8° giorno: Geiranger
Dopo un sonno lungo e riposante ci svegliamo alle 9 per la colazione.
Il "Grande Fjord Hotel" è un ottimo albergo, sito in posizione invidiabile sul fiordo, leggermente decentrato dal centro di Geiranger, e per questo molto tranquillo.
La colazione la si fa all'ultimo piano in una sala ultra panoramica. Colazione molto buona ed abbondante peraltro, di certo la migliore di tutto il nostro viaggio. I cornetti che servono sono favolosi (e chi se l'aspettava), ma quel che è ancor più buono è questo pasticcino, che ritroveremo altre volte durante la nostra salita verso nord.
Si chiama wienerbrod, ha la pasta friabile come quella dei cornetti, il buco riempito di crema pasticciera e il tutto ricoperto di glassa, ottimo veramente.
Per la stanchezza accumulata nei giorni precedenti decidiamo di annullare l'escursione che avremmo voluto fare in giornata (particolarmente dura peraltro, andrò nel dettaglio fra poco), anche perchè ci rendiamo conto che per la posizione in cui ci troviamo e per i punti panoramici che abbiamo scorto la sera prima e che visiteremo di lì a qualche ora, l'arrampicata è solo un'inutile ammazzata, che non dà alcun vantaggio in termini di punti particolarmente panoramici o privilegiati.
Dopo colazione, pertanto, ritorniamo in stanza e ci rimettiamo a letto, dormiremo fino alle 13.
A Geiranger fa freddo, intorno agli 8-10 gradi (astenersi padani/ostrogoti con i loro commenti ironici
), e siamo con i riscaldamenti accesi.
Scendiamo con calma e ci dirigiamo al centro del paesino.
Sebbene un po' turistico, il centro di Geiranger è molto bello, vi si respira un'atmosfera un po' diversa da quelle sino ad ora assaporate, sembra quasi un avamposto sicuro in un paesaggio che, lo ricordo ancora, è molto aspro, sicuramente ostile, sebbene meraviglioso.
La solita immancabile nave da crociera, questa volta della MSC.
Il centro pullula di crocieristi, così decidiamo di prendere il battello che ci consentirà di ammirare tutto il fiordo dal basso. Battello ovviamente ignorato dai crocieristi, che hanno potuto ammirare l'ingresso del fiordo della loro nave.
Il fiordo di Geiranger è questo qui.
Noi in particolare percorreremo il ramo che conduce in prossimità di Hellesylt.
Inizia la traversata, a bordo ne siamo in pochi, cosa che ci consentirà di goderci appieno il paesaggio, a dir poco mozzafiato.
Nave vichinga.
Geiranger centro.
Il nostro hotel.
Non appena il battello compie la curva a sinistra, scorgiamo le meravigliose "sette sorelle", sette altissime e sinuose cascate che precipitano a mare.
Proprio di fronte ad esse, vi è un'altra cascata, detta "il pretendente", inutile dirvi il motivo per cui è così chiamata.
Ed eccoci giunti nel piccolissimo porticciolo di Skagehola, da dove parte l'escursione per Skagefla, che avremmo voluto fare noi.
L'escursione conduce alla fattoria abbandonata di Skagefla, con un percorso estremamente ripido ed impervio, da cui è possibile ammirare il fiordo da una posizione inusuale. Abbiamo giusto il tempo di rimpiangerla leggermente, ma vuoi per l'elevato livello di acido lattico presente nei nostri muscoli, vuoi soprattutto per i vari punti panoramici che comunque la strada offre, il nostro rimpianto viene superato abbastanza in fretta.
Il giro in barca terminerà un'ora e mezza dopo, scendiamo per sgranocchiare qualcosa e facciamo qualche altra foto.
Avrete intuito che Geiranger si trova proprio alla cuspide del fiordo, lì il mare termina in maniera così dolce che sembra un paesaggio lacustre.
Un po' di olimpiadi dal maxischermo della nave.
Ci rimettiamo in auto e ci giriamo un po' i dintorni panoramici. Giungiamo al punto panoramico del Flydalsjuvet, facente parte del Nasjonale Turistveger.
Spuzza intenta a fare foto.
Ritorniamo in albergo. Il riposo del guerriero.
Un altro scatto dal nostro sacro balconcino.
Questa sera decidiamo di trattarci bene, così decidiamo di cenare in albergo. Anche la cena si rivelerà ottima ed al di sopra delle nostre aspettative.
Spuzza rientra in camera a leggere, io mi accingo a fare due passi
quando ad un tratto mi sento chiamare: "Gianpaolooooo". Chi cazz'è. La coppia avellino/saronnese conosciuta a Bergen! Anche loro lì. Il loro viaggio però, ci spiegano, è molto più soft del nostro, e non si concluderà con Capo Nord. Dopo due chiacchiere ci salutiamo.
Scendo sul piccolo molo sottostante per fare qualche scatto.
Sono le 23:00, guardate che luce.
E' tempo di rientrare in stanza, domattina sveglia presto, il viaggio verso nord continua.
Ci mancherai, Geirangerfjord.
[Modificato da 1799 30/08/2012 13:04]