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Campania | Musei, Edifici Storici e Chiese

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2019 22:13
05/06/2014 14:58
 
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La Reggia di Portici: la rinascita e i dubbi sul futuro


25 milioni di euro investiti in dieci anni: così il monumento simbolo di Portici è stato restituito alla città. Prossimo obiettivo, l'inserimento nell'elenco dei siti reali.

Venerdì 30 maggio, presso la sala cinese della Reggia di Portici, è stato realizzato un importante convegno sugli interventi compiuti fino ad oggi e sui prossimi lavori già in procinto di essere avviati nel palazzo reale voluto da Carlo III. Per la prima volta tutte le istituzioni e gli enti coinvolti, dalla Provincia di Napoli - che ne detiene la proprietà - all'Università Federico II - che da oltre un secolo ha insediato la Facoltà di Agraria -, dalla Soprintendenza ai rappresentanti dei comuni di Portici ed Ercolano, si sono riuniti con spirito collaborativo, mostrando i risultati conseguiti grazie all'approccio costruttivo, intensificatosi soprattutto negli ultimi mesi. Proprio nel momento in cui tutti gli attori sembravano remare nella stessa direzione, è stata espressa grande preoccupazione per l'ormai imminente passaggio di consegne tra la Provincia, destinata a scomparire, e l'enigmatico nuovo ente che dovrebbe subentrargli, la Città Metropolitana.

DALLA PROVINCIA ALLA CIITA' METROPOLITANA - Un pizzico di amarezza è stata espressa dal Presidente della Provincia, Antonio Pentangelo, in carica fino al prossimo 31 dicembre ma con elevate possibilità di una qualche proroga visto che non esiste ancora lo statuto del nuovo ente. La soddisfazione per aver riunito attori diversi, con una sintonia costruita anche sul piano personale, superando le divisioni derivanti da appartenenze politiche diverse, è pari all'orgoglio per aver riconsegnato alla città il monumento storico. Il Museo Herculanense, i musei delle Scienze Agrarie (MUSA), l'Università di Agraria sono realtà che possono convivere, facendo della Reggia un attrattore culturale e turistico. La strada intrapresa è solo agli inizi, ma per arrivare a tanto sono stati necessari decine di interventi che hanno ridato dignità a un luogo in evidente stato di abbandono e già spogliato di gran parte dei suoi fregi nel periodo post-unitario.

UN PASSATO DI DEGRADO - Il Direttore del Dipartimento di Agraria (quello che una volta era definito preside di Facoltà), Paolo Masi, ha ricordato il pessimo stato di conservazione della struttura ai tempi del suo arrivo. Nel 1991 la Sala cinese dove si è celebrato l'incontro, era un deposito di libri abbandonati, mentre i corridoi della Reggia erano un luogo dove gli studenti bivaccavano impunemente, più propensi ad attività ludiche che a quelle di studio. In quel contesto di generale degrado, il tentativo di recuperare l'edificio senza stravolgerne la storica destinazione d'uso si scontrò con ostacoli principalmente di tipo istituzionale. Il ricordo più nitido in tal senso è il progetto di un vecchio assessore alla cultura della Provincia di Napoli che, ritenendo di favorire la realizzazione di attività culturali, voleva trasferire la Facoltà di Agraria a Scampia per realizzare un albergo all'interno della Reggia. Per fortuna quei tempi sono lontani, ma non mancano i pericoli.

I DUBBI DI MARRONE - L'apertura al pubblico dell'Herculanense Museum e delle altre strutture del polo museale di agraria è stato il frutto di un'attenta opera di programmazione e dell'impegno profuso da tutti gli enti gestori della Reggia. All'orizzonte c'è la riforma degli enti locali che porterà alla soppressione delle province e alla nascita della città metropolitana. Passaggio che genera non poche inquietudini al primo cittadino di Portici, Nicola Marrone, che da sempre ha espresso perplessità per una riforma raffazzonata e che obbliga il Comune a relazionarsi con nuovi soggetti in luogo degli amministratori provinciali, con i quali si è instaurato un profondo spirito collaborativo e una comunione d'intenti che ha portato a risultati importanti, in un cammino che non ha esaurito l'intero percorso da compiere. La Provincia di Napoli, sia nella persona del Presidente Pentangelo che dell'assessore Massimo Lafranco, nell'ultimo anno ha intensificato gli sforzi per valorizzare i siti culturali della città di Portici: la riapertura parziale del Bosco di Portici, l'apertura dei musei, la prossima istituzione della pinacoteca della Provincia in una sezione della Reggia, i progetti di restauro e riqualificazione sono il frutto di una strategia di investimenti dietro la quale insiste l'impegno di persone come Teresa Rubinacci, Direttore dell’Area Patrimonio della Provincia e da anni impegnata nella cura del progetto Reggia, che ha ricordato come accanto ai lavori di restauro andrà approntata un'azione di gestione dei luoghi restaurati.

SITO REALE - Su questo fronte anche il Ministero dei Beni Culturali farà la sua parte. A rassicurare gli interlocutori istituzionali Gregorio Angelini, Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, che ha prospettato una promozione unitaria dell'intera area vesuviana che va dagli scavi di Pompei e di Ercolano all'incredibile patrimonio architettonico dei siti reali porticesi, fino al grande attrattore paesaggistico e naturalistico rappresentato dal Vesuvio. Per questo sarà necessario ripensare la gestione dei grandi attrattori e a questo la Soprintendenza sta già lavorando, innanzitutto ponendo fine all'inaccettabile esclusione della Reggia di Portici dall'elenco dei siti reali, che ne ha anche favorito il saccheggio continuo.

I LAVORI DI RESTAURO - Lungo l'elenco dei lavori di restauro fin qui realizzati. Finanziati con fondi comunitari, ministeriali, regionali e provinciali, dal 2003 si è proceduto al restauro della Prateria e Montagnola del Bosco inferiore (lavori partiti nel 2003 e conclusi nel 2007), dell'ala del piano nobile per la realizzazione del Museo archeologico virtuale dedicato all'Herculanense Museum (3,1 milioni di euro, lavori completati nel 2009), del viale di Carlo III nel Bosco Superiore.

Attualmente in esecuzione i lavori di restauro e risanamento della Peschiera borbonica nel Bosco Inferiore (fondi della Provincia di Napoli per 1.800.000€, lavori partiti nel 2010), del Bosco Inferiore (progetto finanziato dalla Provincia di Napoli per 7,45 milioni di euro, ma non ancora avviato per i limiti di spesa dettato dal prospetto del patto di stabilità), della Torre dell'Orologio della Torre Campanaria delle facciate della Reggia (in corso di appalto, finanziato sempre con fondi provinciali), delle facciate interne prospettanti la Corte centrale della Reggia (2,1 milioni impegnati dalla Provincia di Napoli), dello scalone monumentale e delle sale del piano nobile, adibite ad ospitare la Pinacoteca della Provincia di Napoli (2,5 milioni di euro, fondi FESR 2007/13 "per la valorizzazione e messa in rete del Patrimonio culturale nell'area vesuviana - grande attrattore: la Reggia di Portici, gli scavi di Ercolano, il MAV") e del maneggio coperto (fondi FESR Regione Campania 2007-13 erogati al Comune di Portici per un importo di 2 milioni di euro).

A questo elenco vanno aggiunti gli interventi di messa in sicurezza degli alberi del Bosco Inferiore ad opera della Provincia di Napoli (230.000€) che dovrebbero portare alla riapertura definitiva del principale polmone verde della città, e il restauro dell'Orto Botanico del Bosco Superiore con fondi del Provveditorato (700.000€). Nel 2013 è stato, inoltre, finanziato dalla Provincia di Napoli l'intervento di restauro del Teatro di Corte settecentesco del piano nobile della Reggia, per un investimento di 800 mila euro.


Un lungo elenco di interventi che porteranno al completamento del restauro e alla valorizzazione della Reggia, dopo decenni di abbandono e degrado. Portici intende riappropriarsi della sua storia, simbolo di un'epoca rifulgente, ma anche motore di sviluppo culturale e turistico mai adeguatamente perseguito fino ad oggi.



www.porticinews.it/index.php/component/k2/itemlist/date/...

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Frullino, sei il mio battito d'ali
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