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Real Tenuta di Carditello

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2017 10:19
14/02/2012 10:22
 
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[Modificato da Gennaro.90 14/02/2012 10:31]
14/02/2012 10:44
 
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Carditello- Villaggio di Cardito, posto in ampia pianura.Vi è una bella casina reale, magnificamente decorata e con la elegante cappella dell'Ascensione.
Vi sono grandiose stalle per lo ricovero delle vacche e bufale e de' cavalli.
Molte abitazioni servono per la gente addetta alla cura de'diversi armenti. Un lungo bosco racchiude cinghiali, caprj, lepri per la reggia caccia.
Tutto il tenimento è cinto di muraglia che si estende per circa 16 miglia.
Si fanno nello stabilimento ottimi butiri e formaggi.


Dizionario Corografico del Reame di Napoli - 1852 -


Allora, la miriade di abitazioni che sono citate in questo passo non esistono più, ne sopravvive una sola che oggi è una casa privata e che ha il "cesso" dove era la garitta [SM=x2819346]
Stessa cosa dicasi del muro di cinta, oggi completamente scomparso, che fu smontato letteralmente nel dopoguerra per prendere le pietre di tufo che servivano a ricostruire le case distrutte, stessa sorte toccò ad un piccolo castello rosso, quadrato, con 4 torri agli angoli.
Il bosco invece fu eliminato quando la real tenuta passò all'ONC.
Naturalmente le grandiose stalle oggi sono diroccate, senza tetto, o addirittura sul lato Est...non sono.
[Modificato da Gennaro.90 14/02/2012 10:58]
14/02/2012 11:15
 
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bravo, gennaro. sei forzasud?
14/02/2012 14:28
 
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Posto di Guardia - Carditello -
Si avvocà.
Ecco l'ultimo edificio superstite, e la garitta-latrina.


[IMG]http://i40.tinypic.com/20h09xu.jpg[/IMG]
24/02/2012 11:42
 
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www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/23/petizione-salvare-reggia-carditello-comuni-mettano-insieme...

Che dire,speriamo si faccia qualcosa per salvare questo pezzo di storia.

__________________________
" Un pesce morto può solo seguire la corrente.Soltanto uno vivo riesce ad andarci contro. "

- William Claude Fields -
27/02/2012 11:04
 
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Non riguarda Napoli ma la Reggia di Carditello, importante monumento oggi in stato d'abbandono purtroppo: denaro.it/blog/2012/02/25/il-real-sito-di-carditello-una-delizia-da-...
12/03/2012 22:54
 
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CAMPANIA, SAN TAMMARO (Caserta), 11 marzo 2012 (Casertasette) - Il Real Sito di Carditello è andato già all'asta da tempo ma in questi giorni il sindaco del comune sul quale è ubicato si ricorda dell'importanza del monumento e annuncia uno sciopero della fame. 'La nota vicenda del Real Sito di Carditello - recita un comunicato del sindaco Emiddio Cimmino - sta diventando l’emblema dell’assoluto disinteresse della politica centrale e regionale, nei confronti del nostro territorio in particolare. Sulla vicenda specifica, a nulla è servito, sino a questo momento, il mio personale impegno e l’impegno delle tante associazioni culturali del territorio e oltre. Non ho alternative: proclamo la mia azione estrema di protesta contro l’immobilismo delle istituzioni, il cui assordante silenzio mortifica il popolo di questa parte di Terra di Lavoro. Vi invito alla conferenza stampa indetta per le ore 11,00 di lunedì 12 marzo, presso la sala riunioni del comune di San Tammaro, al Corso Domenico Capitelli. In quella circostanza avrò modo di sgranare le ragioni dello “sciopero della fame” che intendo attuare a partire dalla giornata di lunedì'.
15/03/2012 02:14
 
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altro articolo sulla reggia di carditello


Lo scempio della Reggia di Carditello

Di eduardo lubrano • 14 mar, 2012

Ancora una volta il menefreghismo sulle nostre opere d'arte sta per far perdere al pubblico italiano e non solo, la possibilità di ammirare un gioiello dell'architettura del '700: la Reggia di Carditello domani verrà messa all'asta.

Reggia di Carditello, ultimo atto. Un gioiello dell’architettura italiana del 1700, un pezzo del nostro patrimonio artistico, uno strumento di lavoro e di ricchezza per una regione che ne avrebbe tanto bisogno, se ne va al macero, tra il disinteresse di quelle istituzioni che dovrebbero pensare al futuro dell’Italia. Le aziende scappano in Serbia attirate da mano d’opera a costi inferiori e sgravi fiscali, risorse energetiche inesistenti, allora cosa resta ? Un patrimonio d’arte e di storia che nessun altro ha. E che potrebbe produrre ricchezza se valorizzato e “venduto” attraverso il marketing e i percorsi turistici.
E invece noi……..

Giusto un anno fa di questi tempi, era il 22 marzo, al Journal ci occupammo dello scempio e del degrado in cui versava un gioiello dell’arte italiana diventato rifugio di tossici e luogo di incontro per malavitosi di ogni genere: la Reggia di Carditello, in provincia di Caserta, nella piana di San Tammaro.

La situazione era questa, in sintesi: la proprietà, il Consorzio di bonifica del Basso Volturno, aveva debiti con il Banco di Napoli ( oggi Banca Intesa) ma a sua volta doveva avere soldi dalla Regione Campania e da alcuni comuni della zona con i quali avrebbe potuto far fronte ai suoi oneri. Niente da fare: il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ricorre spesso nelle cronache italiane di questi anni e di questi giorni sul nostro giornale, decise per la vendita all’incanto della bellissima struttura edificata dai Borboni nel 1787, fissandone anche il prezzo: 25 milioni di euro.

Ebbene domani si terrà la prima asta a partire da un prezzo più basso, 15 milioni. Nel frattempo in questi 12 mesi tutti quelli che hanno potuto muoversi si sono mossi: le associazioni per la difesa del patrimonio artistico e culturale della zona, le associazioni a tutela del territorio, alcuni consiglieri regionali che affermano che sia pure nel silenzio ufficiale del Presidente Caldoro, la Campania ha stanziato 3 milioni di euro. Ma ne mancano almeno 6 per soddisfare la controparte che si riterrebbe soddisfatta anche di 9 milioni, in base ad un accordo stipulato anni fa.

Il rischio estremamente concreto è che la Reggia vada a finire nelle mani di gente che non ha alcun interesse a mantenerne lo status di bene artistico nazionale e che lo trasformi un albergo a sei o sette stelle (per dire), piuttosto che in centro commerciale o che altro. Per esempio una delle persone che sembra interessata all’acquisto sembra essere l’erede della famiglia Coppola, la stessa che fu protagonista della costruzione del famoso villaggio Coppola, del tutto abusivo, negli anni ’60 lungo il litorale domitio-flegreo che comprende le province di Napoli e Caserta.

Magari non sarà lei ad acquistarlo ma quello che sembra certo ad oggi è che nessuno potrà mai più vedere gli splendidi saloni della reggia,gli affreschi che la decorano. Insomma l’ennesimo scempio consumato ai danni del nostro patrimonio artistico culturale che mai come in questo momento di crisi dovrebbe invece essere rigenerato e sfruttato al meglio.



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15/03/2012 11:45
 
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Il rischio estremamente concreto è che la Reggia vada a finire nelle mani di gente che non ha alcun interesse a mantenerne lo status di bene artistico nazionale e che lo trasformi un albergo a sei o sette stelle (per dire), piuttosto che in centro commerciale o che altro. Per esempio una delle persone che sembra interessata all’acquisto sembra essere l’erede della famiglia Coppola, la stessa che fu protagonista della costruzione del famoso villaggio Coppola, del tutto abusivo, negli anni ’60 lungo il litorale domitio-flegreo che comprende le province di Napoli e Caserta.



Fra l'altro, posso immaginare quale sarebbe la clientela di questo "sei stelle", in occasione di soggiorni e matrimoni.
Diciamo pure che il "rischio estremamente concreto" è che finisca nelle mani della camorra.

__________________________

Visit my site www.flapane.com
My trips - My pics
15/03/2012 14:17
 
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l'asta di cui si parlava nell'articolo è andata deserta :(
15/03/2012 14:40
 
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è andata deserta xke ogni volta viene abbassato il prezzo,quindi la prox volta la base d'asta sarà inferiore
21/03/2012 03:00
 
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21/03/2012 11:40
 
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Carditello:
Leggete, leggete...CHE AMAREZZA

corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2012/20-marzo-2012/caso-carditello-saccheggio-quotidiano-adesso-hanno-rubato-anche-allarme-20037538965... [SM=x2819341] [SM=x2819657]

Però eppur si muove...
angeloxg1.wordpress.com/2012/03/21/ornaghi_carditello/

E intanto tutti gli oggetti che sono stati rubati dalla reggia come verrnno sostituiti???
[Modificato da Stadera90 21/03/2012 15:50]
02/04/2012 09:06
 
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Carditello, la nuova asta va deserta, il prezzo scende. Salvataggio più vicino.
CASERTA - Carditello, la nuova asta va deserta. Si ricomincia, prossime tappe giudiziarie in estate, nella speranza che nel frattempo vada in porto il percorso delineato dal ministro Lorenzo Ornaghi per il salvataggio del Real Sito Borbonico, oggi in stato di abbandono, in terra casertana.


Dell’oblìo della piccola, splendida reggia è stato informato, l’altro ieri, anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Caserta e Capua. Certo, era fondamentale il passaggio di ieri perché possa avanzare la proposta ministeriale (esercizio del diritto di prelazione o eventuale esproprio dopo una stima da parte dell’Agenzia del Territorio). Il giudice dell’esecuzione del tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere, Valerio Colandrea, a conclusione dell’udienza dove nessuno ha presentato offerte d’acquisto, ha allora stabilito che i prossimi incanti ci saranno il 12 e il 19 luglio.

Il prezzo per l’acquisto della Reggia di Carditello, decurtato del 25%, la prossima volta, sarà di 11 milioni e 250 mila euro. Grande soddisfazione è stata espressa non solo dai vertici del Consorzio, ma anche dal primo cittadino santammarese, Emiddio Cimmino e dai coordinatori di Agenda 21 Eugenio Frollo, Francesco Ciarmiello, Alessandro Manna, Paolo Mandato e Raffaele Zito, l’associazione che è parte integrante del presidio istituzionale di Carditello insieme ai volontari della locale protezione civile; tutti insieme, con un comunicato stampa congiunto, hanno sottolineato come «dopo anni di immobilismo, furti e atti vandalici, sembra veramente scongiurata una possibile vendita a privati, anche poco raccomandabili.

La rabbia e lo sdegno di tanti cittadini, associazioni ed enti, che in questi anni si sono battuti per la salvezza del monumento borbonico, potrà da oggi trasformarsi in un cauto ottimismo per il rilancio di Carditello e il futuro del territorio di Terra di Lavoro, così come auspicato anche dal presidente Napolitano».

Intanto, la rinascita di Carditello ricomincia dalle radici. Mentre l’asta ieri mattina andava deserta, nel perimetro antistante la palazzina reale, cinquanta bufale e decine di cavalli scorrazzavano liberi davanti alle telecamere della Rai. Un’intera trasmissione di Linea Verde sarà dedicata alla storia della mozzarella che ebbe i suoi natali proprio in quel di Carditello.
In attesa della convocazione del tavolo prefettizio di coordinamento, il Consorzio, il Comune e le Associazioni di Agenda 21 hanno già in programma la convocazione di una conferenza stampa, durante la quale saranno presentate prime linee guida per il rilancio del sito reale di Carditello.

Ora l’attesa è anche per il prossimo 15 aprile alle 12, quando andrà in onda la nuova puntata di Linea Verde, il programma che, da cinquant’anni, si propone di affrontare i temi del mondo agricolo ed enograstonomico illustrando prodotti, sapori e tradizioni della penisola italiana. Conduttori Eleonora Daniele e Fabrizio Gatta, due volti familiari al pubblico di RaiUno.

«È stata anche questa – ha detto con orgoglio Francesco D’Amore – l’opportunità per far conoscere all’Italia le potenzialità di questo luogo e la grandiosità della sua storia. Il gioiello voluto nel 1744 da Carlo di Borbone, che vi aveva impiantato un allevamento di cavalli, e accresciuto successivamente da Ferdinando IV e Maria Carolina, ospitò l'allevamento dei bovini e la produzione dei formaggi, in primis la mozzarella. Era nello spazio retrostante, diviso in cinque cortili, che si svolgevano le attività agricole, mentre l'area antistante - riservata alle corse dei cavalli – fatta di fontane con obelischi in marmo e un tempietto circolare al centro, da cui il re assisteva agli spettacoli ippici, era il luogo dell’accoglienza e della rappresentanza. Il nostro desiderio è quello di vedere rifulgere questo gioiello della nostra storia».

Il Mattino
[Modificato da Linea68 02/04/2012 09:07]
27/09/2012 12:49
 
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Ragazzi chiedo scusa se nn è il topic adatto, penso che già siate al corrente dell'iniziativa del FAI ''I luoghi del cuore'', comunque al primo posto c'è la Reggia di Carditello e tra le prime posizioni altri siti campani...non so quanto possa essere utile questa iniziativa ma tentare non costa nulla, quindi... www.iluoghidelcuore.it/reggia-di-carditello


04/12/2012 13:39
 
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ragazzi vi annuncio che alla chiusura delle procedure voto via web del FAI la reggia di carditello guida la classifica delle preferenze con 400 voti circa in piu del parco e del castello di miramare a trieste, che di certo non è minacciato da casalesi o discariche abusive di rifiuti tossici..magari avrà bisogno di qualche potatina agli alberi e di una passata di aspirapolvere sui mobili, e giù tutti a votare...mah, qui si sfiora il ridicolo!

Manca il conteggio dei voti cartacei che verranno sommati a quelli web ritenuti dal FAI validi.

cmq se vince Miramare mi incazzo veramente..
04/12/2012 14:30
 
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Chissà quanti voti cartacei avrà preso Carditello...speriamo siano sufficienti. Se tornasse in cima anche il quartiere Sanità non sarebbe male.
19/12/2013 13:01
 
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Carditello, asta deserta per l'undicesima volta: nessuno compra per 10 milioni lo splendido complesso in degrado
Il Mattino - S. MARIA C. V. - E' andata deserta questa mattina presso il Tribunale di S. Maria C. V. l'undicesima asta per l'acquisto della Reggia di Carditello. La base delle offerte era di 10 milioni di euro e il Comune di San Tammaro e la Regione hanno un diritto di prelazione nei confronti di eventuali privati. Nei giorni scorsi il ministro dei Beni Culturali Bray aveva chiesto a Comune e Regione di rinunciare all'esercizio della prelazione lasciando intendere alla possibilità di un acquisto da parte dello Stato.

Nei giorni scorsi ancora una volta il ministro era ritornato sul degrado di Carditello che, come suo costume, aveva visitato nel corso di un blitz a sorpresa. E aveva anche suscitato polemiche la frase del ministro con cui aveva sottilieato che Carditello era "troppo vicina a Casal di Principe" e che nel corso dell'emergenza rifiuti vi avevano collocato una discarica praticamente di fronte.


Credo che sia alquanto strano che, per 10 milioni, nessuno compri questo monumento. Non vorrei che sotto sotto ci fosse la mano della malavita per far abbassare, quanto più è possibile, il prezzo...
09/01/2014 13:07
 
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Carditello, la Reggia dei Borbone appartiene agli italiani: comprata
CDM - Lo Stato torna in possesso della real delizia borbonica

CASERTA - È nostra, finalmente. Dopo mille tormenti societari e mille razzie vandaliche e mille incubi sul destino d’ineluttabile degrado, la Reggia di Carditello, la stupenda Versailles agreste dei Borbone, appartiene da ieri a tutti gli italiani. Accordo firmato, parte la sfida del recupero
Era ora. Anche se adesso viene il difficile: vincere la camorra sul suo terreno.
Erano anni che la magnifica residenza settecentesca progettata come reggia di caccia per Carlo di Borbone da Francesco Collecini, braccio destro di Luigi Vanvitelli, e trasformata poi da Ferdinando IV in una villa delle delizie al centro di una tenuta modello di 2.070 ettari bagnati dalle acque dei Regi Lagni, pareva avviata a diventare un rudere.
Come fosse nell’epoca d’oro, possiamo immaginarlo: campi e vigne e frutteti a perdita d’occhio. Quando ci passò Wolfgang Goethe restò incantato spiegando che bisognava andare di lì «per comprendere cosa vuol dire vegetazione e perché si coltiva la terra. (...) La regione è totalmente piana e la campagna intensamente e diligentemente coltivata come l’aiuola di un giardino».

LA STORIA - Finita dopo l’Unità d’Italia nel bottino del re Vittorio Emanuele II, che già aveva le sue tenute dove sfogare la passione venatoria a Venaria e a San Rossore, la reggia agreste fu affidata perché se ne occupasse all’allora capo della camorra locale. Il primo di tanti errori e tante scelleratezze. Che importava, ai Savoia, di quella meravigliosa proprietà terriera?
Oltre mezzo secolo di disinteresse dopo, come ha scritto Gerardo Mazziotti sul Corriere del Mezzogiorno , «gli immobili e l’arredamento passarono dal demanio all’Opera Nazionale Combattenti e i 2.070 ettari della tenuta furono lottizzati e venduti. Rimasero esclusi il fabbricato centrale e i 15 ettari circostanti». Era il 1920. Quasi un secolo fa.
Passata la II Guerra mondiale, durante la quale era stata occupata dai nazisti che andandosene si erano portati via quanto potevano, compresi un po’ di camini, la Reggia di Carditello finì per entrare nel patrimonio immobiliare del Consorzio generale di bonifica del bacino inferiore del Volturno. Un carrozzone destinato a esser assorbito dalla Regione e via via a sprofondare sotto una montagna di debiti mai pagati. Debiti in gran parte nei confronti del Banco di Napoli. Col risultato che, quando questo naufragò, tutto finì ipotecato dalla Sga, la «bad bank» che ammucchiò, dopo il crac, i crediti in sofferenza dell’Istituto fallito.
Certo, se la Regione Campania avesse restituito il dovuto, la faccenda sarebbe stata chiusa prima.

IL DENARO - Ma dove trovarli, i soldi? E così, la splendida dimora tra Napoli e Caserta che aveva vissuto una sua ultima stagione decorosa quando era stata scelta come sede di prestigio dai responsabili dell’Alta Velocità allora in costruzione tra Roma e Napoli ed era stata perciò sottoposta a un parziale restauro della parte più nobile, era stata abbandonata a se stessa in attesa di trovare un compratore.
Macché, a vuoto la prima asta, a vuoto la seconda, a vuoto la terza... E man mano che la Reggia veniva abbandonata a se stessa e il suo prezzo calava e calava, i camorristi della zona l’hanno cannibalizzata portandosi via tutto: i marmi delle scalinate, gli stucchi, i cancelli, le panche, i camini, i pavimenti dell’altana, l’impianto elettrico, tutto... Era stato installato, dopo il parziale restauro, un sistema d’allarme: rubato anche quello. Per finire insieme con le colonnine delle balaustre, chissà, nella villa di qualche boss.
Metteva il magone, vedere il progressivo e devastante degrado di quel tesoro d’arte e bellezza che ogni paese del mondo, al posto nostro, avrebbe trasformato in una fonte di ricchezza turistica riportandolo magari alla vocazione originaria e cioè quella di un centro di eccellenza dell’agricoltura. Metteva il magone annotare come all’umiliazione dei saccheggi barbarici si fosse sommato l’accumulo di spropositate quantità di immondizia, «normale» e tossica, buttate nelle discariche, «regolari» e clandestine, tutto intorno. Un assedio di puzza e veleni.

IL CALVARIO - Il calvario, ieri, ha avuto una svolta. Preso atto che la vendita all’asta non c’era modo che andasse a buon fine (e meno male, a questo punto) la Sga ha incamerato la Reggia a pagamento del debito. E, ieri mattina, ha firmato un contratto preliminare per cedere la dimora settecentesca al ministero dei Beni culturali e del Turismo che aveva a suo tempo sborsato i soldi per il restauro vanificato dal successivo vandalismo.
L’aveva giurato, Massimo Bray. L’ha fatto. E oggi ha diritto ad assaporare, insieme con i protagonisti di Intesa-San Paolo (subentrati al Banco di Napoli) il miele degli elogi, così raro di questi tempi per chi governa. Evviva. Finalmente sul fronte del nostro patrimonio artistico e culturale è stato battuto un colpo. Bravi.

L'AMAREZZA - Restano un problema e una nota d’amarezza. Il problema è che ora la reggia di Carditello dev’essere restituita al suo originario splendore. E non è solo una questione di soldi. Il rischio è che ogni carriola di ghiaia, ogni sacco di cemento, ogni mattone del restauro possano pagare il pedaggio ai Casalesi. E lì lo Stato, a ridosso della Terra dei fuochi, si gioca tutto. Occorrono, con il concorso obbligato degli enti locali e delle associazioni anti-camorra che verranno coinvolti, tre risanamenti paralleli: quello ambientale del territorio avvelenato, quello estetico della Real Delizia dove sono stati strappati perfino brandelli degli affreschi e quello morale di un territorio infiltrato dalla criminalità. L’amarezza è per la scomparsa di Tommaso Cestrone, il volontario della protezione civile che aveva dedicato la vita, negli ultimi anni, a proteggere ciò che restava della Reggia. Nonostante le minacce. Gli incendi. Le intimidazioni. L’uccisione delle sue pecore. Sarebbe felice, oggi. La notte del 25 dicembre postò su Facebook un messaggio a Bray: «Auguri dalla Reggia di Carditello. Il mio Natale è qua». «Carditello è chiusa da troppo tempo», gli rispose il ministro, «Cercherò una soluzione perché torni alla sua bellezza e sia aperta a tutti». Poco dopo, quella notte, Tommaso se ne andò.

Gian Antonio Stella

[SM=x2821656] FINALMENTE!
09/01/2014 14:58
 
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