Guardate qua (dal corsera)
«Metrò 5, bocciati design e stazioni»
Lettera aperta al sindaco Pisapia: la linea lilla è un brutto biglietto da visita per Milano
L'oggetto della lettera: «Le occasioni perse della capitale del design». E gli oggetti sotto accusa: parapetti, corrimano, pavimenti e ringhiere, cioè tutti gli elementi che compongono e identificano una stazione del metrò. È una questione di linee, colori, dettagli e materiali: «Egregio signor sindaco, le scriviamo per esprimere tutta la nostra delusione e il nostro sconforto...». La lettera aperta inviata a Giuliano Pisapia contesta l'intero pacchetto di scelte architettoniche ed estetiche che (di)segnano la metropolitana 5, la nascente linea «lilla» Zara-Bignami. Le accuse: «sciatteria», «cattivo gusto», «cadute di stile». Il tribunale popolare è formato da una giuria di 72 censori; sono ingegneri, architetti, studenti, urbanisti e designer; prendono a modello la M5, e la demoliscono: «Un brutto biglietto da visita per Milano».
Il dibattito era nato su Internet (leggete i commenti sul sito specializzato Skyscrapercity , per farvi un'idea) e ora è arrivato a Palazzo Marino. Per farla semplice, la gazzarra ruota attorno a una domanda: la «lilla» è bella o brutta? Parola agli esperti: «La nostra città si vanta di essere la "capitale del design"», ma non perde «occasione per offrire ai cittadini e ai visitatori esempi di decadenza progettuale e di stile, che scadono in vera e propria sciatteria culturale». È brutta, insomma. La petizione, accompagnata da un corposo dossier fotografico, grida al tradimento: lo stile «casuale» del metrò 5 rinnega storia e tradizione del design milanese; è così «scoordinato», o peggio, «dozzinale», rispetto al lavoro dei maestri Albini e Noorda.
La «lilla» sarà inaugurata il 31 maggio prossimo in occasione della visita di papa Benedetto XVI. La società M5 ha presentato un preventivo di spesa al Comune: 70 mila euro per ogni giorno di servizio.