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Napoli | Sottosuolo

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2019 12:00
21/10/2016 15:37
 
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Re:
BiagPal, 02/08/2016 15.39:

:^^^ Capperi! Hanno rinvenuto ancora un altro tunnel. Certo che ste cavità non finiscono mai sotto questo Monte di Dio. :nuts:

del resto nel libretto della Newton Compton sulle grotte e caverne di Napoli c'è un capitolo che si chiama "quanti buchi nel sasso di Lucullo!" In cui per "sasso di Lucullo" intende il monte Echia perché su di esso c'era una parte della sua sterminata villa (che arrivava forse fino al porto antico!) :hihi:
05/01/2017 23:54
 
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www.ilmattino.it/napoli/citta/napoli_mura_greche_rifugio-2175...


Probabilmente resterà nell'ombra ancora per decine di anni: Napoli è fin troppo ricca di archeologia, quelle pietre abbandonate potrebbero non essere considerate interessanti. Anche se noi ci auguriamo una conclusione diversa per questa storia

certo per chi vuole fare solo foto di sicuro, intanto le mura dietro piazza Cavour sono sempre uno spettacolo e una continua ammirazione
09/01/2017 16:19
 
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Scontro in tribunale tra il Comune di Napoli e i privati per i canoni di affitto delle cavità sotterranee



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voi cosa ne pensate?
09/01/2017 16:27
 
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Che i canoni vanno valutati ed eventualmente adeguati. Non credo si abbia alcuna intenzione di vendere. È evidente che chi sta portando la cosa in tribunale tema l'aumento del canone.
[Modificato da Mark Corleone 09/01/2017 16:28]
09/01/2017 21:38
 
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garage ed attrazioni turistiche è giusto che paghino un canone adeguato.

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Salutandovi indistintamente..

http://www.pianofortegioiello.it/
26/03/2017 16:56
 
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sotto Santi Filippo e Giacomo...
sotto la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo (Spaccanapoli) un percorso guidato consente di ammirare le cripte e l'area archeologica... diarionapoletano.wordpress.com/2017/03/25/fra-sepolture-strade-medievali-e-resti-romani-sotto-la-chiesa-dei-santi-filippo-e-...

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24/07/2017 15:24
 
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www.ilmattino.it/napoli/cultura/i_segreti_della_napoli_sotterranea_nel_libro_di_piedimonte_con_foto_di_siano-2578...

Nuovo libro di Antonio Emanuele Piedimonte sul sottosuolo: si chiama "I segreti della Napoli sotterranea", che credo prenda le mosse dal suo precedente libro che reca come titolo "Napoli sotterranea" (del quale, pur avendo un sottotitolo caratterizzante, non si può nascondere il legame con l'opera somma e capostipite del genere speleologico, ossia l'omonimo libro di Guglielmo Melisurgo). La differenza tra i due testi di Piedimonte è costituita dalle fotografie di Sergio Siano, presenti nel secondo e alcune delle quali visibili nel link.
26/09/2017 10:17
 
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Ci sono anche le Catacombe di San Gennaro tra i siti culturali finanziati dal ministero della cultura. Per la messa in sicurezza e valorizzazione delle catacombe del Rione Sanità andranno 4 milioni.

Le risorse destinate alle catacombe serviranno per mettere in sicurezza il complesso, realizzare spazi per la lettura e l'incontro, servizi di caffetteria, biglietteria e bookshop, per migliorare l'accessibilità al sito con percorsi di visita per i disabili motori e con un nuovo percorso coperto con ingresso dal piazzale della Basilica del Buonconsiglio a Capodimonte.
26/09/2017 11:12
 
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"messa in sicurezza", se ci intendono la messa in salvo della parte figurativa più antica delle catacombe che è in fortissimo degrado allora va bene
26/09/2017 12:17
 
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Re:
Mark Corleone, 26/09/2017 10.17:

Ci sono anche le Catacombe di San Gennaro tra i siti culturali finanziati dal ministero della cultura. Per la messa in sicurezza e valorizzazione delle catacombe del Rione Sanità andranno 4 milioni.

Le risorse destinate alle catacombe serviranno per mettere in sicurezza il complesso, realizzare spazi per la lettura e l'incontro, servizi di caffetteria, biglietteria e bookshop, per migliorare l'accessibilità al sito con percorsi di visita per i disabili motori e con un nuovo percorso coperto con ingresso dal piazzale della Basilica del Buonconsiglio a Capodimonte.




Avevo idea che le catacombe fossero di competenza curiale, cioè dello stato Città del Vaticano. Evidentemente non è così ?
26/09/2017 12:31
 
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credo che sia la gestione ad essere statale (forse da accordo), è notorio che tutte le catacombe o meglio i sepolcreti sotterranei cristiani sono da trattato del 1929 esclusiva proprietà vaticana e quindi nella competenza della Santa Sede (la congregazione per l'archeologia sacra)
31/10/2017 10:13
 
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Ragazzi avete visto la denuncia dei lavoratori di Napoli Sotterranea? in pratica accuse pesantissime alla ONLUS che se non sbaglioi già era stata al centro delle attenzioni delle iene per concorrenza sleale. la onlus pare gestisca B&B, bar e altre attività commerciali pagando tutti in NERO, in particolare, le guide di Napoli Sotterranea, anche con conoscenze linguistiche di livello, non sono assunte e guadagnano 4 euro l'ora in nero, lavorando anche nelle altre attività della ONLUS... :mammamì:
[Modificato da Brigante1981 31/10/2017 10:14]

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Sono Brigante1981 ma gli amici mi chiamano BRIG!
31/10/2017 17:28
 
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Fanno bene a fargli il culetto a strisce
29/11/2017 21:06
 
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Al via il restauro degli affreschi delle Catacombe di San Gennaro




Una sponsorizzazione privata per recuperare e conservare gli affresci perduti e dare valore al lavoro silenzioso dei ragazzi del Rione Sanità. "Posso dire che quando sono arrivato a Napoli e ho conosciuto i ragazzi della cooperativa la Paranza ho avuto un vero e proprio colpo di fulmine. Mi hanno ricordato la forza e l'impegno che abbiamo profuso per rilanciare la nostra azienda". Così Andrea Schivazappa, amministratore delegato Parmacotto ha presentato, questa mattina nelle catacombe di San Gennaro a Napoli, l'accordo con la paranza per il restauro degli affreschi del vestibolo superiore del complesso monumentale. Una sponsorizzazione, con una prima donazione di 30mila euro, che permetterà la conservazione e il recupero degli affreschi nell'ambiente più antico del livello superiore della catacomba.

Si tratta di una cappella gentilizia realizzata con molta probabilità agli inizi del iii secolo. In stile pompeiano, per la tipica partitura dei soffitti, semplice e lineare, e per l'uso dei colori, dal rosso porpora al giallo ocra all'azzurro, conserva le pitture cristiane più antiche del sud italia.

"Parmacotto è sempre stata radicata su questo territorio, è sempre stata molto presente in tutta la campania e soprattutto a napoli", ha sottolineato zappacosta spiegando che "l'azienda ha avuto una storia molto difficile negli ultimi anni e da tre anni è ripartita in maniera molto positiva. Quando siamo venuti a visitare le catacombe e abbiamo visto questi ragazzi abbiamo visto una grande comunione di storia tra quello che hanno fatto loro sulle catacombe e quello che abbiamo fatto noi con la parmacotto dove abbiamo cercato e siamo riusciti a far uscire il meglio e il positivo che c'è in azienda. I due percorsi quindi non potevano che procedere insieme. Nei mesi scorsi abbiamo ragionato su come potevamo collaborare e siamo arrivati finalmente ad una conclusione. Credo - conclude l'ad - che questo sia l'inizio di un grande percorso che faremo insieme perchè questa, per noi, è un'opera molto importante non solo per napoli ma per la storia culturale e religiosa di tutti noi".

Grazie all'impegno della cooperativa, oggi le catacombe di San Gennaro sono tra i siti più visitati del capoluogo campano. Solo nel 2017, spiega alla dire enzo porzio uno dei fondatori della paranza, il sito è stato visitato da 100mila persone incrementando il numero dei visitatori, rispetto all'anno precedente, di circa il 30 per cento.

Per Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, "la Paranza rappresenta, a livello nazionale, un esempio di buona gestione".

Un esempio su tutti, spiega il direttore, "nel bookshop delle catacombe sono già presenti i prodotti enogastronomici mentre, proprio oggi pomeriggio, al ministero se ne discuterà come elemento di novità possibile. Come dire, di tutto quello che si sta discutendo nelle alte sfere qui è già fatto in maniera operativa. Anche quello che presentiamo questa mattina.

L'operazione di sponsorizzazione da parte di un'azienda nazionale, è un esempio eccezionale di capacità di guardare oltre la semplice gestione quotidiana. Da tempo, come museo nazionale, guardiamo non solo con ammirazione ma cerchiamo di sostenere, quando possibile, la cooperativa la paranza e le catacombe. Abbiamo formulato, ad esempio, l'operazione extramann che mette insieme le stesse catacombe e il museo e il prossimo 20 dicembre, quando avremo la grande mostra sui longobardi, saremo in rete con un biglietto integrato perchè la vicenda di san gennaro si lega a questo sito".

Oggi, conclude Giulierini, "si dimostra come la capacità gestionale non si affranca dalla conservazione. I vecchi tromboni che vanno dicendo che oggi si fa solo valorizzazione oggi vengono ampiamente smentiti. Mentre si recepisce la collaborazione con uno sponsor di livello nazionale, mentre si dà un chiaro esempio di capacità imprenditoriale di giovani che hanno cultura e coraggio, si presenta un'operazione di recupero che attiene al tema scientifico della ricerca e della tutela". Per il direttore del mann "i corsi di formazione dovrebbero essere fatti quì senza chiamare professori universitari che non hanno mai gestito nulla. Chi sta in campo è un modello per tutti".

I restauri, spiega Michele Gargiulo della Dafne restauri, "saranno un intervento mirato a salvaguardare un'opera che, per la sua ubicazione, merita prima di tutto uno studio volto ad elaborare una strategia di tutti i lavori necessari. Questi saranno divisi in step e noi cercheremo di coinvolgere tutto l'apparato universitario presente in città per creare una sinergia tra il cantiere e gli atenei. Si sperimenteranno nuovi processi con materiali innovativi, come i prodotti a base di nano calce, e alla fine restituiremo un'opera di sicuro valore. Si comincerà agli inizi di gennaio con lo studio preliminare e poi si procedera con i veri e propri lavori che dureranno tra i due e i tre anni. In questo lasso di tempo - conclude gargiulo - abbiamo pensato anche a delle visite guidate al cantiere per far sì che questo sia un momento di grande coinvolgimento per tutta la città di napoli".
[Modificato da Mark Corleone 30/11/2017 13:39]
02/12/2017 11:57
 
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www.napoliunderground.org/index.php/it/napoli/206-la-cavita-c0704-accademia-dei-segreti-o-semplice-struttura-da-...


L'affresco "egizio" delle Due Porte all'Arenella
(di Selene Salvi)

Circa 25 anni fa nei pressi delle Due Porte all'Arenella a Napoli fu scoperta dallo speleologo Fulvio Salvi una curiosa cavità: si trattava di tre ambienti collegati tra loro da cunicoli e corridoi sulle cui pareti ancora spiccavano intonaci affrescati, ricostruzioni di colonne, tracce della presenza di lapidi e nicchie. Tutto era comunque stato manomesso. Ancora visibile una porzione di intonaco affrescato su cui erano rappresentati tre soggetti: una donna seduta su uno scanno con un bambino in grembo alla quale una figura umana con il viso danneggiato recava un vassoio con delle offerte. Molto probabilmente l'ignoto autore volle rappresentare, in stile egizio, una scena sacra con la dea Iside che allatta Horus.



Nello stesso ambiente (un corridoio lungo una decina di metri) sulle pareti laterali l'intonaco era affrescato a rappresentare "opus reticulatum" e quattro o cinque nicchie semicilindriche, già allora vuote, lasciavano presupporre la presenza di statue o altro. La fine di questo corridoio era chiusa da una porta in legno che dava sull'esterno. Interessante anche la parete di fondo di uno degli ambienti realizzata con una muratura in blocchi e massi di tufo dalla forma irregolare in cui una serie di aperture (una porta in basso e alcuni lucernari in alto) davano la netta impressione che si fosse voluto rappresentare un volto, una sorta di mascherone (fig. 3).



L'ing. Clemente Esposito ha voluto vedere in questi ambienti i laboratori di Giambattista della Porta, un luogo nascosto in cui ospitare la sua famosa Accademia dei Segreti. Del resto nei pressi doveva trovarsi la residenza estiva della famiglia Della Porta.
Ma è proprio così? O piuttosto quella cavità non è altro che una sofisticata e affascinante struttura da giardino ottocentesca? Oggi è possibile rendersi conto dell'ampiezza del giardino da una pianta ottocentesca dello Schiavoni. Tra Sette e Ottocento diverse ville aristrocratiche e residenze reali partenopee si dotarono di quei famosi giardini “all'inglese” che tanto successo ebbero in tutta Europa. Tra i tanti penso al bosco di Capodimonte con i suoi finti colombari nei pressi delle c.d. grotte di Maria Cristina di Savoia, alle finte rovine della Villa Floridiana, ai giardini della Reggia di Caserta, a villa Heigelin o “villa Inglese” nei cui giardini arricchiti da grotte, ruderi, sculture si è supposta l'esistenza di un vero e proprio percorso massonico ricco di simbologie esoteriche. Anche il resto dell'Italia non fu da meno. Tra i tantissimi esempi penso all'ipogeo di villa Francescatti a Verona il cui ingresso a forma di volto (fig. 4) è così simile a quello rinvenuto all'Arenella.



Ed ancora, alla curiosa struttura del Regno giardino di Dessau-Worlitz in Germania, considerato il primo parco paesaggistico all'inglese ad essere costruito in Europa continentale nel XVIII secolo: l'isola rocciosa “Stein” (Pietra) e di fianco una ricostruzione della posillipina villa Hamilton. L'isola voleva essere una riproduzione fantasiosa del Vesuvio con tanto di effetti pirotecnici a mimarne l'eruzione! Anche qui un enorme volto con occhi e bocca spalancati così simile a quello dell'ipogeo napoletano.



Ad avvalorare questa tesi è anche l'affresco in stile egizio rinvenuto nella cavità in esame. Napoli nell'Ottocento fu preda di una vera e propria egittomania! Osservate l'immagine



rappresentata su uno dei pezzi di un servizio da colazione a figure egizie di fattura napoletana (Biagio Giustiniani e figli), databile tra il 1830 ed il 1840, conservato nei depositi del Museo nazionale di S. Martino (ricordiamo che la decorazione “egizia” era già in uso presso la Real Fabbrica almeno dal 1802 ed era ispirata a reperti di scavo riprodotti in stampe e disegni). Non vi ricorda l'affresco rinvenuto nell'ipogeo all'Arenella?

La cavità oggi è ricettacolo di immondizie varie e non è accessibile perché in proprietà privata. Peccato perché questo è uno dei pochissimi esempi rimasti di strutture da giardino dell'epoca che ha resistito allo spietato passaggio delle ruspe.

04/12/2017 17:54
 
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^^^ non la conoscevo! si dovrebbe provare a contattare il privato per renderla di nuovo fruibile.

intanto oggi in commissione cultura i progetti per la Crypta Neapolitana

La commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, ha discusso oggi della situazione della Crypta Neapolitana, la galleria edificata nel I secolo a.C. come linea di comunicazione tra l’antica Neapolis e Puteoli che, dopo diversi interventi di restauro, è attualmente chiusa al pubblico. Sono intervenute Costanza Boccardi, assessora alla Xa Municipalità, e Renata Ciannella, dell’ufficio Valorizzazione città storica del Comune.

Richiesto dall’assessora alla Programmazione culturale della Xa Municipalità, Costanza Boccardi, l’incontro di oggi – ha spiegato in apertura la presidente Coccia – ha lo scopo di fare il punto sulla fruibilità, valorizzazione e tutela della Crypta Neapolitana, un bene monumentale antichissimo, a cavallo tra la Ia e la Xa Municipalità, che è attualmente interdetto al pubblico e sul quale si vuole rinnovare l’attenzione, anche inserendolo in percorsi turistici alternativi, sempre più richiesti nei circuiti internazionali.
L’assessora Boccardi ha spiegato che al momento è necessario procedere per gradi, perché il primo problema da affrontare riguarda proprio l’accessibilità al sito. Servirebbe infatti un sopralluogo per poter formulare valutazioni sui lavori necessari per la sua riapertura. Nel lungo periodo l’obiettivo potrebbe essere quello di riaprire l’intera galleria, lunga circa 700 metri, riproponendo quello che nel Grand Tour era il percorso di accesso dalla città ai Campi Flegrei; nel medio periodo si potrebbe invece puntare alla riapertura dei primi cinquanta metri sul versante di Fuorigrotta, un tratto che era già stato oggetto di restauri conservativi ma che è chiuso dal 2009 a causa di alcuni dissesti. Boccardi ha spiegato che puntare sulla riapertura di questo primo tratto, in previsione del Maggio dei Monumenti, sarebbe importante non solo per il recupero di un così antico bene monumentale, ma anche un segnale forte per il rilancio del quartiere di Fuorigrotta, da troppi anni al centro di un degrado crescente. L’architetta Ciannella ha spiegato che sull’area esiste un vecchio progetto del 2005, ancora in fase preliminare, che inseriva il recupero della Crypta in un più ampio piano di restauro del parco archeologico e della tomba di Virgilio. Si è provato nel gennaio 2017 a recuperare questo progetto inserendolo in quello della “Città verticale” previsto dal Patto per Napoli, ma non è stato ammesso al finanziamento.
Al momento quindi, ha concluso la presidente Coccia, serve precedere ad un sopralluogo nel tratto di cinquanta metri sul versante di Fuorigrotta, e ricostruire cosa è stato fatto e cosa si può fare per restituire questo bene alla città, anche valutando forme di finanziamento esterne attraverso forme di crowd - funding. Un'iniziativa che, collegata anche al rilancio di Fuorigrotta, consentirebbe di puntare alla valorizzazione non solo della città greco-romana ma anche di quella Novecentesca, ben rappresentata in questo quartiere.
05/12/2017 12:29
 
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Mark Corleone, 04/12/2017 17.54:

...

intanto oggi in commissione cultura i progetti per la Crypta Neapolitana

... Si è provato nel gennaio 2017 a recuperare questo progetto inserendolo in quello della “Città verticale” previsto dal Patto per Napoli, ma non è stato ammesso al finanziamento. ...

Ma che diamine! :no:



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21/03/2018 23:27
 
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08/05/2019 08:21
 
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il comune penso abbia ragione, detto questo si devono fare i distinguo
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