Napoli | Odonomastica e toponomastica

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Partenope93
00mercoledì 19 aprile 2017 12:50
Ma Federico Celentano chi sarebbe? Non lo trovo nemmeno su google :ehm:
CityN
00mercoledì 19 aprile 2017 12:51
:^^^ ecco la dimostrazione che siamo figli di una non cultura che seleziona solo quello che è diffuso e conosciuto
bubolazza
00mercoledì 19 aprile 2017 13:13
Si ma chi è?
CityN
00mercoledì 19 aprile 2017 14:02
Tu sai chi è Vincenzo Mosca? Ha una via all'Arenella, che facciamo gliela togliamo perché nessuno sa chi sia?
Mark Corleone
00mercoledì 19 aprile 2017 14:08
credo che non fosse provocatoria la domanda però XD. cioé credo voglia davvero sapere chi siano questi personaggi.
CityN
00mercoledì 19 aprile 2017 14:42
Allora, fu un magistrato e professore napoletano tra otto e novecento, prima la strada si chiamava via dei Liguori (la famiglia di Sant'Alfonso) e fu cambiata di nome suscitando le critiche del quartiere un po' di anni fa. Giusto che si ritorni al passato se ci sono state delle cose non proprio corrette, ma perché ci devono andare di mezzo solo i più "deboli"? Mò sto poveretto che fine farà?

Non sono d'accordo con l'ipotesi fatta di intitolare piazza Garibaldi a Totò (meglio piazza Cavour a questo punto), ma rimane il fatto: perché certi personaggi sono intoccabili? Vittorio Emanuele III, già oggetto di rimozione, ha un carico negativo (se così vogliamo dire) molto più leggero nei confronti della città rispetto ad altri personaggi, secondo me.
bubolazza
00mercoledì 19 aprile 2017 15:09
Si la mia era solo curiosità! Cmq grazie per l informazione!
gicarli
00mercoledì 19 aprile 2017 16:21
gicarli
00mercoledì 19 aprile 2017 16:40
A proposito di revoche di titolazioni: Considerato che Garibaldi per noi napoletani non è nessuno e che avere intestata una piazza è già troppo, perché non revocargli l'intitolazione del Corso? Il corso stesso potrebbe essere intestato a Trieste e Trento, denominazione che si addice alla zona intorno alla stazione ferroviaria, liberando il nome per la piazza che potrebbe ritornare ad essere la storica Piazza S.Ferdinando
Mark Corleone
00martedì 12 settembre 2017 14:54
Aggiornamento sulla toponomastica cittadina in Commissione Giovani

Fatto il punto in Commissione Giovani, presieduta da Claudio Cecere, sulle intitolazioni di strade in corso in città. Sono intervenuti Simona Ascione dello staff dell’assessora Alessandra Clemente, e Umberto Sirigatti, responsabile dell’unità di progetto per la Toponomastica del Comune di Napoli.

Dopo la riunione dello scorso luglio, la commissione Giovani è tornata oggi sulle intitolazioni in corso di alcune strade cittadine, per fare il punto con l’Ufficio Toponomastica e l’Assessorato competente.
Come ha spiegato Umberto Sirigatti, gli uffici sono attualmente in attesa di una risposta da parte della Prefettura per le procedure di intitolazione di strade alla benefattrice Nina Moscati, a Sant’Alfonso Maria De Liguori e a Totò, e una risposta è attesa anche per l’intitolazione di una strada al compositore Antonio Vian. Approvata invece in commissione Toponomastica la richiesta di intitolazione di una strada a Simonetta Lamberti, vittima innocente della camorra, serve ora solo l’abbinamento da parte della seconda Municipalità. Stesso discorso per l’intitolazione di una scuola alla pedagoga Anna De Conciliis: l’ottava Municipalità (Chiaiano) dovrà individuare l’edificio per completare la procedura. Al vaglio della commissione Toponomastica anche la richiesta di intitolazione di una strada al gallerista Lucio Amelio, scomparso nel 1994.

Sono previste a breve le delibere per l’intitolazione di una traversa di viale Colli Aminei al fondatore degli Scout Robert Baden – Powell e dello slargo di Via Vetriera a Maurizio Estate, ucciso in un agguato nel 1993 per aver sventato una rapina ai danni di un cliente dell’officina del padre.
E’ importante, ha concluso il presidente Cecere, vigilare sulle procedure affinché entro fine anno si formalizzino tutte le intitolazioni.
CityN
00martedì 12 settembre 2017 15:36
Io in rete leggo questo su Maurizio Estate:


Nel 2005 il comune di Napoli ha intitolato al giovane una piazza nel quartiere di Scampia.

Mark Corleone
00mercoledì 20 dicembre 2017 09:43
Approvati nuovi toponimi cittadini: Lino Romano, Arafat, Lucio Amelio, Sacco e Vanzetti, Titina de Filippo e Concetta Barra


Nell’ultima riunione della commissione toponomastica sono state approvate alcune proposte per nuovi toponimi cittadini, in particolare:
Su proposta del Consiglio della Municipalità 8, il parco pubblico di Marianella sarà intitolato a Lino Romano, giovane vittima di camorra ucciso nel quartiere per uno scambio di persona, mentre usciva dal palazzo dove abitava la fidanzata.
Approvate la proposta delle Comunità Palestinesi di Roma e di Napoli per intitolare un'area di circolazione a Yasser Arafat, premio Nobel per la Pace;
Un’altra strada sarà poi intitolata a Lucio Amelio, celebre gallerista napoletano che raggiunse riconoscibilità negli ambienti d'arte di tutto il mondo.
Individuata, poi, una strada nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, da intitolare a Sacco e Vanzetti, operai e attivisti condannati in America alla pena di morte.
Infine, in ottemperanza del regolamento per la Toponomastica Cittadina, che prevede, nei limiti del possibile, il riequilibrio di genere anche nelle intitolazioni di aree di circolazione, approvato, unico comune in Italia, dal Comune di Napoli, è stato espresso parere favorevole alle proposte di intitolazione di Via Nuova San Ferdinando a Titina De Filippo e Traversa Costantino (Fuorigrotta) a Concetta Barra.
Mark Corleone
00venerdì 12 gennaio 2018 11:07

Lunedì 15 gennaio alle ore 11 ci sarà la cerimonia di intitolazione in Via Vetriera ang. Rampe Brancaccio di “Largo Maurizio Estate” medaglia d’Oro al Valor Civile.
CityN
00lunedì 15 gennaio 2018 23:01
In verità gli è stata intitolata l'area di vico Vetriera adiacente al Delle Palme. Proprio il luogo in cui fu ucciso, finora ricordato ufficialmente solo con la targa commemorativa.

Ricordiamo che esiste nascosto il toponimo di piazza Maurizio Estate presso una rotatoria di Scampia. Toponimo che - mi comunicano - è passibile di mutamento dopo la conclusione dell'iter toponomastico "chiaiese", che sembra fosse durato davvero troppo tempo.
Mark Corleone
00venerdì 26 gennaio 2018 10:35
Con un post su Facebook il Sindaco de Magistris ha annunciato questa mattina il cambio di nome di Piazzale Tecchio in Piazza Ascarelli e di Via Vittorio Emanuele III° in Via Salvatore Morelli.

“Piazzale Vincenzo Tecchio, l'ex segretario provinciale del partito nazionale fascista, si chiamerà Piazza Ascarelli. Il mio annuncio nel giorno in cui ricordiamo Luciana Pacifici una delle più piccole vittime della ferocia nazista, morta ad Auschwitz. Anche via Vittorio Emanuele III°, che promulgò le leggi razziali, cambierà nome in Via Salvatore Morelli. Per non dimenticare, mai!”


certo sono convinto che tutti continueranno a chiamarlo piazzale tecchio anche in futuro. il povero (domenico) morelli ora dovrà fare a cazzotti con salvatore...
CityN
00venerdì 26 gennaio 2018 12:51
:rofl:

Che stronzata megagalattica, la storia a senso unico senza considerare che Vincenzo Vecchio l'ha creata lui la Mostra...

Ideologia vattene via
CityN
00venerdì 26 gennaio 2018 12:53
Comunque credo che ci voglia l'iter burocratico che passa per la commissione toponomastica, spero non si sia ancora avviato, confido nelle lungaggini burocratiche una volta tanto...
luca.pagano
00venerdì 26 gennaio 2018 15:42
una grande cagata anche perchè è un capolinea importante dei bus, anche per tutti quelli che da fuori vengono sia per lo stadio che per la mostra. se andrà in porto creerà molta confusione
Trando90
00venerdì 26 gennaio 2018 16:46
quindi avremo 2 via morelli a distanza di poco più di 200 m?

complicata la decisione su piazzale tecchio mi rendo conto che la mostra sta lì grazie a lui e dei problemi che causerebbe il cambio di nome però è giusto che Ascarelli abbia un riconoscimento e sarebbe bello se fosse legato al Napoli
CityN
00venerdì 26 gennaio 2018 18:37
Re:
Trando90, 26/01/2018 16.46:

quindi avremo 2 via morelli a distanza di poco più di 200 m?

complicata la decisione su piazzale tecchio mi rendo conto che la mostra sta lì grazie a lui e dei problemi che causerebbe il cambio di nome però è giusto che Ascarelli abbia un riconoscimento e sarebbe bello se fosse legato al Napoli

non è necessario che il grande Ascarelli scalzi Vincenzo Tecchio, del resto l'opposizione che il sindaco vuole fare tra i due personaggi non ha proprio senso di esistere, nel senso che Tecchio (nonostante abbia avuto ruoli di partito durante il fascismo) non è ricordato specificamente nel discorso "ebrei", altrimenti sarebbe già emerso di sicuro. Neppure Valenzi a suo tempo, sindaco comunista, ha pensato a far togliere toponimi del genere. Nessuno ci ha fatto peso più di tanto, segno che è solo uno strumento di questi tempi pieni di "al fascista al fascista"...

Ricordo che la denominazione "piazzale Vincenzo Tecchio" esiste formalmente dall'agosto 1958, quando fu stabilita da delibera comunale (fonte: Gianni Infusino), non è assolutamente una traccia superstite del ventennio.

Va a finire che esce che Tecchio era pure stimato a suo tempo...

Mark Corleone
10venerdì 26 gennaio 2018 18:49
Re: Re:
CityclassR4, 26/01/2018 18:37:

Trando90, 26/01/2018 16.46:

quindi avremo 2 via morelli a distanza di poco più di 200 m?

complicata la decisione su piazzale tecchio mi rendo conto che la mostra sta lì grazie a lui e dei problemi che causerebbe il cambio di nome però è giusto che Ascarelli abbia un riconoscimento e sarebbe bello se fosse legato al Napoli

non è necessario che il grande Ascarelli scalzi Vincenzo Tecchio, del resto l'opposizione che il sindaco vuole fare tra i due personaggi non ha proprio senso di esistere, nel senso che Tecchio (nonostante abbia avuto ruoli di partito durante il fascismo) non è ricordato specificamente nel discorso "ebrei", altrimenti sarebbe già emerso di sicuro. Neppure Valenzi a suo tempo, sindaco comunista, ha pensato a far togliere toponimi del genere. Nessuno ci ha fatto peso più di tanto, segno che è solo uno strumento di questi tempi pieni di "al fascista al fascista"...

Ricordo che la denominazione "piazzale Vincenzo Tecchio" esiste formalmente dall'agosto 1958, quando fu stabilita da delibera comunale (fonte: Gianni Infusino), non è assolutamente una traccia superstite del ventennio.

Va a finire che esce che Tecchio era pure stimato a suo tempo...



Vabbè però non minimizziamo eh. Lo ringraziamo per la mostra. Bisogna però sempre ricordare che era un fascista, iscritto al partito e ricopriva anche un ruolo importante nel partito. Non a caso fu "presidente della Società Editrice «Il Mezzogiorno», con la quale, grazie all'acquisizione del Roma, la sezione del partito fascista di Napoli controllò la stampa in città". Mica poco! Ne era quindi un esponente importante e in quanto tale andrebbe condannato essendo parte integrante del partito che ha fatto le leggi razziali. Poi il fascismo avrà pure lati "positivi" dal punto di vista dell'urbanistica ma ciò non significa che non sia la peggiore pagina della storia e in quanto tale andrebbe condannato sempre e i suoi esponenti mandati nell'oblio. Non si tratta di gridare al fascista: lui di fatto lo era.


La dedica ad Ascarelli prende due piccioni con una fava essendo lui ebreo oltre che fondatore del calcio Napoli. Molto d'accordo con questa proposta. Piuttosto non capisco il passaggio da piazzale a piazza.
Uranus45
10venerdì 26 gennaio 2018 18:51
Se sono figure legate al nazifascismo è giusto che i loro nomi vadano nell’immondezzaio della storia. Altro che problemi di capolinea ...
CRIME 80
00venerdì 26 gennaio 2018 19:07
personalmente, possono anche lasciarlo a Tecchio.
Pasquale2017
00venerdì 26 gennaio 2018 20:12
Premetto che sono più di sinistra io che Berlinguer, che sono abbastanza soddisfatto dell'operato di De Magistris (eccetto quando si infila in dispute ideologiche)e che le leggi razziali rimarranno per sempre una pagina infamante della nostra storia.Ma togliere il Piazzale a Tecchio perchè ha militato nello stesso partito di Mussolini,lo trovo ridicolo.
L'Italia del 39 (anno delle leggi) era una dittatura assoluta, cioè comandava solo Benito. Nenache il re V.E.III (al quale Giggino toglierà la sua stradina),nè il papa Pio XI(che protestò in vari modi) potettero opporsi... figuriamoci se poteva farlo Vincenzo Tecchio (il quale,comunque, ci ha lasciato un'opera, per l'epoca, unica al mondo. Inoltre, ma questa non è la sede opportuna per discuterne, senza la promulgazione delle leggi razziali, probabilmente l'Italia sarebbe stata invasa in 24 ore da Hitler già all'inizio della IIWW come accadde a Belgio,Olanda,Francia etc. Insomma troviamogli uno spazio intorno al san Paolo ad Ascarelli, e prepariamone uno (facendo corna) per Ferlaino.
CityN
00sabato 27 gennaio 2018 00:20
In risposta alla risposta "da Pravda" di Mark: e come mai ci si è ricordati del suo essere "fassista" solo ora, sessanta anni dopo la sua intitolazione? Non mi si dica che si conservava la cartuccia per gli ottanta anni dalle leggi razziali...

:scompisciato:

Non succede niente se si bolla il provvedimento come non condivisibile quantomeno, eh
Mark Corleone
10sabato 27 gennaio 2018 01:01
CityclassR4, 27/01/2018 00:20:

In risposta alla risposta "da Pravda" di Mark: e come mai ci si è ricordati del suo essere "fassista" solo ora, sessanta anni dopo la sua intitolazione? Non mi si dica che si conservava la cartuccia per gli ottanta anni dalle leggi razziali...

:scompisciato:

Non succede niente se si bolla il provvedimento come non condivisibile quantomeno, eh


Il fatto che tu non lo condivida non significa che non sia condivisibile, eh.



Pasquale2017, 26/01/2018 20:12:

Premetto che sono più di sinistra io che Berlinguer, che sono abbastanza soddisfatto dell'operato di De Magistris (eccetto quando si infila in dispute ideologiche)e che le leggi razziali rimarranno per sempre una pagina infamante della nostra storia.Ma togliere il Piazzale a Tecchio perchè ha militato nello stesso partito di Mussolini,lo trovo ridicolo.
L'Italia del 39 (anno delle leggi) era una dittatura assoluta, cioè comandava solo Benito. Nenache il re V.E.III (al quale Giggino toglierà la sua stradina),nè il papa Pio XI(che protestò in vari modi) potettero opporsi... figuriamoci se poteva farlo Vincenzo Tecchio (il quale,comunque, ci ha lasciato un'opera, per l'epoca, unica al mondo. Inoltre, ma questa non è la sede opportuna per discuterne, senza la promulgazione delle leggi razziali, probabilmente l'Italia sarebbe stata invasa in 24 ore da Hitler già all'inizio della IIWW come accadde a Belgio,Olanda,Francia etc. Insomma troviamogli uno spazio intorno al san Paolo ad Ascarelli, e prepariamone uno (facendo corna) per Ferlaino.




scusa eh ma dire che comandava tutto benito mi pare riduttivo. come tutti i partiti anche quello fascista doveva godere di consensi e di uomini al servizio del partito che aumentasseso il consenso e Tecchio ne faceva parte come protagonista avendo il controllo sulla stampa cittadina. Inoltre era anche stato segretario di quel partito. Infine, Tecchio era esponente di punta del Rsi e della corrente che faceva capo all'antisemita lombardo Farinacci. Altro che "non aveva nulla a che fare con la questione degli ebrei'...


poi non so se lo sapete ma ascarelli costruì a sue spese un campo sportivo nel rione luzzatti che era il maggior impianto sportivo napoletano e a cui venne dato il suo nome post mortem (il nome originale era Vesuvio ma venne cambiato in Ascarelli a furor di popolo). ebbene il partito fascista cambiò di nuovo il nome alla vigilia dei campionati di calcio del 1934 in "stadio partenopeo" , perché era inconcepibile che prendesse il nome da un ebreo. Questa mossa quindi gli dá giustizia.

che poi le leggi razziali siano stati promulgate solo per evitare che l'italia venisse invasa non mi pare un elemento di vanto ma solo di scuorno. vuoi vedere che moi fascisti erano tutti dei democratici e hanno dovuto recitare la parte solo per non fare arrabbiare adolfino? ma dai...

tutto questo poi per dare una scatarrata in faccia ai partigiani che ci hanno rimesso la vita per opporsi al regime senza assecondarlo.

vittorio emanuele III che meriti ha per vedersi attribuito delle strade? L'esatto opposto direi.

Giap1
00sabato 27 gennaio 2018 09:33
Premetto che la toponomastica è argomento che non mi interessa più di tanto.vorrei fare 2 precisazioni:Tecchio non era una figura subalterna anzi,proprio per la sua importanza lo fu al centro dell'affaire Mostra che non creò lui non avendone le capacità.
Trando90
00sabato 27 gennaio 2018 09:58
Io nella disputa Tecchio/Ascarelli non mi inserisco, entrambe le posizioni sono condivisibili e personalmente in modo molto pragmatico dico che l'unica cosa che mi turba è la confusione iniziale che ci sarà cambiando nome ad una piazza così importante, piuttosto io rifletterei su via Vittorio Emanuele III, d'accordissimo ad eliminare il re sabaudo ma non potrebbe essere dedicata a qualcun altro invece che a Salvatore Morelli? Per evitare confusione, vista la vicina via Antonio Morelli, poi sicuro una strada per lui esce fuori (semmai al vomero o al centro) e l'attuale via VEIII la potremmo dedicare a Carlo III (anche garibaldi ha una piazza e un corso) che del resto è artefice di gran parte di ciò che c'è lì
Pasquale2017
10sabato 27 gennaio 2018 12:25
Mark nel mio post ho premesso che "le leggi a difesa della razza" saranno per sempre "uno scuorno in faccia",ma la tesi che Mussolini le abbia fatte "anche per paura dello strapotere militare tedesco" è stata espressa da importanti storici tra cui Hannah Arendt, la principale studiosa ebrea del nazismo e dei regimi totalitari, sfuggita alle persecuzioni naziste. Avendo studiato molto accuratamente questi temi nel corso di Storia comtemporanea all'Università Federico II dove mi sono laureato in Scienze Politiche,ho pensato di poter dare un contributo alla discussione. Vorrei anche aggiungere che V.E.III, il quale odiava a morte Benito Mussolini,sembra certo che abbia dovuto firmare le leggi razziali perchè in quel momento il consenso popolare per il "duce" era ai massimi storici ed egli temeva fortemente che il Partito Fascista avrebbe rovesciato la Monarchia nel caso egli non le avesse promulgate.Prova è che, appena dopo l'armistizio,il re fugge a Brindisi, crea il Regno del Sud ed abroga subito le leggi razziali (cosa che comunque non gli da diritto all'intitolazione di una strada vista la vigliaccheria dimostrata fino a quel punto). Infine è opportuno precisare anche che il periodo storico in cui il movimento di "Resistenza Partigiana" o CLN fu attivo, ha inizio il giorno dopo l'armistizio dell'8/9/1943 e termina nei primi giorni del maggio 1945, e che la maggior parte delle formazioni partigiane si sono riunite per combattere l'occupazione nazista e non il PNF che nel frattempo si era sciolto come neve al sole. Detto questo ribadisco che Giorgio Ascarelli ha meriti sportivi che impongono di ricordarlo con una piazza, ma per ovvi motivi cronologici, non c'entra assolutamente niente con lo Stadio S. Paolo (che si era pensato di intitolare ad Attila Sallustro che ne fu direttore per circa 20 anni, dopo aver giocato e conosciuto momenti di vera gloria nel Napoli di Ascarelli).Come dicevo nel primo post sarebbe a questo punto più giusto aspettare qualche anno ed intitolare varie aree intorno allo stadio ai personaggi che hanno fatto grande il Napoli. E se De laurentis vince lo scudetto, una porzioncina potrebbe essere destinata anche a lui.
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