00 27/04/2020 17:18
Anch'io ho riscontrato che certe "provocazioni" hanno più seguito nei giornali nostrani e passano quasi del tutto inosservate altrove.
Nel nord ho trovato gente squisita come rozzi ignoranti, stessa situazione nel centro come nel Sud. E' questione di educazione e di apertura mentale.

Ultimamente ho notato molta più reattività da parte dei politici del Sud: da Emiliano che si ribellava al tentativo auto-assolutorio di alcune regioni per il disastro della gestione Covid, al sindaco Falcomatà di Reggio Calabria che si infuriava per un a frase malriuscita (ma senza dolo) di un cronista salernitano circa la diffusione della Mafia in Italia.
Evito riferimenti a politici locali altrimenti si scatena la solita battaglia tra guelfi e ghibellini😀

Difficile dire se le campagne di odio e denigrazione siano strategie organizzate a livelli altissimi o semplice malvezzo italiano di prendersela con i più deboli. Qualche dubbio di manina interessata resta: l'effetto finale sembra essere il divide et impera.

Quello che mi piacerebbe realizzare in un polo culturale della sede Rai di Napoli è quel senso di unità e convergenza degli interessi tra regioni meridionali.

Un sud forte è nell'interesse del paese.
Negli anni del "prima il nord" la crescita dell'Italia è stata la più bassa d'europa.
Mostrare che nel Sud si può investire non è una cosa scontata.
Negli anni della cassa del Mezzogiorno (tanto vituperata) il gap nord sud è diminuito e l'Italia è cresciuta in modo vigoroso.
[Modificato da Nuvola.CdN 27/04/2020 17:22]