Campania | Ambiente e Salute

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Ninconanco81
00lunedì 14 settembre 2015 16:50
Ennesimo rogo

Monteruscello

In fumo un deposito di tubi di plastica

Mark Corleone
00lunedì 12 ottobre 2015 14:58
Dalla Regione c`è il via libera al biodigestore
NAPOLI Parere favorevole della Regione Campania alla realizzazione ad Alife, dell'impianto di biodigestione anaerobica e compostaggio. Lo ha reso noto la «Generai Construction Spa» che sta realizzando l'impianto. A regime dovrebbe trattare 75mila tonnellate di rifiuti organici provenienti dai Comuni del casertano. Attualmente l'umido finisce fuori Regione con notevole dispendio di risorse pubbliche. Il parere favorevole è stato espresso dalla Commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale, che ha giudicato l'opera compatibile con l'interesse alla tutela del paesaggio in un territorio che rientra nell'oasi naturalistica protetta del Parco Regionale del Matese. Ora il progetto sarà sottoposto all'iter per il rilascio dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale), non obbligatorio per legge, e solo dopo ci sarà il decreto di autorizzazione. Nei mesi scorsi un coro di «no» provenienti dai sindaci dei Comuni della fascia matesina, ricadenti nelle province di Caserta e Benevento, si era sollevato contro la costruzione dell'impianto, in prima ffla il primo cittadino di Alife Giuseppe Avecone, la cui contrarietà airimpianto di compostaggio aveva alimentato la polemica conEmiddio Cimmino, sindaco di San Tammaro, Comune casertano lontano dalla catena matesina dove è in fase di realizzazione un altro impianto per il trattamento dell'umido.
granpacco
00domenica 15 novembre 2015 10:00
Per la Terra dei Fuochi la Regione Campania dovrà adesso presentare un piano per lo smaltimento delle ecoballe anche sulla base del lavoro scientifico, congiunto con il mio dicastero, fatto in questi ultimi mesi».

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti parla del decreto sugli interventi per il territorio, varato ieri dal Consiglio dei ministri, che prevede lo stanziamento di 900 milioni di euro, di cui 150 milioni per le ecoballe campane e 50 milioni per la bonifica di Bagnoli.

Partiamo dalla Terra dei Fuochi.
«Stiamo lavorando con determinazione per risolvere l’annosa questione dei rifiuti in Campania. Ecco perché abbiamo deciso di dare con un decreto legge altri 150 milioni di euro fin da subito, cui si aggiungono 300 milioni per i successivi due anni. Si tratta di risorse fondamentali per affrontare le criticità dell’area, cioè delle zone in provincia di Napoli e Caserta. Crediamo che anche in questo caso, come anche in quello di Bagnoli, ci siano le condizioni per un’azione forte di svolta su due vere e proprie piaghe che abbiamo il dovere di risanare».

Tra quanto tempo crede che possano iniziare a essere rimosse le ecoballe?
«La rimozione potrà iniziare subito dopo la presentazione da parte della Regione Campania di un piano anche sulla base del lavoro scientifico effettuato insieme negli ultimi mesi».

Le risorse finanziarie per la bonifica di Bagnoli sono arrivate un po' in ritardo, non trova, visto che il premier Matteo Renzi le aveva annunciate a Napoli il 14 agosto del 2014?
«Ancora una volta il premier ha rispettato la promessa fatta. Trovo ci sia molto ambiente all’interno del decreto legge sugli interventi per il territorio e, all’interno delle risorse finanziarie previste dal provvedimento, c'è sicuramente molta Campania».

Passiamo a Bagnoli.
«È un segnale importante, di disponibilità a risolvere una situazione che per troppi anni, ventuno come ha ricordato il presidente del Consiglio Renzi, è rimasta bloccata».

I soldi sono già nelle disponibilità del commissario?
«Sì. Abbiamo dato a Salvo Nastasi i 50 milioni di euro promessi. Adesso spetta a lui incominciare a realizzare le opere necessarie per il risanamento. Vorrei sottolineare alcuni aspetti che ritengo cruciali del decreto che abbiamo varato».
bubolazza
00domenica 15 novembre 2015 15:52
Non ricordo le cifre della precedente bonifica falsa che fecero ma questi stanziamenti non sono un po pochi? È prevista anche la rimozione della colmata?
bubolazza
00domenica 15 novembre 2015 16:31
Ho già letto nella sezione bagnoli adesso mi è più chiara la situazione
Mark Corleone
00martedì 1 dicembre 2015 14:26
Napoli, un sequestro di beni per 240 milioni a Kuwait petroleum Italia


Un sequestro preventivo di beni per 239,7 milioni di euro, disposto dal gip di Napoli, è stato eseguito stamane nei confronti della società Kuwait Petroleum Italia.

L'ammontare è pari, secondo l'accusa della procura partenopea, al profitto ottenuto mediante lo smaltimento illecito di rifiuti di lavorazione pericolosi.

Il sequestro per equivalente - spiega in una nota il procuratore aggiunto di Napoli Filippo Beatrice, coordinatore della Dda che è titolare dell'inchiesta - è stato disposto nei confronti della società Kuwait Petroleum Italia perché ritenuta responsabile di condotte penalmente rilevanti contestate ad alcuni suoi dirigenti.

Il decreto di sequestro, emesso dal gip su richiesta della Dda, è stato eseguito stamane dall'Agenzia delle Dogane di Napoli e dalla Capitaneria di Porto.

Agli otto indagati - tra i quali Alessandro Gilotti, legale rappresentante della società, e Roberto Zaccaro, direttore delle risorse umane, acquisti e appalti della Kuwait Petroleum Italia di Roma - viene contestato lo stoccaggio di ingenti volumi di rifiuti pericolosi (42mila metri cubi di acque oleose) nei serbatoi installati nel deposito fiscale Kuwait di Napoli, e il loro successivo smaltimento illecito al fine di non sostenere le spese per il corretto trattamento delle sostanze.

Le indagini avevano già portato nel novembre 2013 al sequestro di attrezzature dell'azienda. Secondo la procura le intercettazioni telefoniche e le mail provenienti dai computer sequestrati "hanno consentito di risalire all'esistenza di un accordo tra i responsabili del deposito di Napoli e i vertici della società Kuwait spa, nonché di riscontrare come l'illecito smaltimento dei rifiuti sia stato oggetto di una scelta consapevole della società, allo scopo di non affrontare gli oneri economici derivanti dall'osservanza della normativa in materia, introitando in tal modo le somme che avrebbero dovuto essere impiegate e che costituiscono l'illecito profitto sottoposto a sequestro"



"il privato in Italia funziona meglio del pubblico "
Coma White
00martedì 1 dicembre 2015 14:51
:^^^
Secondo gruppo petrolifero in Italia, dopo l'acquisizione di Shell.

Bella merda.
granpacco
00martedì 1 dicembre 2015 19:21
ma questi soldi sequestrati che fine fanno?
alan shore
00mercoledì 2 dicembre 2015 12:17
ma il sindaco non aveva garantito che la kuwait e tutti i depositi di napoli est avrebbero sloggiato entro il 2016? ci fu poi quella polemica su un silenzio-assenso del comune che avrebbe esteso la concessione per altri 20 anni, ci furono rassicurazioni ma poi non si è saputo più nulla. ad oggi sono stati abbattuti solo i pochi depositi dell'eni a via ferrante imparato (dove sarebbe dovuto sorgere un parco pubblico entro quest'anno ma lo scenario attuale è ancora quello post-abbattimento) mentre gli altri depositi il mese scorso che ci sono passato li stavano addirittura "ristrutturando"
bubolazza
00mercoledì 2 dicembre 2015 14:51
Quello di via ferrante imparato è un progetto autonomo dell eni che dovrebbe fare delle residenze una sede della società e il parco con vari servizi che probabilmente si perderanno per strada
Mark Corleone
00lunedì 15 febbraio 2016 21:00



...
Ninconanco81
00venerdì 19 febbraio 2016 12:00
Conosco di fama il professor Curcio conosco il suo spirito di abnegazione ed è grazie a lui che ancora una volta il Monaldi si trova ai primi posti in Italia per una tecnica chirurgica mininvasiva

:applausi:

Na.Samurai
00venerdì 19 febbraio 2016 15:24
Bene! Complimenti al professore :)
Giap1
00venerdì 11 marzo 2016 08:51
De Luca mi sta simpatico e lo reputo pure un buon amminisratore ma tra Sanità e Trasporti nun sta capenn nient www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoli_donna_morta_ospedale_cuore-1603...
bubolazza
00venerdì 11 marzo 2016 10:58
Mi pare che in questo caso de luca c'entri poco
Giap1
00venerdì 11 marzo 2016 11:14
Ti sbagli.la riorganizzazione dei reparti e la morte del San Paolo sono state decise in questa consiliatura.è vero che siamo ancora commissariati e che quindi i poteri ultimi spettino a Polimeni ma non c'è nessuna inversione di tendenza
basilisco87
00venerdì 18 marzo 2016 19:14
Ecoballe, assegnati i primi lotti. De Luca: «Via 500mila ecoballe, i primi camion partono a fine aprile». Ci sarà anche Renzi


"Sono stati assegnati i primi cinque lotti per la rimozione delle ecoballe dalle aree di Giugliano e Villa Literno per un volume complessivo di 500mila tonnellate". Così il governatore Vincenzo De Luca ai microfoni di Lira Tv. "Si tratta - ha sottolineato il presidente della Regione - di una svolta storica. A fine aprile partiranno i primi camion con le ecoballe che vanno via dalla Campania". In quell'occasione al fianco di De Luca dovrebbe esserci anche il premier Matteo Renzi, il cui governo ha stanziato 150 milioni per la rimozione delle ecoballe e per le altre questioni ambientali della Campania.

L'ex sindaco di Salerno si sofferma sull'iter avviato: "Si tratta di una procedura negoziale che consente di affidare alle 5 imprese aggiudicatarie un altro lotto o di negoziare con altre imprese accreditate. Quindi, di fatto, abbiamo già una copertura per un milione di ecoballe". Non fa sconti, poi, ai suoi avversari che "sulle ecoballe hanno detto tante imbecillità. E invece noi stiamo risolvendo il problema".



link

era ora direi che si mettesse mano
Madeco
00martedì 24 maggio 2016 11:46
Questa notizia credo possa andare qui

Iniziate le operazioni di prelievo di oltre 5000 tonnellate di pneumatici


A conclusione di un lungo lavoro procedurale iniziato circa 8 mesi fa, iniziano oggi le operazioni di prelievo di oltre 5000 tonnellate di pneumatici fuori uso in zona Gianturco( :O ), in un deposito abbandonato da 8 anni. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro sinergico del Comune di Napoli, la Procura di Napoli, la Polizia Ambientale dei Vigili Urbani di Napoli, il comitato di Controllo per l'applicazione del Protocollo per la prevenzione dei roghi in Campania presieduto dal Prefetto Cafagna e il Ministero per l'Ambiente. Le operazioni dureranno oltre due mesi e vedono coinvolti 6 Aziende scelte dal Consorzio Ecopneus per il ritiro gratuito dei pneumatici e il Comune di Napoli per tutte le attività di supporto e di logistica per mettere in piena praticabilità tutte le operazioni.

L'Assessore all'Ambiente esprime grande soddisfazione per un lavoro di squadra che ha permesso questo importante risultato eliminando una gravissima situazione di pericolo e dimostrando come la filiera istituzionale, tutta insieme, opera per il bene comune.
CRIME 80
00martedì 24 maggio 2016 13:18
si ma non è gianturco. Si tratta della zona delle botteghelle, a ponticelli.

tutti questi copertoni li vedo dal treno, sono li da molti anni, pensavo fosse un sito di stoccaggio, forse lo era.
Madeco
00martedì 24 maggio 2016 19:41
CRIME 80
00martedì 24 maggio 2016 22:55
non vorrei farei il saccente, ma neanche quelli del comune sanno dove si trovano?

Questo enorme deposito si trova qui
www.google.it/maps/@40.8754495,14.3177103,3a,66.8y,92.44h,86.07t/data=!3m4!1e1!3m2!1sjzOVOFYCmSQceDuvdw...

la zone delle botteghelle, cioè Ponticelli. Gianturco non è lontanissimo, ma è più giù

sono anni che mi guardo questa montagna di copertoni dal treno. Oltre da chi arriva dalla linea per cancello, questo lo vede anche chi arriva con l'AV da roma o da Salerno.
Ninconanco81
00martedì 31 maggio 2016 14:58
Intanto a Taverna del re la gente non molla
la gente non si fida
Non tutti vedono una grande vittoria in questa movimentazione di ecoballe
Persistono tanti dubbi
Rimosse solo due ecoballe la prima e l'ultima
Gli attivisti controllano e vigilano sempre

CityN
00martedì 31 maggio 2016 15:11
Vabbè però quel cartello a destra mi sa tanto di attributi recisi per fare il dispetto alla moglie :tafazzi:
Ninconanco81
00lunedì 6 giugno 2016 09:23
Il Comune di Napoli annulla la gara per la rimozione dell’amianto aggiudicata lo scorso inverno ad una impresa che ha tra i soci un condannato in Corte di Appello per traffico illecito di rifiuti, con l’aggravante del disastro ambientale. In attesa del bando che designerà il nuovo vincitore, sono finalmente iniziate in varie strade cittadine le opere di messa in sicurezza del micidiale materiale e le sta eseguendo l’impresa Segenia.

C’è una doppia svolta, dunque, nella spinosissima vicenda che si trascinava da alcuni mesi. Il caso riguarda l’aggiudicazione da parte di Palazzo San Giacomo ad Atr della gara da 204.750 euro per la rimozione su chiamata e per lo smaltimento dell’ amianto.

L’azienda aveva vinto in virtù di un ribasso del 44,9%. Avrebbe dovuto lavorare, dunque, per 112.776 euro. Giovanni Pellini, socio di Atr con un quinto delle quote, era stato condannato a fine gennaio 2015 in Corte di Appello a sette anni di reclusione (si attende ora il verdetto della Cassazione), perché ritenuto dai giudici, insieme ai suoi fratelli Cuono e Salvatore, il terminale di un traffico illecito di rifiuti pericolosi provenienti dal Veneto

Appreso ciò Palazzo San Giacomo fece un primo passo indietro e non stipulò il contratto.

Si era creata, dunque, una situazione di attesa. Da un lato il vicesindaco Raffaele Del Giudice era tutt’altro che entusiasta di affidare ad Atr, alla luce dei precedenti di uno dei soci, la rimozione dell’amianto in città. Dall’altro c’era il timore che la revoca dell’aggiudicazione della gara avrebbe offerto all’impresa un comodo gancio per un’azione di rivalsa giudiziaria.

A dispetto delle vicende penali che hanno interessato Giovanni Pellini, infatti, Atr risulta regolarmente iscritta all’albo nazionale degli smaltitori tenuto dal ministero dell’Ambiente e lavora con varie amministrazioni pubbliche.

Dopo mesi di riflessione e mentre l’amianto restava abbandonato in strada — dove lo lasciano i criminali che in questo modo risparmiano sui costi di smaltimento in impianti autorizzati ed adeguati — arriva adesso la decisione del Comune, che taglia fuori la società aggiudicataria lo scorso inverno dell’appalto.

«Nell’ambito di una riorganizzazione tecnica del servizio», dice il vicesindaco di Napoli, «si è proceduto ad annullare la gara». Parole pesate col bilancino. Secondo indiscrezioni che trapelano da Palazzo San Giacomo il nuovo appalto sarà assegnato non più direttamente dal Comune, ma da Asìa Napoli. Sarà quest’ultima a preparare il bando e poi ad affidare il servizio di prelievo e di smaltimento dell’amianto ad un privato. Il capitolato della nuova gara potrebbe essere pronto in tempi piuttosto brevi.

Nel frattempo, Del Giudice lancia due appelli ai napoletani. Il primo: «Se notate qualcuno che lascia amianto in strada, memorizzate il numero di targa e segnalatemelo scrivendo a vicesindaco@napoli.it. E’ una battaglia campale. Ad oggi, in città, abbiamo trenta siti dove va rimosso questo materiale. Un pericolo per noi tutti ed un costo per l’amministrazione. Da parte nostra, per intensificare i controlli abbiamo fornito di 12 nuove motociclette i vigili che svolgono compiti di polizia ambientale ».

Il secondo appello: «Se eseguite lavori che prevedono la rimozione dell’amianto, affidatevi a ditte serie e certificate, informatevi su dove lo porteranno e chiedete di prendere visione della documentazione».
Mark Corleone
00mercoledì 29 giugno 2016 15:28
Rifiuti, 27 milioni di danni per omessa bonifica in Campania

La Guardia di finanza ha notificato le prime 15 richieste di risarcimento per la mancata bonifica delle discariche - mettendo gravemente a rischio la salute dei cittadini e arrecando gravi danni all'ambiente - che costò all’Italia una multa della Corte di giustizia europea in tema di rifiuti. Nel mirino sindaci e funzionari della Regione. Un danno da 27 milioni. Tra i destinatari degli inviti a dedurre per danno erariale emessi dalla Corte dei Conti della Campania ci sono anche Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, due ex presidenti della Regione Campania e l'ex assessore all'Ambiente Giovanni Romano.

L’inchiesta del sostituto procuratore della Corte dei conti, Donato Luciano, ritiene di aver individuato coloro i quali erano responsabili del riassetto delle discariche ma, a causa della loro inerzia, hanno costretto l’Unione europea a sanzionare l’Italia nel dicembre 2014.
Omessa bonifica delle discariche in Campania, un danno da 27 milioni


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Sono circa 200 i siti di sversamento finiti nel mirino della commissione europea, dislocati in 18 regioni italiane: ben 48 si trovano in Campania. I finanzieri del Nucleo polizia Tributaria comandato da Giovanni Salerno hanno calcolato, discarica per discarica, l’impatto della Campania sul totale della multa pagata dal governo: il danno, come detto, è di 27 milioni di euro. Sono quattro i primi provvedimenti notificati, ma saranno oltre un centinaio i soggetti coinvolti dall’indagine.
Terra dei Fuochi, Don Patriciello: ''Solo un cieco non vede quello che sta succedendo''


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Secondo la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti i vertici degli enti competenti non avrebbero adottato tutte le misure necessarie malgrado la legge fosse esplicita sull'attribuzione delle competenze e benché i progetti di bonifica fossero stati ampiamente finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013, attingendo dalle risorse del POR Campania 2007/2013.

L'Unione Europea ha condannato l'Italia a pagare una somma forfettaria di 40 milioni e penalità semestrali pari a 42,8 milioni di euro, fino alla completa esecuzione delle relative sentenze di condanna della Corte di Giustizia.

L'elenco dei destinatari. Oltre gli ex presidenti della Giunta regionale Antonio Bassolino (a cui il provvedimento è stato notificato anche in qualità di commissario all'emergenza alle bonifiche e tutela delle acque); l'ex governatore Stefano Caldoro e l'ex assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano, g i altri inviti a dedurre riguardano tre amministratori pubblici attualmente in incarica, tutti in provincia di Avellino: Francesco Ricciardi, sindaco di Monteverde ed ex responsabile unico per le bonifiche; Antonio Russo, neo sindaco di Rotondi, a cui le contestazioni sono state notificate in qualità dell'incarico ricoperto in passato di responsabile unico delle bonifiche; e Stefania Di Cicilia, neo sindaco di Villamaina. Anche per lei l'invito a dedurre riguarda l'incarico ricoperto in passato di responsabile unico delle bonifiche. Tra i destinatari anche Massimo Menegozzo, ex commissario delegato per le criticità in materia dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela delle acque superficiali della Regione Campania; Angelantonio Caruso, ex sindaco di Andretta (Avellino); Ines Giannini, ex commissario prefettizio di Andretta (Avellino); Luigi Antonio Scanzano, ex responsabile unico di procedimento ad Andretta (Avellino); Maurizio Rosa, ex responsabile unico delle bonifiche di Monteverde (Avellino); Bartolomeo Esposito, ex vice sindaco reggente di Rotondi (Avellino); Gabriele Lanzotti, ex responsabile unico bonifiche di Rotondi (Avellino); Michele Marruzzo, ex sindaco di Villamaina (Avellino); e Giovanni Vuolo, ex responsabile unico di procedimento di Villamaina (Avellino).
Giap1
00mercoledì 29 giugno 2016 20:21
Totonno
Ninconanco81
00venerdì 5 agosto 2016 09:55
basilisco87
00venerdì 5 agosto 2016 11:57
stabben!
Mark Corleone
00mercoledì 9 novembre 2016 15:58
la Giunta regionale ha approvato la delibera che stanzia 1.508.000 euro per il completamento degli impianti di compostaggio del Comune di San Tammaro e di Giffoni Valle Piana.
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