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Napoli | Bagnoli

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2023 20:44
17/05/2012 17:05
 
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1799, 17/05/2012 16.56:




magari!

comunque ecco la planimetria.

[IMG]http://i45.tinypic.com/1zgagza.jpg[/IMG]



Chissà se ci saranno news a breve anche riguardo il PTA o se ci sono ancora problemi con la forestale

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Pulcinella returns
17/05/2012 18:37
 
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ma che pagliacciata un impianto di rifiuti per l'umido dove si vuole creare una zona residenziale e a vocazione turistica e chi se li copra quei suoli così! ma chi glie lodeve spiegare? bhà! ma poi gli impianti in città! ma non capiscono che li devono fare fuori dalla città! c'è tanto spazio!

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17/05/2012 18:39
 
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Re:
bubolazza, 17/05/2012 18.37:

ma che pagliacciata un impianto di rifiuti per l'umido dove si vuole creare una zona residenziale e a vocazione turistica e chi se li copra quei suoli così! ma chi glie lodeve spiegare? bhà! ma poi gli impianti in città! ma non capiscono che li devono fare fuori dalla città! c'è tanto spazio!




anch'io avrei evitato bagnoli, però il punto è che se vogliamo un'autonomia, dobbiamo costruire gli impianti all'interno della cerchia comunale.

17/05/2012 18:43
 
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Non tacciatemi di pessimismo, ma, a parer mio, Bagnoli di turistico avrà solo un misero porticciolo.Poi sarà la classica zona "mazzo c'entro direzionale e mezza zona residenziale". Insomma una nuova fuorigrotta.
17/05/2012 19:03
 
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Re:
Publio Papinio Stazio, 17/05/2012 18.43:

Non tacciatemi di pessimismo, ma, a parer mio, Bagnoli di turistico avrà solo un misero porticciolo.Poi sarà la classica zona "mazzo c'entro direzionale e mezza zona residenziale". Insomma una nuova fuorigrotta.



pure per me, sarà un quartiere moderno in una location stupenda.

in più però avrà un bel parco urbano ed un parco dello sport.

ma per vederlo completato (rimozione della colmata compresa e sempre se non vi saranno intoppi) per me dobbiamo aspettare almeno una quindicina d'anni.
[Modificato da 1799 17/05/2012 19:03]
17/05/2012 19:08
 
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Re: Re:
1799, 17/05/2012 19.03:



pure per me, sarà un quartiere moderno in una location stupenda.

in più però avrà un bel parco urbano ed un parco dello sport.

ma per vederlo completato (rimozione della colmata compresa e sempre se non vi saranno intoppi) per me dobbiamo aspettare almeno una quindicina d'anni.




E' un peccato perchè avrebbe tutto per essere una piccola Capri incastonata nel tessuto urbano. Io avrei "sognato" un distretto turistico meraviglioso (mare, alberghi, casinò, ristoranti...), ma dalle nostre parti è utopia...
17/05/2012 19:39
 
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ma mare alberghi sicuramente ci saranno, anche ristoranti sicuramente ci sarà un bel pò di edilizia che serve come il pane a questa città un bel pò di servizi ma l'importante è il lavoro! cioè i progetti che ormai conosciamo tutti, polo tecnologico napoli studios turtle point parco dello sport porta del parco in futuro la linea 6 con il deposito ecc tutti servizi che offriranno opportunità di lavoro e rendono il tessuto urbano dopo la trasformazione autosostenibile, ma se incominciamo con l'impianto per l'umido nessuno ci metterà mai soldi a sapere che un giorno si potrebbe ritrovare le file di camion puzzolenti nel quartiere, già sono andate deserte altre due aste in un pezzo di terra che si dovrebbe fare a gara per aggiudicarsela, forse è per i dubbi sulla bonifica? ricordo che c'era una indagine in corso sapete come è andata a finire?

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17/05/2012 19:45
 
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Secondo me una zona deve essere destinata in modo chiaro ad una qualsiasi finalità produttiva. Ciò che non condivido è il casino progettuale che attanaglia qualsiasi cosa si faccia in Italia. Ecco come escono zone che hanno destinazione residenziale, commerciale, sportiva, universitaria...Alla fine, ciò che conta è costruire e piazzare le clientele...
Da noi non esiste un quartiere residenziale. Se si fa una zona residenziale, ci devono piazzare dentro il centro commerciale, qualche albergo "ad capocchiam", una sede di qualche improbabile corso universitario e qualche parcheggio destinato a diventare discarica. Se fanno un centro direzionale, prima o poi la gente ci va ad abitare...Chest'è, non c'è niente da fare.
17/05/2012 19:48
 
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Re: Re:
1799, 17/05/2012 18.39:




anch'io avrei evitato bagnoli, però il punto è che se vogliamo un'autonomia, dobbiamo costruire gli impianti all'interno della cerchia comunale.




ce ne sono così tante di aree libere! ma proprio a bagnoli? secondo me il problema è che fuori dalla cerchia comunale si è sempre pensato a discariche e inceneritori.. c'è un sacco di spazio dopo scampia oppure dalle parti di casoria se ne cade di terreno poi probabilmente non si può fare e ne sai meglio di me però farlo a bagnoli è un controsenso se si vuole fare ciò che si è detto..

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Publio Papinio Stazio, 17/05/2012 18.43:

Non tacciatemi di pessimismo, ma, a parer mio, Bagnoli di turistico avrà solo un misero porticciolo.Poi sarà la classica zona "mazzo c'entro direzionale e mezza zona residenziale". Insomma una nuova fuorigrotta.



Una nuova Fuorigrotta...? Se fosse quella degli anni '50 e '60 ci metterei la firma...


17/05/2012 19:54
 
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Re:
Augusto1, 17/05/2012 19.51:



Una nuova Fuorigrotta...? Se fosse quella degli anni '50 e '60 ci metterei la firma...






Nono, magari! Mi riferisco a quella degli anni 80-2000...Un casino nel quale non si capisce più niente. Una zona privata di un'identità e regalata a vari speculatori.
17/05/2012 19:55
 
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Re:
Publio Papinio Stazio, 17/05/2012 19.45:

Secondo me una zona deve essere destinata in modo chiaro ad una qualsiasi finalità produttiva. Ciò che non condivido è il casino progettuale che attanaglia qualsiasi cosa si faccia in Italia. Ecco come escono zone che hanno destinazione residenziale, commerciale, sportiva, universitaria...Alla fine, ciò che conta è costruire e piazzare le clientele...
Da noi non esiste un quartiere residenziale. Se si fa una zona residenziale, ci devono piazzare dentro il centro commerciale, qualche albergo "ad capocchiam", una sede di qualche improbabile corso universitario e qualche parcheggio destinato a diventare discarica. Se fanno un centro direzionale, prima o poi la gente ci va ad abitare...Chest'è, non c'è niente da fare.




non sono d'accordo con te un quartiere più servizi ha e più è meglio! sport intrattenimento aree commerciali parcheggi cultura, l'importante è che venga fatto con criterio, cioè con armonia rispetto al territorio ed agli altri edifici,forse è ti rferivi a questo?

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17/05/2012 19:59
 
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Publio Papinio Stazio, 17/05/2012 19.54:


Nono, magari! Mi riferisco a quella degli anni 80-2000...Un casino nel quale non si capisce più niente. Una zona privata di un'identità e regalata a vari speculatori.



Purtroppo nel periodo da te indicato l'unica vera speculazione e stupro del quartiere si è avuto grazie ai mondiali del '90, che hanno cambiato definitivamente volto alla zona...


17/05/2012 19:59
 
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Re: Re:
bubolazza, 17/05/2012 19.55:




non sono d'accordo con te un quartiere più servizi ha e più è meglio! sport intrattenimento aree commerciali parcheggi cultura, l'importante è che venga fatto con criterio, cioè con armonia rispetto al territorio ed agli altri edifici,forse è ti rferivi a questo?




Il rischio, a parte il discorso giusto sull'armonia, è che la somma di attività eterogenee si traduca in bassa qualità complessiva.
Quello che io "denuncio" è l'assenza di un vero progetto produttivo. Si fa come il presepe: "qui ci mettiamo il chianchiere, qui i re magi e qui la castagnara"...
[Modificato da Publio Papinio Stazio 17/05/2012 20:01]
17/05/2012 20:00
 
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Re:
Augusto1, 17/05/2012 19.59:



Purtroppo nel periodo da te indicato l'unica vera speculazione e stupro del quartiere si è avuto grazie ai mondiali del '90, che hanno cambiato definitivamente volto alla zona...






Ed io a quello mi riferivo...Non certo a quello che già esisteva e che è stato rovinato negli anni. [SM=p2820491]
17/05/2012 20:06
 
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Re: Re: Re:
Publio Papinio Stazio, 17/05/2012 19.59:




Il rischio, a parte il discorso giusto sull'armonia, è che la somma di attività eterogenee si traduca in bassa qualità complessiva.
Quello che io "denuncio" è l'assenza di un vero progetto produttivo. Si fa come il presepe: "qui ci mettiamo il chianchiere, qui i re magi e qui la castagnara"...




è condivisibilissimo quello che dici ma la vera assenza è la certezza (almeno credo altrimenti non mi spiego le aste deserte) della bonifica dei suoli, se ci fosse, il progetto produttivo sull'area verrebbero a proporlo in massa e dovremmo solo scegliere le esigenze, a quel punto non sarebbe totalmente dell'amministrazione la preoccupazione di non far mancare niente all'area..

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17/05/2012 20:07
 
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Re: Re: Re: Re:
bubolazza, 17/05/2012 20.06:




è condivisibilissimo quello che dici ma la vera assenza è la certezza (almeno credo altrimenti non mi spiego le aste deserte) della bonifica dei suoli, se ci fosse, il progetto produttivo sull'area verrebbero a proporlo in massa e dovremmo solo scegliere le esigenze, a quel punto non sarebbe totalmente dell'amministrazione la preoccupazione di non far mancare niente all'area..




Mah, vediamo un po' cosa viene fuori... [SM=x2819352]
17/05/2012 20:16
 
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sono scettico..

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17/05/2012 20:24
 
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Re:
bubolazza, 17/05/2012 18.37:

ma che pagliacciata un impianto di rifiuti per l'umido dove si vuole creare una zona residenziale e a vocazione turistica e chi se li copra quei suoli così! ma chi glie lodeve spiegare? bhà! ma poi gli impianti in città! ma non capiscono che li devono fare fuori dalla città! c'è tanto spazio!



Non sono d'accordo, l'area è così grande che un impianto del genere non darebbe fastidio a nessuno, in più e anaerobico [SM=p2820491]

In più la zona destinata al turismo è principalmente la fascia costiera ed è molto indipendente alle aree più interne

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18/05/2012 10:05
 
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Bagnoli, turismo e rifiuti
adesso il piano divide

I costruttori: "Troppi cambi di rotta, così l'rea non decolla". La Municipalità: "Dalla Coppa America alla spazzatura, un salto verso il basso"
di CRISTINA ZAGARIA


Bagnoli, turismo e rifiuti adesso il piano divide
«Da troppi anni si discute di Bagnoli. In dodici anni si è passati dall’Italsider alla Bagnoli spa, poi alla Bagnolifutura e, adesso, si discute di un nuovo ruolo della Stu. Lo sviluppo dell’area, però, stenta a decollare». Rudy Girardi, presidente Acen, non accoglie bene il cambiamento di rotta su Bagnoli. I costruttori napoletani sono preoccupati. Rischiano di perdere una nuova occasione di sviluppo e di lavoro.

Anche l’idea di realizzare nell’ex area industriale della periferia occidentale un impianto di compostaggio lascia Giradi interdetto: «È evidente che il problema dei rifiuti va affrontato nel suo complesso, ma certamente a Bagnoli vanno assunte decisioni con tutte le cautele possibili, ricordando peraltro che la linea politica finora prevalente era quella del risarcimento ambientale agli abitanti». Insomma basta annunci. Basta cambiamenti di rotta. L’Acen chiede le minime condizioni di appetibilità economica, affinché i capitali arrivino e restino a Bagnoli. Insomma «che si affrontino i temi veri, vale a dire: progetti concreti, condivisi e con adeguata dotazione di risorse. Queste, del resto, sono le condizioni per il coinvolgimento di capitali privati, assolutamente necessari allo sviluppo dell’area».

E se i costruttori sono critici, il fronte del no all’impianto di smaltimento anaerobico della frazione umida comincia a compattarsi subito dopo l’annuncio del sindaco. Giorgio De Francesco presidente X Municipalità, fa
il primo affondo: «Dalla Coppa America ai rifiuti, questa amministrazione ha fatto fare un bel salto a Bagnoli, un salto verso il basso». La Municipalità non è stata avvisata della decisione del Comune. «I cittadini non sanno neanche cos’è un “digestore anaerobico”, ma sanno cosa vuol dire un quartiere invaso dai camion di rifiuti — continua De Francesco — . Sognavamo una linea di costa come Cannes e ci ritroviamo senza certezze e con un nuovo annuncio per un impianto di rifiuti».

Il vicesindaco Tommaso Sodano, però, entra nei particolari del progetto e cerca di frenare sul nascere polemiche e paure: «La città produce circa 150 mila tonnellate di frazione umida l’anno. Noi abbiamo detto no al termovalorizzatore. L’idea è quella di creare tre mini-impianti di smaltimento a Scampia, a Napoli Est e a Bagnoli. Quello di Bagnoli sarà un impianto anaerobico, piccoli capannoni che non produrranno miasmi, visto che lavorano in assenza di ossigeno. E gestirà non più di 35 mila tonnellate di rifiuti l’anno, quindi nessun aumento di camion nel quartiere, ma una razionalizzazione, con un Eco — distretto che invece di incenerire i rifiuti li valorizzerà, recuperando materia e creando posti di lavoro e sviluppo. Un impianto a Bagnoli è un valore aggiunto».

Al di là dei miasmi, però, Stanislao Lanzotti, capogruppo in Comune del Pdl per Napoli pone il problema della svalutazione dei suoli: «L’impianto di smaltimento dei rifiuti rende meno appetibili quei suoli, che già si vendono a 1300 euro a metro quadro. Così si mette la pietra tombale su Bagnoli e sulla sua vocazione turistica e residenziale». Contrario anche Gianni Lettieri, capo dell’opposizione in Comune: «È una follia. Un impianto di compostaggio è più devastante di qualsiasi termovalorizzatore. Il sindaco continua con l’improvvisazione e il dilettantismo».

E non è solo l’opposizione a scagliarsi contro l’idea di un impianto di smaltimento dei rifiuti a Bagnoli. «C’è una strana idea di riqualificazione dell’area di Bagnoli che da troppo tempo avanza — commenta Peppe De Cristofaro, segretario provinciale di Sel — . Certo trasportare rifiuti fuori regione ed all’estero è uno spreco di risorse e la nostra città deve fare la propria parte. Però, realizzare un digestore anaerobico ha un pesantissimo impatto sul territorio e soprattutto mina la vocazione turistica dell’area e mette in discussione la proposta, anche da noi sostenuta, di realizzazione di una spiaggia pubblica a Bagnoli».

Pietro Rinaldi di “Napoli è tua”: «Qualsiasi ipotesi che prevede un sito di compostaggio ha il nostro appoggio, però la bonifica rimane una priorità, prima di qualsiasi altro annuncio. E soprattutto è bene concordare i progetti con la popolazione e non imporli dall’alto». Favorevole all’impianto di smaltimento Sandro Fucito (Federazione delle sinistre), che però è preoccupato «per l’indeterminatezza sui finanziamenti, sul futuro e sulla vera vocazione di Bagnoli».

repubblica.it - napoli

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