La storia dei viali curvi è nuova anche per me. Io sapevo che Tange aveva pensato a viali rettilinei ed ortogonali per richiamare i cardi ed i decumani del centro antico di Napoli.
Poi c'è da aggiungere che Tange ha fatto il planivolumetrico: la progettazione dei singoli edifici è stata affidata a gente come Renzo Piano, Pica Ciamarra, Caltagirone. Non credo che, almeno i primi due, si facessero problemi di rendere le volumetrie più articolate o particolareggiate. Basti pensare al palazzo di Giustizia, alle torri Enel poste all'ingresso, che sono in realtà sospese ai pilastri laterali, alle due torri ad est, che contornano la sede della Partenope.
Detto questo, l'idea del centro direzionale fu felice, lungimirante la scelta della collocazione, ma pessima dal punto di vista della progettazione urbanistica: il bordo del sito è un inno alla barriera architettonica, non c'è nessuna continuità col tessuto urbano circostante, ed escludendo la felice scelta della separazione del traffico veicolare da quello pedonale, si sono prese una serie di clamorose cantonate quali il voler ghettizzare tutte le strutture per l'intrattenimento ed il tempo libero nell'area mai costruita a nord est, oltre a collocare il blocco pensato per gli alloggi in un'area periferica del complesso a sud.
Il risultato è un degradante deserto urbano che vive solo nelle ore lavorative.
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"Ci sono posti in cui vai una volta sola e ti basta... e poi c'è... Napoli" (J. Turturro)
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