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Le ville del Miglio d'Oro e la reggia di Portici

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2021 19:48
22/04/2012 12:58
 
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Villa Maiuri
22/04/2012 13:06
 
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stiamo prendendo le foto dallo stesso posto, me le stai postando tutte prima di me...
22/04/2012 13:11
 
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dato che passi tutto il tuo tempo davanti il pc sei piu' pratico...
22/04/2012 13:18
 
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villa l'elbouef







22/04/2012 13:19
 
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villa pignatelli di montecalvo. san giorgio a cremano











22/04/2012 13:21
 
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villa menna



22/04/2012 13:22
 
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Villa Menna


Villa Menna fu costruita nel 1742 dall'architetto Maurizio Anaclerio (o Muzio Nauclerio), sui resti di preesistenti edifici seriamente danneggiati dall'eruzione del Vesuvio del 1631. La facciata venne rifatta interamente nell'Ottocento.
La fabbrica originaria comprendeva solo il piano rialzato destinato alla servitù e il piano nobile; il secondo piano fu probabilmente aggiunto quando la casa fu comprata dalla famiglia Torre. Nella pianta del duca di Noja del 1775 la villa risulta già essere di proprietà di Nicola Torre: è, infatti, indicato come "Casino del Torra".
La villa fu poi di proprietà della famiglia D'Amendola che la utilizzava per battute di caccia. In seguito don Giovanni Amendola fece aggiungere le scuderie e affidò i lavori all'Ing. Giovanni Battista D'Amico.
Carolina Ruffo della Leonessa, Principessa di Monteroduni e Sepino, acquistò la dimora nel 1850. Nel 1870 subentrarono i Pignatelli e, nel 1907, i Campanile.
La Villa è oggi proprietà della famiglia Menna.


L'ingresso della Villa
[modifica]Descrizione

La facciata è pentapartita, divisa in quattro ali ospitanti due finestre ciascuna, scandite da lesene in bugnato. Tutto il basamento è decorato in bugnato liscio di stucco. Il portale, agettante, è decorato anch'esso in bugnato di stucco con i dadi, del basamento, in piperno. L'arco a sesto acuto dell'ingresso è sormontato sa uno stemma gentilizio e dalle mensole che puntellano il balcone della parte centrale del piano nobile: qui, tutte le luci sono decorate con timpani lineari poggianti su mensole a sbalzo, con l'eccezione della finestra del corpo centrale, decorata con un timpano triangolare.


Villa Menna, interno
Degni di nota sono, all'interno, i sontuosi vestiboli; il primo è decorato con dei giochi di arcate e stucchi. Il secondo è chiuso da una sorta di calotta ribassata, sorretta dalle colonne a fascio dalle quali si dipanano gli archi ribassati. I falsi pennacchi sono scenicamente decorati con degli stucchi e sormontati dalla calotta-soffitto, capolavoro di decorazione rococò: essa è formata da quattro raggi che reggono un rosone modanato. Lo spazio fra i raggi e l'occhio del rosone sono decorati con ovuli e volute. Da segnalare, infine, le scale che conducono ai piani alti, di cui quella a sinistra conduce solo al piano ammezzato. Un singolare movimento scenografico è stato creato, nel piccolo spazio del vestibolo, dalle arcate di varia ampiezza che si aprono sul cortile e dalle due scale poste simmetricamente ai lati, di cui quella a sinistra conduce solo al piano ammezzato.
La facciata interna, molto rovinata da sovrapposizioni e aggiunte posteriori, la gran parte effettuate in tempi recenti, presenta, nella zona centrale del piano nobile, un'ampia balconata sorretta da arcate che scaricano su pilastri ottagonali. La sporgenza ad arcate del vestibolo con la terrazza soprastante rimanda di fronte ad un esedra che conclude il cortile e, attraverso due colonne sormontate da due vasi in terracotta, delimita l'ingresso al giardino. Un tempo, come mostra la pianta del duca di Noja, il giardino era formato da un lungo viale che conduceva al mare, ornato di statue, spalliere e sedili, ai lati del quale, come descrive il Nocerino, si apriva un bel parterre di aiuole fiorite e agrumeti.


Villa Menna, facciata interna
[modifica]Stato attuale

Attualmente l'antico giardino non esiste più: venduto e lottizzato è stato trasformato in un parco privato. Attraverso un percorso che costeggia sulla destra il moderno complesso di palazzine, si giunge al Lido Dorato. Qui è stata conservata l'antica terrazza che si affaccia sul mare, alla quale si arriva dopo aver attraversato un ponte sulla linea ferroviaria. Qui risultano particolarmente visibili gli effetti devastanti, dal punto di vista paesistico, prodotti dalla creazione della linea ferroviaria che ha completamente stravolto il rapporto delle ville con il giardino e il mare.


Villa Menna - terrazza sul mare
[modifica]Curiosità

I d'Amendola ospitarono più volte re Carlo e la regina Amalia, come ricordano le due lapidi poste nel vestibolo.Infatti, Carlo di Borbone vi si recava spesso perché la palude intorno alla proprietà offriva un'ottima riserva di caccia e la regina amava passeggiare lungo la terrazza prospiciente il mare.
[modifica]Indirizzo

Corso Garibaldi, 115
22/04/2012 13:23
 
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villa campolieto



22/04/2012 13:26
 
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villa vannucchi





22/04/2012 13:27
 
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villa proto torre

22/04/2012 13:28
 
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Storia

Fu fatto costuire nel 1748 da Don Giuseppe Maria di Lecce, avvocato e fratello del canonico della Cattedrale di Lucera, ed era noto come Palazzo Orsini Gravina. L'architetto autore del progetto fu Ignazio Cuomo. La cappella della S.S. Croce fu aggiunta nel 1752. Nel corso degli anni il palazzo cambiò diversi proprietari.
Acquistato da Don Vincenzo Vella, a costui subentrarono gli Orsini di Gravina che apposero il loro stemma gentilizio sull'esedra.
Dopo essere diventato di proprietà dei padri scolopi nel 1837, il palazzo ha subito ulteriori modifiche architettoniche nel novecento che gli hanno permesso di alloggiare il Collegio Landriani.
[modifica] Descrizione

La facciata dell'edificio si sviluppa su tre livelli ed è presente un poderoso basamento di piperno dal quale spuntano gli oculi delle cantine; i primi due piani sono chiusi da una complessa modanatura a gola rovesciata con gocciolatoi a tondino e si caratterizzano per l'alternanza delle belle paraste di ordine ionico. Lo zoccolo dei piedritti prosegue nel basamento di piperno.
Le luci del piano terra sono incorniciate da un bugnato liscio, mentre al piano nobile sono sovrastate da timpani circolari.
Maestoso è il portale di piperno, in bugnato, con stemma gentilizio nella chiave di volta, che termina nel balcone nel piano nobile, la cui finestra, in difformità rispetto alle altre, è impreziosita dalla presenza di un due timpani triangolari dotati di cornice sovrapposti e sistemati sulla trabeazione e dalla presenza di due lesene con capitelli riccamente decorati da ovuli e volute, terminanti con un toro posto su di un dado del medesimo piperno del basamento.
Le finestre del terzo piano sono iscritte in una sobria cornice e le paraste ioniche sono sostituite da piedidritti non decorati. Ad un'ulteriore modanatura a becco di civetta segue un'altro livello occupato dalle mansarde.
Il palazzo si articola intorno ad un vasto cortile sul quale si aprono due poderose scale. Seguono un lungo androne, che si apre nel cortile e decorato con le stesse paraste della facciata ed il giardino.
Un corridoio porta alla piccola Cappella della a SS. Croce. Si tratta di una costruzione di notevole pregio, dotata di un bel portale di pieperno incorniciato da paraste ed anticipato da una scalinata. L'ingresso è agettante e le pareti che ricongiungono il portale al corpo di fabbrica sono decorate con delle nicchie con un timpano ribassato che incornicia l'abside decorata con una valva. Le campate fra le paraste sono decorate con dei cassettoni mentre sopra i capitelli c'è un complesso architrave decorato con diversi tipi di modanature.
Il centro della facciata è decorato con un bel rosone ottagonale. Dietro il timpano che conclude la fabbrica si staglia un gioco di piccole lesene a forma di guglie composte da un grosso da dado, un piccolo fusto ed un abaco trapezoidale che sorregge delle piramidi.
La cappella ospita tre discrete tele raffiguranti la leggenda della Croce, opera di Lorenzo De Caro e datate 1756 e 1757.
[modifica]Curiosità

E dal balcone di questo palazzo che Maria Carolina d'Austria, regina di Napoli, esclamò: "Che bella vista!", regalando così il toponimo alla contrada ancora oggi nota come Bellavista.
[modifica] Indirizzo

Via Gravina, 8


22/04/2012 13:29
 
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villa macrina torre del greco

22/04/2012 13:32
 
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villa vannucchi

Storia

Lungo l’antica via Teglie intorno al 1755, Giacomo d’Aquino di Caramanico “gentiluomo di camera del Re” acquistò, dai discendenti di Giovanni Battista Imparato, due complessi edilizi, una “Casa palaziata e un casino fatto alla romana” e una masseria di quattordici moggi in parte a bosco.
Nella seconda metà dell’Ottocento la villa fu acquistata dal conte Lorenzo Van den Henvel e nel 1912 passò ai Vannucchi.
Oggi è proprietà del Comune di San Giorgio a Cremano, completamente ristrutturata tramite un intervento che ne ha esaltato le meraviglie stilistiche.


Villa Vannucchi
[modifica]Descrizione

La dimora è una delle più imponenti della zona vesuviana come mostra il programma figurativo, su progetto dell’architetto Antonio Donnamaria, dell’ampio prospetto sulla strada dove, una partitura di lesene corinzie si alterna a un doppio ordine di balconi, con panciute ringhiere in ferro battuto, sormontati da timpani curvi alle finestre al piano nobile e privi di ornamento al piano superiore; il fronte posteriore, aperto sul panorama circostante si articola in una serie di arcate, logge, porticati sul giardino all’italiana, progettato nel 1783 dall’architetto Pompeo Schiantarelli e caratterizzato, come si legge sulla pianta Carafa, da un viale, che partendo da una quinta ad esedra in fondo al cortile, conduceva ad una fontana con quattro vasche laterali disposte simmetricamente in diagonale, fulcro di quattordici viali aperti a raggiera che giungevano al limite della proprietà, tutto disposto secondo la visuale prospettica del panorama.
La villa ha un fronte talmente ampio che non consente di coglierlo con un unico sguardo e la piccola strada non lascia trasparire lo spazio più suggestivo della fabbrica sul retro, dove i corpi laterali serrano doppio loggiato sovrapposto e tutta l’architettura è studiata in funzione del paesaggio e della disposizione digradante del terreno.


parco
Il magnifico giardino retrostante, per vastità solo inferiore al bosco reale di Portici conserva ancora oggi alcuni magnifici esemplari di alberi di canfora e pini e ancora lecci, palme, magnolie, datteri, cedri, mimose, albicocchi.
La cappella dedicata alla Immacolata, la sagrestia, la sala della musica ed un teatro (ex scuderia) concludono il grande progetto architettonico di questa meravilgiosa dimora gentilizia.


Villa Vannucchi, particolare
[modifica]La Villa nell'800

La “Villa e delizie dei d’Aquino detti di Caramanico” ebbe il suo maggiore splendore nell’Ottocento, durante il regno di Gioacchino Murat, per le grandi feste che il principe Tommaso d’Aquino e sua moglie Teresa Lembo, nipote di Murat, offrivano agli ospiti, e restano memorabili le feste “ Or quando Gioacchino veniva qua, è chiaro che non vi poteva venir da solo ma il numero di coloro che s’invitavano ad accompagnarlo era tanto strabocchevole, che lo avresti detto un popolo… I gelati e i rinfreschi, durante il tempo di quelle veglie si portavano attorno con tanto eccesso, che era un grande scialacquamento”.
[modifica]Curiosità

La villa è nota al pubblico per le riprese iniziali del film “Ricomincio da tre” di Massimo Troisi, dove Lello Arena chiama a squarciagola Troisi.
[modifica]Indirizzo

Corso Roma 43/47, San Giorgio a Cremano
22/04/2012 13:34
 
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villa vallelonga torre del greco

24/04/2012 18:56
 
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Villa Salvetti, tra degrado e vandali
Ma (forse) c'è una speranza
Il Comune ha manifestato la volontà di inserire in bilancio il piano di completamento del restauro

NAPOLI – Più di duecento anni fa, quando il duca di Noja disegnò la mappa della città di Napoli e dintorni, riservò un posto sulla carta topografica anche a villa Salvetti, villa vesuviana settecentesca di Barra, punto di partenza del miglio d’oro, quella parte di territorio vesuviano chiamato così perché ricco di storia, per il suo paesaggio mozzafiato e la presenza di oltre cento splendide ville costruite tra il Settecento e l’Ottocento. Diverse di quelle ville oggi sono cadute in rovina. Alcune, come è capitato lo scorso anno per villa Lancellotti a Portici, rischiano di crollare. Altre, come è accaduto per villa Salvetti, rischiano di morire perché oltraggiate dai vandali che la deturpano o per dei lavori di restauro iniziati ma mai finiti.

LA VILLA SETTECENTESCA - Villa Salvetti e il suo parco sono di proprietà del comune di Napoli. La villa non è stata mai aperta al pubblico perché i lavori di restauro sono iniziati ma non sono mai terminati. Il parco invece fu inaugurato nel 2006, quando, spiegano dalla Municipalità, i lavori di restauro della villa erano quasi ultimati. Aperto per quattro anni, da sette mesi è chiuso «perché la sesta Municipalità - spiega il presidente Anna Cozzino - non è stata dotata nel 2011 di fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei parchi». Il parco di villa Salvetti è stato più volte vandalizzato. «La sesta Municipalità – precisa Anna Cozzino – più volte è intervenuta per riparare i danni creati. Oggi i bagni sono rotti e la sede riservata ai custodi è danneggiata e non possiamo porre rimedio perché per il 2011 non ci sono stati dati fondi per la manutenzione».

LANCIO DI SASSI DALLE FINESTRE - La villa invece viene continuamente vandalizzata: su quasi tutti i muri compaiono scritte o murales. Parte del marmo con cui sono state costruite le scale del giardino è stato divelto. I mattoncini che compongo la pavimentazione del parco in alcuni tratti sono stati strappati. A questo vanno aggiunti i furti, tanti, che costrinsero nel 2007 il Comune di Napoli a murare le finestre della villa per evitare ai vandali di entrare, distruggere e rubare tutto quello che era rimasto. Ma murare quelle finestre aveva anche un’altra funzione: impedire che alcuni delinquenti continuassero a gettare dalle finestre pietre sulle macchine o su chi si trovasse a passare per via Martucci, proprio come accadeva per i sassi lanciati dai cavalcavia.

LA SPERANZA - Oggi però una speranza per villa Salvetti c’è. Nell’ultimo consiglio di municipalità l’assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli ha manifestato la volontà dell’esecutivo di inserire nel prossimo bilancio il piano di completamento del restauro della villa. “L’amministrazione – spiega l’assessore De Falco – ha in agenda la risoluzione del problema. Stiamo lavorando anche per una sponsorizzazione che potrebbe garantire una copertura finanziaria parziale dell’opera. Se venisse a mancare, l’impegno è di inserire il fondo in bilancio e risolvere il problema”. Il progetto di riqualificazione prevede il completamento del restauro della villa e la creazione di una scuola di formazione per l’artigianato destinata ai ragazzi del quartiere. La preoccupazione principale della Municipalità è evitare che la villa, una volta restaurata, resti anche solo qualche giorno inutilizzata, col rischio di finire nuovamente nelle mani di ladri e vandali. Per questo il presidente Cozzino ha lanciato un appello affinchè si inizi a discutere subito del modello di gestione del bene, prima che il piano di restauro arrivi in consiglio.

Domenico Andolfo
24 aprile 2012

corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2012/24-aprile-2012/villa-salvetti-degrado-vandalima-ora-c-speranza-20042083475...
24/04/2012 23:18
 
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Re:
luca.pagano, 22/04/2012 13.18:

villa l'elbouef










Questa è la villa che sta al Granatello? E a proposito di questa zona, ho letto in dei libri che c'era un carcere nella zona, dove durante l'epidemia di colera del 1884 (proprio quella che fu il "casus belli" da cui scaturì il Risanamento). Qualcuno sa dov'è, o dov'era localizzato?
25/04/2012 09:50
 
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Villa Pignatelli di Montecalvo
Ragazzi, brutte notizie [SM=x2819341]

A San Giorgio, villa Pignatelli di Montecalvo è pericolante e hanno dovuto chiudere via Botteghelle per motivi di sicurezza.

__________________________
"Ci sono posti in cui vai una volta sola e ti basta... e poi c'è... Napoli" (J. Turturro)
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04/05/2012 17:23
 
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L'INIZIATIVA DA DOMENICA 6 MAGGIO FINO AL PRIMO LUGLIO
Tutti invitati nella villa di Leopardi con
gli itinerari gratuiti nelle ville vesuviane
Si potranno ammirare i giardini e gli interni delle splendide dimore lungo il Miglio D'Oro


Villa Campolieto a Ercolano
NAPOLI – L’odore delle ginestre rimanda al nobile e sfarzoso passato vissuto nelle Ville Vesuviane, che non permetteva nemmeno a Goethe di «descrivere la magnificenza delle strade, delle piazze, dei giardini, del mare, quando sono illuminati dal plenilunio», come riporta lo stesso scrittore tedesco nella sua opera «Viaggio in Italia». Un passato che si tenta di far riemergere grazie agli itinerari con un ricco programma di visite e di incontri organizzate dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane in collaborazione con l’Associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani. L’iniziativa è giunta ormai ininterrotta da ventiquattro edizioni e anche quest’anno, con l’arrivo della primavera, appassionati, studiosi e turisti potranno ammirare da un punto di vista privilegiato, le dimore, i giardini e il patrimonio ambientale delle ville alle falde del Vesuvio. I partecipanti vengono accompagnati in un modo molto coinvolgente a conoscere segreti e curiosità storiche del nostro patrimonio ambientale e culturale.
IL PROGRAMMA - Primo appuntamento domenica 6 maggio a Villa Giulia-De Gregorio a Barra, quartiere di Napoli, dove alle 10,30 si apriranno i cancelli de "Il Giardino e le Camelie", alla scoperta del bellissimo fiore protagonista dei giardini. Poi un calendario fitto di visite ed eventi a partire dal Palazzo Vallelonga di Torre del Greco, dimora del marchese omonimo e ora sede della Banca di Credito Popolare, domenica 13 maggio, l’ormai tradizionale regata velica "Sulle Rotte dei Borbone" giunta alla sesta edizione, il 19 e 20 maggio, e a seguire a Ercolano la straordinaria esperienza “Sul Vesuvio con Plinio” con l’ascesa al vulcano fino alla "Valle dell’Inferno", il 27 maggio, e sempre a Ercolano visita alla Villa Signorini, diventata ormai una vera risorsa per il territorio, il 3 giugno. Domenica 10 giugno, invece, è la volta della Reale Villa di Portici e del suo affascinante parco con "Alla scoperta dell’Orto Botanico", poi la suggestiva visita agli Scavi di Oplontis a Torre Annunziata per conoscere "La Villa Reale di Poppea", il 17 giugno. Il programma continua con l’itinerario marittimo costiero da Napoli a Castellammare di Stabia per osservare da mare i segreti del Miglio d’Oro, una suggestiva visita che si terrà il 24 giugno. Si concluderà, poi, con due importanti appuntamenti dedicati alla Villa delle Ginestre di Torre del Greco, venerdì 29 giugno, con l’inaugurazione del giardino letterario e del nuovo allestimento museale della villa, in occasione del "Genetliaco di Giacomo Leopardi" che costituirà anche la prestigiosa anteprima del "XXV Festival delle Ville Vesuviane". Sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, ancora aperte le porte della Villa per "La dimora di Leopardi", un viaggio nel mondo del grande poeta che soggiornò nei suoi ultimi mesi di vita sotto al Vesuvio.

DIFESA E SVILUPPO DELLE DIMORE - Undici giornate intense e molto diverse fra loro, ma tutte dedicate al patrimonio artistico e culturale inestimabile che si conserva all’ombra del Vesuvio e lungo il Miglio d’Oro. «La Fondazione Ente Ville Vesuviane promuove e difende, da oltre trent'anni, un territorio che tutt'oggi conserva e propone tesori d’arte e cultura di inestimabile valore - dice il professor Giuseppe Galasso, presidente della fondazione – il nostro impegno è teso alla salvaguardia, ma anche allo sviluppo di quelle che sono delle vere eccellenze uniche». Una "missione" che si rinnova ogni anno, per non perdere l'inestimabile valore di queste dimore. Gli eventi sono gratuiti e aperti a tutti, ad eccezione dell’itinerario marittimo costiero, basterà solo prenotarsi tempestivamente.
04/05/2012 18:10
 
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[SM=x2819237]

Io voglio andare a Villa Giulia ma ho un problema enorme . . .
Dove poso la macchina?!
[SM=x2819346]
11/05/2012 16:59
 
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Re: Villa Pignatelli di Montecalvo
_Gio'_, 25/04/2012 09.50:

Ragazzi, brutte notizie [SM=x2819341]

A San Giorgio, villa Pignatelli di Montecalvo è pericolante e hanno dovuto chiudere via Botteghelle per motivi di sicurezza.




Vi informo che, dopo il rischio crollo del mese scorso, hanno cominciato a restaurare la villa! [SM=g8806]




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