00 21/06/2012 15:13
Re: Re:
Publio Papinio Stazio, 21/06/2012 15.02:




In realtà, però, non è così semplice. I prodotti settentrionali usano i canali della grande distribuzione e, muovendosi sui grandi numeri, riescono a fornire un prezzo migliore. Ora, visto e considerato che il cittadino meridionale si muove come qualsiasi altro operatore economico che dispone di reddito limitato, si orienterà verso i prodotti che presentino il miglior rapporto qualità-prezzo e comprerà, per esempio, non il caffè Passalacqua (che è uno dei nostri vanti), ma il caffè COOP prodotto in una torrefazione dell'Emilia Romagna. Questo vale per la pasta, per il vino, per la frutta (avremmo le migliori potenzialità agricole d'Europa), per i prodotti caseari ed, udite udite, per il turismo...




Assolutamente.
Però il consumatore ha una responsabilità nei suoi acquisti. E' lo stesso discorso che si fa per i prodotti biologici, per le aziende che non rispettano i diritti dei lavoratori, ecc.

Chi ha la possibilità economica può scegliere. Ma anche chi ha meno possibilità ha delle alternative. Forse non comprerà il Passalacqua che resta sempre un pò caro, ma all'Illy preferirà il Kimbo.

Io, per esempio, ho fatto una scelta di campo (e di gusto [SM=x2819352] ) con la pasta (che non mangio frequentemente e, quindi, posso sopportare il maggiore costo). Compro solo la Garafolo. Vedo, però, che molti consumatori nostrani preferiscono, per esempio, la Barilla alla Divella (pugliese). E parliamo di prodotti della stessa fascia di prezzo.

Quindi, secondo me, molto dipende anche dalla pubblicità e dalle politiche della GD che fa accordi solo con i più forti sul mercato (e qui si aprirebbe un altro capitolo).

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