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Ultimo Aggiornamento: 15/03/2018 18:23
02/07/2014 00:38
 
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E questi? Scomparsi nel nulla [SM=x2819775]

02/07/2014 00:40
 
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Eh beh, sono i cambiamenti continui del palazzo, tra l'altro qua vediamo ancora tutti gli archi della facciata liberi. Furono tompagnati ad alternanza per garantire stabilità alla facciata.
02/07/2014 08:02
 
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Le verande anche su palazzo reale [SM=x2819662]
02/07/2014 09:13
 
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Re:
CityclassR4, 01/07/2014 15:47:



Alessandro d'Anna, 1774




A tal proposito

Ingresso di Carlo di Borbone nel Largo di Palazzo, Michele Foschini
02/07/2014 19:29
 
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Re:
paolo.pfdl1984, 02/07/2014 08:02:

Le verande anche su palazzo reale [SM=x2819662]



Cozzolino che dice?
[SM=x2819346]
[Modificato da Partenope93 02/07/2014 19:29]
03/07/2014 01:16
 
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Re: Re:
Partenope93, 02/07/2014 19:29:



Cozzolino che dice?
[SM=x2819346]



Ma quello le stampe d'epoca manco le guarda, per lui lo stato dei luoghi storico da salvaguardare è quello delle foto degli anni '80. [SM=x2819346]
12/07/2014 16:39
 
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Particolare della pianta Marchese, redatta nel 1804. Vediamo l'area dell'attuale via Pessina e della galleria Principe di Napoli.

(Immagine reperita da napoli retrò)

Notiamo anzitutto tra il Museo e il Mercatello (indicato come "largo Spirito Santo", Crime ecco una testimonianza importante per quella targa ancora presente in piazza) la presenza delle fosse del grano (segnalate appunto sulla mappa come "conservazione di grani") che arrivavano fino a port'Alba.

Poi vediamo che i conventi di Costantinopoli e San Giovanniello (San Giovanni Battista delle Monache) risultano intatti, infatti è ancora presto perché s'intervenga sull'area aprendo l'attuale reticolato viario. Infine a termine della strada di Costantinopoli vediamo la porta omonima, la cui posizione oggi è impossibile da individuare precisamente visto che il palazzo a destra (proprietà de Horatiis) ha adattato la facciata a seguito della demolizione, mentre sulla sinistra sorge l'isolato complessivo della galleria Principe di Napoli, anch'esso successivo alla demolizione.
[Modificato da CityN 24/09/2015 13:40]
29/12/2014 23:03
 
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Veduta di Napoli da Chiaja - 1764
Ho fotografato nello studio del mio commercialista questa interessante stampa. Si vede bene l'assetto della spiaggia di Chiaja prima delle trasformazioni ottocentesche.

Al centro, ben visibile la Chiesa ed annesso convento di San Leonardo Insula Maris, oggi scomparsi, di cui si parlò tempo fa anche su questo forum. Si nota che già in quell'epoca la Chiesa non si trovava più in mezzo al mare, come nei secoli precedenti, ma era stata raggiunta dagli accrescimenti della spiaggia di Chiaia.


Veduta_da_Chiaja_GeorgianaSpencer_1764_SMALL
[Modificato da neldot70 29/12/2014 23:06]
30/12/2014 09:02
 
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Bellissima!
11/02/2015 10:06
 
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da: napoli.repubblica.it/cronaca/2015/02/10/foto/torna_nel_museo_l_antica_mappa_baratta-106997...

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amo il trasporto collettivo, amo viaggiare in compagnia, la tecnica, amo le ferrovie
11/02/2015 23:44
 
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Re: Veduta di Napoli da Chiaja - 1764
neldot70, 29/12/2014 23:03:

Ho fotografato nello studio del mio commercialista questa interessante stampa. Si vede bene l'assetto della spiaggia di Chiaja prima delle trasformazioni ottocentesche.

Al centro, ben visibile la Chiesa ed annesso convento di San Leonardo Insula Maris, oggi scomparsi, di cui si parlò tempo fa anche su questo forum. Si nota che già in quell'epoca la Chiesa non si trovava più in mezzo al mare, come nei secoli precedenti, ma era stata raggiunta dagli accrescimenti della spiaggia di Chiaia.


Veduta_da_Chiaja_GeorgianaSpencer_1764_SMALL



meravigliosa :okay:


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15/07/2015 09:42
 
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Il vallone di via Foria correva nei pressi della cortina settentrionale delle mura cittadine; fino all'epoca aragonese partendo da Caponapoli lambiva piazza Cavour e degradava verso il Castel Capuano lungo il carbonarius, l'odierna via Carbonara.

Questo vallone accoglieva tutte le acque torrentizie (la cosiddetta lava) provenienti dalle colline sovrastanti come la Stella, il Moiariello, l'Infrascata, la Veterinaria e dai valloni della Sanità e dei Vergini. In particolare la lava dei Vergini era la più temuta e anche la più micidiale per via delle tante vittime che fece.



LEGENDA: 9) Porta S.Gennaro - 8) Porta Carbonara - 10) Vallone di via Foria


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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso

24/09/2015 13:37
 
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Attingete alla copiosa sezione dell'Istituto Geografico Militare riguardo il Comune di Napoli!
www.igmi.org/ancient/cerca.php?mode=com&cod=4578

:ooh:
05/10/2015 20:32
 
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Napoli: Carta topografica dell'area del centro e del porto, 1930
Inutile ripetere tutte le cose che da questa situazione in poi sono cambiate, tanto le ho già ben spiegate :hihi:
04/11/2015 09:06
 
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Nome originario: carta dei dintorni di Napoli
Anno 1817

Notate Scampia e notate "prima scampia"

I nuclei principali che notate ora sono tutti saldati fra di loro
Miano Piscinola Melito Chiaiano Marano Mugnano Melito Calvizzano Panicocoli e Giugliano

[Modificato da Ninconanco81 04/11/2015 09:27]

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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso

04/11/2015 16:38
 
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Bella :-)
09/02/2016 13:23
 
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Fuorigrotta vetus
Riproduzione pedissequa dalla pianta del duca Carafa di Noja (1775) del centro di Fuorigrotta antica
24/05/2017 11:34
 
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"Havenhoofd van Naples, gezien vanaf de voet van de vuurtoren" ossia il molo di Napoli ripreso dalla base del faro. Disegno di Louis Ducros del 1778

Ci troviamo alla punta del vecchio molo grande nel punto in cui sorgeva la lanterna e cominciava il braccio perpendicolare che terminava col fortino di San Gennaro (visibile in fondo). La fontana che vediamo sulla sinistra corrisponde alla fontana della Nautica del 1740 che sostituì la fontana dei quattro fiumi (o dei quattro del molo) andata perduta per spoliazione. Anch'essa non esiste più.

it.m.wikipedia.org/wiki/Fontana_dei_Quattro_del_Molo
18/10/2017 19:42
 
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Antonio Pitloo, la Riviera di Chiaia, anni 1820

Questa suggestiva immagine, elaborata dal capostipite della grande scuola vedutistica di Posillipo, mostra l'inizio della riviera dal lato di Mergellina quando la colmata del lungomare, di viale Gramsci e piazza Sannazaro non c'era ancora. Sullo sfondo i palazzi della riviera, tra cui svetta il palazzo Mirelli sulla estrema sinistra, con il suo bel portale ancora oggi presente, affianco quello che successivamente sarà trasfromato nel palazzo Guevara di Bovino come lo conosciamo ancora oggi (nonostante il crollo). Tra i due palazzi il famoso "arco Mirelli", che dà nome a strada e futura stazione, un antico passaggio non più esistente che univa due strutture. Probabile che sia andato perduto in occasione del rifacimento del futuro palazzo Bovino. C'è poi un secondo arco visibile, tra quest'ultimo e un altro palazzo. Infine chiaramente c'è la chiesa di San Giuseppe a Chiaia.
15/03/2018 18:23
 
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www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_518186...

28 ottobre 2017


L'antica carta delle acque: la Carta con i corsi di tutte le acque che vengono in Napoli, 1739

Nel Refettorio della Certosa verrà presentata l’antica Carta del 1739 ‘con i corsi di tutte le acque che vengono in Napoli’, recuperata dai depositi del Museo e appena restaurata, a cura dell'Associazione Amici dei Musei di Napoli con il contributo della Fondazione Banco di Napoli. Il restauro è stato realizzato da Donatella Cecchin sotto la direzione scientifica di diversi studiosi. La Carta racconta la storia della città, riappaiono luoghi dai nomi familiari ma anche monumenti e siti ormai leggendari, oggi occultati o profondamente modificati: la magnifica Villa di Poggioreale, il fiume Sebeto che si getta in mare al Ponte della Maddalena, la vastissima area delle Paludi nella zona orientale che costituiva “l’orto” di Napoli, tanto ricco di acque da muovere le macine di svariati mulini. Un documento dove si ritrovano anche i nomi dei proprietari terrieri in un rimescolamento di classi sociali: enti religiosi e famiglie aristocratiche insieme ad artisti e cittadini comuni. E, mentre dalla Carta - che era in origine nell’ Ufficio delle Acque del Municipio - veniamo a sapere come si amministrava la città, possiamo anche apprezzare le conoscenze tecniche e il rispetto dei valori estetici dell’ingegnere-architetto che ne fu l’autore. [...]



Abbiamo finalmente una raffigurazione organica e in scala della favolosa villa di Poggioreale, che ormai possiamo solo esperire tramite i documenti e alcune parziali immagini pittoriche di cui spesso non ci rendiamo conto che ci mostrano la villa.



Altra importante testimonianza la abbiamo dalla pianta del duca di Noja, che rispetto alla carta delle acque è del declinare del secolo. Innanzitutto le due piante di assicurano che ai loro tempi la villa, di stampo rinascimentale, doveva comunque esistere, dalle fonti sembra che il declino lo si ha proprio a fine XVIII secolo. Questo è un particolare della pianta con la villa.



Il foglio intero della pianta, il numero 5 (sono tanti e estesi!), è il seguente: vediamo l'intera via nuova Poggioreale e quella vecchia, con a nord di essa il camposanto (sarebbe il cimitero delle 366 fosse, detto vecchio quando si apre il cimitero monumentale di Poggioreale) e la chiesa di Santa Maria del Pianto che sorse sulla famosa e oggi irreperibile grotta degli Sportiglioni (pipistrelli in napoletano) colmata di corpi vittime della peste del 1656.



Da quanto sembra la villa sorgeva proprio in corrispondenza del cimitero di Poggioreale, ma non fu cancellata da esso propriamente, perché la locazione precisa dovrebbe essere grossomodo presso l'emiciclo. E non credo sia un caso che negli scavi per la stazione della metro siano statw ritrovate delle strutture di fondamenta, che con ogni probabilità dovrebbero essere proprio quelle della villa!


[Modificato da CityN 15/03/2018 18:46]
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