata da interventi di messa in sicurezza e di restauro degli apparati decorativi nell’ambito degli interventi complessivi della Regio VII, mentre la casa di Sirico è stata oggetto di un ulteriore intervento di messa in sicurezza e restauro.

La Casa dell’Orso ferito prende il nome da un mosaico pavimentale che è all’ingresso della domus, raffigurante un orso trafitto da una lancia e accasciato al suolo: il mosaico è stato restaurato ed è protetto ora da una vetrata che consente di poterlo ammirare senza comprometterne la conservazione, con le stesse modalità già sperimentate con successo per il “Cave Canem” su via dell’Abbondanza. Molto ricca la pavimentazione in mosaico dell’atrio e di altri ambienti, come quello con un grande riquadro centrale composto da lastre di marmi rari.

Ecco, poi, la fontana da giardino riccamente decorata, con mosaici in pasta vitrea e marmo, valve di molluschi e spuma di lava, a ricostruzione delle finte grotte: nella lunetta dell'abisde della fontana c'è Venere in conchiglia, sotto Tritone nel mare.

Nella Casa di Sirico, invece, che si trova a pochi passi dal Lupanare, uno dei bordelli della città romana (l’altro ingresso è su via Stabiana), al momento dell’eruzione erano in corso lavori di risistemazione: si stava rifacendo l’intero apparato decorativo. Ecco l’esedra, dove si poteva banchettare su letti triclinari: alle pareti affreschi ispirati alla guerra di Troia: Eracle alla corte della regina Onfale (parete nord), Teti nell’officina di Efesto (parete est) e la costruzione delle mura di Troia (parete ovest). Durante l’estate i rinfreschi si dovevano spostare all’aperto sotto i pergolati dei due peristili affiancati.

La casa è stata visitata in anteprima lo scorso 9 febbraio dalla commissaria europea alle politiche regionali Corina Cretu, accompagnata dal ministro Dario Franceschini: proprio l'esedra della domus fu scelta dalla commissaria Cretu per la foto ufficiale di gruppo a conclusione del sopralluogo.

La casa fu scavata nella seconda metà dell’Ottocento e vi furono rinvenuti gli scheletri di cinque individui morti a causa dei surges della seconda fase eruttiva del 79 dopo Cristo. Il proprietario Publius Vedius Siricus è stato identificato grazie alla scoperta di un sigillo in bronzo con il nome, effettuata durante lo scavo. La presenza sul pavimento dell’ingresso dell’iscrizione “Salve Lucrum”, cioè “Benvenuto guadagno”, riconduce il proprietario alla classe emergente della città romana, dedita al commercio e alla politica.





CityN
00martedì 18 luglio 2017 15:54
Mark Corleone
00mercoledì 26 luglio 2017 15:07
Pompei, scoperta la tomba del "principe": le prime immagini
La tomba di Gneo Alleio Nigidio Maio è fuori Porta Stabia, a Pompei. Scoperta nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’edificio San Paolino, ha una lunga iscrizione, 4 metri, ancora al suo posto, che racconta di uno dei personaggi più in vista dell’età neroniana-flavia, gli ultimi decenni di vita di Pompei, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo: si tratta del più noto degli impresari di spettacoli gladiatori dell’antica città romana. Il direttore della Soprintendenza Massimo Osanna parla di scoperta eccezionale, che getta nuova luce sulla vita politica e pubblica della colonia romana. Impressionanti i solchi dei carri lasciati sul lapillo dell’eruzione in corso, segno del passaggio di fuggitivi in cerca di scampo dal cataclisma vesuviano.

repubblica


Mark Corleone
00mercoledì 20 settembre 2017 12:04
Pompei: aprono per la prima volta al pubblico il complesso di Championnet e la Casa del Marinaio

Ancora riaperture a Pompei. Il Grande Progetto per l’area archeologica offre per la prima volta al pubblico l’opportunità di esplorare due case, entrambe realizzate nella zona più panoramica della città sepolta, disposti su terrazzamenti più in alto rispetto agli altri quartieri.

Gli interventi di restauro e messa in sicurezza saranno presentati venerdì 22 alle 11 dal direttore degli scavi Massimo Osanna e dal generale Luigi Curatoli, direttore generale del Grande Progetto Pompei. I lavori hanno toccato, innanzitutto, il cosiddetto Complesso di Championnet (ottava regio): si tratta di oltre sessanta ambienti, molti finemente decorati e articolati in atri e peristili, con vista sulla piana del Sarno. L’area prende il nome dal generale Jean Antoine Étienne Vachier, soprannominato, appunto Championnet. Vittorioso sulle truppe di re Ferdinando IV di Borbone, nel 1799 non solo acconsentì alla formazione della Repubblica napoletana, ma diede anche ordine di riprendere gli scavi a Pompei.

Questi ambienti, riportati alla luce proprio in quel periodo, furono intitolati a lui. Il secondo edificio è la Casa Marinaio (settima regio), edificio a doppio atrio e con impianto termale privato. Deve la sua nomenclatura all’elegante mosaico d’ingresso, che rappresenta sei prue di navi. La villa costituisce un unicum nel nel panorama domestico pompeiano per il suo ampio sotterraneo adibito a panificio. Le due grandi strutture aprono per la prima volta al pubblico, con un'esposizione di reperti originali in più ambienti e nella cucina del complesso di Championnet, secondo il progetto già da tempo avviato a Pompei di musealizzazione diffusa, che vede ricollocati in loco oggetti e strumenti del passato lì ritrovati.
CityN
00mercoledì 20 settembre 2017 12:08
"Riprendere gli scavi a Pompei", si per razziare qualcosina da mettere nella cassa affianco all'Ercole Farnese che era pronto per essere portato a Parigi :hilarious
Mark Corleone
00mercoledì 18 ottobre 2017 18:16
Mark Corleone
00domenica 11 febbraio 2018 16:35
Inaugurato nel Vesuviano il parco archeologico di Longola








Gli studiosi l'hanno soprannominato "La Venezia di 3500 anni fa". Agli occhi di un visitatore doveva infati appareire così l'antico villaggio di Longola, sorto nel secondo millennio avanti Cristo lungo le sponde del Sarno nell'attuale area di Poggiomarino.

Un viaggio nella storia lungo 3500 anni che ha portato oggi, 10 febbraio, alla sua apertura al pubblico, come Parco Archeologico naturalistico. Nell'area, è stato ricostruito uno spaccato del villaggio protostorico, con la riproduzione di due capanne poste su un isolotto delimitato e isolato dall'acqua con palizzate. Sono state inoltre realizzate strutture a supporto quali aree per laboratori, birdwatching, orti e serre didattiche, oltre alla passeggiata lungo il fiume Sarno, aree giochi e pic-nic.

A tagliare il nastro è stato il sindaco di Poggiomarino, Leo Annunziata, alla presenza della consigliera delegata ai Siti UNESCO della Città Metropolitana di Napoli, Elena Coccia, l'assessore alla Formazione della Regione Campania, Chiara Marciani, e il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, che si è occupato della direzione scientifica e con il quale il Comune ha collaborato per la realizzazione.

"Oggi è un giorno importante - ha affermato Annunziata - perché finalmente vede la luce un progetto per il quale ci battiamo da 18 anni. Longola rappresenta un tassello fondamentale per la ricostruzione delle nostre origini, è un ritrovamento di importanza mondiale per la comunità scientifica ma deve da oggi rappresentare anche un volano per lo sviluppo economico di tutta l'area, collegandosi ai circuiti turistici e culturali esistenti e articolandone di nuovi".

"La Città Metropolitana - ha sottolineato la consigliera Delegata del Sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris, Elena Coccia, che nel corso dell'inaugurazione ha anche presentato un volume sul tema - ha già inserito il Parco di Longola negli itinerari che ha sviluppato a partire dai siti Unesco, e lo ha già presentato lo scorso settembre a Siena, al WTU, il Salone mondiale dell'UNESCO, dove Longola ha riscosso un notevolissimo successo ed è stata assoluta protagonista".
"La scoperta e lo studio del sito di Longola hanno infatti arricchito il quadro delle conoscenze per la Campania protostorica - ha dichiarato il Direttore Osanna - colmando un'importante lacuna riguardante il popolamento della valle del Sarno finora documentata per lo più da contesti funerari. Si tratta di un giacimento archeologico fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche insediative nelle fasi che hanno preceduto la nascita di Pompei.
Madeco
00sabato 10 marzo 2018 07:46
Napoli, identificato un nuovo tratto dell'acquedotto di età romana







Identificato un nuovo tratto dell'acquedotto augusteo del Serino. La scoperta è dovuta ai volontari dell'associazione Celanapoli, da anni impegnata nello studio del paesaggio antico a nord dell'antica Neapolis.

"Un rinvenimento e una identificazione - spiegano i responsabili di Celanapoli - che arricchisce di un prezioso tassello il complesso paesaggio dell'area già caratterizzata dall'imponente necropoli ellenistica".

L'opera d'ingegneria idraulica, a circa 20 metri al di sotto dell'attuale quota stradale, lunga circa 220 metri e che presenta sette pozzi di aerazione, era stata già segnalata da numerose fonti tra il VI e il XIX secolo tra la zona dei Ponti Rossi ed il rione Sanità.

Il tratto, ritenuto sinora erroneamente facente parte del canale Carmignano opera del 1600, è stato utilizzato durante l'ultimo conflitto bellico quale camminamento per collegare diverse cavità adattate a rifugi antiaerei.

"L'attività di ricerca, recupero e valorizzazione del patrimonio culturale dell'area Vergini-Sanità - si sottolinea - conferma la valenza culturale del lavoro della nostra associazione il cui contributo è determinante, in un contesto di straordinario interesse per restituire alla fruibilità pubblica una testimonianza di assoluta rilevanza del mondo antico".

link: napoli.repubblica.it/cronaca/2018/03/09/news/napoli_identificato_un_nuovs_tratto_dell_acquedotto_di_eta_romana-19...
CityN
00venerdì 16 marzo 2018 16:41
Napoli, sott'acqua tunnel e percorsi degli antichi coloni Greci



Tagliate nel tufo davanti l'isolotto di Megaride, a Castel dell'Ovo, a 4 mteri di profondità, identificate strutture archeologiche realizzare dall'uomo, legate quasi certamente alla colonizzazione greca di Napoli: nell’area antistante via Parthenope si è rilevato un tracciato stradale tagliato nel tufo con ancora le tracce dei carri; un taglio semicircolare e un varco largo circa 36 m sempre intagliati nel tufo.

VIDEO
Giap1
00giovedì 28 marzo 2019 13:38

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28 marzo 2019
Il ministro della cultura Alberto Bonisoli, intervistato da Rai 3, boccia il progetto di una ruota panoramica alta 60 metri da allestire, seppure in via temporanea, a ridosso degli scavi di Pompei.

"Non se ne parla nemmeno. Ai nostri uffici non è arrivato nulla, se arrivasse lo rispediremmo al mittente", dice Bonisoli ai microfoni di Agorà.
granpacco
00giovedì 28 marzo 2019 17:42
Sto modo di ragionare rovina l'Italia
luca.pagano
00giovedì 28 marzo 2019 21:34
vabbè una ruota a ridosso degli scavi anche no
CityN
00venerdì 29 marzo 2019 20:39
granpacco, 28/03/2019 17.42:

Sto modo di ragionare rovina l'Italia

Certo, certo. Poi è logico che determinati ambienti conservazionisti levano gli scudi... Proporre una ruota panoramica in zona scavi. Una proposta paludata di dialogo. 🙈🤐
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