Parlar napoletano

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mimiMetro
00venerdì 17 febbraio 2012 13:49
Re:
- TYLER -, 17/02/2012 12.31:

«ll dialetto napoletano sparirà» Scontro sull’allarme Unesco

www.ilmattino.it/articolo.php?id=181811&sez=NAPOLI


é per questo che mi sono sentito in dovere di aprire questo trend.

sulle derivazioni del napoletano, va detto che le parole hanno origine fondamentalmente dal greco, latino, spagnolo e francese. in alcuni casi c'è anche una convergenza dialettica, ovvero il vocabolo ha la stessa origine (ad esempio latina) e viene usato dai napoletani similarmente come capita in spagna, in francia o nella stessa italia.

per quando riguarda l'influenza dal francese va chiarito che questa è avvenuta in due periodi storici, ben distanti tra loro, quello angioino e quello murattiano più recente.

le parole più antiche hanno avuto di conseguenza delle modifiche nella pronuncia e a volte nell'applicazione. come ad esempio il napoletano cans (ramm 'o canz) che deriva dal francese chance. o il nome della antica strada napoletana rua catalana.
mimiMetro
00venerdì 17 febbraio 2012 13:55
spesso le parole straniere o internazionali sono state assimilate dai napoletani ma adattate alla propria pronuncia. come ad esempio per le monete: pesetas > a pez (da cui c'a a pez e c'a 'o sapon); argent > argiam; euro > l'evr.
mimiMetro
00martedì 21 febbraio 2012 21:29
Lasagna
un tipico esempio di una parola tipicamente napoletana che, adottata dai latini, è utilizzata in tutta italia.

la lasagna, come la pizza, è un prodotto tipicamente napoletano, lo testimonia l'origine della sua derivazione greca: "laganon" che significa pasta sfoglia; da cui deriva la laganella (ancora diffusa nell'entroterra appennino, famosi faggioli e lagana), 'o laganar (il cassone in legno dove si impastava la pasta.

...buona lasagna a tutti!!! [SM=x2819352]
flapane
00giovedì 8 marzo 2012 22:32
Avendo appena visto un pulsante su un sito spagnolo, "CERRAR", mi viene in mente che anche 'nserrà ha origine dallo spagnolo.
mimiMetro
00martedì 13 marzo 2012 11:48
1799, 12/03/2012 23.30:




se se, scherzo 'o cazz'! [SM=x2819346]



Termine velico di origine greca: acation = albero maestro

per trasformazione linguistica è stata elisa la "a" iniziale e resa muta la "n" finale. inoltre per l'influenza latina la "ti" si pronuncia z.
pertanto acation diventa cazo ovvero cazzo. il termine è oggi utilizzato per identificare l'organo genitale maschile (per assimilazione). ma spesso, indirettamente, per situazioni figurative, ad esempio: quando c'è poco vento e la vela si affloscia impropriamente sull'albero maestro si dice che carreggia ovvero si perde tempo senza risultati.

MiZaR-82
00martedì 13 marzo 2012 12:08
^^ OMG l'etimologia di cazzeggio!
Sei un grande!!! :D
1799
00martedì 13 marzo 2012 12:39
Re:
mimiMetro, 13/03/2012 11.48:



Termine velico di origine greca: acation = albero maestro

per trasformazione linguistica è stata elisa la "a" iniziale e resa muta la "n" finale. inoltre per l'influenza latina la "ti" si pronuncia z.
pertanto acation diventa cazo ovvero cazzo. il termine è oggi utilizzato per identificare l'organo genitale maschile (per assimilazione). ma spesso, indirettamente, per situazioni figurative, ad esempio: quando c'è poco vento e la vela si affloscia impropriamente sull'albero maestro si dice che carreggia ovvero si perde tempo senza risultati.





sì, ovviamente quando i marinai greci sbarcavano dopo mesi di navigazione erano arrapati come mandrilli, e quando si avvicinavano alle dolci pulzelle autoctone, erano soliti motteggiare con frasi del tipo "guarda qua, amica, c'è un albero maestro (acation) pronto per te".

[SM=x2819346]
mimiMetro
00martedì 13 marzo 2012 13:06
cazzare = tendere la vela all'albero maestro.
incazzare avere le corde tese; figurativo: i nervi tesi.
flapane
00sabato 31 marzo 2012 20:55
Ho ripescato per caso questa foto fatta ad Ellis Island... leggete il testo
enzo551
00giovedì 3 maggio 2012 22:42
secondo molti miei amici parlare napoletano è cafone, e non vi immaginate quanto li cazzeo! A dir la verità parlo sempre italiano, e non mi si sente proprio l'accento, però il napoletano si deve conoscere! è la nostra cultura! E poi è poesia! Se è parlato in maniera volgare ovviamente suona male, ma se parlato bene è meraviglioso, come le canzoni (le vecchie) napoletane! Stupende!
Lukacs27
00mercoledì 16 maggio 2012 22:23
Girando alla Fnac, dove c'è una sezione di libri su Napoli, ho trovato niente di meno che la Divina Commedia tradotta in napoletano. Un'opera meravigliosa, ancor più tenendo conto che la traduzione non è stata fatta parola per parola, ma ricreando le rime delle tipiche terzine dantesche. Questo a riprova di quanto il napoletano sia una lingua con dignità e cultura
MiZaR-82
00mercoledì 16 maggio 2012 23:00
^^ wow questa la devo proprio vedere!
1799
00giovedì 17 maggio 2012 00:48
Re:
Lukacs27, 16/05/2012 22.23:

Girando alla Fnac, dove c'è una sezione di libri su Napoli, ho trovato niente di meno che la Divina Commedia tradotta in napoletano. Un'opera meravigliosa, ancor più tenendo conto che la traduzione non è stata fatta parola per parola, ma ricreando le rime delle tipiche terzine dantesche. Questo a riprova di quanto il napoletano sia una lingua con dignità e cultura




addirittura? e chi è il genio che l'ha tradotta?
_Gio'_
00giovedì 17 maggio 2012 12:29
Questa invece la conoscevate? [SM=x2819344]

Wikipedia in napoletano

Buon divertimento! [SM=x2819352]
Lukacs27
00giovedì 17 maggio 2012 16:55
Re: Re:
1799, 17/05/2012 00.48:




addirittura? e chi è il genio che l'ha tradotta?




Si chiama Bruno Nazario Napoli

www.librerianeapolis.it/new/index.php/libri/34-dialetto/2480-nfierno-priatorio-paraviso-nove-canti-della-divina-commedia-in-napoletano-nazario-napo...

Ovviamente è solo una scelta di alcuni canti fra Inferno, Purgatorio e Paradiso, ma sospetto che avere in futuro l'intera opera non sarebbe poi così difficile. Di certo è un libro che merita :)

Mcmarra
00mercoledì 12 settembre 2012 17:47
Re:
Bello questo thread sull'etimologia delle parole del nostro dialetto.

1799, 16/02/2012 22.43:

ma perchè, sapevate che "zandraglie" deriva dal francese "les entrailles" (che si pronuncia proprio "lesandraglie"), che indicava le donne povere e vocianti. :)



Direttamente dal sito de "Le Zendraglie" antica tripperia e trattoria napoletana :
Racconta la storia, che tra la fine del tredicesimo e l'inizio del quattordicesimo secolo, durante è dopo il dominio francese, nel Regno di Napoli era uso che la plebe molto povera si radunasse sotto Castelnuovo ( Il Maschio Angioino), o anche attorno alle case dei ricchi, per potersi sfamare degli avanzi dei loro lussuosi banchetti.

Era usanza disfarsi delle interiora degli animali appena mangiati con un cerimoniale particolare:
i servi francesi per attirare l'attenzione della gente gridavano le parole "Les entrailles" (le interiora) e le donne dell'epoca si accapigliavano per impadronirsene di almeno una parte di questi resti .
Queste persone venivano indicate come quelle delle zandraglie, quindi persone povere e smesse. Da qui nasce la parola "le zendraglie" dalla traduzione in lingua napoletana delle parole francesi "Les entrailles".

Quale parola quindi migliore per chiamare il nostro locale. "Le Zendraglie" dal francese "Les entrailles" … mangiatori di interiora.
Mcmarra
00mercoledì 12 settembre 2012 17:57
Ecco la derivazione di altre parole del nostro dialetto, alcune derivano addirittura dal Tedesco.
1) Sarviett (tovagliolo) dal tedesco Serviette

2) Accio (Sedano) deriva dallo spagnolo Apio che a sua volta deriva dal latino Apium
Ninconanco81
00lunedì 21 ottobre 2013 17:25
Adesso stanno esagerando
La parola "scazzicarella"
l'avete mai sentita? vI prego rispondete è urgente [SM=x2819347] [SM=x2819347]
ForzaNapoli.80
00lunedì 21 ottobre 2013 17:52
no,io non l'ho mai sentita
Ninconanco81
00lunedì 21 ottobre 2013 19:05
Re:
ForzaNapoli.80, 21/10/2013 17:52:

no,io non l'ho mai sentita




Bene
a Marcianise invece chiamano la stecca del muratore
hai presente?
ForzaNapoli.80
00lunedì 21 ottobre 2013 19:07
sisi...
1799
00lunedì 21 ottobre 2013 19:09
Re:
Ninconanco81, 21/10/2013 17:25:

Adesso stanno esagerando
La parola "scazzicarella"
l'avete mai sentita? vI prego rispondete è urgente [SM=x2819347] [SM=x2819347]




mai sentita. non mi sembra napoletano.
Ninconanco81
00lunedì 21 ottobre 2013 19:14
None
è dialetto di "Marcianais" allour
1799
00lunedì 21 ottobre 2013 19:18
rofl, na vouta jeje a marcianaise!
basilisco87
00lunedì 21 ottobre 2013 21:27
Re:
Mcmarra, 12/09/2012 17:57:

Ecco la derivazione di altre parole del nostro dialetto, alcune derivano addirittura dal Tedesco.
1) Sarviett (tovagliolo) dal tedesco Serviette



in spagnolo si dice servilleta (e la doppia ll si pronuncia quasi come una 'i')
non so quindi se derivi direttamente dal tedesco o semplicemente se sia in tedesco che in spagnolo queste 2 parole hanno una radice comune
Ninconanco81
00martedì 3 dicembre 2013 14:52
Impariamo la parola del giorno e magari usiamola solo in caso di necessità e per giusta causa
a buon intenditor...

A Napoli, " 'a mpechera" è un'impicciona; un'intrigante. S'insinua nelle confidenze delle persone, ne carpisce la fiducia, e si fa raccontare tutto. Poi riporta, parola per parola, quello che le è stato confidato, e che ha giurato di non rivelare mai. Per la mpechera, detenere una notizia (e passarla appresso) è fonte di potere.

Mpechera ha due possibili etimi, entrambi latini: "impicare", che alla lettera vuol dire "cospargere di pece", e quindi sporcare, intorbidare, e "implicare", nel senso di coinvolgere altre persone.

Questa doppia possibilità implica una sola cosa: 'a mpechera è un personaggio da prendere con le molle. Possibilmente, da non prendere affatto.

Peggiore della mpechera è soltanto "'a nciucessa":
quest'ultima sulle cose che è riuscita a sapere ci ricama sopra, modificandole in modo che facciano più danni possibile. La mpechera è sempre una "capera": termine che allude alla "pettinatrice" (da capa=testa) che passava di casa in casa a pettinare le donne del rione, ricevendone le confidenze. E riportandole alla cliente successiva. La capera era dunque (quasi) sempre na mpechera: ma non era necessariamente 'na "nciucessa", che utilizza le informazioni che ha a fin di male: per far litigare la gente


Il termine anche se è prettamente indicato per definire il modo di agire di una donna, è anche usato per un atteggiamento maschile in modo assolutamente dispregiativo.:
E' ‘Nu Mpechiere = è un uomo che non dà affidamento.
Ninconanco81
00martedì 28 gennaio 2014 09:44
E' arrivato un altro riconoscimento per la città di Napoli: il napoletano, con le sue parole, non è "un dialetto ma bensì una lingua". A dirlo è l'UNESCO, tanto da riconoscerlo come patrimonio per l'intera umanità.
Il napoletano è secondo, nella nostra penisola, soltanto alla lingua ufficiale, l'italiano, per diffusione sull'intero territorio nazionale.


Dialetto diffuso in tutto il sud Italia, ma parlato anche in Abruzzo, Molise, Lazio; lingua esportata in tutto il mondo attraverso la canzone classica napoletana, pian piano si sta "involgarendo". Soprattutto fra i giovani, sono tanti i termini del napoletano che stanno assumendo "connotati volgari" o poco riconducibili al vero ed originale significato di quel vocabolo.

Il mancato insegnamento della lingua napoletana e il suo andarsi man mano perdendo e degradando di valore, ha indotto l'UNESCO a riconoscerla come un "patrimonio da tutelare non solo per l'Italia ma per il mondo intero".

Proprio su questo importante riconoscimento, già nel 1977 il linguista G.B.Pellegrini, nella "CARTA DEI DIALETTI D'ITALIA", all'art.1 riguardante la Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, così scriveva in napoletano:

"Tutte ll'uommene nascene libbere e cu' uguale dignità e deritte; tenene raggione e cuscienza e hann'a operà ll'uno cù ll'ate cu' nu spirite 'e fratellanza"

Quindi...se oggi parliamo in napoletano e qualcun altro ci dice che "non devi parlare in dialetto", potremmo dirgli ufficialmente: "Sto parlando la lingua napoletana".


Vi segnalo anche un commento in calce all'articolo, commento iberico:
Nápoles no es una ciudad es un mundo.
"Si hablas napolitano hablas el idioma del mundo"
Na.Samurai
00martedì 28 gennaio 2014 09:53
Non è una notizia nuova ;)

Piuttosto una curiosità: in America dà punteggio per ottenere la carta conoscere le lingue e tra queste ci sono anche l' italiano Napoletano e l' italiano Siciliano :)
Ninconanco81
00martedì 28 gennaio 2014 10:18
Re:
Na.Samurai, 28/01/2014 09:53:

Non è una notizia nuova ;)

Piuttosto una curiosità: in America dà punteggio per ottenere la carta conoscere le lingue e tra queste ci sono anche l' italiano Napoletano e l' italiano Siciliano :)




Si notizia vecchia l'ho messa per ricordarla come basilare in qusto thread

Una domanda:
Ma se è una lingua ed è quella parlata dai popoli al di qua del faro perchè non si trovano iscrizioni e testi in napoletano del periodo duosiciliano?
Le dichiarazioni che io ho letto scritte dalla mano dei regnanti sono tutte in italiano e mai in napoletano
[SM=x2819775]
Na.Samurai
00martedì 28 gennaio 2014 10:32
Il Napoletano è stato lingua ufficiale solo per brevi periodi forse (almeno secondo wikipedia nella Repubblica Napoletana del 1647). Per il Regno delle due Sicilie era lingua parlata anche dalle classi dirigenti che però redigevano i documenti in italiano (al contrario dei piemontesi che lo facevano in francese :P )
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