Il Cielo di Napoli

Campania | De archaeologia

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    00 14/02/2012 14:19
    Notizie e scoperte da Pompei, Ercolano e dagli altri siti archeologici campani
    Tra la meraviglia del passato e la speranza nel futuro









    SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI POMPEI http://www.pompeiisites.org/

    POMPEI TURISMO http://www.pompeiturismo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=14&Itemid=28


    [Modificato da Mark Corleone 09/11/2016 11:28]

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    " Un pesce morto può solo seguire la corrente.Soltanto uno vivo riesce ad andarci contro. "

    - William Claude Fields -
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    00 14/02/2012 14:40
    Riporto l'ultima notizia...

    Pompei: restauri subito

    Se il sito archeologico di Pompei non verrà restaurato quanto prima, potrebbe non essere più Patrimonio dell’Umanità.

    http://www.napolifanpage.it/pompei-restauri-subito/
    [Modificato da - TYLER - 14/02/2012 14:40]

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    - William Claude Fields -
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    granpacco
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    00 15/02/2012 11:39
    [SM=x2819237] ma spero che si diano da fare, viviamo nell'oro e non ce ne rendiamo conto
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    M.Gomez
    Post: 1.283
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    00 23/02/2012 14:39
    Pompei, il tempio di Giove perde l'intonaco: danni non gravi

    Ad accorgersi del fatto alcuni custodi. I restauratori della Soprintendenza sono intervenuti per raccogliere i frammenti che saranno presto assemblati e ricollocati

    www.napolitoday.it/cronaca/tempio-giove-pompei-intonaco.html
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    tonino80
    Post: 469
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    00 25/02/2012 19:15
    ma i soldi dei biglietti,dv vanno a finire??
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    M.Gomez
    Post: 1.283
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    00 27/02/2012 18:55
    Pompei, l'ennesimo crollo: danni alla Venere in conchiglia

    Secondo quanto rende noto la Soprintendenza, la parte crollata è ampia circa un metro e mezzo. In corso dei sopralluoghi da parte degli specialisti che si occupano dell'area archeologica

    www.napolitoday.it/cronaca/crollo-pompei-venere-conchig...
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    M.Gomez
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    00 28/02/2012 13:02
    Pompei si sbriciola, danno d'immagine. Il sindaco: "Chiedo risarcimenti"

    Claudio D'Alessio non è più disposto ad accettare che il patrimonio archeologico continui a subire danni senza opportune difese. "Ritardi per l'attuazione di un piano di rilancio, tutela e valorizzazione del bene"

    www.napolitoday.it/cronaca/crolli-pompei-danno-immagine.html

    Non se ne può più. Stanno aspettando il momento in cui Pompei cadrà INTERAMENTE a pezzi per lamentarsi e dire "diamo inizio al restauro"? Cioè, qui si tratta di un patrimonio mondiale (non solo campano) inestimabile e il Governo e/o le istituzioni locali non muovono un dito!? Che vergogna.
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    M.Gomez
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    00 03/03/2012 12:17
    Il ministro Ornaghi: «Tre anni per salvare gli scavi di Pompei»

    Il cronoprogramma: entro marzo i primi bandi per il restauro di cinque domus. Disponibili i 105 milioni Ue

    NAPOLI — Tre anni per salvare Pompei. La scadenza l'ha fissata il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi che ha stilato e reso noto il cronoprogramma. Intanto ieri, prima al ministero, poi a Pompei e a Napoli sono arrivate le rappresentanti di due gruppi imprenditoriali francesi che intendono contribuire ai restauri ed entrare nel programma lanciato da Regione, Unione industriali e costruttori di Napoli per l'area circostante gli Scavi. «I danni al patrimonio archeologico esposto alle intemperie — ha spiegato Ornaghi alla Camera martedì, in occasione del question time — si sono sempre verificati. Anche Pompei, area scavata di oltre 66 ettari, con i resti degli edifici del I secolo privi di copertura ed esposti agli effetti climatici, da oltre 250 anni subisce danni alle strutture murarie e agli apparati decorativi». Per il poco tempo a disposizione, il ministro ha solo parzialmente illustrato in aula il proprio piano, e ha poi integrato la spiegazione sul sito del Mibac.

    Il programma si fonda su due premesse fondamentali. La prima è che «per la prima volta ci si trova di fronte all'urgenza di un progetto complessivo, e oltremodo complesso, in grado di affrontare in forma interconnessa i principali problemi di Pompei». La seconda è che i finanziamenti da impiegare per un intervento radicale ci sono, e sono principalmente costituiti dai fondi strutturali stanziati dalla Commissione europea, 105 milioni già nella disponibilità del Tesoro. Ornaghi ha annunciato che saranno indette gare pubbliche, «con modalità telematiche a garanzia di trasparenza, integrità e maggiore celerità». E ha sottolineato che è determinante il «rispetto di un calendario rigoroso, che a oggi prevede: a fine marzo 5 bandi per consolidamento e restauro di 5 domus; a metà aprile bando per la riduzione del rischio idrogeologico nel terrapieno delle Regiones III e IX, ossia l'area interessata dal crollo del novembre 2010 lungo via dell'Abbondanza; entro il 31 luglio bandi per la messa in sicurezza di tre Regiones e bando per il consolidamento e il restauro delle murature e degli apparati decorativi, e l'apertura al pubblico di almeno una domus lungo il percorso di visita, al momento chiusa; entro il 31 dicembre 2012 bandi per la messa in sicurezza delle altre cinque Regiones (in tutto sono nove). Il progetto si concluderà auspicabilmente a fine 2015». Contemporaneamente, ha affermato il ministro, sarà pubblicato «un elenco di ulteriori interventi da finanziare mediante sponsor privati, in applicazione della procedura semplificata prevista dal decreto legge 34 del 2011 su Pompei, in modo da valorizzare l'apporto, anche economico, dei privati». Sarà inoltre avviato «un dibattito aperto a tutti gli interessati, sul piano scientifico-disciplinare e sul piano degli impatti economico-sociali».

    Il ministro ha infine aggiunto che la Soprintendenza di Napoli e Pompei continuerà a intervenire «con fondi propri e, come nel caso del distacco di intonaco degli ultimi giorni, con il proprio laboratorio di restauro. I 25 giovani neo-assunti lavoreranno tutti esclusivamente su Pompei». Quale sarà invece il ruolo dei privati a Pompei? «Con i fondi della Commissione europea effettueremo gli interventi sistemici, ma abbiamo confermato che siamo lieti di accogliere finanziamenti e sponsorizzazioni o elargizioni liberali»: questo è quanto l'architetta Antonia Pasqua Recchia, direttrice del segretariato del ministero, ha detto ieri a Joëlle Ceccaldi-Raynaud, deputata francese, sindaca di Puteaux e rappresentante del consorzio Epadesa. L'elenco di restauri per i quali saranno ben accetti i fondi privati, ha aggiunto, sarà pronto «entro un mese», quindi la collaborazione sarà operativa molto presto. Al ministero ieri non si è discusso di cifre, ma a Parigi, nel novembre scorso, quando fu ufficialmente annunciata la disponibilità di Epadesa, si parlò di somme comprese tra 5 e 10 milioni l'anno per un periodo indefinito. La legge francese, spiega Antonia Pasqua Recchia, «è molto invitante, infatti probabilmente potremo contare su una futura espansione della collaborazione». Anche con gli imprenditori italiani, naturalmente, sebbene la nostra normativa sia più complessa e meno favorevole di quella transalpina.

    Parallelamente e contemporaneamente agli interventi all'interno degli Scavi, procede l'iniziativa volta a favorire interventi nel contesto circostante, cioè a Pompei ma anche a Ercolano, Boscoreale, Torre Annunziata e Castellammare. Iniziativa sollecitata dall'Unesco. Proprio da tale sollecitazione è scaturito il protocollo d'intesa sottoscritto — sempre a Parigi nello scorso novembre — dal governatore Caldoro con gli imprenditori napoletani, rappresentati dal presidente dell'Unione industriali Paolo Graziano, e dai costruttori, per i quali era presente il leader Rodolfo Girardi. Anche di questo si è parlato ieri, prima a Villa Campolieto, a Ercolano, e poi a Napoli, in Regione. Nella villa vesuviana c'erano Francesco Caruso, ex ambasciatore e oggi consigliere speciale dell'Unesco, Maurizio De Stefano, presidente di Icomos Italia, Diana De Feo, della Commissione Cultura del Senato, Joëlle Ceccaldi-Raynaud e con lei Joëlle Chauvin, direttrice immobiliare del Gruppo Aviva, Graziano, Girardi e anche il presidente della Camera di commercio Maurizio Maddaloni. Il leader dell'ente camerale ha infatti dichiarato la propria «forte attenzione» per le iniziative in corso. Non ancora un'adesione, perché l'eventuale decisione deve passare «attraverso approfondimenti interni». Ma, aggiunge Maddaloni, «siamo sicuramente sensibili al tema e questo tipo di iniziative sul filone culturale è già nell'azione che da tempo e con molta concretezza la Camera di commercio sta sviluppando. La cultura può contribuire alla crescita dell'economia e quindi del sistema delle imprese, può costituire il volano di un meccanismo virtuoso». Nel pomeriggio l'intera delegazione è stata ricevuta dal presidente della Regione Stefano Caldoro a Palazzo Santa Lucia, con il quale ha fatto il punto della situazione a seguito dell'intesa firmata a Parigi alla fine del 2011. E Caldoro ha ringraziato tutti per la confermata disponibilità a realizzare investimenti sul territorio.

    corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/3-marzo-2012/ministro-ornaghi-tre-anni-salvare-scavi-pompei-20035270640...
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    M.Gomez
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    00 03/03/2012 12:18
    DIRETTAMENTE DAL SITO INTERNET DEI BENI CULTURALI
    Question time su Pompei: l’intervento del Ministro Ornaghi


    Rispondendo alla Camera all’interrogazione avanzata dall’ On. le Francesco Nunzio Testa, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, prof. Lorenzo Ornaghi, ha illustrato le linee fondamentali del programma relativo al sito archeologico di Pompei.

    Di seguito riportiamo il testo integrale dell’intervento:

    Il consueto, iniziale ringraziamento agli Onorevoli interroganti è, in questo caso, nient’affatto rituale. È un ringraziamento sentito. Confido infatti che, sulla base di questa risposta, ciò che il Governo intende fare per Pompei, e sta già concretamente facendo con l’avvio di un nuovo programma, richiami l’attenzione dell’opinione pubblica. Sono convinto che, se da un lato le vigili cronache sulla situazione del sito di Pompei corrispondono soprattutto all’accresciuta sensibilità dei cittadini rispetto alla buona conservazione e alla fruizione del nostro inestimabile patrimonio culturale, dall’altro lato si accentui il rischio che la dilatazione degli elementi pur reali di allarme non solo produca un senso di ansia diffusa e domande di soluzioni immediate, ma anche oscuri l’approccio scientifico e operativo con cui si sta cercando di affrontare la questione.
    I danni al patrimonio archeologico esposto alle intemperie – quindi, a tutto il patrimonio archeologico e non solo dell’area di Pompei – si sono sempre verificati. Nel passato lontano e più recente si è non infrequentemente posto rimedio a tali danni, con modalità che l’avanzamento delle tecnologie fa oggi considerare inadeguate e in qualche caso dannose.
    Anche Pompei, area scavata di oltre 66 ettari, con i resti degli edifici del I secolo privi di copertura ed esposti agli effetti climatici, da oltre 250 anni subisce danni alle strutture murarie e agli apparati decorativi. A tali danni si è posto rimedio con le azioni di restauro; e, per gli interventi di urgenza, con azioni immediate e localizzate di messa in sicurezza. È fuorviante ritenere che sia esistita una mitica età felice e fortunata, in cui consistenti maestranze statali specializzate operavano giorno per giorno la manutenzione programmata del sito, così evitando o riducendo il pericolo di danni irreparabili. Non per caso l’area aperta al pubblico è sempre stata ridotta. Consueto è stato invece l’operare su due piani: quello degli interventi di urgenza su danni localizzati, e quello di parziali interventi di consolidamento e restauro di singole aree o domus.
    Questi due livelli di azione, pur ancora necessari, tuttavia non bastano più. E per la prima volta ci si trova di fronte all’urgenza di un progetto complessivo, e oltremodo complesso, in grado di affrontare in forma interconnessa i principali problemi di Pompei. Li elenco: 1) la riduzione del rischio idrogeologico, con la messa in sicurezza dei terrapieni non scavati; 2) la messa in sicurezza delle insulae; 3) il consolidamento e restauro delle murature; 4) il consolidamento e restauro delle superfici decorate; 5) la protezione degli edifici dalle intemperie, con conseguente aumento delle aree visitabili; 6) il potenziamento del sistema di videosorveglianza.
    Tale progetto è sostenuto e accompagnato da un rigoroso piano di studio scientifico e tecnico, con il rilievo e la restituzione tridimensionale, finalizzato alle diagnosi, all’approfondimento della conoscenza scientifica e al necessario orientamento delle imminenti scelte operative.
    Il piano presenta numerose e significative novità. Novità di metodo, innanzi tutto. Esso infatti è un modello di “cooperazione interistituzionale rafforzata”, che è stato molto apprezzato dall’Unione Europea. Tale piano, inoltre, intende non solo mettere in campo sia le migliori forze e capacità del MIBAC, sia le competenze dei più autorevoli studiosi ed esperti nazionali e internazionali, ma è anche frutto dell’intesa con i Ministeri della Coesione Territoriale e dell’Interno. Insieme con i colleghi di questi dicasteri, oltre che con il Ministro del MIUR e con l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, ho già sottoscritto un “protocollo di legalità” con l’obiettivo di garantire legalità e trasparenza nella gestione delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea (che ammontano, lo ricordo, a 105 milioni di euro).
    Ciò che ci si appresta in tempi brevi a fare è dunque:
    indizione di gare pubbliche, con modalità telematiche a garanzia di trasparenza, integrità e maggiore celerità;
    attuazione di interventi coerenti con le scelte tecnico-scientifiche e con le priorità della sicurezza del patrimonio, secondo il programma scientifico approvato dal Consiglio Superiore dei beni culturali;
    rispetto di un calendario rigoroso, che a oggi prevede: a fine marzo 5 bandi per consolidamento e restauro di 5 domus; a metà aprile bando per la riduzione del rischio idrogeologico nel terrapieno delle Regiones III e IX, ossia l’area interessata dal crollo del novembre 2010 lungo via dell’Abbondanza; entro il 31 luglio bandi per la messa in sicurezza di tre Regiones e bando per il consolidamento e il restauro delle murature e degli apparati decorativi, e l’apertura al pubblico di almeno una domus lungo il percorso di visita, al momento chiusa; entro il 31 dicembre 2012 bandi per la messa in sicurezza delle altre cinque Regiones (in tutto sono nove). Il progetto si concluderà auspicabilmente a fine 2015;
    pubblicazione di un elenco di ulteriori interventi da finanziare mediante sponsor privati, in applicazione della procedura semplificata prevista dal decreto legge n. 34 del 2011 su Pompei, in modo da valorizzare l’apporto, anche economico, dei privati;
    avvio di un dibattito aperto a tutti gli interessati, sul piano scientifico-disciplinare e sul piano degli impatti economico-sociali. È la filosofia dell’open project, anche questa assai apprezzata in ambito UE.
    La predisposizione di questo piano non ha peraltro resa inoperosa la locale Soprintendenza sul fronte dei necessari interventi rispetto ai danni localizzati e ricorrenti. La Soprintendenza interviene con fondi propri e, come nel caso del distacco di intonaco degli ultimi giorni, con il proprio laboratorio di restauro. I 25 giovani neo-assunti lavoreranno tutti esclusivamente su Pompei. Sono stati organizzati in squadre intersettoriali, per procedere alla ricognizione immediata dei danni e alla messa in sicurezza dei più critici.
    Nel concludere, devo ricordare che, in questo quadro di condivisione di opportunità e di assunzione di responsabilità, il ruolo degli enti territoriali – Regione, Provincia e soprattutto Comune – si rivela cruciale. A tal fine, insieme con i Ministeri della Coesione Territoriale e dell’Interno, si aprirà fra poche settimane un tavolo di consultazione (e, successivamente, di decisione) con tali enti. Alla consapevolezza che la salvaguardia di Pompei è di inestimabile valore per la vitalità e la credibilità della cultura italiana nel mondo, si unisce intatti la convinzione che una buona e corretta impostazione dell’annosa questione di questo sito archeologico porta necessariamente con sé il fondamentale obiettivo dello sviluppo economico-sociale del territorio circostante.


    www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1981174...

    Forse è la volta buona! [SM=x2827176] [SM=x2827176] [SM=x2827176]
    [Modificato da M.Gomez 03/03/2012 12:19]
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    M.Gomez
    Post: 1.283
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    00 07/03/2012 18:03
    Pompei: riaprono le terme stabiane

    In occasione della Festa della donna e dell’iniziativa ministeriale che prevede l’ingresso gratuito alle donne in tutti i luoghi di cultura, saranno riaperte stabilmente al pubblico, dopo i recenti restauri, le Terme Stabiane di Pompei; per la prima volta sara’ visitabile anche la sezione femminile.

    Le Terme Stabiane, cosi’ denominate in quanto poste all’incrocio tra via dell’Abbondanza e via Stabiana, sono l’edificio termale piu’ antico della citta’ (II sec. a.C.), costruito su un impianto precedente del IV-III secolo a. C.. Suddiviso in Terme maschili e femminili, l’impianto presenta la classica ripartizione in frigidarium (sala con vasca per il bagno freddo), apodyterium (spogliatoio), tepidarium (sala tiepida), caldarium (sala per il bagno caldo) e fornaci (per produrre calore). Nell’ingresso e nella palestra si conservano raffinate decorazioni in stucco policromo, con soggetti figurati e mitologici di ‘quarto stile. Lo stucco, fatto di calce e calcite, era particolarmente indicato in questi ambienti per la sua caratteristica resistenza all’umidita’. Ad ovest della palestra centrale porticata, era la natatio ( piscina esterna). La cura per il corpo era per gli antichi romani di fondamentale importanza, ma le terme rappresentavano soprattutto una occasione di vita sociale. Si andava alle terme non solo per fare il bagno, ma anche per incontrare amici, conversare, cercare appoggi politici. Gli stabilimenti offrivano bagni caldi, piscine, saune, palestre e spazi porticati, locali per il massaggio e la toeletta.

    www.napolifanpage.it/pompei-riaprono-terme-stabiane/


    Praticamente questo thread lo mando avanti io e nessuno mi si fila... [SM=x2819346]
    [Modificato da M.Gomez 07/03/2012 18:03]
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    - TYLER -
    Post: 3.441
    Registrato il: 14/02/2012
    00 07/03/2012 18:13
    [SM=x2819346] Grazie per gli aggiornamenti Gomez.

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    - William Claude Fields -
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    M.Gomez
    Post: 1.283
    Registrato il: 13/02/2012
    00 07/03/2012 19:40
    Re:
    - TYLER -, 07/03/2012 18.13:

    [SM=x2819346] Grazie per gli aggiornamenti Gomez.




    Wow, che emozione! Prego! [SM=p2820493]

    [SM=x2819658] [SM=x2819658] [SM=x2819658]
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    granpacco
    Post: 3.439
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    00 08/03/2012 18:42
    Re:
    - TYLER -, 07/03/2012 18.13:

    [SM=x2819346] Grazie per gli aggiornamenti Gomez.



    mi associo, grazie mille gomez, se non fosse per te questo thread farebbe la fine di Pompei


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    M.Gomez
    Post: 1.283
    Registrato il: 13/02/2012
    00 08/03/2012 19:07
    Re: Re:
    granpacco, 08/03/2012 18.42:



    mi associo, grazie mille gomez, se non fosse per te questo thread farebbe la fine di Pompei






    [SM=x2819346] Azz, due complimenti in due giorni. Stiamo migliorando! [SM=x2819658]
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    - TYLER -
    Post: 3.441
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    00 09/03/2012 08:14
    Riaperte le Terme Stabiane

    corrieredelmezzogiorno.corriere.it/fotogallery/campania/2012/03/terme_stabiane/terme-stabiane-foto-2003585039677...
    [Modificato da - TYLER - 09/03/2012 08:14]

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    M.Gomez
    Post: 1.283
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    00 15/03/2012 13:36
    Nuovo Parco Archeologico di Pompei
    La Regione mostra il progetto a New York


    NAPOLI,- È stata presentata presso il Centro di cultura italiana di New York, gestito dalla Fondazione «Generoso Pope», l'idea - progetto del nuovo Parco Archeologico di Pompei. All'inaugurazione della mostra «Pompei rivive» erano presenti l'assessore regionale alle Autonomie Locali Pasquale Sommese, in rappresentanza del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il sindaco di Pompei Claudio D'Alessio. «La presentazione in una sede internazionale così prestigiosa - ha detto l'assessore Sommese - si inserisce all'interno della scelta strategica che il Comune di Pompei, la Regione Campania, il Ministero dei Beni culturali e gli imprenditori privati intendono sostenere per coniugare il rilancio degli studi archeologici con l'integrazione delle aree periferiche, attraverso politiche di tutela attiva del territorio. Si tratta di una idea ambiziosa, che può ulteriormente stimolare gli interessi dei finanziatori stranieri», ha concluso l'assessore Sommese. «Il Parco - ha aggiunto il sindaco D'Alessio - con i suoi molteplici contenuti (archeologia, agricoltura, sperimentazione ed accoglienza), rappresenta una importante occasione di rilancio dell'economia pompeiana. Lo sosterremo fino in fondo, consapevoli che attraverso questa idea passa il futuro sviluppo della città e di tutto il territorio.» Sabato prossimo, 17 marzo, l'iniziativa sarà presentata alla stampa con una conferenza che si terrà alle ore 12 presso il Comune di Pompei.

    www.ilmattino.it/articolo.php?id=185826&sez=NAPOLI#
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    - TYLER -
    Post: 3.441
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    00 29/03/2012 15:34
    Commissione Ue approva i fondi per gli Scavi di Pompei: 105 milioni - Corriere del mezzogiorno

    Il progetto comunitario prevede «preservazione, mantenimento e miglioramento» del sito archeologico

    Ornaghi: tre anni per salvare Pompei
    Arrivano i rinforzi: 13 archeologi
    NAPOLI - La Commissione Ue ha approvato fondi per sostenere il restauro di Pompei. Il progetto «preservazione, mantenimento e miglioramento» del sito archeologico potrà contare su un investimento di 105 milioni di euro «combinando contributi Ue e nazionali».

    PIANO - L'obiettivo dell'investimento europeo è «conservare il sito in quanto attrazione turistica sostenibile per la regione». Il contributo Ue fa seguito ad una richiesta dell'Italia e ad un piano di azione concordato con l'esecutivo europeo nel quale si è accertata l' entità dei lavori necessari per la riabilitazione di Pompei, dopo i danni provocati dalle piogge torrenziali di fine ottobre 2011 che si sono aggiunti a quelli causati dalle violente tempeste del 2010.
    [Modificato da - TYLER - 29/03/2012 15:35]

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    M.Gomez
    Post: 1.283
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    00 01/04/2012 13:22
    Un super-prefetto per salvare Pompei vigilerà contro le infiltrazioni della camorra
    Sarà Fernando Guida, attuale vice-prefetto, a cercare di salvare il sito archeologico dalla criminalità. L'annuncio sarà dato giovedì. Dovrà vigilare sui 105 milioni di euro sbloccati dall'Unione Europea per i restauri

    ROMA - Non solo archeologi. E neanche solo architetti. Per salvare Pompei arriverà anche un prefetto. Avrà il compito di vigilare che vengano ben spesi i tanti soldi che l'Europa ha destinato per il restauro e la salvaguardia del sito. E di assicurare che sui 105 milioni appena approvati dalla Commissione di Bruxelles non possa mettere le mani la camorra.

    Si conosce anche il suo nome: Fernando Guida, attualmente viceprefetto, responsabile dell'ufficio che al ministero dell'Interno si occupa dello scioglimento dei consigli comunali condizionati dalla criminalità.

    L'annuncio verrà dato giovedì prossimo a Napoli in un incontro al quale parteciperanno tre ministri, Lorenzo Ornaghi, Fabrizio Barca e Anna Maria Cancellieri, oltre al prefetto del capoluogo campano, Andrea De Martino, e alla Soprintendente Teresa Cinquantaquattro. La quale, però, assicura di non sapere nulla della decisione. E cade letteralmente dalle nuvole. "Giovedì firmerò con il prefetto di Napoli un protocollo d'intesa sulla legalità", dice Cinquantaquattro, "ma di prefetti ad hoc per Pompei nessuno mi ha mai detto niente".

    La voce di un prefetto che controllasse gare d'appalto, procedure di assegnazione dei fondi e sicurezza dei cantieri circolava da tempo. Si era parlato anche di un coordinamento fra alti funzionari. Ma la conferma che l'orientamento sia invece quello di designare un prefetto con competenze specifiche su Pompei arriva da fonti molto autorevoli del governo. Troppi appetiti potrebbero scatenarsi intorno a quei soldi e l'Europa non tollererebbe che su una questione del genere la camorra possa prevalere. Quando alcuni mesi fa ha visitato Pompei, il Commissario europeo Johannes Hahn è stato esplicito: eserciteremo un monitoraggio costante sul modo in cui verranno spesi i soldi.

    La Soprintendenza di Napoli e Pompei è stata tenuta fuori dalla decisione. E non è questione di poco conto, visto che sarà comunque quell'ufficio a dirigere i restauri e a gestire gli appalti. L'esclusione della Soprintendenza pesa anche per l'esperienza del passato. Nel sito archeologico si sono infatti succeduti prima una serie di direttori amministrativi, definiti anche city manager, e poi alcuni commissari. Il primo commissario fu proprio un prefetto, Renato Profili, al quale è succeduto Marcello Fiori, che proveniva dalla Protezione civile e le cui iniziative hanno lasciato una scia di polemiche e di inchieste giudiziarie. Fra questi funzionari e la Soprintendenza i rapporti non sono mai stati semplici. L'allora soprintendente Piero Guzzo arrivò al punto di presentare le dimissioni per i contrasti insanabili con il direttore amministrativo Luigi Crimaco.

    Ora la partita è delicatissima. E lo sblocco dei fondi, già annunciato nei mesi scorsi, non scioglie i nodi, che invece si aggrovigliano. Pompei vive in una condizione di perenne emergenza. Gran parte di via dell'Abbondanza, sulla quale si affacciano le domus colpite da crolli, è chiusa. E in questa zona persiste il pericolo che cedano i muri sui quali preme un terrapieno. Nel frattempo prosegue lo stillicidio di danni alle strutture e di distacchi di intonaco.

    Nelle scorse settimane sono stati messi a punto cinque bandi di gara per altrettanti progetti di restauro. Ma il ministro Ornaghi, in visita agli scavi, ha detto che i primi cantieri si apriranno soltanto in autunno. A Pompei sono arrivati anche nuovi funzionari, sia archeologi che architetti. Ma il loro inserimento non è stato semplice, a causa del fatto che pochi di essi avevano approfondite conoscenze del sito.

    Mentre Pompei rischia di perdere pezzi ogni giorno che passa, fioccano i progetti nelle aree fuori dello scavo. L'ultimo è patrocinato dal sindaco Claudio D'Angelo. È una specie di archeo-park, la ricostruzione fedele di alcuni edifici pompeiani, il foro, le terme, le domus. Una Pompei finta, una patacca estesa su oltre un chilometro quadrato nella zona a nord del sito, verso il Vesuvio, una zona che nel rapporto stilato tempo fa dall'Unesco veniva indicata come assolutamente inedificabile. D'Alessio è andato anche in America a raccogliere fondi (sembra ci vogliano 15 milioni). Così se Pompei crolla è pronto il suo clone.

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    00 03/04/2012 15:08
    Monti a Napoli per presentare il piano per il rilancio di Pompei - Campaniac'entro

    NAPOLI - Mario Monti sarà a Pompei giovedì prossimo per prendere parte alla conferenza stampa per la presentazione del piano di rilancio del sito archeologico di Pompei e dei dettagli del Protocollo di legalità per prevenire le infiltrazioni criminali. Dopo il via libera della Commissione europea al Grande Progetto Pompei, giovedì alle ore 10.30 in Prefettura a Napoli, il governo presenterà alla stampa i contenuti dei primi cinque bandi per il rilancio del sito archeologico campano. Verranno illustrate anche le linee del protocollo stipulato per prevenire eventuali infiltrazioni criminali nell'ambito dei lavori di recupero e messa in sicurezza dell'area archeologica.
    LE CARICHE ISTITUZIONALI ATTESE - Con il presidente del consiglio ci saranno anche i ministri dell'Interno, Annamaria Cancellieri, dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, dell'Istruzione, Francesco Profumo, il governatore della Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e quello di Pompei, Claudio D'Alessio. Alle 12 è previsto l'intervento di Monti.
    [Modificato da - TYLER - 03/04/2012 15:08]

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    - William Claude Fields -
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    00 05/04/2012 10:24
    Da Repubblica

    Pompei sono previsti appuntamenti senza premier e ministro, ma solo con Antonia Pasqua Recchia, segretario generale dei Beni culturali, e con il direttore generale delle Antichità Luigi Malnati che spiegheranno alle 15.30 e alle 16.30 il progetto con la soprintendente Cinquantaquattro ai sindacati e ai dipendenti del sito. La Uil ha criticato la decisione di non presentare il rilancio a Pompei.

    Nella sede della prefettura ci saranno con Mario Monti quattro ministri: dell'Interno, Annamaria Cancellieri, per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, dell'Istruzione e Università e Ricerca, Francesco Profumo e Ornaghi. Cinque le "attività di prossimo intervento" annunciate da quest'ultimo al question time di ieri a Montecitorio: 1) indizione di gare pubbliche con modalità telematiche, garanzia di trasparenza, integrità e maggiore celerità; 2) attuazione di interventi coerenti con le scelte tecnicoscientifiche e con le priorità della sicurezza del patrimonio secondo il piano scientifico approvato dal Consiglio superiore dei beni culturali; 3) rispetto di un calendario rigoroso; 4) pubblicazione di un elenco di ulteriori interventi di sponsor privati; 5) avvio di un dibattito aperto a tutti gli interessati. Ieri sono stati varati e pubblicati nel sito dell'area archeologica i primi cinque bandi di gara per un totale di 5 milioni di euro per il restauro di cinque domus: la Casa del Criptoportico (563.161,18 euro), la Casa di Sirico (1.243,626 euro), quella del Marinaio (1.012,535 euro), quella delle Pareti rosse (192.298,52 euro) e la Casa dei Dioscuri (1.447,735 euro), per tutte è prevista anche la realizzazione della copertura di protezione.

    "Non un euro deve finire nelle tasche della criminalità organizzata", ha dichiarato il ministro Barca. La differenza dal passato consiste nel fatto che le offerte delle ditte partecipanti devono arrivare a Roma, alla Direzione generale delle Antichità, invece che in soprintendenza a Pompei. La squadra di Invitalia si occupa dei progetti esecutivi che trasforma in cantierabili e formula la gara d'appalto, mentre il progetto di massima è dei tecnici di Pompei. In seguito partirà la gara per la riduzione del rischio ideogeologico del terrapieno delle Regiones III e VIII. Entro l'estate i bandi per le Regiones più a rischio e le sei rimanenti saranno trattate nei bandi da avviare entro il 31 dicembre di quest'anno. Alle 13.30 Monti, ospite del ministro Ornaghi, pranzerà al San Carlo nel foyer con la Cancellieri e Profumo, a riceverlo la soprintendente Purchia e il sindaco de Magistris.
    [Modificato da - TYLER - 05/04/2012 10:24]

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