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Porto di Napoli

Ultimo Aggiornamento: 18/01/2022 13:58
12/03/2012 15:28
 
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Sottopassi e parcheggi multipiano
Nasce l'area per la cantieristica


Le modifiche al Piano regolatore delineano un porto tutto nuovo. Sarà suddiviso in quattro grandi ambiti: la parte storica dal San Vincenzo al Molo Carmine, l'area della cantieristica navale, l'area dei pontili destinata al traffico delle autostrade del mare e l'area delle darsene orientali destinate sostanzialmente al traffico di merci in containers. Cominciamo dalla parte storica. Il porto di Napoli, che si sviluppa per circa 4.2 km (quasi il 5% del perimetro dell'intero territorio comunale) tra il molo San Vmcenzo e le darsene orientali, è collocato immediatamente a ridosso del centro storico antico e, in corrispondenza del Molo Trapezio che costituisce il prolungamento verso mare di via Duomo. Parliamo di quella vasta area, la più grande in Europa con ben 981 ettari di superficie, che dal 1995 l'Unesco ha dichiarato Patrimonio dell'Umanità e che racchiude con importanti ed uniche testimonianze ben 27 secoli di storia. In questo contesto la cittadella posta alla radice del molo San Vincenzo, attualmente ancora in uso alla Marina Militare, si prepara ad una nuova vita: il Prp prevede il restauro ed il recupero funzionale del bacino di carenaggio borbonico e un insieme di interventi di recupero funzionale dei volumi che costituiscono la cittadella militare ed altre opere di adeguamento funzionale dei untratto di banchina di 200 metri alla radice del molo San Vincenzo da asservire all'ormeggio di navi da diporto: questa attività comincerà già con la Coppa America. Da questo contesto emerge che è definitivamente accantonata l'dea di utilizzare il Molo San Vincenzo per le grandi navi da crociera, ritenute incompatibili con la struttura del molo. Alla calata Beverello sono previste nuove infrastrutture per l'accoglienza dei passeggeri in sostituzione di quelle obsolete pensiline metalliche che oggi ospitano le biglietterie e nuovi pontili a mare: gli armatori ribadiscono che sono pronti ad investire sul loro progetto e, con lo stato attuale della finanza pubblica, sembra un paradosso rifiutare questa offerta. Resta confermata la destinazione del molo Angioino per ospitare le grandi navi da crociera. Un nuovo pontile centrale alla testata del molo Angioino consentirà di trasportare via mare i passeggeri in transito verso i porti di Castellammare, della penisola sorrentina anche per rendere più agevole le visite ad Ercolano e Pompei. Alla calata del Piliero rimarranno le navi per le isole maggiori e sarà rafforzata la funzione del traffico passeggeri e merci per le isole minori alla calata Porta di Massa che vedrà scomparire i depositi di cemento ed ampliare la funzionalità. L'edificio dell'Immacolatella Vecchia sarà restaurato e destinato ad una funzione pubblica come il museo multimediale dell'emigrazione in memoria dei consistenti flussi migratori che hanno interessato gran parte de territori napoletani tra la fine dell'800 e l'inizio del secolo scorso versoi nuovi orizzonti offerti dalle Americhe. Molti parcheggi multipiano sono poi previsti all'interno dell'area portuale a ridosso della Stazione Marittima ed a profilo di via Colombo e via Marina, con accesso diretto dalla viabilità urbana, affinchè possano essere allocati posti auto per la città senza interferire con la viabilità e con le aree portuali , evitando così punti di conflitto che generano traffico e, quindi, ulteriori emissioni nocive. A migliorare la viabilità portuale ci penseranno anche i numerosi sottopassi e le rotatorie che saranno realizzati all'interno del porto. L'Area della cantieristica si estenderà dal molo Carmine alla banchina di ponente del molo Vittorio Emanuele ed in essa saranno concentrate tutte quelle attività che attualmente sono disseminate all'interno dell'area portuale. I pontili dell'area orientale ospiteranno oltre alle merci varie anche il traffico delle autostrade del mare che prevede un grande sviluppo. Ulteriori tombamenti nella parte orientale, oltre a quello già previsto alla darsena di levante, consentiranno di acquisire nuovi spazi, allontanando dalla città i contenitori che attualmente sono riposti addirittura a ridosso del recinto portuale. Una darsena specialistica ospiterà tutti i mezzi marittimi destinati ai servizi tecnico-nautici del porto. Le navi che imbarcano prodotti petroliferi non entreranno più nel bacino portuale, nella parte a ridosso a San Giovanni a Teducdo, ma riforniranno i serbatoi presenti nell'area di Napoli est attraverso un piping sottomarino ancorate e boe galleggianti esterne alla diga foranea.


Il Mattino

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Frullino, sei il mio battito d'ali
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