00 12/05/2012 11:21
Re:
Skeltar, 11/05/2012 14.05:

Il libro definisce "barbaro" il restauro che ha fatto sparire le maioliche di questa cupola.
Credo sia un termine appropriato.

Vorrei fare una provocazione: non si potrebbe provare a restituirle il manto maiolicato... "com'era e dov'era" (e, magari, anche il lanternino -anche se non è l'unica cupola ad esserne sprovvista / ad averlo perso)?

Dico per ipotesi, lasciando perdere eventuali costi e priorità; per assurdo.




Non so se la notizia è vera, ma qualcuno mi disse che le maioliche furono immagazzinate in qualche deposito della Soprintendenza e da li poi "sparite".

Personalmente non sarei a priori contro gli interventi "arditi" sugli edifici storici; anzi trovo che in certi casi siano addirittura opportuni (appunto, si valuta caso per caso, unica metodologia onesta nel restauro).
Qui bisognerebbe riflettere su quanto siamo in continuità con l'antico e se abbiamo le potenzialità per intervenire dignitosamente su edifici antichi.
Se si parla di embrici maiolicati, allora, io credo che un intervento si possa ancora fare onestamente.

Questo innanzitutto perchè in Campania, per fortuna, esiste ancora un industria del genere (più o meno in continuità col passato, ma comunque in "linea"),
e secondo perchè, come le foto dimostrano pacificamente, sarebbe certamente più onesta e conforme all'immagine naturale (anche se non originaria, i termini sono importanti..) della cupola una conclusione in MAIOLICHE piuttosto che in BITUME!
Dico questo perchè spesso dietro la scusa di non intervenire con dei falsi storici si commettono dei veri e propri delitti - tra l'altro sicuramente più economici da realizzare, che poi è la vera ragione in fondo.

Ovviamente interventi che non sono di manutenzione, ma di vero e proprio rinnovo hanno bisogno di giustificazioni profonde, ma in questo caso credo si possa.