Parlar napoletano

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mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 20:03
Nelle parole della nostra lingua c'è la nostra storia e la nostra cultura, unica al mondo
Stammatin aggio 'ntis pa radio che p'o munn stan a scumparì 'na ventin e lengue.
Arint a list ce stev pur 'o napulitan....

Non so scrivere in napoletano, la cosa mi dispiace non poco, chiedo scusa per gli eventuali errori.

Ho voluto aprire questo trend, sperando che fosse accettato dai moderatori e partecipato dai forumers, per condividere le conoscenze sulla lingua napoletana e sulla derivazione delle parole.
Madeco
00giovedì 16 febbraio 2012 20:04
'O fridd ncuoll stu thread! [SM=x2819346] [SM=x2819661]
finestracaustica
00giovedì 16 febbraio 2012 20:09
Re: Nelle parole della nostra lingua c'è la nostra storia e la nostra cultura, unica al mondo
mimiMetro, 16/02/2012 20.03:

Non so scrivere in napoletano, la cosa mi dispiace non poco, chiedo scusa per gli eventuali errori.



[SM=x2819347]

[SM=x2819346]


flapane
00giovedì 16 febbraio 2012 20:11
Oggi, per esempio, ho sentito per la prima volta la parola "calimma" (calore).
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 20:14
Io m' scus semp si nun saccio parlá e scrivr buon 'o napulitan. Io so e for Napoli e comm riceven i napulitan e 2000 ann fa, quann parlavn 'o grec, so nu poc Kakofon.... (venivano indicati coloro che provenienti dalle campagne della provincia parlavano o pronunciavano male il greco, erano cacofonici, ...da cui kafon).
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 20:27
Re:
mimiMetro, 16/02/2012 20.14:

Io m' scus semp si nun saccio parlá e scrivr buon 'o napulitan. Io so e for Napoli e comm riceven i napulitan e 2000 ann fa, quann parlavn 'o grec, so nu poc Kakofon.... (venivano indicati coloro che provenienti dalle campagne della provincia parlavano o pronunciavano male il greco, erano cacofonici, ...da cui kafon).




[SM=x2819346]

grandissimo mimì, ti ho grassettato le uniche due differenze con il napoletano di città ("song" al posto di "so" e "'e napulitan' ", al posto di "i").

per il resto [SM=g8806]

per quanto riguarda l'etimologia del termine "cafone", io sapevo "c'a fune", fune utilizzata dai villici che si recavano in città per tenere a sè i propri figliuoli.
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 20:29
Re: Nelle parole della nostra lingua c'è la nostra storia e la nostra cultura, unica al mondo
mimiMetro, 16/02/2012 20.03:

Stammatin aggio 'ntis pa radio che p'o munn stan a scumparì 'na ventin e linge.
Arint a list ce stev pur 'o napulitan....

Non so scrivere in napoletano, la cosa mi dispiace non poco, chiedo scusa per gli eventuali errori.

Ho voluto aprire questo trend, sperando che fosse accettato dai moderatori e partecipato dai forumers, per condividere le conoscenze sulla lingua napoletana e sulla derivazione delle parole.




cacchio, leggo solo ora il primo post del thread. [SM=x2819344]

"lengue", al posto di "linge".
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 20:29
Re:
flapane, 16/02/2012 20.11:

Oggi, per esempio, ho sentito per la prima volta la parola "calimma" (calore).




come no, la mitica calimma menzionata da eduardo in natale in casa cupiello, "questa notte non potevo pigliare calimma". [SM=x2819346]
flapane
00giovedì 16 febbraio 2012 20:35
Azz, allora non ci avevo mai fatto caso :D
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 20:42
forse però sposterei il thread in un'altra sezione, siamo pur sempre in architettura ed urbanistica.
CRIME 80
00giovedì 16 febbraio 2012 21:15
troppo difficile da scrivere, troppi accenti. E anche se sono a pochi chilometi totalmente diverso dal mio.

Guaglione a noi diventa "Vaglione" e "Vagliola" al femminile che nella zona interna dell'alto Casertano addirittura diventa "Vagliella".

Questa zona e influenzata da una parte con i paesi confinanti del basso Frosinate, e dall'altra con la provincia Molisana....aeee

Io chiudo sempre le parole le vocali a differenza del Napoletano

Chill Napoletano diventa Chigliu. Come Mimì spiegava una volta, la doppia L Napoletana da noi diventa GLI.

"Afammocc", da noi diventa "Afammocca", tutto viene chiuso con le vocali

"Nguoll", diventa "Nguoglio"

"Chiove" diventa "Ciove", togliamo l'H.

L'articolo usato e RU,Re,Ri quindi "iamm e press" da noi diventa "ammo re pressa"

Il famoso detto locale dice:
"Piglia a ciavi appesa a ru ciovo e ntrasi ru ciuccio che fore sta cciove".
"Tradotto: Prendi la chiave appesa al chiodo, e fai entrare l'asino che fuori piove".

[SM=x2819346] bello, un dialetto tante sfumature

A Sessa Aurunca, e soprattutto a Mondragone il nostro RU viene sostituico con il DU

che oltre confine con il Lazio a qualche chilometro il DU diventa Gliu, classico articolo Ciociaro
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 21:20
A volte è nelle zone più remote che si conserva l'antico modo di parlare, pare che anticamente anche a Napoli le parole venivano chiuse con le vocali.
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 21:29
Re:
1799, 16/02/2012 20.42:

forse però sposterei il thread in un'altra sezione, siamo pur sempre in architettura ed urbanistica.




Ho preferito inserire qui il trend perché ho pensato che il napoletano sia frutto della nostra storia e della nostra cultura!

Lengue me lo ha cambiato il correttore automatico, che è ignorante in napoletano.

Per quanto riguarda il termine cafone, anche io sapevo la storia della fune (chill c'a fune), per l'abitudine dei campagnoli di legarsi lun l'altro con la fune per non perdersi tra la folla e i vicoli di Napoli, ma mi fido di più della etimologia data da Renato de Falco, illustre conoscitore del napoletano. Secondo lui il termine è molto più antico e di derivazione greca. Kakofon
Skeltar
00giovedì 16 febbraio 2012 21:33
Re:
1799, 16/02/2012 20.42:

forse però sposterei il thread in un'altra sezione, siamo pur sempre in architettura ed urbanistica.




Per ora lo metto nella sezione Napoli.
Poi vediamo... [SM=x2819344]
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 21:41
Il greco antico è stata la lingua più parlata nella storia napoletana (quasi 2000 anni). tante volte usiamo vocaboli senza nemmeno immaginare di parlare il greco.
Come ad esempio dire: ha fat o patapat e l'acqua; parapat e pace.
Ovvero del tutto pace, del tutto acqua. Dal greco παντάπασι (pantapais), che significa appunto "del tutto"
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 21:50
Re:
mimiMetro, 16/02/2012 21.41:

Il greco antico è stata la lingua più parlata nella storia napoletana (quasi 2000 anni). tante volte usiamo vocaboli senza nemmeno immaginare di parlare il greco.
Come ad esempio dire: ha fat o patapat e l'acqua; parapat e pace.
Ovvero del tutto pace, del tutto acqua. Dal greco παντάπασι (pantapais), che significa appunto "del tutto"




anche qui sapevo un'origine diversa, in realtà si dovrebbe dire "'o pat' abbat' 'e ll'acqua", cioè il padre abate dell'acqua.

comunque è vero, il napoletano è zeppo di termini di derivazione greca, basti pensare a càntero, da kantaros.
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 21:53
Re: Re:
mimiMetro, 16/02/2012 21.29:




Ho preferito inserire qui il trend perché ho pensato che il napoletano sia frutto della nostra storia e della nostra cultura!

Lengue me lo ha cambiato il correttore automatico, che è ignorante in napoletano.

Per quanto riguarda il termine cafone, anche io sapevo la storia della fune (chill c'a fune), per l'abitudine dei campagnoli di legarsi lun l'altro con la fune per non perdersi tra la folla e i vicoli di Napoli, ma mi fido di più della etimologia data da Renato de Falco, illustre conoscitore del napoletano. Secondo lui il termine è molto più antico e di derivazione greca. Kakofon



interessante, grazie.

d'altronde coinciderebbe con il significato originario che gli antichi romani davano al termine "barbarus", che significava appunto balbuziente (gli stranieri che parlavano latino sembrava balbettassero)

flapane
00giovedì 16 febbraio 2012 22:01
Mi pare che anche il purtuallo sia di derivazione greca (portocali)
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 22:04
[SM=x2819237] è possibile, in grecia e turchia l'arancia si chiama come da noi

1799, 16/02/2012 21.50:




anche qui sapevo un'origine diversa, in realtà si dovrebbe dire "'o pat' abbat' 'e ll'acqua", cioè il padre abate dell'acqua.

comunque è vero, il napoletano è zeppo di termini di derivazione greca, basti pensare a càntero, da kantaros.


mi rifaccio sempre alle deduzioni di De Falco. secondo lui o patapais e l'acqua significa proprio che l'acqua prende il sopravvento, ...del tutto
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 22:11
Re:
flapane, 16/02/2012 22.01:

Mi pare che anche il purtuallo sia di derivazione greca (portocali)




e pure crisòmmola = mela d'oro
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 22:16
cruseios melon
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 22:22
ci sono due frutti che sono stati importati da Lucullo ed impiantati a napoli prima che in ogni altro paese d'europa, che presero denominazione dai rispettivi Paesi d'origine: persica dalla Persia e cerasus da Cerasunto. oggi volgarmente chiamate pesche e ciliegie.

Quando la persica si mangiava prematura, ovvero quella dura e gialla, i latini la chiamavano pre-cox ...a percoc
1799
00giovedì 16 febbraio 2012 22:27
Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.22:

ci sono due frutti che sono stati importati da Lucullo ed impiantati a napoli prima che in ogni altro paese d'europa, che presero denominazione dai rispettivi Paesi d'origine: persica dalla Persia e cerasus da Cerasunto. oggi volgarmente chiamate pesche e ciliegie.

Quando la persica si mangiava prematura, ovvero quella dura e gialla, i latini la chiamavano pre-cox ...a percoc




'e ppèrzeche e 'e cceràse.

non sapevo l'etimologia di "percoca", eccezionale! [SM=x2819650]

tu invece sapevi che melanzana deriva dal latino "mela insana"? i romani, infatti, pensavano fosse un frutto e lo ritenevano immangiabile.

granpacco
00giovedì 16 febbraio 2012 22:35
Ragazzi cmq l'influenza maggiore che secondo me si sente nel napoletano è quella francese, ma soprattutto spagnola, addirittura quando parlo con gli spagnoli mi dicono che capiscono più quando parliamo in napoletano che quando parliamo in italiano, il primo termine francese che mi viene è buatt che si prununcia ed ha lo stesso significato in francia(boite) o mugliere e uapp che derivano da mujeres e guapo spagnoli
il napoletano secondo me è una lingua bellissima proprio perchè mista, è un meltin pot culturale.
mimiMetro
00giovedì 16 febbraio 2012 22:36
delle melanzane si..., in effetti in principio erano molto amare, per questo le ritenevano immangiabili. oggi la selezione ad opera dell'uomo le ha rese più dolci, ma fino a qualche anno fa andavano messe obbligatoriamente sotto sale per addolcirle e renderle più mangiabili.

C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.
granpacco
00giovedì 16 febbraio 2012 22:37
Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.22:

ci sono due frutti che sono stati importati da Lucullo ed impiantati a napoli prima che in ogni altro paese d'europa, che presero denominazione dai rispettivi Paesi d'origine: persica dalla Persia e cerasus da Cerasunto. oggi volgarmente chiamate pesche e ciliegie.

Quando la persica si mangiava prematura, ovvero quella dura e gialla, i latini la chiamavano pre-cox ...a percoc




fantastico, grazie mille mimì per questo thread

1799
00giovedì 16 febbraio 2012 22:38
Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.36:

delle melanzane si..., in effetti in principio erano molto amare, per questo le ritenevano immangiabili. oggi la selezione ad opera dell'uomo le ha rese più dolci, ma fino a qualche anno fa andavano messe obbligatoriamente sotto sale per addolcirle e renderle più mangiabili.

C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.




ma veramente? assurdo non lo sapevo. dai continua mimì!
granpacco
00giovedì 16 febbraio 2012 22:39
Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.36:

delle melanzane si..., in effetti in principio erano molto amare, per questo le ritenevano immangiabili. oggi la selezione ad opera dell'uomo le ha rese più dolci, ma fino a qualche anno fa andavano messe obbligatoriamente sotto sale per addolcirle e renderle più mangiabili.

C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.



ma da dove le prendi ste notizie mi stai facendo ingrippare


flapane
00giovedì 16 febbraio 2012 22:40
Re:
granpacco, 16/02/2012 22.35:

Ragazzi cmq l'influenza maggiore che secondo me si sente nel napoletano è quella francese, ma soprattutto spagnola, addirittura quando parlo con gli spagnoli mi dicono che capiscono più quando parliamo in napoletano che quando parliamo in italiano, il primo termine francese che mi viene è buatt che si prununcia ed ha lo stesso significato in francia(boite) o mugliere e uapp che derivano da mujeres e guapo spagnoli
il napoletano secondo me è una lingua bellissima proprio perchè mista, è un meltin pot culturale.



Ma infatti la cosa bella, con gli spagnoli, è che pur non avendo studiato la lingua, si riesce perfettamente a comunicare in entrambi i versi, mentre con le altre lingue neolatine è un po' più difficile. (anche perchè gli spagnoli te li raccomando, sono gli unici che conoscono l'inglese peggio di noi, quindi es mejor hablar en espanol)
flapane
00giovedì 16 febbraio 2012 22:41
Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.36:


C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.



E dire che io pensavo che fosse a causa del parmigiano che si mette durante la preparazione...
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