00 20/07/2012 18:38
Re: Re: Re: Re: Re:
tutna, 20/07/2012 18.11:



Interessante la tua osservazione, ma le solo variazioni rischiano, per esempio, di sottostimare diminuzioni in centri che hanno una elevata base di partenza (es. Napoli) e sovrastimare aumenti di centri che partono da un numero molto basso (es. Massa di Somma).

Secondo me verrà fatta un'analisi fisica e demografica allo stesso tempo. Però le mie sono solo supposizioni, il geografo sei tu.




Ma infatti io come criterio ho utilizzato l'analisi fisica..l'ho subito scritto:

Linea68, 20/07/2012 13.27:


NB: il criterio utilizzato è quello della contiguità fisica, cioè della saldatura dell'edificato tra i vari comuni conurbati. Ovviamente questo criterio risente delle caratteristiche morfologiche del territorio. Infatti, come vedrete, ho fatto alcune esclusioni "eccellenti", su cui magari non tutti concorderanno. Se ne può parlare, intanto vorrei sapere cosa ne pensate...




Il lavoro successivo, legato alle variazioni demografica è soltanto uno studio che sto facendo sull'AM individuata precedentemente, che ci serve a comprendere le dinamiche attuali e gli spostamenti di popolazione.

Diciamo che è un bel casino delimitare un'area metropolitana: alcuni prendono in considerazione i fenomeni di pendolarismo, ma così ti vengono delle aree metropolitane abnormi, sovrastimate e non necessarie (prendi un paese a 60 km dalla metropoli, ai suoi pendolari basta che gli metti quel treno che tutti i giorni li porta al lavoro, ma per il resto non vi sono altri legami con la città madre); altri quello della contiguità fisica (che è quello che ho usato io), ma a volte i fenomeni urbani si sviluppano anche se separati da montagne, laghi o mari (è il caso delle isole del Golfo o di Sorrento).