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Il Cielo di Napoli

Area Metropolitana Napoli | Fantaprogetti rete trasporto su ferro e filoviari

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    usalaforzaluka
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    00 26/06/2017 15:54
    Re: Re: Re:
    CityclassR4, 26/06/2017 15.49:

    parametri economici?






    Si tratta di quello che ha la stazione bassa all'interno del tunnel.

    Ti immagini la sola gestione dei fumi?
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    CityN
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    00 26/06/2017 15:58
    Non sarebbe male riprogettare l'uscita a ridosso di via Morelli.

    Del resto stiamo fantaprogettando? :D
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    usalaforzaluka
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    00 26/06/2017 16:12
    Re:
    CityclassR4, 26/06/2017 15.58:

    Non sarebbe male riprogettare l'uscita a ridosso di via Morelli.

    Del resto stiamo fantaprogettando? :D




    Guarda, la stazione alta è quel coso fucsia e il tunnel quella striscia blu.

    Via Morelli no.

    Forse via Chiatamone.
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    CityN
    Post: 9.331
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    00 26/06/2017 16:19
    Quell'apertura in galleria lato interno, se non sbaglio la centrale Enel, credevo fosse (anche) quella dell'ex ascensore.

    Allora bisogna individuarla, non avendo mai fatto caso al lato direzione via Acton.
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    Trando90
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    00 26/06/2017 16:33
    Tempo fa lessi di un progetto su una metropolitana leggera o una funicolare chiamata linea dei 2 musei che avrebbe dovuto collegare il museo archeologico a Capodimonte passando per la sanità...
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    CityN
    Post: 9.331
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    00 26/06/2017 20:05
    articolo del Mattino di Gerardo Ausiello risalente al 2010 (si parla addirittura dell'ormai mitico ascensore di Fuorigrotta-via Manzoni!!!):


    Nel cuore del monte Echia c’è un ascensore che ti accompagna nelle viscere della città, alla scoperta delle mille suggestioni di una Napoli esoterica e misteriosa. L’impianto è fermo da oltre quarant’anni ma oggi il Comune sta lavorando senza sosta ad un progetto di restyling. Un piano complessivo di mobilità verticale che, grazie all’impiego dei fondi europei e alla collaborazione dei privati, punta anche al ripristino dell’ascensore che conduceva comodamente i napoletani da Fuorigrotta a via Manzoni e alla funivia che collega viale Kennedy con via Posillipo. Tre opere strategiche che potrebbero essere rimesse in funzione investendo poche risorse. In queste ore lo sforzo di Palazzo San Giacomo - in prima linea c’è l’assessore al Decoro urbano Diego Guida - è finalizzato a salvare l’ascensore che collega via Chiatamone con via Parisi (da non confondere con quello che conduce da Santa Lucia al belvedere). I libri sulla storia del capoluogo partenopeo gli dedicano pagine ricche di aneddoti e curiosità, ma anche su Internet è possibile reperire notizie utili (ad esempio sul sito www.ilportaledelsud.org). L’opera è una delle creature nate dallo scavo infinito del monte Echia. La zona fu infatti sfruttata nei secoli scorsi come cava di tufo per costruire la prima struttura del Maschio Angioino, il maestoso Palazzo Cellammare e gli edifici storici di Posillipo. I prelievi più consistenti si ebbero nel 1500 per dar vita al complesso della odierna Sezione dell’Archivio militare di Napoli (ex caserma e poi Istituto cartografico borbonico), Palazzo Carafa, il ponte della Maddalena e il complesso del collegio militare della Nunziatella. Nel 1630 il monte venne attraversato dai canali dell’acquedotto ideato dal Carmignano e dal Ciminelli, mentre a metà del 1800 fu sventrato da un tunnel voluto da Ferdinando II per collegare Palazzo Reale con piazza Vittoria, che venne però sospeso nel 1855 e non ha più visto la luce. Fu di nuovo traforato nel 1929 per la costruzione della galleria della Vittoria, parallela a quella Borbonica. Tutta l’area che va da via Chiatamone a piazza del Plebiscito, passando per via Chiaia e Santa Lucia, conserva nel sottosuolo un inestimabile tesoro di reperti archeologici: le cave di tufo si sono alternate ai cunicoli dell’acquedotto paralleli alla galleria Vittoria, diventando anche sicuro rifugio per imbarcazioni e merci fin dai tempi dell’impero romano. Dal 1850 in poi si sviluppò invece il progetto di costruire nuove vie di comunicazione, che tuttavia non è mai decollato. I passaggi sotterranei furono allora utilizzati da militari e civili durante la seconda guerra mondiale come rifugio antiaereo e per scampare all’esercito tedesco. In questo contesto venne progettato l’ascensore - ceduto dal Comune alla Telecom per la costruzione della centrale telefonica - che porta negli uffici della società accanto alla Nunziatella. Era dotato di 2 cabine, ognuna delle quali attrezzata per trasportare 10 persone, una scala d’emergenza, due piani intermedi e un motore elettrico a corrente continua. Fu chiuso alla metà degli anni ’60 per lavori di ristrutturazione terminati nel 1967. Venne ufficialmente riaperto il 24 aprile 1968 ma il servizio fu sospeso di nuovo dopo pochi mesi, il 3 settembre dello stesso anno, a causa di infiltrazioni d’acqua. Oggi la sfida dell’amministrazione è rimettere in piedi lo storico ascensore centrando, come auspica l’assessore Guida, due obiettivi in uno: «Restituire alla città un pezzo di memoria, che potrebbe diventare anche un’attrazione turistica, e ripristinare un’infrastruttura utile dal punto di vista della mobilità".
    "Un sopralluogo per verificare le condizioni dell’ascensore del monte Echia e far partire il progetto di recupero. È la prima mossa compiuta dall’amministrazione comunale nell’ambito del piano strategico sulla mobilità verticale. L’assessore al Decoro urbano Diego Guida ha tenuto a tal proposito un vertice a Palazzo San Giacomo con l’ingegner Gianfranco Pomicino e i tecnici dell’ente. Nel corso del confronto, a cui hanno partecipato rappresentanti di associazioni e comitati civici, sono stati affrontati da vicino anche i nodi del restyling della funivia Fuorigrotta-Posillipo e dell’ascensore che collega via Manzoni con Fuorigrotta. Su quest’ultima opera, in particolare, si è registrato il pieno accordo dei partecipanti al tavolo. L’assessore Guida, d’intesa con il vicesindaco Tino Santangelo, ha espresso dunque l’intenzione di attivarsi per reperire le risorse necessarie al ripristino dell’impianto che, una volta giunto nella galleria, si trasformerebbe in funicolare (sul modello di Monte Galletto, a Genova): previste due cabine, rispettivamente dirette verso piazza Piedigrotta e via Caio Duilio. «Consentendo un nuovo e più rapido collegamento tra Posillipo, Fuorigrotta e Mergellina, l’opera porterebbe ad una diminuzione del traffico veicolare - ha spiegato Guida - Da non sottovalutare, poi, la ricaduta che avrebbe sui flussi turistici. Potrebbe infatti essere individuato un nuovo percorso turistico comprendente la grotta vecchia di Posillipo, detta “Grotta di Cocceio”, Mergellina, Fuorigrotta, la tomba di Virgilio e via Manzoni. Questo progetto avrebbe un’ottima ricaduta d’immagine e di funzionalità, accontentando una larga fascia di utenti», ha aggiunto.

    (Gerardo Ausiello)

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    GiovanGMazzella
    Post: 64
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    00 26/06/2017 20:27
    Re:
    Trando90, 26/06/2017 16.33:

    Tempo fa lessi di un progetto su una metropolitana leggera o una funicolare chiamata linea dei 2 musei che avrebbe dovuto collegare il museo archeologico a Capodimonte passando per la sanità...



    La linea 9

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    usalaforzaluka
    Post: 1.162
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    00 29/06/2017 12:39
    Re:
    CityclassR4, 26/06/2017 20.05:

    articolo del Mattino di Gerardo Ausiello risalente al 2010 (si parla addirittura dell'ormai mitico ascensore di Fuorigrotta-via Manzoni!!!):


    Nel cuore del monte Echia c’è un ascensore che ti accompagna nelle viscere della città, alla scoperta delle mille suggestioni di una Napoli esoterica e misteriosa. L’impianto è fermo da oltre quarant’anni ma oggi il Comune sta lavorando senza sosta ad un progetto di restyling. Un piano complessivo di mobilità verticale che, grazie all’impiego dei fondi europei e alla collaborazione dei privati, punta anche al ripristino dell’ascensore che conduceva comodamente i napoletani da Fuorigrotta a via Manzoni e alla funivia che collega viale Kennedy con via Posillipo. Tre opere strategiche che potrebbero essere rimesse in funzione investendo poche risorse. In queste ore lo sforzo di Palazzo San Giacomo - in prima linea c’è l’assessore al Decoro urbano Diego Guida - è finalizzato a salvare l’ascensore che collega via Chiatamone con via Parisi (da non confondere con quello che conduce da Santa Lucia al belvedere). I libri sulla storia del capoluogo partenopeo gli dedicano pagine ricche di aneddoti e curiosità, ma anche su Internet è possibile reperire notizie utili (ad esempio sul sito www.ilportaledelsud.org). L’opera è una delle creature nate dallo scavo infinito del monte Echia. La zona fu infatti sfruttata nei secoli scorsi come cava di tufo per costruire la prima struttura del Maschio Angioino, il maestoso Palazzo Cellammare e gli edifici storici di Posillipo. I prelievi più consistenti si ebbero nel 1500 per dar vita al complesso della odierna Sezione dell’Archivio militare di Napoli (ex caserma e poi Istituto cartografico borbonico), Palazzo Carafa, il ponte della Maddalena e il complesso del collegio militare della Nunziatella. Nel 1630 il monte venne attraversato dai canali dell’acquedotto ideato dal Carmignano e dal Ciminelli, mentre a metà del 1800 fu sventrato da un tunnel voluto da Ferdinando II per collegare Palazzo Reale con piazza Vittoria, che venne però sospeso nel 1855 e non ha più visto la luce. Fu di nuovo traforato nel 1929 per la costruzione della galleria della Vittoria, parallela a quella Borbonica. Tutta l’area che va da via Chiatamone a piazza del Plebiscito, passando per via Chiaia e Santa Lucia, conserva nel sottosuolo un inestimabile tesoro di reperti archeologici: le cave di tufo si sono alternate ai cunicoli dell’acquedotto paralleli alla galleria Vittoria, diventando anche sicuro rifugio per imbarcazioni e merci fin dai tempi dell’impero romano. Dal 1850 in poi si sviluppò invece il progetto di costruire nuove vie di comunicazione, che tuttavia non è mai decollato. I passaggi sotterranei furono allora utilizzati da militari e civili durante la seconda guerra mondiale come rifugio antiaereo e per scampare all’esercito tedesco. In questo contesto venne progettato l’ascensore - ceduto dal Comune alla Telecom per la costruzione della centrale telefonica - che porta negli uffici della società accanto alla Nunziatella. Era dotato di 2 cabine, ognuna delle quali attrezzata per trasportare 10 persone, una scala d’emergenza, due piani intermedi e un motore elettrico a corrente continua. Fu chiuso alla metà degli anni ’60 per lavori di ristrutturazione terminati nel 1967. Venne ufficialmente riaperto il 24 aprile 1968 ma il servizio fu sospeso di nuovo dopo pochi mesi, il 3 settembre dello stesso anno, a causa di infiltrazioni d’acqua. Oggi la sfida dell’amministrazione è rimettere in piedi lo storico ascensore centrando, come auspica l’assessore Guida, due obiettivi in uno: «Restituire alla città un pezzo di memoria, che potrebbe diventare anche un’attrazione turistica, e ripristinare un’infrastruttura utile dal punto di vista della mobilità".
    "Un sopralluogo per verificare le condizioni dell’ascensore del monte Echia e far partire il progetto di recupero. È la prima mossa compiuta dall’amministrazione comunale nell’ambito del piano strategico sulla mobilità verticale. L’assessore al Decoro urbano Diego Guida ha tenuto a tal proposito un vertice a Palazzo San Giacomo con l’ingegner Gianfranco Pomicino e i tecnici dell’ente. Nel corso del confronto, a cui hanno partecipato rappresentanti di associazioni e comitati civici, sono stati affrontati da vicino anche i nodi del restyling della funivia Fuorigrotta-Posillipo e dell’ascensore che collega via Manzoni con Fuorigrotta. Su quest’ultima opera, in particolare, si è registrato il pieno accordo dei partecipanti al tavolo. L’assessore Guida, d’intesa con il vicesindaco Tino Santangelo, ha espresso dunque l’intenzione di attivarsi per reperire le risorse necessarie al ripristino dell’impianto che, una volta giunto nella galleria, si trasformerebbe in funicolare (sul modello di Monte Galletto, a Genova): previste due cabine, rispettivamente dirette verso piazza Piedigrotta e via Caio Duilio. «Consentendo un nuovo e più rapido collegamento tra Posillipo, Fuorigrotta e Mergellina, l’opera porterebbe ad una diminuzione del traffico veicolare - ha spiegato Guida - Da non sottovalutare, poi, la ricaduta che avrebbe sui flussi turistici. Potrebbe infatti essere individuato un nuovo percorso turistico comprendente la grotta vecchia di Posillipo, detta “Grotta di Cocceio”, Mergellina, Fuorigrotta, la tomba di Virgilio e via Manzoni. Questo progetto avrebbe un’ottima ricaduta d’immagine e di funzionalità, accontentando una larga fascia di utenti», ha aggiunto.

    (Gerardo Ausiello)




    Credo che su Pizzofalcone si faccia confusione.

    Gli ascensori sono due. Uno con uscita nel tunnel ed un altro con uscita su via Chiatamone.

    Uno è quello che ho disegnato.

    Il secondo lo ha rimesso in sesto la Parthenope che intende utilizzarlo come accesso dipendenti.

    L'ultima volta che ci sono stato era perfettamente funzionante ma non utilizzato in quanto stavano cercando un modo per accertarsi che durante l'ingresso/uscita nell'atrio di via Chiatamone non fossero mai presenti più di 20 persone (parliamo di un'istituzione che per la caduta di alcune mattonelline dal rivestimento di un edificio tiene tutti gli edifici del complesso, tutti appena ristrutturati, avvolti da reti)
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    CityN
    Post: 9.331
    Registrato il: 13/02/2012
    10 29/06/2017 12:56
    Quello disegnato è questo qui (per chi non lo sapesse)



    E bisogna capire visivamente dove questo ha la sua stazione bassa.
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    Lukacs27
    Post: 880
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    10 01/07/2017 13:46
    Sempre parlando di Fantaprogetti, come mai nessuno ha mai pensato ad una metropolitana a Posillipo? Si tratta di una collina dalla morfologia particolare, stretta e lunga, che però è storicamente difficile da raggiungere.

    Dal punto di vista geologico è il risultato dell'attività vulcanica dei Campi Flegrei, quindi in pratica è la cresta dei crateri di Fuorigrotta e di Bagnoli. Dovrebbe essere composta prevalentemente di tufo. Non garantisce scavi di grandissima ampiezza, però teoricamente il tracciato delle gallerie potrebbe seguire più o meno il percorso di Via Manzoni.

    Qui ho provato ad immaginare il tracciato della linea e le possibili fermate. Ci sarebbero due interscambi: uno con la linea 1 a Quattro Giornate ed un altro con la funicolare di Mergellina (e quindi anche con linea 6 e linea 2, in maniera indiretta). Verrebbero inoltre serviti l'ospedale Fatebenfratelli ed il Parco Virgiliano. Alla fermata Capo Posillipo (posta in realtà all'inizio di Viale Viriglio) si potrebbe immaginare la costruzione di un ascensore interno alla stazione che colleghi anche Via Coroglio più in basso.

    La linea, inoltre, potrebbe diventare il perno di ulteriori trasporti ettometrici da costruire a Posillipo, come un'altra eventuale funicolare o un ascensore orizzontale, stile Montegalletto di Genova.

    [Modificato da Lukacs27 01/07/2017 13:53]

    __________________________
    «I napoletani non hanno voluto giudicarmi a ragion veduta; io però ho la coscienza di avere fatto sempre il mio dovere, ad essi rimarranno solo gli occhi per piangere» cit. Francesco II delle Due Sicilie (1861)
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    zola89@
    Post: 691
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    00 02/07/2017 04:52
    C'è un progetto che sfrutta le cavità già presenti con fermate a piazza San luigi e piazza salvatore di giacomo. Per il resto nulla.
    Sai che cifre costerebbe una metro del genere! Magari la tua idea potrebbe integrarsi al progetto che ti ho detto e poi curvare verso bagnoli. Sai che pendenze!

    __________________________
    Amo Napoli nonostante le sue contraddizioni!
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    bubolazza
    Post: 6.068
    Registrato il: 03/03/2012
    00 02/07/2017 11:41
    è carino come fantaprogetto certo l'utenza sarebbe abbastanza striminzita.

    __________________________
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    basilisco87
    Post: 1.775
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    00 02/07/2017 15:17
    però la diramazione della L6 verso piazza san luigi secondo me sarebbe cosa buona e giusta se dovesse essere realizzata
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    CityN
    Post: 9.331
    Registrato il: 13/02/2012
    00 02/07/2017 15:40
    Una funicolare sul punto più facile del costone interno, magari più vicino al centro di Fuorigrotta.

    Su questa linea non si sa bene quale sarebbe l'utenza che ne fa valere la pena.
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    bubolazza
    Post: 6.068
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    00 02/07/2017 17:42
    invece di una metro magari sarebbe più fattibile forse una funivia su quel tracciato, certo si fermerebbe prima non a quattro giornate, magari alla funicolare di mergellina.. e potrebbe includere persino una fermata a città della scienza, sarebbe un vero spettacolo per gli occhi.

    Città della scienza, Virgiliano, Capo posillipo, Petrarca, Fatebenefratelli, Villanova, Posillipo Funicolare.


    Molto economico, attrazione turistica e dimensionato meglio per l'utenza della zona.. certo parliamo comunque di un fantaprogetto.. non immagino proprio le polemiche dei piloni da quelle parti che deturperebbero il paesaggio però sarebbe bello.
    [Modificato da bubolazza 02/07/2017 17:47]

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    Lukacs27
    Post: 880
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    00 02/07/2017 20:37
    Re:
    bubolazza, 02/07/2017 11.41:

    è carino come fantaprogetto certo l'utenza sarebbe abbastanza striminzita.



    Posillipo conta 23.673 abitanti e molti di loro si spostano generalmente con l'auto. Il problema, lo ammetto, è che essendo una collina a sviluppo verticale la linea servirebbe forse la sola Via Manzoni, tagliando un po' fuori le vie sottostanti. Ecco perché mi immaginavo la creazione di ascensori in corrispondenza di alcune stazioni, così da servire l'utenza su più livelli. Se uno studiasse i flussi e riuscisse a capire il traffico di Posillipo dove è diretto, ci vorrebbe poco a fare uno studio di costi/benefici per capire quanti utenti potrebbero preferire la metro all'auto.

    Inoltre, secondo me, questa linea potrebbe anche avere un interesse turistico. Dopo tutto avvicinerebbe alla città molti siti: Parco Archeologico di Pausylipon, Marechiaro, Parco Sommerso della Gaiola e le spiagge di Posillipo.
    [Modificato da Lukacs27 02/07/2017 20:41]

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    bubolazza
    Post: 6.068
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    00 02/07/2017 22:52
    beh sotto l'aspetto di questi ultimi siti che hai citato forse è meglio che non vengano raggiunti da utenze di massa.. già sono affollate d'estate..

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    luca.pagano
    Post: 6.124
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    00 03/07/2017 08:52
    Re:
    bubolazza, 02/07/2017 22.52:

    beh sotto l'aspetto di questi ultimi siti che hai citato forse è meglio che non vengano raggiunti da utenze di massa.. già sono affollate d'estate..




    quoto, tolto il virgiliano che puo' assorbire grossi flussi, gli altri non possono essere raggiunti da masse di gente. a posillipo basta abbassare le frequenze del 140 che a volte sembra un carro bestiame.
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    Uranus45
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    00 03/07/2017 10:34
    Re: Re:
    luca.pagano, 03/07/2017 08.52:




    quoto, tolto il virgiliano che puo' assorbire grossi flussi, gli altri non possono essere raggiunti da masse di gente. a posillipo basta abbassare le frequenze del 140 che a volte sembra un carro bestiame.




    Chi ha la mia età o di più ricorderà certamente che negli anni sessanta e settanta il 140 era proverbiale per la sua altissima frequenza.
    Gli utenti delle altre linee che aspettavano ore lo maledicevano perché era considerato la linea dei ricchi e per questo privilegiato
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    Antonio Somigliato
    Post: 126
    Registrato il: 18/05/2015
    00 03/07/2017 22:43
    E se invece diventasse la nuova variante della Cumana (al posto di quella prevista, visto che la Linea 6 e presumibilmente il tram probabilmente sarebbero sufficienti a coprire il fabbisogno di mobilità all'interno di Fuorigrotta e Bagnoli)? In pratica, dopo la stazione del Corso Vittorio Emanuele, anziché arrivare a Fuorigrotta devierebbe su via Manzoni (alla fermata di 'Ortensio') percorrendo la linea su descritta; poi, anziché arrivare verso il Virgiliano, dopo la fermata di 'Petrarca' proseguirebbe verso nord e sbucherebbe da un tunnel all'altezza dell'ex stazione della funivia, da lì un breve tratto in viadotto (con fermata nei pressi di via Cattolica) che scenderebbe fino a ritornare di nuovo in sotterranea (con la fermata interrata di via Coroglio, leggermente più giù del Pontile Nord) per poi ricongiungersi con la Cumana alla stazione di Bagnoli o -visto che Porta del Parco non sorgerà distante da questa, meglio ancora- Dazio.
    In questo modo, la tratta Kennedy-Corso Vittorio Emanuele sarebbe più libera e si potrebbe più facilmente creare (specialmente se non viene prevista la fermata di Cilea definitivamente) una linea del tipo Montesanto-Kennedy-Parco S.Paolo-Soccavo piuttosto che una circolare Montesanto-Kennedy-Parco S.Paolo-Soccavo Montesanto; che senso avrebbe coprire la sola stazione di Piave, che dista nemmeno un chilometro da quella di Soccavo? La stazione di Montesanto ha soli 4 binari e pertanto risulta congestionata appena ci sono più di 2 treni (cosa che negli ultimi anni non capita per mancanza di fondi, personale e materiale rotabile, ma che in una situazione ottimale dovrebbe capitare almeno nelle ore di punta), purtroppo non è possibile creare un 5° binario: tanto vale non affogare ulteriormente la stazione ed approfittare che Soccavo ha già attualmente la disponibilità di 1-2 binari tronchi.
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