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Un porto fiorente, in pieno commercio con la Grecia micenea, affiancato da un insediamento di capanne e grandi abitazioni a pianta rettangolare, diffuse su tutti i terrazzamenti dell'isola. Così doveva apparire Vivara 3600 anni fa, secondo le stupefacenti scoperte dell'ultima campagna di archeologia subacquea condotta dall'equipe dello studioso Massimiliano Marazzi, responsabile del Centro euromediterraneo per i beni culturali dell'università Suor Orsola Benincasa. La spedizione, effettuata su reperti sottomarini a 14 metri di profondità, tra ciotole, punte di frecce e piastre di terracotta su cui venivano cucinate le vivande, ha addirittura consentito la ricostruzione 3d al computer dell'intero insediamento capannicolo del 17 esimo secolo avanti Cristo. In particolare, nei rendering del villaggio, ci si è basati sui ritrovamenti del pianoro di punta Alaca (estremità ovest dell'isola). Già quarant'anni fa esatti, nel 1975, Marazzi aveva avviato una spedizione omologa a Vivara. Oggi i lavori proseguono, grazie all'utilizzo delle più moderne tecniche di rilevazione subacquea tridimensionale. In prima linea, oltre allo stesso Marazzi, gli archeologi Germana Pecoraro, Loredana De Simone e Daniela Signoretti, assieme al pool di esperti di rilevazioni tecnologiche ed elaborazione dati, coordinato da Leopoldo Repola, con la collaborazione di Alfredo Cerrato e Nicola Scotto Di Carlo, e con l'ausilio di alcuni studenti dei corsi di laurea del settore archeologico del Suor Orsola.
I manufatti rinvenuti, faranno parte di un nuovo spazio dell'area espositiva "Terra", aperta a Procida dal Suor Orsola Benincasa in collaborazione col dipartimento di Scienze della Terra della Università Federico II e del Comune locale. Un'anteprima si terrà lunedì 7, alle 10, nel Palazzo della Cultura procidano, in occasione del convegno "Il progetto Terra e le prospettive di ricerca e collaborazione mediterranea nel settore dei Beni e del Turismo Culturali".






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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso