Terra dei fuochi. Il pm Cafiero: rifiuti tossici sì, radioattivi no, Schiavone spesso parla per sentito dire
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di Daniela De Crescenzo A+ A- Stampa
«Schiavone alcune cose le sa personalmente, per averle vissute, altre le racconta per averle apprese, partecipando agli incontri con Francesco Schiavone o altri personaggi apicali del clan dei casalesi. Quando ha fornito indicazioni precise abbiamo proceduto agli scavi e alcuni fusti sono stati trovati. In altri casi non c’è stata un’indicazione chiara». Il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, è stato il primo a raccogliere le indicazioni del collaboratore di giustizia e, dopo l’ultima ondata di rivelazioni, accetta di fare il punto della situazione.
Sono mai stati trovati rifiuti radioattivi?
«Schiavone parla di rifiuti radioattivi, ma bisognerebbe capire che cosa intende dire. I rifiuti radioattivi sono così particolari e di provenienza così specifica che sembra difficile possano essere arrivati in Campania. Il terreno può essere contaminato, infatti, solo con sostanze arrivate da siti nucleari dismessi o da analoghe fonti».
Cosa è stato sversato in Campania?
«Sono arrivati rifiuti altamente tossici e questa è cosa ben diversa. Schiavone ha parlato di intombamenti dietro allo stadio di Casal di Principe senza fornire però indicazioni chiare: lo spazio attorno allo stadio è enorme e lui non ha mai saputo fornire una localizzazione precisa».
In quali casi ci sono stati riscontri positivi?
«Il collaboratore parlò di sversamenti eseguiti nei Laghetti di Castelvolturno: questi sono stati dragati e sono stati trovati fusti contenenti sostanze altamente tossiche. Io ero presente: alzai il coperchio di uno di questi fusti e restai stordito. I bidoni sono stati presi e portati via».
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Salutandovi indistintamente..
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