00 21/11/2017 16:52
Re:
smerlo, 21/11/2017 09.35:

Ma infatti manco io capisco, a questo punto, la crociata ideologica contro l'ingresso dei privati.
E' come se contrapponessimo alla logica dell'utile e della speculazione quella, sacra, della solidarietà e dell'accessibilità del servizio.
Ma è così? Il servizio aperto a tutti è quello che non ha una tabella oraria, è quello che taglia tratte e salta corse su corse? E' quello che fa girare metà parco mezzi con vent'anni di vita, che non ce la fa a pagare le assicurazioni, che, come diceva Paolo, cannibalizza mezzi?

Per anni si è detto che il servizio pubblico è, intrinsecamente, in perdita. Poi dopo tot anni arriva il momento del conto, il trasporto va in crisi e si invocano fondi extra, provvedimenti ad hoc e quant'altro. Inizio a pensare che questo modello non sia affatto migliore di quello privatizzato, soprattutto non è un modello che tende all'efficientamento, ma anzi spesso permette di passare sopra ad ogni inefficienza in nome di una logica "anti-mercato"



il servizio pubblico è cronicamente inefficiente,il mondo ci ha dimostrato che per ogni cosa marciante in modo positivo ci deve essere una cabina di regia facente capo ad un interesse privato. Sarebbe davvero una revolution se anche qui da noi si riformasse il mondo delle partecipate dei trasporti. Purtroppo l'Italia è rimasta l'ultimo dei paradisi socialisti dell'occidente ma oggi si stanno rendendo conto che questo mondo a corrente alternata costa troppo e rende assai poco