Porto di Napoli

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granpacco
00giovedì 16 febbraio 2012 14:37
Porto di Napoli




Grande progetto Logistica e porti. Sistema integrato portuale di.



CLICCA QUI PER INGRANDIRE L'IMMAGINE



L’assegnazione da parte della Regione Campania dei 149 milioni di euro sulla programmazione 2015-2020 dei Fondi Europei consente l’ulteriore avanzamento del piano delle opere previste dall’Autorità Portuale di Napoli.

Il piano delle opere (comprensivo dei fondi riassegnati dalla Ue sulla programmazione 2015-2020) comprende: dragaggio dei fondali del porto; costruzione di nuovi collegamenti viari e ferroviari al Terminal di Levante; secondo lotto realizzazione del nuovo sistema fognario ( il primo già concluso è stato finanziato con Fondi AP); bonifica dei fondali da ordigni bellici; rilevamento di reperti archeologici; restauro dell’edificio Immacolatella Vecchia.

Del piano, dunque, delle opere facenti parte del Grande Progetto, sono terminati i lavori di bonifica di ordigni bellici presenti sui fondali (importo complessivo di 5 milioni di euro) e sono in corso i rilevamenti di relitti e reperti archeologici presenti sui fondali del porto (importo euro 1.280.905,00). Per il restauro dell’edificio dell’Immacolatella Vecchia è previsto che, entro il mese di settembre, sarà conclusa la gara d’ aggiudicazione dei lavori ( importo 6 milioni di euro).

Sempre a partire dal mese di settembre l’Ufficio Tecnico dell’Autorità Portuale sarà impegnato a predisporre la gara per il dragaggio dei fondali il cui importo complessivo è di 45 milioni di euro.

Per quanto riguarda l’opera denominata “collegamenti viari e ferroviari” al servizio del Nuovo Terminal di Levante la gara è stata aggiudicata ( importo complessivo 32 milioni di euro), ma si è in attesa del parere dell’Avvocatura dello Stato sull’opportunità di procedere alla stipula del contratto perché pende il ricorso alla Corte di Giustizia Europea da parte del secondo e terzo classificato. Per il secondo lotto dei lavori di rifacimento del sistema fognario, la gara è stata aggiudicata e i lavori partiranno nel giro di qualche mese ( importo complessivo 22 milioni di euro).

Con fondi dell’Autorità Portuale e del Ministero delle Infrastrutture è stato realizzato il primo lotto dei lavori per la costruzione del nuovo sistema fognario per un importo pari a 6 milioni e 652 mila euro. Sono in via di ultimazione, sempre con fondi Ap e Ministero, i lavori: consolidamento banchina di levante molo Carmine ( euro 13 milioni e 200 mila), consolidamento banchina Immacolatella Vecchia ( euro 5 milioni); inizieranno a breve i lavori per la costruzione del nuovo depuratore nel piazzale del Carmine del costo di euro 4 milioni e quelli per il consolidamento della banchina Cesareo Console del costo di euro 13 milioni.

RENDERING


Darsena di Levante

tutna
00giovedì 16 febbraio 2012 14:44
- TYLER -
00giovedì 16 febbraio 2012 18:08
M.Gomez
00giovedì 16 febbraio 2012 19:21
Novità sul progetto Waterfront del porto?
Brigante1981
00venerdì 17 febbraio 2012 14:27
Re:
M.Gomez, 16/02/2012 19.21:

Novità sul progetto Waterfront del porto?




Da quel che ricordo era stata risolta la questione mercati generali con la soprintendenza ma poi non si è saputo più nulla!
Brigante1981
00venerdì 17 febbraio 2012 14:56
Darsena di Levante (lavori per 130 milioni di euro)
Allora ragazzi... sono andato a spulciare nelle gare d'appalto del porto di napoli ed ho trovato l'aggiudicazione della gara d'appalto per i lavori del nuovo molo container denominato darsena di levante.

Per chi non lo sapesse è la più importante opera degli ultimi 30 anni nel Porto di napoli e quando sarà finita renderà il porto di Napoli uno dei più importanti porti merci d'Europa.

La gara è stata vinta dal un pool di consorzi e cooperative con sede a Cesena il 20 settembre 2010 ma l'autorità portuale ha docuto attendere l'esito del ricorso al consiglio di stato.. la sentenza è arrivata e in data 3 agosto 2011 è stato deliberato l'aggiudicamento definitivo...

...da quel che si legge in altre news del porto i commerciali da agosto sono già in giro per il mondo a chiudere contratti con le supermercantili che fino ad oggi non potevano attraccare al porto di napoli perchè non c'era una darsena abbastanza lunga per ospitarle, cosa che non accadrà con la darsena di Levante, quindi credo che i lavori siano in corso d'opera o giù di lì...

potete scaricare la delibera d'aggiudicazione con ribasso d'asta cliccando qui
Brigante1981
00venerdì 17 febbraio 2012 15:24
Porto Fiorito
MARINA DI VIGLIENA



Il Progetto
il progetto prevede opere a terra e a mare

Istanza concessione: 27 dicembre 2005

Rilascio concessione: 3 aprile 2008

Lavori preliminari: 2 gennaio 2009

Inizio lavori: 12 settembre 2011

Fine lavori prima parte: entro il 2013 - primi trecento posti barca, con annesso yacht club e area per il rimessaggio delle imbarcazioni

Fine lavori seconda parte: entro il 2015 - realizzazione dell’intera struttura con 850 posti barca, viabilità interna, alloggi, ristoranti e centro Spa

La planimetria del progetto a mare:


Rendering opere a terra:
Prima

dopo


Rendering di fine lavori in mare:


Work in progress:
M.Gomez
00venerdì 17 febbraio 2012 16:02
Novità sull'avanzamento dei lavori?
M.Gomez
00venerdì 17 febbraio 2012 16:04
Grazie :) Se non sbaglio si era già parlato di questa notizia!
flapane
00venerdì 17 febbraio 2012 16:05
A giudicare dalle foto (di quando sono?), la fine del 2012 mi sembra una previsione un po' troppo ottimistica...
Si lavora anche per la stazione ferroviaria?
Brigante1981
00venerdì 17 febbraio 2012 16:35
Le ultime notizie dicono che il MarinaVigliena sarà presentato al Nauticsud 2012 in programma a Marzo a Napoli.
Probabilmente in una prima fase saranno disponibili solo un terzo dei posti barca totali.
Madeco
00venerdì 17 febbraio 2012 16:41
Ho modificato le date di inizio e fine lavori
Brigante1981
00venerdì 17 febbraio 2012 16:49
Re:
Madeco, 17/02/2012 16.41:

Ho modificato le date di inizio e fine lavori




Grande Madè.... ricordavo qualcosa del genenere ma non avendo dati certi mi ero attenuto a quelli del sito ufficiale
Brigante1981
00venerdì 17 febbraio 2012 16:54
Invito gli esperti di nautica e bacini ad analizzare il rendering del porto... non so se ci saranno colmate forate ma se non ci saranno ho il sospetto che lì dentro diventerà molto simile ad una palude considerando la presenza della scogliera a mare e il fatto che l'ingresso al porto è contro corrente... in pratica non vedo come possa entrare acqua pulita in porto per sostituire quella stagnante... ma sicuramente gli ingegneri ci avranno già pensato
bartol0
00lunedì 27 febbraio 2012 14:38
II progetto Otto milioni di euro per recuperare reperti archeologici, galere e vascelli in fondo al mare dal XVI secolo
Museo a cielo aperto nel porto di Napoli

I tesori del porto di Napoli. Il Grande Progetto che metterà a reddito tutti gli spazi del sistema portuale campano consentirà anche di valorizzare una grande risorsa, il recupero e il restauro dei relitti e dei reperti di archeologia navale presenti nei fondali del porto. Un piano ambizioso sul quale l'Europa investe complessivamente otto milioni di euro e che darà all'intero bacino partenopeo la possibilità di esporre in maniera organica testimonianze del passato ancora sepolte in fondo al mare e le centinaia e centinaia di reperti già recuperati nel corso degli anni. «Quella dei beni archeologici - spiega l'assessore alla risorsa mare della Provincia, Marco Di Stefano - è un capitolo quanto mai interessante perché finalmente c'è un piano organico che mette il porto di Napoli in condizione di sfruttare il suo tesoro storico che è particolarmente ricco. Basti pensare che in giro per il mondo siti con molto meno ricchi ospitano ogni anno milioni di persone in visita: mi riferisco - spiega Di Stefano - al vascello Vasa di Stoccolma, al vascello Victory a Portsmouth, alla fregata Costitution a Boston, al veliero Rickmer Rickmers ad Amburgo». Testimonianze interessanti a cui Napoli si appresta a rispondere con un elenco di relitti già individuati e che aspettano solo di riemergere: 5 galere dei 1597, un galeone spagnolo dei 1675, il vascello San Luigi dei 1734, il vascello San Giovanni del 780, la fregata Pallade dei 1799, il vascello Tancredi del 1799, il vascello San Gioacchino del 1799, la Gabarra Lampreda del 1799, il vascello Guiscardo del 1799, la corvetta Flora del 1799, il vascello San Ferdinando del 1820 e la pirofregata Carlo III dei 1857. Grazie agli studi effettuati da Armando Carola e ai rilievi del Centro studi subacquei fondato dallo stesso Carola con Antonio Di Stefano e Mario Rosiello oggi si conosce anche il posizionamento di questi relitti. E' chiaro, però, che una accurata indagine eseguita sia in porto che nell'avamporto potrebbe allungare enormemente l'elenco. C'è chi ipotizza che i relitti infondo al porto possano essere più di duecento. «Ecco perché - spiega ancora l'assessore Di Stefano - il progetto prevede un rilievo batimetrico per mettere in evidenza la presenza di oggetti emergenti dal fondale; un rilievo magnetico, un rilievo stratigrafico, un rilievo tipografico e la verifica di tutti i punti segnalati dalle strumentazioni elettroniche. Tutto questo deve avvenire senza limitare le attività portuali. Per questo l'indagine sarà di interesse mondiale nel settore della ricerca subacquea sia per il contenuto tecnico che scientifico». Su tutta la procedura, naturalmente, vigileranno i tecnici della Soprintendenza per i beni archeologici coordinati da Giuseppe Vecchio. Non a caso il piano di intervento compreso nel Grande Progetto prevede il rilevamento, il recupero e il restauro di relitti e reperti archeologici e l'allestimento di uno spazio da adibire a cantiere di restauro all'aperto e di spazi espositivi. L'area interessata ai rilievi sarà di circa 500mila metri quadrati divisi tra il porto storico e 1'avamporto. Relitti e reperti saranno restaurati in spazi aperti in modo da diventare, ancora prima di finire in un museo, un'attrazione per quanti vorranno assistere alle tecniche di recupero e restauro.


Lo scenario
Quei traffici sulle onde dei secoli

Storicamente rilevante l'elenco dei relitti custoditi dal mare e che saranno recuperati. Eccoll: 5 galere del 1597, un galeone spagnolo del 1675, il vascello San Luigi del 1734, il vascello San Giovanni del 780, la fregata Pallade del 1799, il vascelloTancredi del 1799, il vascello San Gioacchinodel 1799, la Gabarra Lampreda del 1799, il vascello Guiscardodel 1799, la corvetta Flora del 1799, il vascello San Ferdinando del 1820 e la pirofregata Carlo III dei 1857.


Il Mattino
flapane
00lunedì 27 febbraio 2012 14:57
Secondo me anche il museo dell'emigrazione dovrebbe avere collocazione nella zona del Porto, quasi a fungere da estremo opposto di Ellis Island.
Riguardo la Constitution, l'ho visitata, e si deve attendere ore per poter entrare a bodo della nave a piccoli gruppi (guidati da un marinaio), arrivando turisti da ogni parte del Paese. Certo che qui si tratta ancora di farli riemergere... comunque l'idea è buona, sarebbe davvero bello poterli visitare, magari fra un centinaio d'anni se ne parla, dai.
granpacco
00mercoledì 29 febbraio 2012 13:59
Re:
bartol0, 27/02/2012 14.38:

II progetto Otto milioni di euro per recuperare reperti archeologici, galere e vascelli in fondo al mare dal XVI secolo
Museo a cielo aperto nel porto di Napoli

I tesori del porto di Napoli. Il Grande Progetto che metterà a reddito tutti gli spazi del sistema portuale campano consentirà anche di valorizzare una grande risorsa, il recupero e il restauro dei relitti e dei reperti di archeologia navale presenti nei fondali del porto. Un piano ambizioso sul quale l'Europa investe complessivamente otto milioni di euro e che darà all'intero bacino partenopeo la possibilità di esporre in maniera organica testimonianze del passato ancora sepolte in fondo al mare e le centinaia e centinaia di reperti già recuperati nel corso degli anni. «Quella dei beni archeologici - spiega l'assessore alla risorsa mare della Provincia, Marco Di Stefano - è un capitolo quanto mai interessante perché finalmente c'è un piano organico che mette il porto di Napoli in condizione di sfruttare il suo tesoro storico che è particolarmente ricco. Basti pensare che in giro per il mondo siti con molto meno ricchi ospitano ogni anno milioni di persone in visita: mi riferisco - spiega Di Stefano - al vascello Vasa di Stoccolma, al vascello Victory a Portsmouth, alla fregata Costitution a Boston, al veliero Rickmer Rickmers ad Amburgo». Testimonianze interessanti a cui Napoli si appresta a rispondere con un elenco di relitti già individuati e che aspettano solo di riemergere: 5 galere dei 1597, un galeone spagnolo dei 1675, il vascello San Luigi dei 1734, il vascello San Giovanni del 780, la fregata Pallade dei 1799, il vascello Tancredi del 1799, il vascello San Gioacchino del 1799, la Gabarra Lampreda del 1799, il vascello Guiscardo del 1799, la corvetta Flora del 1799, il vascello San Ferdinando del 1820 e la pirofregata Carlo III dei 1857. Grazie agli studi effettuati da Armando Carola e ai rilievi del Centro studi subacquei fondato dallo stesso Carola con Antonio Di Stefano e Mario Rosiello oggi si conosce anche il posizionamento di questi relitti. E' chiaro, però, che una accurata indagine eseguita sia in porto che nell'avamporto potrebbe allungare enormemente l'elenco. C'è chi ipotizza che i relitti infondo al porto possano essere più di duecento. «Ecco perché - spiega ancora l'assessore Di Stefano - il progetto prevede un rilievo batimetrico per mettere in evidenza la presenza di oggetti emergenti dal fondale; un rilievo magnetico, un rilievo stratigrafico, un rilievo tipografico e la verifica di tutti i punti segnalati dalle strumentazioni elettroniche. Tutto questo deve avvenire senza limitare le attività portuali. Per questo l'indagine sarà di interesse mondiale nel settore della ricerca subacquea sia per il contenuto tecnico che scientifico». Su tutta la procedura, naturalmente, vigileranno i tecnici della Soprintendenza per i beni archeologici coordinati da Giuseppe Vecchio. Non a caso il piano di intervento compreso nel Grande Progetto prevede il rilevamento, il recupero e il restauro di relitti e reperti archeologici e l'allestimento di uno spazio da adibire a cantiere di restauro all'aperto e di spazi espositivi. L'area interessata ai rilievi sarà di circa 500mila metri quadrati divisi tra il porto storico e 1'avamporto. Relitti e reperti saranno restaurati in spazi aperti in modo da diventare, ancora prima di finire in un museo, un'attrazione per quanti vorranno assistere alle tecniche di recupero e restauro.


Lo scenario
Quei traffici sulle onde dei secoli

Storicamente rilevante l'elenco dei relitti custoditi dal mare e che saranno recuperati. Eccoll: 5 galere del 1597, un galeone spagnolo del 1675, il vascello San Luigi del 1734, il vascello San Giovanni del 780, la fregata Pallade del 1799, il vascelloTancredi del 1799, il vascello San Gioacchinodel 1799, la Gabarra Lampreda del 1799, il vascello Guiscardodel 1799, la corvetta Flora del 1799, il vascello San Ferdinando del 1820 e la pirofregata Carlo III dei 1857.


Il Mattino



hai capito l'avvocato quante barche aveva?


granpacco
00mercoledì 29 febbraio 2012 14:01
cmq sarebbe fantastico, ma stento a crederci, poi dove verrebbe costituito il museo?, non penso queste siano barchette
MiZaR-82
00mercoledì 29 febbraio 2012 14:14
Sarebbe meraviglioso, altroché. Sarebbe, certo. Sperem ;)

Piuttosto, brigà mi interessa la questione dei Magazzini generali. Quella schifezza sparirà dalla faccia della terra o no (assieme ai suoi compari, mi pare non sia l'unico scatolone di cemento da disintegrare)? A che sta la questione?
granpacco
00mercoledì 29 febbraio 2012 15:34
Re:
MiZaR-82, 29/02/2012 14.14:

Sarebbe meraviglioso, altroché. Sarebbe, certo. Sperem ;)

Piuttosto, brigà mi interessa la questione dei Magazzini generali. Quella schifezza sparirà dalla faccia della terra o no (assieme ai suoi compari, mi pare non sia l'unico scatolone di cemento da disintegrare)? A che sta la questione?



non possono abbatterlo, quindi hanno pensato di inglobarlo in un recupero del waterfront, ci sarà un recladding, attualmente sbrigata sta matassa, resta il problema dei militari che non vogliono sloggiare


MiZaR-82
00mercoledì 29 febbraio 2012 15:39
Non possono abbatterlo perchè immagino sia considerato un capolavoro dei suoi tempi, una vestigia preziosa di archeologia industriale, giusto?
Wow.
flapane
00mercoledì 29 febbraio 2012 15:51
Certe volte, tutto il Mondo è paese... guarda cosa si sono sognati di preservare, sul lakefront di Toronto... sarà archeologia industriale, ma è un rudere preda dei barboni.
granpacco
00giovedì 1 marzo 2012 12:22
Re:
MiZaR-82, 29/02/2012 15.39:

Non possono abbatterlo perchè immagino sia considerato un capolavoro dei suoi tempi, una vestigia preziosa di archeologia industriale, giusto?
Wow.



esatto, immagino solo perchè chi li ha progettatti fosse un architetto in voga in quel tempo, un pò come se michelangelo prendesse una cacata solidificata che si preserva solo perchè l'ha fatta il grande scultore.

P.S.

Quel cesso di Toronto è quasi inguardabile come i nostri magazzini generali, non me lo aspettavo dai Canadesi


CRIME 80
00sabato 10 marzo 2012 14:01
comuque data la mappa di google maps che adesso fa servizio tipo Bing, ci stanno lavorando al porto di Vigliena. Dato le immagini si vede che già hanno realizzato delle cose e recuperato altre.

Link Google Maps
bartol0
00lunedì 12 marzo 2012 15:28
Sottopassi e parcheggi multipiano
Nasce l'area per la cantieristica


Le modifiche al Piano regolatore delineano un porto tutto nuovo. Sarà suddiviso in quattro grandi ambiti: la parte storica dal San Vincenzo al Molo Carmine, l'area della cantieristica navale, l'area dei pontili destinata al traffico delle autostrade del mare e l'area delle darsene orientali destinate sostanzialmente al traffico di merci in containers. Cominciamo dalla parte storica. Il porto di Napoli, che si sviluppa per circa 4.2 km (quasi il 5% del perimetro dell'intero territorio comunale) tra il molo San Vmcenzo e le darsene orientali, è collocato immediatamente a ridosso del centro storico antico e, in corrispondenza del Molo Trapezio che costituisce il prolungamento verso mare di via Duomo. Parliamo di quella vasta area, la più grande in Europa con ben 981 ettari di superficie, che dal 1995 l'Unesco ha dichiarato Patrimonio dell'Umanità e che racchiude con importanti ed uniche testimonianze ben 27 secoli di storia. In questo contesto la cittadella posta alla radice del molo San Vincenzo, attualmente ancora in uso alla Marina Militare, si prepara ad una nuova vita: il Prp prevede il restauro ed il recupero funzionale del bacino di carenaggio borbonico e un insieme di interventi di recupero funzionale dei volumi che costituiscono la cittadella militare ed altre opere di adeguamento funzionale dei untratto di banchina di 200 metri alla radice del molo San Vincenzo da asservire all'ormeggio di navi da diporto: questa attività comincerà già con la Coppa America. Da questo contesto emerge che è definitivamente accantonata l'dea di utilizzare il Molo San Vincenzo per le grandi navi da crociera, ritenute incompatibili con la struttura del molo. Alla calata Beverello sono previste nuove infrastrutture per l'accoglienza dei passeggeri in sostituzione di quelle obsolete pensiline metalliche che oggi ospitano le biglietterie e nuovi pontili a mare: gli armatori ribadiscono che sono pronti ad investire sul loro progetto e, con lo stato attuale della finanza pubblica, sembra un paradosso rifiutare questa offerta. Resta confermata la destinazione del molo Angioino per ospitare le grandi navi da crociera. Un nuovo pontile centrale alla testata del molo Angioino consentirà di trasportare via mare i passeggeri in transito verso i porti di Castellammare, della penisola sorrentina anche per rendere più agevole le visite ad Ercolano e Pompei. Alla calata del Piliero rimarranno le navi per le isole maggiori e sarà rafforzata la funzione del traffico passeggeri e merci per le isole minori alla calata Porta di Massa che vedrà scomparire i depositi di cemento ed ampliare la funzionalità. L'edificio dell'Immacolatella Vecchia sarà restaurato e destinato ad una funzione pubblica come il museo multimediale dell'emigrazione in memoria dei consistenti flussi migratori che hanno interessato gran parte de territori napoletani tra la fine dell'800 e l'inizio del secolo scorso versoi nuovi orizzonti offerti dalle Americhe. Molti parcheggi multipiano sono poi previsti all'interno dell'area portuale a ridosso della Stazione Marittima ed a profilo di via Colombo e via Marina, con accesso diretto dalla viabilità urbana, affinchè possano essere allocati posti auto per la città senza interferire con la viabilità e con le aree portuali , evitando così punti di conflitto che generano traffico e, quindi, ulteriori emissioni nocive. A migliorare la viabilità portuale ci penseranno anche i numerosi sottopassi e le rotatorie che saranno realizzati all'interno del porto. L'Area della cantieristica si estenderà dal molo Carmine alla banchina di ponente del molo Vittorio Emanuele ed in essa saranno concentrate tutte quelle attività che attualmente sono disseminate all'interno dell'area portuale. I pontili dell'area orientale ospiteranno oltre alle merci varie anche il traffico delle autostrade del mare che prevede un grande sviluppo. Ulteriori tombamenti nella parte orientale, oltre a quello già previsto alla darsena di levante, consentiranno di acquisire nuovi spazi, allontanando dalla città i contenitori che attualmente sono riposti addirittura a ridosso del recinto portuale. Una darsena specialistica ospiterà tutti i mezzi marittimi destinati ai servizi tecnico-nautici del porto. Le navi che imbarcano prodotti petroliferi non entreranno più nel bacino portuale, nella parte a ridosso a San Giovanni a Teducdo, ma riforniranno i serbatoi presenti nell'area di Napoli est attraverso un piping sottomarino ancorate e boe galleggianti esterne alla diga foranea.


Il Mattino
M.Gomez
00lunedì 12 marzo 2012 16:17
Re:
bartol0, 12/03/2012 15.28:

Sottopassi e parcheggi multipiano
Nasce l'area per la cantieristica




Con il porto di Napoli completato, Marina di Vigliena e Porto Fiorito... la linea costiera sarà un qualcosa di spettacolare!

Accantonando le favole, la mia domanda è questa: quando cominceranno questi benedetti lavori di restyling del porto? C'entrano qualcosa i cantieri della metropolitana di Piazza Municipio?
CRIME 80
00lunedì 12 marzo 2012 17:08
quelli a marina di vigliena proseguono, si vede dalle mappe di google maps che fa servizio tipo bing. Sono aggiornate alla scorsa estate, e si vedono già bei lavori fatti.
granpacco
00lunedì 12 marzo 2012 17:32
Re: Re:
M.Gomez, 12/03/2012 16.17:




Con il porto di Napoli completato, Marina di Vigliena e Porto Fiorito... la linea costiera sarà un qualcosa di spettacolare!

Accantonando le favole, la mia domanda è questa: quando cominceranno questi benedetti lavori di restyling del porto? C'entrano qualcosa i cantieri della metropolitana di Piazza Municipio?



credo che il tratto che va dal porto fino a S.Giovanni sia spettacolare per quanto sia orribile. ci vuole un bombardamento nucleare per far recuperae fascino a quella zona


granpacco
00lunedì 12 marzo 2012 17:32
Re: Re:
M.Gomez, 12/03/2012 16.17:




Con il porto di Napoli completato, Marina di Vigliena e Porto Fiorito... la linea costiera sarà un qualcosa di spettacolare!

Accantonando le favole, la mia domanda è questa: quando cominceranno questi benedetti lavori di restyling del porto? C'entrano qualcosa i cantieri della metropolitana di Piazza Municipio?



credo che il tratto che va dal porto fino a S.Giovanni sia spettacolare per quanto sia orribile. ci vuole un bombardamento nucleare per far recuperae fascino a quella zona


Linea68
00lunedì 12 marzo 2012 17:43
Re:
CRIME 80, 12/03/2012 17.08:

quelli a marina di vigliena proseguono, si vede dalle mappe di google maps che fa servizio tipo bing. Sono aggiornate alla scorsa estate, e si vedono già bei lavori fatti.




Anch'io me ne sono accorto. Ma Marina di Vigliena che progetto è, quello dell'estensione del terminal container di Levante?



Il Porto Spero non lo facciano mai, assurdo voler fare un porticciolo turistico in un'area portuale e industriale.lo facessero più giù..a Portici-Ercolano. Quella zona mantenga la vocazione industriale e logistica, rinnovandosi, naturalmente.
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