00 18/02/2016 14:41
È sempre più polemica sull’ipotesi del prestito della tela «Sette Opere di Misericordia» del Caravaggio custodito al Pio Monte e richiesto dal Quirinale per una mostra alle Scuderie.

Luciano Garella, soprintendente alle Belle Arti, ha parlato apertamente di una opportunità per Napoli, di una occasione di visibilità che sarebbe garantita anche dalla presentazione del quadro alle Scuderie con un allestimento a pannelli che illustra anche il luogo in cui è custodito a Napoli e la sua storia.

Non un prestito qualsiasi, insomma, secondo Garella, ma una opportunità di conoscenza e cultura. Le parole del soprintendente hanno rimesso in allarme Italia Nostra che si è schierata contro il trasferimento dell’opera da Napoli a Roma giustificando questa contrarietà con ragioni anche storiche (la tela di Caravaggio sarebbe difficilmente apprezzabile se estrapolata dal contesto architettonico della cappella che la custodisce) oltre che risalenti alla volontà espressa nel ‘600 dal Pio Monte che ha sancito la «perpetua inamovibilità» dell’opera.

Una condizione già superata in passato ed in occasione di altri prestiti per mostre. Ma Italia Nostra, che in questi giorni ha promosso anche un’autorevole raccolta di firme contro il prestito alle Scuderie del Quirinale, torna alla carica polemizzando con Garella sull’opportunità di questo prestito.

Un braccio di ferro, dunque, che ha riaperto la discussione sulla sorte dell’opera.

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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso