00 07/06/2012 11:34
Dilettanti allo sbaraglio....


POMPEI - Allarme scavi: troppi turisti danneggiano il monumento. A lanciarlo è la soprintendente archeologica Teresa Elena Cinquantaquattro intervenuta a conclusione dei lavori di «iPompei», la tre giorni di Palazzo de Fusco che ha spiegato, a studenti e addetti ai lavori, come la tecnologia applicata all’archeologia può avviare il motore dello sviluppo del patrimonio culturale. Per la sovrintendente Cinquantaquattro, se da un lato i tre milioni di visitatori annui sono il bene per l’economia degli scavi, dall’altro rappresentano il male per la tutela del patrimonio archeologico.

«L’area archeologica di Pompei – ha detto - rappresenta, nel mondo, lo specchio di salute del patrimonio culturale italiano e tutelare una città che si estende su 66 ettari non è cosa facile, considerando che bisogna far fronte ad un problema di sostenibilità turistica».

Più turisti calpestano le antiche vestigia più danni subiscono gli affreschi, i mosaici e i ricchi ornamenti della città romana.

«Basti pensare che nella sola giornata del primo maggio gli scavi di Pompei hanno registrato la presenza di ventimila turisti, per capire la sofferenza di una città le cui strutture sono state costruite senza pensare che dovessero durare nel tempo», così l’archeologa che guida una delle sovrintendenze più importanti d’Italia argomenta la sua teoria.

Ad affermare che «i grandi flussi turistici rappresentano un danno per gli scavi» è anche Luigi Malnati, direttore generale per le antichità del ministero, che ha affidato le sue parole all’archeologo Vincenzo D’Ercole. «L’area archeologica di Pompei è l’unico museo in Italia a rimanere aperto 365 giorni l’anno – ha scritto Malnati nel messaggio indirizzato ai relatori e alla platea di iPompei - il che, unito alla mancanza di manutenzione ordinaria, comporta un logoramento complessivo del monumento fino ad una microinstabilità diffusa che ha portato al collasso di alcune domus».

La Cinquantaquattro, inoltre, pone l’accento anche sull’instabilità del sottosuolo: «Bisogna, poi, fare i conti con il dissesto idrogeologico che interessa tutta l’area degli scavi». Ed ecco che si prospetta un quadro difficile da gestire.

«Pompei – afferma la soprintendente - non è una semplice area archeologica, ma una città con tutte le problematiche che comporta la gestione di una città». Per rendere ancor più l’idea dell’immensità territoriale su cui si estende la Pompei antica, la soprintendente cita alcune cifre: 242mila metri quadrati di struttura muraria, 17mila metri quadrati di superficie con pittura, 12mila metri quadrati di superficie pavimentata, 20mila metri quadrati di superficie coperta, 15mila metri quadrati di unità edilizia e 3mila e 500 metri quadrati di cintura di fortificazione. La soprintendente, nel corso dei lavori, affronta anche il tema sulla valorizzazione partecipata con gli altri enti pubblici.

«La Regione, la Provincia e il Comune – ha detto – devono essere i protagonisti della valorizzazione del bene archeologico, la cosa importante è che lo facciano nel proprio perimetro di competenza».

Il sindaco Claudio D’Alessio ha colto la palla al balzo: «Non vogliamo certo fare le giostrine negli scavi però la città nuova vuole rendersi partecipe delle scelte che riguardano il futuro dell’area archeologica e creare, in sinergia, una progettualità volta ad impedire che nuovi crolli possano ferire ancor più il nostro patrimonio culturale che tutto il mondo ci ammira e ci invidia. Alla città nuova – continua D’Alessio – hanno inteso dare un’autorevole voce in capitolo visto che, gli scavi, per essa rappresentano un danno. I pompeiani si trovano a dover pagare, ad esempio, una tassa sui rifiuti maggiorata, rispetto ad altri comuni di pari densità di popolazione. La città, infatti, deve fronteggiare i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti per 22mila abitanti più 3milioni di turisti».


Il Mattino




Ma sì, il problema sono i troppi turisti, gli affreschi si staccano perchè stufi di esser guardati. Dai, cerchiamo di rendere la località meno visitata va, disincentiviamo le visite, che dite?


Ma come faccio ad esprimermi in linguaggio consono quando mi verrebbe da mandarli a fa...tutti?
[Modificato da Linea68 07/06/2012 11:34]